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 PENSIERI DI FEBBRAIO 2009 

M0r94n Benvenuti nell'Archivio Blog di M0r94n.

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Avvertenza: per la corretta interpretazione di alcuni "Pensieri di M0r94n" è indispensabile utilizzare il criterio "non tutto è come appare a prima lettura".


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 sabato 28/02/2009: PASSIONE CHE VA, PASSIONE CHE VIENE 



+ Per l'ennesima volta sono andato a mangiare in un ristorante cinese e mi é venuto il mal di testa a fine pasto. Sono anni che mi succede, sempre la stessa cosa. Non può essere sempre e soltanto un caso pertanto stavolta voglio approfondire la questione, e domani farò una bella ricerca per capirne il motivo.
+ La notizia del giorno: «L'ex attaccante di Roma, Fiorentina e Inter, oltre che della Nazionale Argentina, Gabriel Batistuta, cambia sport, sale a cavallo e si dà al Polo. Batigol potrá vantarsi di essere protagonista in un'altra disciplina sportiva, ma potrá dire: "Sono un giocatore di polo", solo dopo aver disputato la sua prima partita semi-ufficiale con la squadra di "Loro Piana", team guidato da un campione come Adolfo Cambiaso, uno dei creatori insieme a Gonzalo Pieres di questo "Argentina Polo Tour Patio Bullrich" che da domani inizierá la sua terza tappa in un torneo che si disputerá al "Tortugas Country Club" e al "Campo Argentino de Polo". Lo ha reso noto un quotidiano argentino. "Sono molto ansioso, ho una grande voglia di giocare. Sono stato un paio di volte a vedere l'Open d'Argentina e non posso credere di poter giocare nella Cattedrale del polo del nostro paese. Sto prendendo confidenza e spero di poter aiutare Cambiaso", ha detto Batistuta, la cui squadra, che annovera tra le sue fila anche Gustavo Usandizaga e Alfio Marchini, debutterá contro "Sol de Agosto"».
+ Il commento alla notizia del giorno: In bocca al lupo!
+ La frase del giorno: «Cuoricino corto» (M0.).

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 venerdì 27/02/2009: ALTRA NOTIZIA BUFALA? 
+ La notizia del giorno: «Una certezza: il Milan è in vendita e la notizia che lo sceicco Mansour, già proprietario del Manchester City (ricordate il tormentone Kakà di inizio anno?) e socio al 7% di Mediaset, sarebbe stato pronto a sborsare 500 milioni di euro per il club rossonero era una bufala orchestrata ad arte per sondare gli umori della piazza. Test passato a pieni voti, chi tifa il Diavolo vuole tornare a vincere, a prescindere da chi ne stia a timone. Vuole un proprietario che garantisca passione, attenzione e investimenti, tre prerogative che il Silvio Berlusconi politico non può più garantire. L’operazione, quindi, può avere inizio ed entrare nella fase operativa: tanto più che la famiglia Berlusconi non intende più svenarsi per ripianare i bilanci della società e dar vita a campagne acquisti competitive e che un Milan come quello attuale non garantisce un feedback commerciale e d’immagine come marchio, con buona pace di David Beckham.
Ma vediamo in che termini dovrebbero svilupparsi le trattative per la cessione - prevista entro il 2010 - che permetterebbe a Berlusconi di abbandonare l’onerosa proprietà del club rossonero. Sarebbe l’opzione cordata, con un imprenditore core a capo e altri con quote di minoranza, tra cui a stessa Mediaset e Banca Mediolanum come sorta di lascito affettivo, stando a fonti finanziarie e altre vicine alle società del presidente del Consiglio, la carta che verrà giocata per scaricare quel “giocattolo costoso” - stando al giudizio che del club avrebbe dato Marina Berlusconi, numero uno di Mediaset e da sempre favorevole alla vendita - garantendo però che la proprietà resti italiana e il club di via Turati non divenga la prima vittima illustre del cannibalismo calcistico-finanziario di sceicchi e fondi sovrani. L’unico nome che filtra come apertamente interessato all’operazione, da concretizzarsi entro massimo 2 anni, sarebbe quello di Michele Ferrero, patron della multinazionale dolciaria nonché uomo più ricco d’Italia (68mo al mondo) in base alla classifica di Forbes 2008: il suo destino, stando ai beni informati, sarebbe quello del Colaninno della situazione con l'Alitalia».
+ Il commento alla notizia del giorno: Questa notizia mi puzza di falso... non so perché, ma ho questa sensazione. E' come se volessero spostare l'attenzione su qualcuno lavorando meglio nell'ombra, per poi dare una lieta notizia col "botto".

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 giovedì 26/02/2009: MONDO CALCIO 





+ La notizia del giorno: «Prima 16 mesi, poi 8 in più. La somma fa 2 anni, vissuti senza calcio, fra paure, dubbi, voglia di nascondersi. Oggi, Francesco Flachi è di nuovo uno del gruppo, c’è Livorno-Empoli.
Un nuovo esordio, una nuova sfida a quasi 34 anni. "Non ho dormito, ho perso il sonno. E, poi, lo stomaco: non lo sentivo più così in subbuglio da troppo tempo ormai. Torno a fare il mio mestiere, il calciatore".
Notti insonni come nelle ore in cui l’Italia del pallone scoprì che uno dei suoi talentuosi interpreti era risultato positivo ai test del dopo-gara. "Non sono un drogato, ma un ragazzo debole, ingenuo, che si fida di chi gli sta vicino. Ho sbagliato, mi hanno offerto una sigaretta, non sapevo cosa ci fosse dentro. Era venerdì, nel fine settimana avrei incontrato l’Inter con la mia Sampdoria... Poi, l’antidoping e la squalifica un mese dopo".
Da Genova a Forte dei Marmi. "Il mare e i dvd delle mie partite. Così ho passato il tempo, due anni interminabili dove ho pensato anche di chiudere con il calcio. Ma, poi, c’era Tommaso, il piccolo di 2 anni: guardandolo mi dicevo che un giorno l’avrei dovuto portare allo stadio a vedere in campo il papà. Sarà così. La mia famiglia è stata la vera forza, siamo rimasti uniti mentre altri si sarebbero divisi".
Senza quella sigaretta, come sarebbe stata la sua carriera? "Non lo posso sapere, ma se fosse possibile mi piacerebbe cancellare i miei errori per capire dove sarei potuto arrivare. Errori di cui mi assumo tutte le responsabilità, ma, ripeto, Flachi non ha ammazzato nessuno e non ha mai preso niente con lo scopo di alterare la propria prestazione in una partita". Chiuda gli occhi. Livorno ed Empoli sono in campo, tocca a lei. "Non penso di essermi dimenticato come si fa. Il calcio è strano, magari entro, tocco il primo pallone e faccio gol". La dedica? "Sto sognando. Comunque ho comprato un bel po’ di biglietti per gli amici di Pietrasanta, la squadra dove mi sono allenato per un anno prima di arrivare all’Empoli: per farli venire ho affittato un pulmino"».
+ Il commento alla notizia del giorno: Sarà ingenuità, ma purtroppo ai suoi livelli non ci si può permettere di accettare sigarette prima di una gara. E poi, avendolo al fantacalcio di 2 anni fa, il nervoso per la sua squalifica non l'ho ancora smaltito... :p

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 mercoledì 25/02/2009: SPAZIO ALLE ENERGIE RINNOVABILI 
+ La notizia del giorno: «È l'altra Italia, quella dove grazie all'energia pulita i cittadini respirano aria più pulita e risparmiano in bolletta. Sono 5.991 i Comuni delle rinnovabili in Italia, quelli che hanno installato almeno un impianto per l'energia pulita, ben 2.801 in più rispetto alla rilevazione dello scorso anno. Lo attesta la quarta edizione del rapporto "Comuni rinnovabili" di Legambiente, che elabora i dati ottenuti attraverso un questionario rivolto ai Comuni, incrociando le risposte con studi e rapporti di Gse, Enea, Fiper, Anev oltre che di Regioni, Enti Locali e aziende. La crescita interessa tutte le fonti: solare fotovoltaico, solare termico, mini idro-elettrico, geotermia ad alta e bassa entalpia, impianti da biomasse magari collegati a reti di teleriscaldamento sono diffusi ormai nel 79% dei Comuni. E stanno dando forma a un nuovo modello di generazione distribuita che cambia profondamente il modo di guardare all'energia e al rapporto con il territorio. Monrupino (Ts) è in testa alla classifica per il solare fotovoltaico, mentre a vincere per il solare termico è Don (Tn), con un metro quadro per abitante. Fra i premiati Dobbiaco, che grazie a impianti fotovoltaici e mini-idroelettrico supera ampimente il fabbisogno elettrico delle famiglie e Prato dello Stelvio con un mix energetico di 6 tecnologie rinnovabili diverse. Il Belpaese, insomma, è pieno di buone pratiche replicabili che mostrano la ricetta per un futuro più pulito, sostenibile, "capace di far risparmiare soldi alle famiglie e alle amministrazioni che sappiano investire in innovazione, aumentando significativamente i livelli di comfort abitativi e qualità della vita", spiega il rapporto. Il Comune italiano con più di 50.000 abitanti che registra i migliori risultati è Lecce, con impianti solari termici, fotovoltaico e eolici in grado di soddisfare il 100% del fabbisogno elettrico delle famiglie. E le rinnovabili non hanno la strada spianata: l'obiettivo è puntato sull'eccesso di burocrazia. Il responsabile energia di Legambiente, Edoardo Zanchini parla dei "paletti e veti" che l'installazione di fonti di energia rinnovabile incontrano sul territorio. Zaninchi spiega: "Per i piccoli impianti l'installazione dovrebbe essere un atto libero e gratuito" ma in alcuni casi i regolamenti dei Comuni mettono dei vincoli che potrebbero spingere i cittadini a non installare impianti rinnovabili».
+ Il commento alla notizia del giorno: E' solo il primo passo in avanti di una lunga camminata...

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 martedì 24/02/2009: UN TOCCO DI MODERNITA' PER I NOTAI 



+ La notizia del giorno: «Lasciarsi senza andare in tribunale, ma rivolgendosi al notaio. Lo Stato, trasferendo le competenze in materia di divorzi, separazioni e volontaria giurisdizione ai notai, potrebbe risparmiare un miliardo di euro all'anno, da poter riutilizzare almeno in parte nella Giustizia. La proposta viene da un'indagine Eurispes che esamina costi economici e sociali di divorzi, separazioni e volontaria giurisdizione, che negli ultimi 10 anni hanno pesato sulle tasche dei cittadini e dello Stato quasi 10 miliardi di euro. Secondo l'Eurispes "i notai potrebbero costituirsi come preistanza giudiziaria, per gestire il contenzioso che si sviluppa da separazioni e processi e dalle cause per volontaria giurisdizione. Il fatto che le separazioni con rito consensuale siano più del doppio di quelle con rito giudiziale induce a pensare che si tratta, nella maggioranza dei casi, di cause prive di elementi di elevata conflittualitá, che potrebbero essere discusse e risolte senza ricorrere al tribunale".
Le "rotture" familiari, separazioni o divorzi che siano, nel nostro Paese coinvolgono circa 400.000 persone l'anno, tra coniugi e figli. In 10 anni, dal 1996 al 2006, il numero delle separazioni è cresciuto del 39,7% e dei divorzi del 51,4%. Nel 2006, sottolinea Eurispes, le separazioni in Italia sono state 80.407 e i divorzi 49.534, con una lieve flessione rispetto al 2005 per le separazioni (-2,3%) e un incremento del 5,3% per i divorzi. Il trend degli ultimi 10 anni fa registrare un'impennata delle separazioni in particolare dal 1999 al 2000 e una crescita costante fino al picco del 2004, anno dopo il quale inizia una leggera flessione. Il tasso di separazione totale per 1.000 matrimoni si è attestato su 272,1 nel 2005 (il picco, dopo una crescita costante, è stato raggiunto nel 2004: 272,7). Il tasso di divorzio è pari a 151,2. Nel 1996 si verificavano 175,4 separazioni e 96,9 divorzi ogni 1.000 matrimoni: le proporzioni in 10 anni sono cresciute in maniera esponenziale.
Per quanto riguarda la distribuzione geografica sul territorio italiano il primato di separazioni e divorzi spetta al Nord-Ovest (rispettivamente 24.857 e 17.693). Al Centro si registrano 17.843 separazioni e 10.804 divorzi, al Nord-Est 15.744 e 10.447. I valori sono più contenuti, almeno per i divorzi, al Sud (14.523 e 6.722) e, in modo più significativo, nelle Isole (7.440 e 3.868). Nord e Centro si differenzino nettamente dal Mezzogiorno per una maggiore incidenza delle rotture coniugali: il tasso è di 41,9 al Nord, di 40,1 al Centro e del 21,3 nel Mezzogiorno, ovvero circa la metà. Lo studio stima le tariffe forensi praticate comprese in un range fra i 3.000 e i 13.000 euro, di cui l'84,2% per onorari e il resto per diritti di cognizione».
+ Il commento alla notizia del giorno: Per la miseria, salta 1 matrimonio su 4!!! In tutti i modi, se dovessero trasferire le competenze in materia di divorzi, separazioni e volontaria giurisdizione ai notai PRETENDEREI anche l'apertura della "casta" notarile con concorsi e selezioni pubbliche. Se proprio bisogna dare un tocco di modernità alla categoria, che venga data per bene!

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 lunedì 23/02/2009: STORIE DI PRIVACY 
+ La notizia del giorno: «"La casistica insegna che le maggiori vulnerabilità in materia di sicurezza dei dati aziendali non emergono a causa di soggetti esterni all'azienda. Troppo spesso avvengono per motivi riconducibili a soggetti interni che con dolo, o più semplicemente con imprudenza, comunicano all'esterno dati, progetti, informazioni facendo un cattivo uso della strumentazione informatica aziendale. L'inoltro per posta elettronica di allegati contenenti documenti che non dovrebbero circolare in chiaro, l'utilizzo di supporti esterni non protetti, le connessioni a siti contenenti programmi che catturano informazioni sono esempi che si ripetono di frequente e sono pessime consuetudini che possono abbassare le difese aziendali". A parlare è Valentina Frediani, titolare dello Studio Legale Frediani specializzato in diritto informatico e privacy e uno dei consulenti attivati da Microsoft per il progetto MxP. Approfondiamo la questione "giuridica" della relazione fra privacy e tecnologie in azienda.
Se pochissimi in azienda rispettano le disposizioni in materia di sicurezza può essere esponenziale il fatto che le aziende stesse operino controlli che vanno a ledere la privacy dei dipendenti? A seguito del provvedimento emesso dall'Autorità Garante in materia di protezione dati personali, è stato chiarito come il datore di lavoro non possa attivare in modo permanente un controllo finalizzato a verificare le connessioni di ciascun singolo dipendente. Ciò che può fare e deve prevedere un datore di lavoro nel regolamento aziendale sono due livelli di controllo della navigazione in Rete. Il primo è di tipo generale, finalizzato a controllare tutte le operazioni effettuate dalla rete aziendale sia per un monitoraggio di tipo tecnico sia per l'obbligo giuridico di controllo conferito proprio al datore di lavoro. Il secondo è specifico sulle singole postazioni ma può essere attuato solo dopo preventivo avviso ai destinatari del controllo e per un tempo strettamente necessario alla verifica di eventuali anomalie riscontrate. Qualora dal controllo emergano violazioni del regolamento o della normativa vigente, il datore di lavoro potrà effettuare richiami o segnalazioni alle autorità competenti.
Qual è, se esiste, il compromesso ideale fra quadro normativo, policy aziendali e diritti del dipendente utente? Il concetto è chiaro: nessun controllo finalizzato a verificare il lavoro di un dipendente, ma controlli effettuabili per fini tecnici e per verificare l'attinenza al regolamento stesso, per non compromettere l'utilizzo delle risorse informatiche né il clima di reciproca fiducia che deve essere presente nel rapporto lavorativo.
Che sanzioni vengono normalmente applicate a un dipendente che fa un uso improprio e imprudente delle risorse informatiche aziendali in presenza di una policy di sicurezza definita e trasparente? Le sanzioni derivanti da una violazione del regolamento informatico sono di natura disciplinare, ma devono essere previste già all'atto di redazione del regolamento e varieranno a seconda della gravità tenuta nella condotta. Si pensi ad esempio, ad un uso improprio della posta elettronica aziendale per scopi personali, in violazione del regolamento che ne prevede una destinazione prettamente lavorativa: la sanzione sarà certamente da inasprirsi qualora oltre alla violazione del predetto divieto, il dipendente utilizzi quella casella di posta elettronica per diffamare qualcuno, o per attuare una condotta sleale nei confronti del titolare stesso.
Quando si entra in implicazioni di tipo penale? Talune violazioni del regolamento informatico possono comportare anche conseguenze di tipo penale e in tal caso può scattare la denuncia da parte del titolare. Quando per esempio sussiste l'obbligo di utilizzare Internet per scopi lavorativi, l'eventuale violazione posta in essere da un dipendente porta a conseguenze di questo tipo qualora lo stesso utilizzi la rete aziendale per effettuare truffe o scambiare materiale pedopornografico».
+ La perla degli Elio e le Storie Tese del giorno: «Il faraone Ramsete era il maggiore di tre fratelli. Gli altri due, Ramsonno e Ramfame, erano tipi strani: Ramsonno andava sempre dal nonno, e Ramfame dal cane. Ramsete che invece andava dal prete fu considerato il prescelto per diventare faraone».

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 domenica 22/02/2009: TRASMISSIONI BEN FATTE, MA UN PO' FAZIOSE 
+ Va bene il diritto di cronaca, ma poi c'é modo e modo di raccontare le vicende legate alla realtà. Stasera non volevo accendere la tv, ma poi le vie di internet (che cominciano ad essere sempre più numerose) mi hanno portato a guardare "Caccia agli zingari" il programma di Rai3 dedicato all'emergenza rom italiana. In sintesi, i primi 75 minuti sono stati assemblati dando un indirizzo tendenzialmente troppo difensivista nei confronti dei rom, poi ci sono stati 10 minuti di reale descrizione della vita dei rom all'interno dei villaggi abusivi (droga, vendita e matrimoni di minori, modalità di esecuzione dei furti delle abitazioni, entità di denaro che i minori devono portare alle proprie famiglie per farli vivere), ed infine il resto della trasmissione si é diretto verso un attacco al governo per la gestione degli immigrati. Tralasciando gli ultimi due argomenti (un pò troppo impegnativi), mi soffermo un attimo sul primo perché ci sono state troppe cose non dette che casualmente sarebbero andate tutte a sfavore dei rom.
- Facile reclamare il voler mandare i bambini rom a scuola nell'ultimo giorno di lezioni dell'anno, in concomitanza con la richiesta immediata di sgombero. Le presenze si fanno durante il corso dell'anno scolastico, non l'ultimo giorno di scuola.
- Per carità, triste vedere i rom che salutano dall'interno delle loro auto il quartiere nel quale hanno alloggiato per anni. Ma perché non sottolineare che andavano via comodamente in Mercedes e maxi-roulotte? Un italiano medio la Mercedes se la sogna (se proprio la vuole sognare eh) per pagarsi il mutuo della casa che col sudore della fronte paga mese per mese per 20 anni o più.
- Comodo dire che nel nuovo posto nel quale sono stati spostati i rom romani non c'erano acqua ed elettricità. Alcune donne si lamentavano di non poter fare la lavatrice... Ma perché DEVONO avere l'acqua per le lavatrici? Non basta quella per lavare i panni a mano, curare l'igiene personale e bere? Chi non la paga non la dovrebbe avere per niente...
- Semplice far risaltare l'isolamento delle strutture prefabbricate (e non "baracche") nelle quali sono stati spostati rispetto al resto della città. Innanzitutto, perché avrebbero dovuto abitare in centro quando un italiano medio paga fior di soldi per abitarci civilmente all'interno di una abitazione? E poi é stato strano che non si é sottolineato lo stato attuale di quelle abitazioni prefabbricate, date nuove e funzionanti ai rom e rese fatiscenti per evidente superficialità nella gestione. Dentro quadri e tv, fuori scritte sulle pareti ed oggetti abbandonati per terra. E poi sedie rotte ed altri pezzi di mobili e spazzatura intorno alle recinzioni del villaggio.
- Prevedibile il riferimento alla mancanza di asfalto per terra. Peccato però che se ce l'avessero messa si sarebbe subito sottolineato il caldo che avrebbe prodotto nelle giornate estive (praticamente, come si faceva si faceva sarebbe andata male ugualmente).
Nulla da dire sulla gestione politica dell'emergenza rom. Non conosco le situazioni specifiche delle località descritte dalla trasmissione e quindi evito considerazioni che potrebbero basarsi su troppo pochi dati.

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 sabato 21/02/2009: IL PEZZO DI CARTA 



+ La notizia del giorno: «E' Marco Carta il vincitore della 59° edizione del Festival di Sanremo. La vittoria è arrivata proprio nella serata in cui ha debuttato sul palco dell'Ariston Maria De Filippi, che con Amici aveva scoperto il giovane cagliaritano. Secondo classificato Povia, nonostante o forse grazie al clamore suscitato dalla sua Luca era gay, al terzo posto Sal Da Vinci, eliminato poi ripescato nella serata del giovedì. Agli Afterhours ("siamo gli alieni del festival") il premio della critica "Mia Martini"; Povia ha conquistato il premio della Sala radio-tv, mentre i due premi per i giovani sono andati ad Arisa, che aveva vinto la sezione. La volata dei tre finalisti riporta alla tradizione la storia di questo Sanremo che aveva cercato di puntare anche sulle idee meno scontate. L'edizione rimane comunque riuscitissima, non solo per i dati d'ascolto, ma anche per la presenza di momenti di buona musica e buona televisione, soprattutto nella serata del giovedì, quella dedicata alle nuove proposte, che era semore stata il punto debole della manifestazione. L'evento della finale è stato ovviamente l'arrivo della De Filippi, che ha davvero fatto la valletta, come aveva annunciato entrando, emozionata, sul palco dell'Ariston. "Il vero vincitore sei tu" ha concluso Maria, ringraziando Bonolis per l'ospitalità. Bonolis scatenato soprattutto durante la lunga intervista con Vincent Cassel, il signor Monica Bellucci, che ha dimostrato – a chi ancora non lo conoscesse – brio e fascino. Ma ad emozionare il pubblico, soprattutto la Why di Annie Lennox, sola al pianoforte. "O rilancio o morte" era stato il grido di battaglia del direttore di Raiuno, Fabrizio Del Noce. Con uno share superiore di undici, dodici punti rispetto alla passata edizione, il rilancio è indubbiamente avvenuto: "ci saremmo accontentati anche della metà" ha ammesso il direttore generale della Rai, Claudio Cappon. Per il 2010? Paolo Bonolis dice che due Festival, per lui, sono sufficienti. L'anno prossimo, però, sarà il sessantesimo: il direttore artistico e conduttore potrebbe, alla fine, essere tentato di ripetere l'esperienza».

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 venerdì 20/02/2009: GROSSE RISATE 



Massimo rispetto per quelle persone che guidano le ruspe ed i mezzi spargisale durante la notte per permettere che la circolazione delle auto possa svolgersi al meglio nonostante le gelate notturne. Però... caro autista di ruspa-spargisale che intorno a mezzanotte svolgevi il tuo lavoro lungo Via Maiella e che mi hai inondato l'auto con una immensa spruzzata di sale, pur proveniendo dal senso di marcia opposto... 'ngul'a ma**ete! Ho la fiancata ricoperta quasi interamente di sale, talmente me l'ha spruzzata forte :S

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 giovedì 19/02/2009: GIOCO DI SQUADRA 



+ Mai più zuppa di cipolle. Mai più.
+ La notizia del giorno: «Basta con il razzismo, con i "buuh", con gli ululati, con la Francia. John Mensah, difensore del Lione e capitano del Ghana, 26 anni, un passato italiano a Bologna, Genova, Cremona, Verona e Modena, è stato vittima domenica dell’ennesimo episodio d’inciviltà. Il fattaccio è avvenuto durante la gara Lione-Le Havre. Mensah è stato insultato per tutto il primo tempo da un tifoso avversario. È rientrato negli spogliatoi, si è tolto la maglia e ha detto "me ne vado". L’allenatore, Claude Puel, l’ha convinto a restare. Mensah è rientrato ed è stato di nuovo insultato. Mensah si è fatto ammonire due volte ed è stato espulso. La polizia ha arrestato un uomo di 21 anni. Martedì l’uomo — l’identità non è stata rivelata — è stato rilasciato. Rischia una condanna di 6 mesi di carcere, una multa di 22.500 euro e 3 anni d’interdizione dagli stadi. Per Mensah è il secondo episodio di razzismo vissuto a Lione. Nel settembre 2008 fu fermato a un controllo di polizia, minacciato con la pistola, ammanettato, portato in carcere e dopo una notte in cella rilasciato.
- Mensah, che cosa ha pensato a caldo domenica sera?
- "Quando ho lasciato lo stadio l’unico pensiero era quello di tornare in Ghana. Non posso più tollerare di essere offeso e umiliato in questo modo".
- Non è la prima volta che nel calcio europeo si verificano episodi di razzismo.
- "È vero, ma domenica è stato un massacro. Ho giocato come esterno destro e nel primo tempo mi sono ritrovato sul lato dove erano sistemati i tifosi avversari. Mi hanno riempito d’insulti e di buuh. Alla fine del primo tempo avevo deciso di uscire. L’allenatore mi ha detto di non mollare, ma ormai non c’ero più con la testa".
- In Francia lo scorso anno si è verificato il caso di razzismo del marocchino Oauddou e 14 episodi sui quali sono state aperte inchieste. Esiste un problema francese?
- "Ho giocato due anni a Rennes e non è accaduto nulla di grave. A Lione ho vissuto queste due brutte esperienze. In Italia non mi era mai accaduto".
- Che cosa farà ora?
- "Voglio pensarci bene. Sono un professionista, ma sono soprattutto un uomo"».
+ Il commento alla notizia del giorno: Mi sorgono due domande. La prima: perché l'allenatore del Lione non ha sostituito Mensah? Aveva un giocatore moralmente a terra, che senso aveva farlo giocare ancora? Sarebbe stato soltanto controproducente, ed infatti si é visto il risultato: il giocatore si é fatto espellere apposta. E quì mi sorge la seconda domanda: perché non multare Mensah per aver lasciato la propria squadra in 10? Poteva simulare un infortunio, risparmiandosi l'espulsione e facendosi sostituire lasciando il Lione ancora con 11 elementi... A certi livelli il calcio viene vissuto come "mestiere" e non come "gioco", quindi se l'allenatore dice che "devi giocare" bisognerebbe soltanto ubbidire.
+ La frase del giorno: «Che spettacolo, che uomo, che fenomeno!» (G.C.).

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 mercoledì 18/02/2009: LE DIECI PAROLE PIU USATE DALLE DONNE 



+ Per carità, buona la zuppa di cipolle eh. Ci mancherebbe, ottima nel gustarla in una giornata fredda come oggi eh. Però se solo avessi saputo prima che ci volevano 5 ore per digerirla... :|
+ La perla di Facebook del giorno:
«01) BENE: questa é la parola che usano le donne per terminare una discussione quando hanno ragione e tu devi stare zitto;
02) 5 MINUTI: se la donna si sta vestendo significa mezz'ora. 5 minuti é solo 5 minuti se ti ha dato 5 minuti per guardare la partita o giocare alla playstation prima di uscire o di fare qualsiasi altra cosa insieme;
03) NIENTE: La calma prima della tempesta. Vuol dire qualcosa... e dovreste stare all'erta. Discussioni che cominciano con niente normalmente finiscono in BENE (vedi punto 1);
04) FAI PURE: é una sfida, non un permesso. Non lo fare;
05) SOSPIRONE: é come una parola, ma un'affermazione non verbale per cui spesso fraintesa dagli uomini. Un sospirone significa che lei pensa che sei un'idiota e si chiede perché sta perdendo il suo tempo li' davanti a te a discutere di NIENTE (torna al punto 3 per il significato di questa parola);
06) OK: Questa é una delle parole più pericolose che una donna può dire a un uomo. Significa che ha bisogno di pensare a lungo prima di decidere come e quando fartela pagare;
07) GRAZIE: una donna ti ringrazia; non fare domande o non svenire, vuole solo ringraziarti (a meno che non dica "grazie mille" che il più delle volte può essere PURO sarcasmo e non ti sta ringraziando);
08) COME VUOI: é il modo della donna per dire "vai a quel paese"!!!
09) NON TI PREOCCUPARE FACCIO IO: un'altra affermazione pericolosa; significa che una donna ha chiesto a un uomo di fare qualcosa svariate volte ma adesso lo sta facendo lei. Questo porterà l'uomo a chiedere: "Cosa c'é che non va?" Per la riposta della donna fai riferimento al punto 3;
10) CHI E'?: questa è solo una semplice domanda... ricorda però che ogni volta che una donna ti chiede "chi è" in realtà ti vorrebbe chiedere: "CHI E' QUELLA PUTTANA E COSA VUOLE DA TE?????" occhio a come rispondi...
».
+ La frase del giorno: «Non penso di essere rincogl**nito» (G.Z.).

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 martedì 17/02/2009: BASTA CON SANREMO, BASTAAAAA!!! 
+ La perla di Elio e le Storie Tese del giorno: «Sanremo e censura: come la forbice bigotta dei conservatori si é abbattuta sulle canzoni del festival, quest'anno in effetti un pò ardite snaturandone irrimediabilmente titoli e contenuti.

Albano
- Titolo originale: L'amore nel sedere é sempre l'amore nel sedere
- Proposta di mediazione dopo le minacce subìte: L'amore é sempre nel secondo canale
- Seconda proposta della Rai: L'amore é sempre nel primo canale
- Titolo finale censurato: L'amore é sempre l'amore

Fausto Leali
- Titolo originale: Il tuo capezzolo
- Proposta di mediazione dopo le minacce subìte: La tua areola
- Titolo finale censurato: Una piccola parte di te

Sal Da Vinci
- Titolo originale: Non riesco a farti il facial
- Proposta di mediazione dopo le minacce subìte: Non riesco a farti innamorare del facial
- Titolo finale censurato: Non riesco a farti innamorare

Iva Zanicchi
- Titolo originale: Ti voglio senza le precauzioni
- Proposta di mediazione dopo le minacce subìte: Ti voglio col gommino
- Titolo finale censurato: Ti voglio senza amore

Povia
- Titolo originale: Ehi, guarda, 500 lire per terra
- Proposta di mediazione dopo le minacce subìte: Vorrei avere il becco padulo
- Titolo finale censurato: Luca era gay

Marco Masini
- Titolo originale: Il cacchio
- Proposta di mediazione dopo le minacce subìte: La terra dei cacchi
- Titolo finale censurato: L'Italia

Marco Carta
- Titolo originale: La forza mia consiste nel promuovere la gang bang
- Proposta di mediazione dopo le minacce subìte: La forza della mia gang bang
- Titolo finale censurato: La forza mia

Pupo, Paolo Belli e Youssou'n Dour
- Titolo originale: L'opportunità di ingropparsi a trenino
- Proposta di mediazione dopo le minacce subìte: Il trenino delle opportunità
- Titolo finale censurato: L'opportunità

Patty Pravo
- Titolo originale: Vengo, mio Dio, vengo
- Proposta di mediazione dopo le minacce subìte: Vengo, Dio mio, vengo ma non quì
- Titolo finale censurato: Io verrò un giorno là
».
+ La parola del giorno: «Apoplettico» (Fa.).

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 lunedì 16/02/2009: GLI STATI DELLE MATERIE SI STUDIANO ALLE ELEMENTARI... 
+ La notizia del giorno: «La fontana realizzata dall'architetto giapponese Toyo Ito, inaugurata il 14 dicembre dello scorso anno in Piazza della Rinascita a Pescara, ha ceduto. La fontana, battezzata Huge Wineglass, per la sua somiglianza ad un bicchiere contenente vino, 20 metri cubi di materiale acrilico trasparente di 5 metri per 2, è come se avesse subito un cedimento strutturale. Le persone che, oggi pomeriggio, si trovavano in piazza hanno cominciato ad avvertire scricchiolii e poi hanno visto l'acqua, all'interno dell'enorme calice, come se fosse ghiacciata. La struttura, costata oltre un milione di euro, è stata transennata dai vigili urbani. La Clax Italia, la società che ha realizzato il progetto dell'architetto giapponese Toyo Ito, è pronta a ripristinare l'opera che ha subito un cedimento strutturale. Il vicesindaco di Pescara, Camillo D'Angelo, assicura: "Abbiamo ricevuto assicurazioni da parte della Clax Italia circa un impegno della ditta a ripristinare lo Huge Wineglass perché la città non perda un'opera così importante. Una volta accertato cosa ha provocato il cedimento si procederà a sistemare il danno e, ove ciò non sia possibile a realizzare nuovamente l'opera"».
+ Il commento alla notizia del giorno: Chiunque sa che, ghiacciando, i materiali liquidi aumentano di volume. Tutti, tranne qualcuno che li utilizza per mestiere... Che roba.
+ Le frasi del giorno:
- «Oggi mi sono stancato» (G.C.).
- «Vincenzo pensa che se l'architetto Ito fosse stato di Murano, sarebbe stato meno costoso e più esperto! La vitriata ha stata rotta, ma il vuoto è a rendere!» (V.O.).

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 domenica 15/02/2009: CA(I)VOLI SUOI 



+ Dopo anni di vicinanza al calcio, stasera ho scoperto che esiste qualche regola nuova attraverso la quale per l'Inter valgono pure i gol realizzati di braccio...
+ La notizia del giorno: «Se ne è parlato veramente troppo di Daniela Martani e del suo rapporto con Alitalia, finchè non è partita la lettera di licenziamento. La hostess di Alitalia di cui si sta parlando anche troppo in questo periodo, entrò nella casa del Grande Fratello dopo aver partecipato come protagonista nella "lotta" contro la Cai presentandosi in piazza con un cappio al collo durante una manifestazione. Il 2 febbraio però si ritirò e uscì dalla casa per difendere il suo posto di lavoro a rischio proprio a causa della sua partecipazione al reality. Daniela Martani aveva sempre dichiarato che la sua passione non era fare la hostess: ''Sono stata hostess per più di 10 anni, ma la mia passione è il canto e la recitazione. Con il cuore resto nella casa ma con la testa devo uscire'', queste furono le sue parole prima di abbandonare la casa del Grande Fratello. A nulla sembra servito abbandonare il reality. La Cai ha inviato alla hostess la lettera di licenziamento, mettendo la parola fine alla sua ex attività lavorativa. Comunque ora Daniela Martani potrebbe partecipare ad un altro reality, almeno questa la voce che gira: l'8 marzo comincerà la Fattoria, e forse lei sarà uno dei concorrenti».
+ Il commento alla notizia del giorno: Mi dispiace per lei, ma se l'é cercata. Con le difficoltà che ci sono di questi tempi avrebbe potuto tenersi stretto il posto di lavoro se l'amava veramente. Ma a quanto pare facendo l'hostess non poteva esprimere le sue presunte doti artistiche, quindi...
+ La frase del giorno: «Il gol é regolare. Il tocco di braccio di Adriano é chiaramente involontario» (Giuseppe Bergomi, presunto commentatore sportivo di Sky). E menomale che ha fatto anche il calciatore! :p

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 sabato 14/02/2009: EURIBOR, MUTUI E TASSI 
+ La notizia del giorno: «"Sento parlare di continuo di tassi in discesa, perché allora la rata del mutuo che ho appena versato è cresciuta rispetto a quella precedente?". La domanda di un lettore è probabilmente la più chiara testimonianza di un fenomeno che per molte famiglie italiane risulta ancora inspiegabile: l'Euribor a 3 mesi ha raggiunto ieri i minimi storici all'1,94% (la scadenza a un mese è addirittura scesa all'1,63%, mentre il tasso a 6 mesi quota 2,02%) ed è in continua caduta da quel 5,39% toccato a ottobre. In teoria le rate dei prestiti a tasso variabile avrebbero dovuto subire già un abbattimento che spazia dal 10% al 30% a seconda della diversa durata del piano di ammortamento, ma nella realtà faticano ad adeguarsi e anzi, in alcuni casi, continuano a salire. La ragione di una simile anomalia risiede nel meccanismo di indicizzazione che sta alla base del calcolo e soprattutto nella modalità di rilevazione dell'Euribor. Molte famiglie stanno infatti verosimilmente pagando rate parametrate ai valori dello scorso autunno, quando i tassi interbancari apparivano fuori controllo e all'orizzonte non c'era ancora avvisaglia del crollo dei mesi successivi. Ogni banca, sotto questo aspetto, adotta le proprie regole che sono chiaramente esplicitate sul contratto siglato: c'è chi utilizza il tasso dell'ultimo mese precedente al pagamento della rata (o alla decorrenza del periodo di riferimento, che potrebbe essere differente), chi sceglie altre date e chi invece prende una media di valori (il mese, il trimestre o addirittura il semestre precedente). In un piano di ammortamento pluridecennale è molto probabile che simili disparità tendano ad annullarsi, ciò non toglie che sul momento le differenze possano risultare anche di una certa rilevanza. Se si prende per esempio un prestito ventennale da 100.000 euro acceso nel settembre 2005 al tasso Euribor 3 mesi (+ spread dell'1%), la rata da versare a gennaio, come dimostra il grafico a fianco, potrebbe in teoria variare di più del 10% a seconda delle diverse rilevazioni: si va dai 610 euro del mutuo con tasso legato all'ultimo Euribor di dicembre (2,93%) ai 690 di chi si basa invece sulla media degli ultimi 6 mesi del 2008 (4,63%). Questi ultimi non hanno tuttavia molto da temere: l'adeguamento arriverà anche per loro, magari nella seconda parte del 2009. Stabilire quale sia per il mutuatario il meccanismo più conveniente (che per giunta viene scelto dalla banca senza interpellare il cliente) è impossibile a priori: ogni metodo ha i suoi pro e contro. Chi oggi lamenta un aggiustamento eccessivamente lento delle rate del mutuo al calare dei tassi ha verosimilmente sofferto in misura minore o in ritardo anche la fase di rialzi che ci siamo appena lasciati alle spalle, chi invece ha un mutuo più "reattivo" alle variazioni del mercato può d'altro canto subire una maggior volatilità degli importi da versare nel corso del tempo. Per tutti i risparmiatori, però, vale una regola: prima di protestare è opportuno leggere con attenzione il contratto a suo tempo siglato con la banca».
+ Il commento alla notizia del giorno: Ecco come spiegare un concetto comune in maniera esaustiva e senza troppi giri di parole.
+ La frase del giorno: «Come, "2 antipasti"?!?» (M0.).

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 venerdì 13/02/2009: BUSINESS 2.0 
+ La notizia del giorno: «Assomiglia a Facebook, ma, allo stesso tempo, non c'entra nulla. "Meet the boss" è il social network degli executive della finanza. Con la crisi è diventato un punto di riferimento: gli iscritti sono ormai 30.000. Possono creare la propria pagina, chattare, parlare in videoconferenza con webcam grazie al voip e sfruttare le altre funzioni collaborative tipiche del web 2.0. Cercano un confronto con gli altri manager su finanza, strategie e business. A differenza di Facebook, e di altri social network professionali come Linkedin, non è aperto a tutti: delle 100 richieste che arrivano al sito ogni giorno ne vengono rispedite al mittente 66. Meet the boss è nato nel 2007 su un'idea della Gps International di Bristol, società che cura pubblicazioni business-to-business. Il fondatore Spencer Green, in un articolo pubblicato dal "Sole 24 Ore" martedì 3 febbraio, ha spiegato che 16.000 manager iscritti sono europei, e circa 600 italiani. Il ritardo italiano nel business 2.0. "Lo sto ancora valutando, ma da quanto ho visto lo ritengo uno strumento di community molto interessante soprattutto per il confronto con manager stranieri" spiega il chief operating officer di una delle principali banche italiane, abituato ad un uso molto spinto delle opportunità che il Web 2.0 offre anche per l'organizzazione aziendale. In Italia, però, persiste una cultura ostile: "Le aziende sono molto gelose delle proprie attività e iniziative, e gli executive non sempre sono avvezzi ad utilizzare questi strumenti "social", per cui temo che sarebbe poco frequentato". Il ritardo, in realtà, è diffuso su più livelli. I dipendenti sperimentano una doppia vita: una grande libertà e disponibilità di servizi sul pc di casa e un giardino recintato su quello aziendale. E' così? "Sicuramente sull'introduzione di questi strumenti c'è un ritardo nelle aziende, ma deve anche considerare che vi sono anche dei vincoli interni che non dipendono dalla volontà di utilizzare o meno questi strumenti, ad esempio la compatibilità architetturale, il supporto tecnico, il livello di sicurezza, eccetera". Eppure "è possibile coniugare le esigenze aziendali con la libertà offerta da questi strumenti a casa, infatti stiamo sperimentando le versioni "aziendalizzate" di social network, virtual desktop, mondi virtuali 3D e altro ancora. Una sfida interessante, ma secondo me essenziale per cogliere tutte le opportunità che questi strumenti posso offrire come vantaggio competitivo". La conoscenza diffusa è un patrimonio aziendale. Il manager, che usa fare le riunioni con i propri collaboratori in stile "Second Lif"», in comuità virtuali popolate da avatar, ritiene che "la conoscenza diffusa è un patrimonio aziendale enorme e se troviamo gli strumenti per potere raccogliere, condividere e arricchire questa conoscenza allora riusciamo a capitalizzare questo patrimonio. Immagini cosa vuole dire potere mettere a disposizione di migliaia di colleghi in filiale una base di conoscenza creata da loro stessi con i consigli, i suggerimenti, le best practices per lavorare meglio e dare un servizio più efficace al cliente...". Nella sua attività di chief operating officer ha "analizzato le dinamiche dei social network più diffusi per valutarne l'applicabilità all'interno dell'azienda, dato che l'expertise location e il knowledge sharing diventano un fattore vincente per grandi aziende soprattutto a seguito di operazioni di M&A". In "un momento come questo, la facilità di fruizione dell'informazione diventa un elemento strategico per l'azienda". Il crede che il social computing interno ed esterno possa essere strategico. "Abbiamo attivato recentemente tre iniziative di raccolta di idee bottom-up, chiedendo ai colleghi dei suggerimenti su processi, procedure, applicazioni da migliorare, modificare e ottimizzare. La risposta è stata veramente notevole e ha portato all'attivazione di diverse iniziative di efficentamento e semplificazione, con ritorni, anche economici, decisamente interessanti". Per quanto riguarda l'esterno, invece, "abbiamo attivato alcune iniziative con nostri clienti corporate in cui, a fianco degli strumenti finanziari operativi, abbiamo attivato piattaforme di web collaboration che semplificano di molto lo scambio di informazioni, documenti, comunicazioni"».
+ Il commento alla notizia del giorno: Andatelo a dire anche a quella azienda che ha bloccato l'accesso al mio sito... :p
+ La frase del giorno: «M0r94n ha fatto 3 gol e 11 assist su 19 reti... che shpettacolo amishi :)» (M0.).

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 mercoledì 11/02/2009: UN MOTIVO IN PIU' PER BUSSARE A DENARI 
+ La notizia del giorno: «Gestori di parcheggi sempre responsabili per i furti delle auto, anche se l'area è incustodita. Non basta esporre l'avviso per cui la società non intende rispondere dei danni eventualmente subiti dagli automobilisti. Questa limitazione di responsabilità è infatti inefficace: si tratta di una condizione generale di contratto che, reputandosi l'avviso come un'offerta al pubblico, dovrebbe essere comunque approvata per iscritto in base all'articolo 1341, comma 2 del Codice civile. A sancire il principio è stata la terza sezione civile della Cassazione (sentenza n. 1957, depositata lo scorso 27 gennaio), confermando la decisione con cui la Corte d'appello di Milano ha condannato l'Atm a risarcire un automobilista per il furto dell'auto perpetrato in un parcheggio a pagamento gestito, appunto, dall'Azienda di trasporto pubblico milanese. L'Atm si era difesa esibendo una delibera comunale del 1993 in base alla quale veniva esonerata da questo tipo di responsabilità. Per la Cassazione, invece, il contratto atipico di parcheggio prevede sempre, come un qualunque contratto di deposito, l'onere della custodia a carico del concessionario dell'area che incassa dall'automobilista la tariffa stabilita».
+ Il commento alla notizia del giorno: Uhm, credo che questa sentenza apra le porte a parecchie richieste di risarcimento... Buono, buono...
+ La frase del giorno: «M0r94n dice: "G'v'dì signòr"» (M0.).
+ La frase del giorno: «Non ho nessun livòre, nessuna acrimònia nei confronti di Bonolis» (Rocco Tanica di Elio e le Storie Tese).

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 martedì 10/02/2009: NO PROBLEM, CE NE FAREMO UNA RAGIONE 
+ Zona pranzo, abbiamo finito il primo. Il mio dirimpettaio parla delle stranezze della vita, di come cambiano i tempi ed i modi di approcciare le persone. Racconta di una cena di ex compagni di classe delle scuole superiori, durante la quale ha avuto modo di vedere come sono "diventati" i suoi ex compagni. Evidenzia il fatto che mancasse una componente della classe, morta a 23 anni. Confessa candidamente che, all'epoca, quella ex compagna le piaceva davvero tanto ma non ha mai avuto il coraggio di dichiararsi. Ebbene, durante la cena un'altra componente della classe, parlando, gli svelò che quella ex compagna scomparsa era innamorata di lui ma era troppo timida per dichiararsi. Lui, il mio dirimpettaio, sembra così scosso per aver scoperto questa cosa dopo quasi 30 anni dalle scuole superiori. Guardandolo, mi accorgo che lo sono diventato parecchio anche io... Mi fa riflettere il fatto che certe volte la vita non prende delle direzioni più piacevoli di quanto lo sia già soltanto per eccesso di timidezza, e queste scelte una volta perse non si ripresentano più.
+ La notizia del giorno: «Canale 5 non cambia palinsesto dopo la morte di Eluana e il direttore editoriale, Enrico Mentana, si dimette per protesta. L'azienda accetta e formalizza l'addio dell'ex direttore del Tg5. Tutto ha avuto inizio ieri sera, Mentana ha detto: "Di fronte ad un dramma che scuote il Paese intero, Mediaset ha deciso di non cambiare di una virgola la sua programmazione di stasera su Canale 5, nonostante sia il Tg5 sia Matrix fossero pronti a aprire finestre informative sulla morte di Eluana. Non è così che si fa informazione su una grande rete nazionale. Non esiste solo l'audience. Simili scelte tolgono credibilità a chi le compie, e personalmente non ho nessuna intenzione di avallarle. Stasera su Canale 5 il dramma è quello della cacciata di una concorrente dal Grande Fratello. A mezzanotte, se va bene, si parlerà di Eluana. Andrò in onda comunque, per dovere di informare. Domani però rassegnerò le dimissioni da direttore editoriale di Mediaset, per un altro dovere, quello di coerenza". La reazione di Mediaset, in serata, non s'è fatta attendere. Mauro Crippa, direttore generale informazione di Mediaset ha risposto: "Mentana è un giornalista di grande esperienza che conosce bene le regole della tv commerciale. Dispiace il suo disaccordo ma è fisiologico. Colpisce di più che non abbiano avuto nessuna menzione l'impeccabile diretta di Fede e la finestra di Studio Aperto. Siamo un sistema a tre reti". Conclusione: "Non posso che prendere atto e accettare queste dimissioni che ci sono recapitate a mezzo stampa, ma anche Mediaset ha una sua coerenza e pertanto questa sera (ieri, ndr) dopo il Grande Fratello andrà in onda un'edizione speciale del Tg5 e non Matrix, contrariamente a quanto annunciato da Mentana". Oggi la conferma. Mediaset "accetta le dimissioni presentate dal direttore Enrico Mentana e respinge tutte le sue motivazioni, nella convinzione di avere svolto come sempre il proprio ruolo di editore in modo tempestivo e completo", si legge in una nota del gruppo di Cologno Monzese. Il comitato di redazione del Tg5 ha espresso "la propria convinta solidarietà" all'ormai ex direttore editoriale chiedendo un incontro con l'azienda per parlare dell'accaduto. Solidarietà e "apprezzamento" per le motivazioni espresse da Mentana anche da parte dell'Fnsi (Federazione nazionale della stampa italiana). Per il momento Matrix è sospeso. Secondo l'edizione online di una rivista, il giornalista sarebbe diretto a Sky Italia per "entrare nella squadra di Sky Tg24"».
+ Il commento alla notizia del giorno: Tra Emilio Fede e Bruno Vespa non ho affatto sentito la mancanza di Matrix. In Italia c'é anche tanta gente che vuole rispettare i problemi altrui e non vuol sentire parlare di fatti strettamente familiari che non dovrebbero essere di dominio pubblico. Il Tg5 ed il programma di Mentana non erano dunque necessari in una tv commerciale: io sto con Mediaset.

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 lunedì 09/02/2009: LAVORARE, LAVORARE, LAVORARE... 
+ La notizia del giorno: «Dopo il secondo k.o. consecutivo, rimediato al Menti contro il Vicenza, Alessandro Costacurta si è dimesso dall'incarico di allenatore del Mantova, rinunciando al contratto che lo legava alla società sino al 2010. Lo ha comunicato lo stesso tecnico in una conferenza stampa, ancora in corso, convocata nella sede della società biancorossa allo stadio Martelli. Ha detto di fronte ai giornalisti a cui si è presentato da solo, scuro in volto: "Mi dispiace. La cosa migliore per il Mantova è che me ne vada; non so se sia la cosa giusta, ma lo spero". La società ha fatto sapere che il nuovo allenatore sarà Mario Somma, che un paio di settimane fa ha rescisso il contratto con il Piacenza e che era a un passo dal Modena. Ieri pomeriggio si era incontrato un paio d'ore con il d.s. Magalini per chiarire tutti i dettagli: ha firmato fino a giugno e dovrebbe portare come vice il c.t. della Nazionale di calcio a 5, Alessandro Nuccorini. Oggi l'allenamento sarà diretto da Mirko Benevelli, preparatore dei portieri. Costacurta, giunto a Mantova nell'ottobre del 2008 in sostituzione di Brucato, chiude la sua prima esperienza in panchina con un bilancio di 4 vittorie, 5 sconfitte e 4 pareggi.
Billy Costacurta non serba alcun rancore nei confronti della società e dei suoi dirigenti: Ha detto in conferenza stampa: "Mi avrebbe fatto piacere se il presidente Lori avesse detto 'Costacurta da qui non si muove'. Quando gli ho detto della mia scelta era dispiaciuto. Comunque, ringrazierò per sempre Fabrizio per avermi dato la possibilità di allenare e gli darò anche qualche consiglio per fare ancora meglio e centrare la promozione in A". Costacurta ha poi rivelato di aver maturato la scelta di andarsene "una settimana fa; poi ci ho ripensato, ma la partita di sabato a Vicenza mi ha convinto a compiere il passo. È sicuramente una sconfitta ma credo di aver agito secondo coscienza e secondo le mie possibilità. Non pecco di presunzione se dico di aver fatto le scelte giuste in campo. Comunque, sono convinto che le mie dimissioni serviranno a dare la scossa alla squadra per raggiungere una salvezza tranquilla". Ai giocatori non ha nulla da rimproverare: "I risultati sono stati negativi, ma il lavoro è stato positivo perché fatto con persone per bene. Un paio di allenatori famosi, che non vi dico chi, mi hanno detto che ho dato un'identità alla squadra. Volevo che si giocasse in velocità e si pressasse, ma è stato fatto solo a fasi alterne: avremmo fatto meglio se avessi avuto la possibilità di lavorare più a lungo". Costacurta chiude la conferenza stampa con una battuta per stemperare la tensione del momento. Dice sorridendo: "Sarà dispiaciuta anche mia moglie Martina che ora mi avrà tra i piedi 24 ore al giorno"».
+ Il commento alla notizia del giorno: Ehhh, sono problemoni...

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 domenica 08/02/2009: IL MONDO E' BELLO PERCHE' E' AVARIATO 
+ La prima notizia del giorno: «Curiosa storia, ma che potrebbe ben presto creare grattacapi seri a qualcuno quella che arriva dall'Inghilterra. Oggi infatti un giornale inglese riporta una intervista rilasciata "involontariamente" dall'arbitro Steve Bennett ad un finto tifoso (che era in realtà un giornalista) nella quale il fischietto inglese racconta una storia molto particolare. "E' capitato che un giocatore è entrato nel mio spogliatoio prima dell'inizio di un match, e mi ha chiesto di essere ammonito. In tal modo non avrebbe dovuto giocare durante le vacanze di Natale. In ogni caso non sono cose che fanno tutti, la maggioranza è abituata a giocare in questo periodo. Nel resto d'Europa però i campionati si fermano per molto più tempo". Poi ha aggiunto: "Questa è solo una delle tante cose che succedono all'interno e che voi non sapete". Le parole di Bennett sono giunte ai vertici della Premier League, che sono seriamente intenzionati a chiedere ben presto delle spiegazioni al fischietto».
+ Il commento alla prima notizia del giorno: Ehhhhh, succede da tutte le parti... ;)
+ La seconda notizia del giorno: «Squillo di tutto rispetto, colte ed eleganti, con addosso griffe italiane e dal fisico mozzafiato. Come i prezzi delle loro prestazioni: fino a 2.000 dollari per un'ora da infarto se non sei più che 'equipaggiato', cardiologicamente parlando. E' il passatempo che avvocati, banchieri e supermanager si concedevano a Wall Street. Fin qui nulla di male se non fosse che alcuni di questi allegri signori lavoravano per la fallita Lehman Brothers e altrettanto allegramente i clienti scaricavano sulle loro aziende i costi delle prestazioni 'hard' di cui usufruivano. Come? Utilizzando la carta di credito aziendale. Parola di una testimone, che ha fatto scoprire i sexy altarini. Un banchiere sarebbe addirittura arrivato a spendere 41.600 dollari scegliendo a turno le più avvenenti tra ben 100 ragazze. Lei, la testimone, Kristin Davis, 'regista' degli incontri, in un'intervista alla tv Abc, rilanciata dal Tg1, dice di avere collezionato una lista di 9.800 'frequentatori' abituali, tra cui molti nomi noti della finanza. Ora non sa se pubblicare altri dettagli su un sito oppure affidare le sue rivelazioni a un libro di memorie. C'è da scommettere che i 'clienti' saranno tra i primi acquirenti».
+ Il commento alla seconda notizia del giorno: Come già detto, penso che i responsabili della cattiva gestione della Lehman Brothers moriranno tutti soltanto dopo aver patito tantissime sofferenze, a causa delle tantissime maledizioni che stanno ricevendo da ogni parte del mondo.
+ Le frasi del giorno:
- «M0r94n ripassa mentalmente alcuni passi» (M0.).
- «Mi preoccuperò quando un giorno mi dirai sì» (M0.).
- «M0r94n ringrazia il sito della Gazzetta per aver dato per NON titolari Cicinho e Baptista (vendendoli di conseguenza)...» (M0.).
+ Il dialogo del giorno:
M0.: «Si chiama Lorenzo, eh?».
Ji.: «Sì! Come fai a saperlo?!?».
M0.: «... Come sì?!?...».

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 sabato 07/02/2009: IL DIVANO SCOMODO 



+ La notizia del giorno: «Il fenomeno del Web del momento ha compiuto in questi giorni cinque anni. Facebook nasceva infatti nel febbraio del 2004 dall'intuizione di Mark Zuckerberg - non un ingegnere della Silicon Valley bensì un facoltoso e assai capace studente diciannovenne della Harvard University - e di Dustin Moscovitz e Chris Hughes. La ricorrenza per il sito di social networking più famoso al mondo, creato come rete virtuale per mantenere i contatti tra ex compagni di classe, ha due facce. Quella splendente dei suoi adepti, ormai oltre 150 milioni in tutto il mondo, ognuno dei quali con una media di 120 "amici" con i quali chattare e altro on line, e quella triste di un fatturato che stenta a decollare, visto e considerato che i 210 milioni di dollari di ricavi stimati per il 2008 (e i 230 milioni previsti dalla società di ricerca eMarketer per quest'anno) sono poco cosa rispetto ai numeri che muove Facebook. Che sono fra gli altri i seguenti: tre miliardi di minuti di accesso giornaliero a tutti i siti del network mentre, 850 milioni di nuove fotografie caricate ogni mese, un'audience in aumento del 127% (dati ComScore). Facebook ha sbancato ovunque – in Italia i suoi utenti sono ormai sei milioni (il 30% della popolazione Internet del Bel Paese – ed è globalmente riconosciuto come la massima espressione del Web 2.0. Eppure i suoi 800 dipendenti devono sperare in una veloce inversione di tendenza quanto a capacità di generare ricavi e conseguentemente utili: le entrate pubblicitarie sono quelle che sono e a pagare il conto delle grandi risorse informatiche necessarie per far funzionare l'attività di milioni e milioni di "amici" sono i soldi di fatto i soldi degli investitori (Microsoft, che ha una quota dell'1,6% della società fra questi). Senza scomodare Google, Yahoo! e Msn, la rivale MySpace ha un giro d'affari quasi triplo rispetto a Facebook (585 milioni di dollari di entrate nel 2008 e una previsione di 630 milioni quest'anno) in un mercato, quello del social network advertising, che si presuma possa arrivare nel 2009 a quota 2,8 miliardi di dollari su scala mondiale. Gli analisti finanziari continuano a valutarla dai 15 ai 20 miliardi di dollari ma di sbarco in Borsa – se n'è parlato a più riprese – al momento non se ne parla. In attesa di spegnere la sesta candelina in onore della sua creatura, Zuckerberg ha comunque ben donde di essere al settimo cielo: il suo patrimonio personale, secondo la rivista Forbes, oggi 24enne, è di circa 1,5 miliardi di dollari».
+ Il commento alla notizia del giorno: Beh, se magari offrissero spazi pubblicitari decenti anziché promuovere siti insignificanti potrebbero fare molti più utili.
+ La frase del giorno: «M0r94n pensa che "nell'incosciente non c'é negazione"» (M0.).

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 venerdì 06/02/2009: UNA CRISI NERA PER L'ORO NERO 
+ La notizia del giorno: «George Soros non è certo uno sprovveduto quando si parla dei marosi della finanza e delle operazioni spericolate, ma lui stesso, in un’intervista pubblicata recentemente su La Repubblica, si è detto ancora stupefatto del crollo di Lehman Brothers, del suo non salvataggio da parte del governo statunitense come fatto per altre istituzioni. Anche uno come lui non riesce a spiegarsi come sia stato possibile. A sentire questo mi torna in mente un titolo letto il 15 settembre del 2008. "Crollo Lehman, ingenti danni per gli investimenti arabi e il greggio, vera vittima sacrificale della peggiore crisi finanziaria nella storia". A dare questa lettura decisamente di parte del terremoto finanziario che stava scuotendo il mondo era, martedì 16 settembre, il quotidiano panarabo al Hayat, edito a Londra, stampato in inglese e di proprietà saudita. Il quale lamentava come il prezzo del greggio sia "a meno 50 dollari al barile rispetto al limite di 147 dollari raggiunto nelle settimane scorse, il livello più basso registrato da sette mesi". L’altro grande giornale panarabo, al Sharq al Awsat (anche questo di proprietà saudita) metteva invece l’accento sugli "effetti devastanti sulle principali borse dei ricchi Emirati del Golfo". Ovviamente la tutela dei propri interessi è legittima, ma un peana di questo genere per il calo del prezzo del petrolio dopo la spaventosa impennata dei mesi scorsi - che ha riempito le casse dei paesi produttori - e le recenti decisioni a sorpresa dell’Opec di tagliare la produzione appare quanto meno fuori luogo. Gli ultimi a piangere miseria, insomma, dovrebbero essere proprio i ricchi produttori di petrolio. Ma attenzione perché la comunità finanziaria araba di Londra non parla mai a caso. E, soprattutto, scrive in arabo ma parla e ragiona in inglese. Tra le righe di quel messaggio viene lancia un’accusa precisa: il fallimento di Lehman è stato permesso scientemente perché questo avrebbe riequilibrato gli assetti. Ovvero, crollo del prezzo del greggio e una pesante batosta verso chi finora ha fatto soldi sfruttando la crisi e comprato a prezzi di saldo pezzi di finanza mondiale attraverso i fondi sovrani. Che il governo americano abbia rifiutato un aiuto nei confronti di Bank of America se questa avesse salvato Lehman Brothers è noto, ma questo non rappresenta ancora una prova. Che Bank of America sia corsa a divorare Merrill Lynch subito dopo, anche in questo caso senza garanzie da parte di Washington, nemmeno. Anche il fatto che la banca britannica Barclays - in cordata proprio con Bank of America nella missione per salvare l’ex gigante di Wall Street - abbia acquistato alcune attività (le più sane e lucrose, brokeraggio e trading Usa) del gruppo Lehman Brothers non prova nulla ma dimostra che la carcassa della mayor di Wall Street faceva gola a molti e che lo spettacolo di disperazione che offriva non disturbava troppo il Tesoro americano e la Fed. Il fatto però che su un sito informatissimo come Cnbc si parlasse apertamente di petrolio che toccherà a breve quota 75 dollari comincia invece a far intravedere qualche possibile scenario: ovvero, di fronte a un “too big to fail” malmesso come Lehman il segretario al Tesoro Usa, Henry Paulson (ex capo di Goldman Sachs), ha preferito indossare la maschera del liberista duro e puro rifiutando altri aiuti di Stato e ottenendo così un triplice effetto: far scendere il prezzo del greggio (vera leva della possibile ripresa), risparmiare denaro necessario a salvare attraverso un prestito ponte da 85 miliardi di dollari il colosso delle assicurazioni Aig e assestare uno shock “salutare” all’economia mondiale, quella occidentale, che necessita di disintossicarsi del tutto, ma soprattutto quella overvalued e troppo interventista dei paesi arabi e della Russia. Non è un caso che sempre martedì 16 settembre la Borsa di Mosca fosse scesa del 16% a 905.57 punti, sotto la pericolosa soglia psicologica dei 1.000 punti, gettando letteralmente nel panico gli investitori e costringendo le autorità a sospendere le contrattazioni fino a venerdì 19. Una scelta strategica quella americana: Lehman, infatti, era la banca con la maggiore attività al mondo come trader di obbligazioni e fondi obbligazionari mentre Aig e il suo crollo avrebbero colpito letalmente quasi esclusivamente gli Usa e l’Europa, come denunciava il britannico Daily Telegraph poche ore dopo il salvataggio del colosso assicurativo: "Le banche europee erano particolarmente a rischio in caso di un fallimento della Aig, perché detengono i tre quarti dei 441 miliardi di dollari di strumenti complessi e deregolati protetti dalla Aig. Tali obbligazioni sono legate al mercato dei subprime, che si sta inabissando". Europei salvi grazie alla Fed, quindi. E i russi, invece? "L’economia russa è sufficientemente solida per poter reagire alla crisi dei mercati, che si dimostra peggiore delle peggiori attese" ha sottolineato il presidente russo Dmitri Medvedev il 18 settembre scorso, secondo il quale «il mercato globale soffre la più grande crisi degli ultimi 10 anni. A cosa è legato? Lo sappiamo benissimo» ha precisato, avanzando una nemmeno velata accusa per le politiche economiche degli Stati Uniti, che si riflettono negativamente sui mercati internazionali. D’altronde bastava leggere il titolo della homepage del sito del quotidiano filo-governativo Izvestiya di giovedì 18 settembre per capire il clima: "Gli Stati Uniti si stanno dimostrando più pericolosi per il mondo di una minaccia nucleare". Eravamo a cavallo tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre dello scorso anno. Guardatevi intorno: il rublo è crollato, il prezzo del barile resta basso nonostante le minacce dell’Opec di tagliare ancora e ancora la produzione, il piano Paulson - il famoso Tarp - non ha funzionato appieno ma è stato prodromico al progetto di “bad bank” in cui scaricare gli asset tossici a prezzi medi concordati e non in base al mark-to-market che Barack Obama si troverà costretto suo malgrado a varare. E che farà uscire le istituzioni finanziarie americane dalla crisi molto prima e molto meglio. Insomma, il fallimento Lehman Brothers è stato strategico, voluto, globalmente indirizzato a colpire dove faceva più male ai nemici che sfruttavano la debolezza di un presidente a fine mandato e di un paese in piena crisi per muoversi su equilibri e interessi contrapposti a quelli di Washington. Il fallimento Lehman Brothers è stato il primo caso di “guerra per banche”. Chapeau. Speriamo sia anche l’ultimo. E che Dio benedica l’America.
P.S.: Prima parlavamo di Barclays corsa a divorare pezzi di finanza statunitense a prezzi di saldo. Un azzardo, in tempi di guerra per banche, visto che il gigante inglese è costretto ad ammettere la necessità di aumento di capitale ed è pronto a chiedere l’intervento del governo. Peccato che quando lo scorso ottobre cedette al fondo sovrano di Abu Dhabi il 16,5% delle azioni per 5,3 miliardi di sterline, il board della banca accettò condizioni capestro come le cosiddette “mandatory convertible notes”, un complicato meccanismo di gestione del pacchetto azionario in base al quale oggi Barclays rischia di vedere salire il fondo di Abu Dhabi al 55%, perdendo di fatto la sovranità, se si vedrà costretta ad aumentare di nuovo il capitale. Gli sceicchi, probabilmente, hanno scommesso proprio su questo quando hanno deciso di investire, hanno controllato bene i conti e hanno inserito la clausola sulla fluttuazione del valore del titolo che garantirebbe loro una montagna di azioni al prezzo minimo concordato: non stupirebbe scoprire che nel frattempo qualche loro trader abbia lavorato debitamente e in maniera massiccia sui credit default swaps di Barclays per guadagnare anche nel medio termine. Come già detto, gli arabi a Londra parlano e ragionano in inglese. E si fanno fregare una sola volta».
+ Il commento alla notizia del giorno: E' mai possibile che viene tutto ricondotto sempre e soltanto al petrolio?!? Possibile che non ci si possa staccare dal petrolio?!?
+ La frase del giorno: «M0r94n is in "Tropical Pizza Style"» (M0.).

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 giovedì 05/02/2009: LIBERI TUTTI 



+ La notizia del giorno: «Domenica prossima gli svizzeri sono chiamati a esprimersi sulla prosecuzione dell'accordo sulla libera circolazione delle persone tra Svizzera e Unione europea e sulla sua estensione a Romania e Bulgaria. In gioco c'è un piatto importante, poiché riguarda tutto l'impianto degli accordi bilaterali tra la Confederazione elvetica e l'Unione europea. Un eventuale "no" degli svizzeri infatti comporterebbe l'applicazione della cosiddetta "clausola ghigliottina", per la quale tutti gli altri 6 accordi firmati dieci anni fa verrebbero annullati. L'accordo prevede che i cittadini europei possano vivere e lavorare senza particolari restrizioni in Svizzera, e viceversa che i cittadini svizzeri possano lavorare alle stesse condizioni nei paesi dell'UE. La paura che i lavoratori stranieri "rubino" il lavoro a quelli svizzeri e, soprattutto, che frotte di bulgari e romeni possano turbare la quiete delle cittadine elvetiche è alimentata, senza mezzi termini, dall'Unione democratica cristiana (Udc), l'estrema destra xenofoba, che infatti ha tentato fino all'ultimo di stralciare il capitolo dell'estensione a Bulgaria e Romania dal corpo principale del referendum. A dicembre, nel lanciare la campagna contro la libera circolazione delle persone, il partito guidato da Christoph Blocher ha detto che questo significherebbe aprire le porte della Svizzera ai criminali. Romania e Bulgaria si situano ad un livello talmente basso in termini sociali ed economici, che sarebbe "totalmente irresponsabile accordare loro la libera circolazione delle persone", ha dichiarato un deputato, Yvan Perrin, parlando di "terzo mondo europeo". Per simboleggiare i pericoli che "planano" sul paese, l'Udc ha scelto dei corvi neri che attaccano la Svizzera. "I corvi sono dei rapaci, degli uccelli aggressivi e ladri, che minacciano l'esistenza degli altri uccelli", ha spiegato il presidente del partito Toni Brunner, ammonendo che chiunque potrà stabilirsi in Svizzera e dare sfogo alla sua "energia criminale". In passato, durante la sua campagna elettorale di maggior successo, l'Udc si era servita di un altro animale - la "pecora nera" - per esprimere la sua volontà di espellere i criminali stranieri. La firma del primo pacchetto di accordi bilaterali tra la Svizzera e l'Ue risale al 1999, quando Berna intavolò trattative con Bruxelles per evitare l'isolamento economico del paese e garantire alle imprese svizzere un accesso adeguato al mercato unico europeo. L'accordo sulla libera circolazione è entrato in vigore nel giugno del 2002. Tre anni dopo il popolo svizzero si è di nuovo espresso su questo tema, accettando l'estensione dell'accordo ai dieci paesi che hanno aderito all'UE nel 2004. Secondo gli ultimi sondaggi il "no" ha guadagnato terreno nell'ultimo mese, passando dal 40% al 43%. Gli indecisi sono il 7%».
+ Il commento alla notizia del giorno: Onore alla Svizzera, ultimo paese nel quale c'é davvero la libertà di espressione. Non oso immaginare cosa sarebbe accaduto in Italia se qualcuno avesse pronunciato frasi simili nel nostro territorio.
+ La frase del giorno: «M0r94n sta aspettando il cinquessei setteeotto» (M0.).

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 mercoledì 04/02/2009: CORSO DI CAZZOTTI (VERBALI E FISICI) 





+ La frase del giorno: «Come può uno scoglio arginare il mare?» (Mogol).

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 martedì 03/02/2009: I VIOLINI NON SONO TUTTI UGUALI 
+ La notizia del giorno: «Svelato uno dei più grandi segreti della Storia della Musica. Dopo 33 anni di ricerche Joseph Nagyvary, dell'università del Texas ha scoperto che il suono meraviglioso degli Stradivari dipenderebbe dal trattamento antitarlo del legno. Un mix di sostanze, fra cui borace (utilizzato come detergente o antisettico), fluoruro, cromo e sali di ferro, che ha interagito con il legno e gli avrebbe conferito il suono ineguagliabile. A scoprire il segreto dei grandi artigiani vissuti circa tre secoli fa e' stato il gruppo di ricerca coordinato dal biochimico Joseph Nagyvary all'università del Texas. Lo studio è stato pubblicato dalla rivista "PlosOne". Il chimico ungherese è arrivato a questa conclusione dopo aver bruciato dei frammenti trattati dal liutaio quattro secoli fa per analizzarne la composizione chimica. Se non avessero sperimentato tutte quelle sostanze insieme per proteggere i loro strumenti musicali dai tarli i maestri cremonesi Antonio Stradivari e Guarneri del Gesù forse non sarebbero passati alla storia per l'unicità dei loro violini. Considerati i migliori strumenti a corda mai creati e stimati a prezzi altissimi, i violini dei due liutai italiani sono stati piu' volte esaminati con tecniche di risonanza magnetica che hanno dato poche risposte. Comunemente si ritiene che l'altissima qualita' sia dovuta alle irripetibili doti artigianali degli autori, alla scelta del legno e alla miscela di vernici utilizzate come impregnante. Dei circa 1.000 violini realizzati da Antonio Stradivari ne restano 600, valutati circa 5 milioni di dollari ognuno. Degli archi fabbricati dal suo diretto concorrente in vita e in morte, il meno noto Guarneri del Gesu', ne restano 140, ritenuti dagli esperti di eguale valore. Nagyvary conduceva ricerche "per capire come mai artigiani senza conoscenze scientifiche avessero ottenuto un tale risultato", fin da quando imparò a suonare il violino usando uno strumento appartenuto ad Albert Einstein. Dopo varie sperimentazioni, il ricercatore si è procurato piccole schegge di legno dai lavori di restauro fatti su alcuni violini Stradivari e Guarneri. Le analisi preliminari (risonanza magnetica e spettroscopia a infrarosso) di questi trucioli, pubblicati 3 anni fa su "Nature", avevano suggerito, dopo il confronto con analoghe analisi fatte su altri violini, che il legno fosse stato trattato con agenti chimici. Ora gli studiosi hanno bruciato le schegge e analizzato le ceneri identificando numerose sostanze, fra cui borace, fluoruro, cromo e sali di ferro. "Il borace ha una lunga storia come conservante, fin dagli antichi egizi che lo usavano per la mummificazione" spiega Nagyvary. In pratica, secondo lo studioso sia Stradivari sia Guarneri hanno cercato di trattare i loro violini per proteggerli dall'attacco dei tarli. Ma vi e' stato un effetto "collaterale" e le sostanze avrebbero "influenzato le proprietà meccaniche e acustiche del legno conferendo agli strumenti un suono senza eguali"».
+ Il commento alla notizia del giorno: Come minimo adesso parte la sperimentazione per riprodurli... :)
+ La frase del giorno: «M0r94n oggi non ha voglia di socializzare. Per niente» (M0.).

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 lunedì 02/02/2009: EPPUR SI MUOVE 
+ La notizia del giorno: «I creditori di Lehman Brothers potrebbero ricevere azioni anziché contanti, nell'ambito di un piano che punta a separare gli asset illiquidi dell'istituto di credito in due compagnie distinte. In questo modo, si potrebbero superare le grandi difficoltà che i liquidatori della banca fallita nello scorso mese di settembre stanno incontrando nel cercare di piazzare gli asset sul mercato. A spiegarlo al quotidiano Financial Times è stato lo stesso responsabile della liquidazione del colosso, Bryan Marsal. Ancora non si conoscono i dettagli dell'operazione, ma le due nuove società potrebbero essere create entro i prossimi due anni. Una dovrebbe includere le controllate real estate, valutate circa 43 miliardi di dollari, mentre l'altra dovrebbe comprendere tutti gli altri asset illiquidi, compresi gli investimenti in private equity e partecipazioni come quella nella compagnia canadese SkyPower. E ai creditori della banca dovrebbero essere offerte proprio le azioni delle due nuove società. I liquidatori, inoltre, devono affrontare la questione della banca industriale operante nello Stato dello Utah e di Lehman Brothers Bank, entrambe controllate dell'ex colosso americano. La strategia di Marsal punta a convincere la nuova amministrazione Obama del buono stato di salute dei due istituti, al fine di poter accedere al piano di salvataggio governativo da oltre 800 miliardi di dollari».
+ Il commento alla notizia del giorno: Si comincia a muovere qualcosina...
+ La frase del giorno: «M0r94n prima o poi finirà di vedere la trilogia di M.I.» (M0.).

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 domenica 01/02/2009: DON DIEGO DELLA PENA 
+ La notizia del giorno: «Il calciatore Diego é sempre più nei guai. Squalificato in Bundesliga, il fantasista brasiliano rischia adesso di venir perseguito anche dalla giustizia tedesca per una misteriosa (ma non troppo) storia di patente ottenuta illegalmente. Intanto, da subito dovrà andare a piedi o in taxi o farsi accompagnare: le autorità gli hanno intimato il divieto di guidare in Germania. Un giornale tedesco riferisce che la sua patente non è più valida. Per sua stessa ammissione, il documento che Diego aveva conseguito nel 2006, era stato di fatto "comprato" per 2.900 euro da compiacenti funzionari, già processati e condannati. Nello scorso ottobre la patente gli era già stata sospesa in via precauzionale ed il giocatore era stato diffidato a ripetere gli esami, che non aveva mai dato. Il centrocampista, però, non l’aveva fatto, adducendo a giustificazione che aveva comunque ottenuto una patente in Portogallo, che, però, non riusciva più a ritrovare. Ed evidentemente aveva continuato a guidare come se nulla fosse. Una verifica per vie diplomatiche ha portato ad appurare che Diego non aveva mai ottenuto la licenza di guida portoghese. Il 18 gennaio scorso il giocatore era stato fermato dalla polizia di Brema alla guida della sua Porsche Cayenne con lo 0,8 per mille nel sangue. Ma, come è saltato fuori adesso, era solo l’ultima di una lunga serie di infrazioni gravi al codice della strada, per le quali il brasiliano è riuscito ad accumulare ben 14 punti sul casellario tedesco delle patenti. Ed a 18 scatta comunque il ritiro automatico. Ora però la patente, per quanto ottenuta illegalmente, gli è già stata definitivamente ritirata. Per riottenerla in modo legale Diego dovrebbe iscriversi ad una scuola guida e dare gli esami. Ma nella sua ingarbugliata situazione, che avrà probabilmente anche risvolti penali, dovrà quantomeno aspettare molto tempo. Anche per questo motivo il giocatore vorrebbe scappare dalla Germania prima possibile. Ed il Werder Brema, al di là delle dichiarazioni ufficiali, non vede l’ora di trovare un acquirente per l’ormai sempre più scomodo brasiliano».
+ Il commento alla notizia del giorno: Dopo i calciatori che vanno coi trans ma poi dicono ai giornalisti che é stato un equivoco e possono spiegare tutto, quelli che si schiantano a 200 km/h sull'autostrada con la propria Porsche ma ne escono indenni, quelli che comprano il diploma delle scuole superiori per poi iscriversi all'università (!), quelli che vanno in discoteca più che agli allenamenti, quelli che si drogano prima delle partite e poi vanno dai propri tifosi a dire che all'antidoping hanno preso un abbaglio, quelli che vanno in barca con alcuni "amichetti"... ci mancava proprio il tizio con la patente falsa :D

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