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 PENSIERI DI SETTEMBRE 2009 

M0r94n Benvenuti nell'Archivio Blog di M0r94n.

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Avvertenza: per la corretta interpretazione di alcuni "Pensieri di M0r94n" è indispensabile utilizzare il criterio "non tutto è come appare a prima lettura".


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30/09/09  Dammi i soldi o chiudo la baracca 
mercoledì  Umiliazioni e pianti puerili 



+ La prima notizia del giorno: «Sbandierare le "corna", unitamente ad una serie di abituali umiliazioni, può costare una condanna per maltrattamenti. La Cassazione ha infatti convalidato la condanna (2 anni e 6 mesi) per il reato punito dall'art. 572 c.p. nei confronti di un 70enne lombardo, A.P., che, dal febbraio 2001 al marzo dell'anno successivo, aveva sottoposto la consorte M.V. ad una serie di umiliazioni, ostentando il fatto che negli anni l'aveva tradita» (fonte: Adnkronos).
+ Il commento alla prima notizia del giorno: Umiliazioni perché la consorte l'aveva tradito?!? Troppo poco!!! Eheh.
+ La seconda notizia del giorno: «"Sono scelte del governo, faccia quello che deve fare: se non si continua con gli incentivi, la domanda scenderà, perdiamo volumi, non vendiamo vetture, chiudiamo gli stabilimenti". Lo ha detto l'amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, a margine della presentazione della Punto Evo. Sempre a proposito degli incentivi Marchionne ha proseguito affermando che questo "non è un problema solo italiano, ha ragione Tremonti a dire che è un problema europeo e quindi ci deve essere una risposta coordinata a livello europeo. Da quel che sappiamo risulta che la Francia è intenzionata a continuarli e che anche in Inghilterra continueranno e quindi credo che l'Italia non possa ritrarsi indietro"».
+ Il commento alla seconda notizia del giorno: Basta! Non si può sempre pensare di chiedere soldi allo Stato minacciando di chiudere gli stabilimenti, l'epoca d'oro per il mercato delle auto é finito e le aziende europee e mondiali dovrebbero adeguarsi di conseguenza per limitare i costi.

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29/09/09  Ma che ce importa se l'oste al vino c'ha messo l'acqua 
martedì  Ovvero: fare i conti senza l'oste 
+ La notizia del giorno: «55.000 posti estendibili a 60.000, tribune all'inglese con le panchine inserite sugli spalti, spettatori a soli 9 metri dal campo. 68 metri di distanza per il posto più lontano dal terreno di gioco contro i 96 dell'Olimpico. Spazio di 0,80 metri quadri per ogni spettatore, evacuabile in caso di necessità in soli 5 minuti. Il tutto costruito con materiale ecosostenibile e resistente agli agenti atmosferici e pannelli fotovoltaici. È questo il progetto dello stadio Franco Sensi, la nuova casa della Roma (contenente anche il museo del club) che sorgererebbe a 500 metri dall'uscita Aurelia del Grande raccordo anulare e che è stata presentata oggi al centro sportivo di Trigoria. Un impianto avveniristico progettato dall'architetto Gino Zavanella, senza barriere architettoniche e con spazi anche per l'accoglienza delle famiglie, con servizi perfino di "babysitting". Non ci sono ancora plastici e nessuna risposta sui costi, ma la scoietà giallorossa ha già il pieno sostegno del sindaco Gianni Alemanno e del presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo, presenti oggi a Trigoria. Entrambi hanno sottolineato che il nuovo stadio della Roma è una necessità: "È un valore aggiunto per la città, perchè il rito di guardare la partita non sia chiuso tra le mura domestiche ma coinvolga l'intera famiglia", ha detto un convinto Alemanno; "Oggi qui bisogna affermare davanti alla città che è giusto che la Roma abbia il proprio stadio", ha specificato Marrazzo, che ha comunque sottolineato come i criteri con cui verrà valutato il progetto saranno quelli "della trasparenza e della partecipazione. È giusto costruire lo stadio ma deve essere fatto rispettando leggi, regolamenti e vincoli". Il nuovo stadio della Roma potrà essere costruito in 24-36 mesi da quando ci saranno tutti i permessi tecnici e burocratici: avrà una visuale "perfetta anche dalle aree dei corner" ha spiegato l'architetto Zavanella, "perchè proprio lì ci saranno ristoranti con vetrate con vista campo". All'esterno del "Sensi" ci saranno anche due led (monitor di ultima generazione) alti 35 metri su cui scorreranno immagini di vario tipo, l'esterno sarà in zinco-titanio e lo stadio cambierà colore a seconda della luce che vi si riflette. "Sarà visibile appena si arriva sull'Aurelia e anche dall'alto per chi sta atterrando a Fiumicino: per questo sarà una nuova icona della città, e magico come la Roma", ha spiegato il progettista. "È molto bello, mi auguro di poterci allenare", ha detto il tecnico Ranieri, che ha vissuto un'esperienza simile a Londra, allenando il Chelsea; "uno stadio bellissimo, io invece spero di riuscire a calpestare il campo e a far gol", ha aggiunto capitan Totti.
A raffreddare un po' il clima di entusiasmo è stato il sottosegretario ai Beni culturali Francesco Giro, secondo il quale "se il ministero dei Beni culturali non da il via libera al progetto per la costruzione del nuovo stadio della Roma quest'ultimo non si farà. Se bisogna fare uno stadio solo per dare lo stipendio a Totti non si farà. Tutte le iniziative si possono fare ma bisogna condividerle". Il sottosegretario si è detto infatti in disaccordo sulla possibilità di "costruire due stadi a Roma in un territorio fragilissimo dal punto di vista del patrimonio artistico e culturale". Resta poi aperta la questione Unicredit, la banca che sostiene finanziariamente la famiglia Sensi. Il progetto del nuovo stadio verrà infatti sottoposto al vaglio dell'istituto di credito di piazza Cordusio: "Al momento non ho ancora fatto vedere a Unicredit il piano, ma non ho nessuna difficoltà a farglielo vedere al più presto", ha chiosato la presidente Sensi».
+ Il commento alla notizia del giorno: Praticamente hanno immaginato e progettato la realizzazione di uno stadio di 60.000 spettatori, rilasciando interviste convinte, senza nemmeno sapere se riceveranno i finanziamenti dalle banche e senza nemmeno interpellare una istituzione per chiederne almeno una opinione!

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28/09/09  Un pò di cultura bancaria non guasta mai 
lunedì  Altro che certe notizie-spazzatura 
+ La notizia del giorno: «Nel 2008 in Italia sono stati 25.000 i casi di frodi creditizie (+11% rispetto al 2007), per un importo complessivo superiore ai 145 milioni di euro (+29%). L'ultimo osservatorio Crif sul fenomeno conferma l'ascesa del trend anche in termini di importo medio (+16,5% rispetto al 2007, quando era stato di circa 5.000 euro). La forma di finanziamento più colpita è il prestito finalizzato (oltre il 74% dei casi) mentre se si analizza la tipologia di beni oggetto di frodi si registra uno spostamento verso il settore auto e moto, mentre negli anni precedenti veniva colpita in prevalenza l'elettronica di consumo. Anche il settore dell'arredamento registra una rilevante crescita delle frodi creditizie, che passano dal 7% nel 2007 all'11% del totale nel 2008. Segnale che i frodatori puntano maggiormente a beni di importo più elevato. Sono però in aumento anche le frodi su prodotti finanziari che negli anni precedenti presentavano una minore rischiosità. Cresce infatti del 47% il peso percentuale delle frodi creditizie legate all'emissione di carte rateali con identità altrui e dell'11,1% quello dei prestiti personali (dal 5,1% al 5,6%). Così come le frodi creditizie legate alla cessione del quinto, complice involontario la crescita che ha avuto questo strumento a seguito dell'apertura dei finanziamenti verso pensionati e dipendenti di aziende private. Quando è stato possibile individuare in sede di denuncia un presunto responsabile della frode, l'osservatorio evidenzia come nel 7% dei casi il presunto autore era il datore di lavoro, precedente o ancora in corso, e in alcuni casi sedicente tale. Gli esercenti continuano comunque a rappresentare quasi un terzo dei presunti autori dei reati (31%), seguiti dai parenti delle vittime (27%).
Seppur in modo inferiore, le frodi colpiscono anche le carte di credito. Per quanto riguarda queste frodi, non c'è differenza tra i due principali circuiti Visa e Mastercard. Mentre rispetto al resto d'Europa i dati dicono che in Italia la percentuale di frodi sulle transazioni effettuate con carta di credito è sostanzialmente in linea con quella della media dell'Unione Europea, regione che si mossa in modo sostanzialmente omogeno verso la nuova frontiera tecnologica rappresentata dal chip. Per il 2009 gli esperti, complice anche la crisi in corso che ovviamente amplifica questa tipologia di fenomeni, si aspettano frodi con importi medi sempre più elevati e tecniche ancora più sofisticate, come ad esempio l'utilizzo congiunto di strumenti di finanziamento e di pagamento cross-market per un rapido riciclaggio. Anche per questo risulta fondamentale che i consumatori siano sempre più consapevoli e informati circa i rischi delle frodi e le modalità per difendersi. Non solo. Federico Lucchetti, a capo del Ucamp (ufficio centrale antifrodi sui mezzi di pagamento) del ministero dell'Economia, spiega: "Dopo essere stato già approvato dal senato, alla camera è in discussione un disegno di legge che se dovesse passareè all'avanguardia a livello europeo nella creazione di un ampio sistema di prevenzione del fenomeno".
Nelle more cosa può fare intanto un titolare di carta di credito? CartaSi mette a disposizone strumenti utilissimi per difendersi dalle frodi come i servizi sms. Iscrivendosi gratuitamente al servizio, ogni volta che la nostra carta viene utilizzate si riceve in tempo reale un sms che avvisa dell'importo speso e dell'esercizio presso il quale è stato fatto l'acquisto. Se non si riconosce la spesa, è sufficiente chiamare il numero verde 800.15.16.16 per bloccare immediatamente la spesa, evitandone così l'addebito in estratto conto. Il servizio è totalmente gratuito. Ci sono poi i sistemi di protezione antifrode Verified by Visa e SecureCode MasterCard. Questa protezione (3D Secure) oltre a essere sicura e gratuita è semplice da usare: basta scegliere una password che, abbinata alla carta di credito, viene utilizzata ogni qual volta si desidera effettuare un pagamento on-line. E nel caso di frode su internet? È bene comportarsi come si farebbe in caso di frode nel mondo reale: denunciare alle autorità competenti, contattare la società o la banca che ha emesso la carta per richiederne il blocco. Eventuali spese non riconosciute possono essere sempre contestate».
+ Il commento alla notizia del giorno: Questo sì che é un bell'articolo.
+ Il video del giorno: Nono episodio di Drammi Medicali, guardalo quì.

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27/09/09  Come si chiama quello abbronzato? 
domenica  Isack, Faruck, Sarack... 
+ La notizia del giorno: «Il Tribunale apre la strada per un risarcimento completo ai risparmiatori italiani che hanno sottoscritto polizze vita index linked con sottostanti obbligazioni Lehman. Con uno dei primi provvedimenti giudiziari in assoluto a favore dei sottoscrittori di queste polizze, il Tribunale di Parma ha infatti obbligato una delle compagnie che hanno stipulato questi contratti, la Cnp Unicredit Vita, a rimborsare immediatamente l’intero capitale versato dai clienti e, secondo il Lericom (Comitato dei risparmiatori Lehman Brothers), che ha seguito alcuni risparmiatori sostenendoli nell’azione giudiziaria, ciò dovrebbe costituire un precedente decisivo. E intanto banche e compagnie assicurative di tutta Europa - francesi e inglesi in testa, ma anche l’Abi tedesca - chiedono risarcimenti miliardari al liquidatore di Lehman Brothers per i danni subiti a causa del crac. Tornando al caso italiano, le polizze index linked sono contratti assicurativi che permettono di sfruttare l’eventuale rialzo dei mercati finanziari, con la garanzia, nella peggiore delle situazioni, della restituzione del capitale a scadenza. Una certezza sfumata per i sottoscrittori di prodotti garantiti dalla banca d’affari americana, che si sono ritrovati, dopo il fallimento, senza più la copertura del capitale, col rischio di vedere praticamente azzerati i loro risparmi. In realtà, per l’80% di questi sottoscrittori è stata offerta dalle compagnie - tra cui Mediolanum, che ha rimborsato i suoi clienti coinvolti - una soluzione alternativa: o in denaro o tramite una polizza di sostituzione. In particolare, nel caso di Cnp Unicredit Vita (la joint venture per la bancassurance tra Piazza Cordusio e la francese Cnp) - ricorda il Lericom - all’indomani del default Lehman, la compagnia ha proposto ai risparmiatori di sostituire le polizze con piani di trasformazione che prevedono il pagamento del 50% in contanti al netto delle cedole corrisposte o il rimborso, oltre i 3 anni dalla scadenza, del 75% rivalutato del premio versato al netto delle cedole incassate. Alcuni risparmiatori, ricorda ancora il Comitato, hanno aderito alla proposta, mentre altri hanno agito giudizialmente. E nelle scorse settimane, afferma ancora Lericom, numerosi risparmiatori hanno ottenuto decreti di ingiunzione di pagamento provvisoriamente esecutivi emessi dal Tribunale di Parma nei confronti della Cnp Unicredit Vita» (fonte: Il Giornale).
+ Il commento alla notizia del giorno: Che si aprano le danze!
+ La frase del giorno: «Vi porto i saluti di uno che si chiama... uno abbronzato... Ah, Barack Obama! Voi non ci crederete, ma sono andati a prendere il sole in spiaggia in due, perché è abbronzata anche la moglie...Vi do una ottima notizia: è uno molto bravo. E questo ci deve fare contenti. Anche perché i rapporti sono facili: è anche una persona ironica e autoironica» (Silvio Berlusconi, alla festa del Partito delle Libertà di Milano).

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26/09/09  Spot Infostrada: allegria! 
sabato  Tutti contenti, vivi e morti 
+ La notizia del giorno: «Il rispetto, innanzitutto per Mike e la sua famiglia. E' quanto chiede Fiorello che in una lettera al Corriere interviene sulla messa in onda degli spot Infostrada dopo la morte di Mike Bongiorno. Fiorello definisce "volgare" il sospetto che la scelta nasconda vantaggi economici e "banale" l'insinuazione che Leonardo voglia sfruttare l'occasione. "Non ho l'abitudine di scrivere lettere ai giornali. Ma questa volta voglio proprio farlo perché sento la necessità e anche il dovere di proteggere, in memoria del mio amico Mike, la sua famiglia da sospetti maliziosi che serpeggiano in alcuni commenti letti in questi ultimi giorni sui giornali. Mi riferisco alla vicenda degli spot che vedono protagonisti me, Mike e suo figlio Leonardo"» (fonte: Adnkronos).
+ Il commento alla notizia del giorno: E non ti scaldare! Vuoi forse negare che ci sia un ritorno economico dagli spot? Infostrada vuole forse andare contro i suoi interessi? Secondo me le cose stanno così: Infostrada ha pagato fior di quattrini per usare l'immagine di Fiorello e Mike Bongiorno insieme, ed ora continua a farlo in virtù degli accordi presi in passato forse anche di comune accordo coi familiari del secondo. Cosa c'é di male nel dirlo?
+ La frase del giorno: «... Te ne serve anche un altro?» (M.S.).
+ I video del giorno:
- Nona puntata di Buttafuori, guardala quì.
- Decima puntata di Buttafuori, guardala quì.

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25/09/09  Meno considerazioni personali, please 
venerdì  Insomma, meno chiacchiere inutili 
+ "Ammiro" i tossici soltanto per la loro capacità di mantenere il proprio viso sempre liscio (perché gonfio) e rosso paonazzo, anche fuori estate...
+ La notizia del giorno: «Sono oltre 16.000, di cui 447 italiani, le società e i singoli risparmiatori che hanno presentato entro la scadenza istanza di iscrizione nel passivo del fallimento di Lehman Brothers. Una lista nella quale si nota la presenza di nomi di spicco della finanza nazionale come Ruggero Magnoni, ex numero uno di Lehman in Europa ed Italia (in tutto 31 milioni di euro di crediti), Riccardo Banchetti (ex Ceo della filiale italiana e co-Ceo di quella europea, che vanta un credito di 26 milioni), Edoardo Toscani (10,6 milioni complessivi) Roberto Vedovotto (attuale amministratore delegato di Safilo, con 7,6 milioni).
Tra le istituzioni finanziarie tricolori si notano il gruppo Intesa Sanpaolo (circa 210 milioni di dollari di crediti), Cassa Depositi e Prestiti (133 milioni), Mps (39 milioni), Abax Bank (gruppo Credem, 29 milioni) e Bpm (oltre 9 milioni). Numeri tutto sommato modesti se paragonati a quelli dei principali creditori: il solo fondo sovrano Abu Dhabi Investment Authority vanta 609,3 milioni di crediti, una cifra non distante da quella che sembra essere l'esposizione complessiva italiana. Molto peggio è andata al Wilmington Trust Co. che vanta un credito di 48,8 miliardi, e all'associazione bancaria tedesca (Bundesverband Deutscher Banken), che ha presentato un "conto" di 25,7 miliardi, mentr Heron Quays (HQ2) rischia di rimetterci 4,3 miliardi, legati ad affitti e rate di leasing non pagate per gli affitti del gruppo nel quartiere di Canary Wharf a Londra.
Le banche tuttavia una soluzione sembrano poter sperare di ottenerla, anche perché alcune, come le francesi Bnp Paribas (1,3 miliardi di dollari di crediti), Societe Generale (800 milioni) o Dexia (400 milioni) sono già ricorse al tribunale per ottenere un risarcimento. Meno sicura la restituzione di qualcosa ai singoli risparmiatori o agli oltre 700 tra fondi hedge e compagnie d'investimento che investirono in titoli della fallita banca d'affari. Il G20 a Pittsburg parla in queste ore di nuove regole per il settore bancario e di tetti ai superbonus, ma forse i grandi della Terra farebbero bene a iniziare a rafforzare la tutela del pubblico risparmio proprio partendo dal crack "del secolo". Per evitare che ottengano qualcosa solo le banche, già assistite amorevolmente dai governi e dalle banche centrali di tutto il mondo e ciò nonostante poco propense a investire i fondi ricevuti in nuovi finanziamenti a imprese e famiglie, quanto piuttosto in nuovi investimenti azionari e obbligazionari ad alto rendimento» (fonte: AffarItaliani).
+ Il commento alla notizia del giorno: Mah, fin'ora soltanto tante chiacchiere provenienti da gente di dubbia cultura economica. Se negli articoli economici si evitassero le considerazioni personali sarebbe tutto molto più piacevole.

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24/09/09  Sorridiamo o no? 
giovedì  Ma sì, un pò sì 
+ La notizia del giorno: «Un vaccino contro l'Aids messo a punto da ricercatori statunitensi e thailandesi sta dando, per la prima volta, risultati significativi durante la sperimentazione, dimostrando efficacia in almeno un terzo dei casi. Lo hanno annunciato i ricercatori presentando i risultati ad una conferenza stampa a Bangkok. Il vaccino, sperimentato dal 2003 su 16.000 volontari in due province thailandesi, è ricavato da due vecchi vaccini fra loro diversi ed entrambi rivelatisi inefficaci. La sperimentazione, condotta in collaborazione dal ministero della sanità thailandese e dall'esercito americano, è stata presentata come la più importante mai effettuata nel mondo per un vaccino contro la contaminazione da virus Hiv. "Nel 32,1% dei casi il vaccino riduce il rischio d'infezione", hanno indicato i ricercatori in una nota diffusa nella conferenza stampa di Bangkok. "Questo risultato rappresenta un balzo in avanti perchè è la prima volta che un vaccino contro il virus Hiv dimostra un'efficacia preventiva. Si tratta di un progresso scientifico molto importante e ci dà la speranza che un vaccino efficace per il mondo intero sia possibile per l'avvenire".
Arrivano però i dubbi dell'immunologo Aiuti: "Protocollo atipico e percentuale di successo troppo bassa. Sono molto cauto sull' interpretazione di questi dati che in parte conoscevo perchè già parzialmente pubblicati a livello scientifico". È questo il commento dell'immunologo Fernando Aiuti all'annuncio dei risultati della sperimentazione in Thailandia di un vaccino contro l'Aids. "Innanzitutto si tratta di un protocollo atipico perché la sperimentazione è stata fatta utilizzando un vaccino, l'Aidsvax americano, che non ha funzionato a cui è stato poi aggiunto un secondo vaccino della Sanofi-Pasteur". Non solo: secondo l'immunologo la percentuale di successo è troppo bassa. Se infatti su 8.200 persone vaccinate se ne sono ammalate 52, le nuove infezioni registrate nel gruppo di controllo sono 74. "Uno scarto troppo basso per parlare di successo del vaccino, tanto più che nei pazienti vaccinati che si sono ammalati l'andamento dell'infezione è stato identico a quello degli malati non vaccinati. Dunque il vaccino non ha avuto neanche un effetto protettivo sull'andamento della malattia". Ma le critiche rivolte ai risultati dei questa sperimentazione non finiscono qui. "La vaccinazione è impensabile su vasta scala sia perché è troppo complessa sia perché, come afferma l'Oms, un vaccino per essere efficace deve proteggere almeno il 50% della popolazione". Infine Aiuti sottolinea che in Thailandia gira un sottotipo di virus che non si trova negli altri paesi del mondo. "Quindi questa sperimentazione non può essere estrapolata per il controllo dell'infezione in altri continenti"».
+ Il commento alla notizia del giorno: Non si fa in tempo a sorridere per un quasi-buon risultato medico che arriva subito una smentita, ecchecca**o...

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23/09/09  Mi tocchi le bollette? Ed io ti taglio le mani! 
mercoledì  Con simpatia, eh 
+ La notizia del giorno: «Le cassette postali dei cittadini extracomunitari finiscono nel mirino dei nuovi truffatori. Ad esserne certi sono molti stranieri che da tempo si vedono recapitare avvisi di pagamento per bollette scadute, in realtà mai recapitate. Ma c'è di più. Al momento della richiesta di chiarimenti all'ente erogatore del servizio, l'ignaro utente si sente dire di non essere più cliente per "intervenuto passaggio" ad altro gestore. Che però l'utente non avrebbe mai sottoscritto. Un vero rompicapo che sta emergendo negli ultimi mesi, portando a galla comportamenti sospetti. Se dietro alle scomparse dalle cassette postali delle bollette ci siano ipotesi di reato a carico di agenti della concorrenza, è presto per dirlo. Certo è che in questi giorni molti cittadini, soprattutto stranieri, hanno deciso di rivolgersi all'avvocato di fiducia per far luce sulla vicenda.
Chi sarebbero gli autori delle truffe? Per ora non ci sono certezze, ma il sospetto è che siano agenti della concorrenza che hanno trovato una scorciatoia per acquisire clienti e procurarsi un guadagno con la provvigione. Probabilmente all'insaputa delle aziende che acquisiscono il contratto. I racconti dei truffati riferiscono anche di presunti incaricati dell'Enel che hanno lasciato numeri di telefono che poi si sono rivelati inesistenti.
Le vittime, a causa delle difficoltà linguistiche, avrebbero rallentato le procedure di segnalazione alle società di gestione delle utility, luce, gas, telefono con le conseguenze del caso. Oltre agli avvisi di pagamento, sono già arrivate le prime ingiunzioni dal tribunale. Le fatture non pagate possono essere eseguite coattivamente da parte delle società di gestione del servizio, in assenza di validi motivi che ne rendano illegittima la riscossione. Per le vittime non ci sono dubbi: qualcuno preleva intenzionalmente le bollette dalla cassetta delle lettere e chiede il cambio di contratto, utilizzando i dati personali degli utenti ignari, spesso falsificando anche la firma dell'intestatario. Una truffa che colpirebbe soprattutto gli stranieri proprio perché più lenti a reagire e ad accorgersi dell'inganno. Segnalate anche telefonate e agenti sospetti che si presenterebbero dagli stranieri per proporre nuovi contratti o pretendere la riscossione delle vecchie bollette.
Tra le norme di buona condotta del consumatore c'é quella di collocare la propria cassetta postale in luoghi sicuri, possibilmente all'interno di un portone, oppure di sceglierla in modo che la corrispondenza sia difficilmente estraibile da parte di terzi malintenzionati. Meglio chiedere anche al postino di non lasciare le bollette in vista o addirittura sotto al portone di casa. E' sempre buona norma annotare le date di scadenza delle bollette: se il ritardo è superiore a un mese, conviene contattare il proprio gestore. Al primo avviso di pagamento, inoltre, occorre chiamare il fornitore del servizio e chiedere chiarimenti. Nel caso in cui venga comunicato un cambiamento di gestore non autorizzato, è necessario farsi inviare subito una copia della comunicazione inviata senza il proprio consenso. Se la sottoscrizione è stata falsificata, sempre denunciare subito gli episodi sospetti alle forze dell'ordine o alla procura di competenza, producendo tutti i documenti utili per avviare le indagini. Un altro consiglio utile per evitare una procedura esecutiva è quello di comunicare tempestivamente ad entrambi i gestori l'avvenuta denuncia: i reati possono andare dal falso ideologico, alla sostituzione di persona, fino alla truffa. Gli autori potrebbero aver lasciato tracce e se identificati potrebbero essere condannati anche a risarcire i danni».
+ Il commento alla notizia del giorno: Reintrodurrei le pene corporali per chi fa queste cose...

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22/09/09  Chi rompe paga 
martedì  E i cocci? 
+ La prima notizia del giorno: «L'Antitrust sanziona Bnl per la pratica relativa alle cancellazioni di ipoteche ritenendola scorretta e eleva all'istituto una multa di 180.000 euro. E' quanto si legge nel bollettino settimanale dell'Autorita' che precisa che la condotta sanzionata, relativa e' stata riscontrata per un periodo "che va dal 21 settembre 2007 ad almeno tutto il mese di dicembre 2008"» (fonte: AdnKronos).
+ Il commento alla prima notizia del giorno: Uhm... Bnl faceva pratiche scorrette... uhm...
+ La seconda notizia del giorno: «800 euro di multa per Fabrizio Del Noce, responsabile di lesioni nei confronti del cronista di 'Striscia la notizia' Valerio Staffelli e piena assoluzione per quest'ultimo, perche' il fatto non sussiste, dall'accusa di violenza privata. Si e' concluso cosi' il processo scaturito dalla lite avvenuta il 30 novembre del 2003 tra i due nel ristorante 'Il bolognese', a Roma. Staffelli voleva sapere sfoderando microfono e telecamere da del Noce se, come aveva dichiarato Paolo Bonolis in una intervista alla Rai, ci fosse "uno stato di regime"» (fonte: AdnKronos).
+ Il commento alla seconda notizia del giorno: E Fabrizio Del Noce paga!

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21/09/09  Io sto con Busacca! 
lunedì  Busacca uno di noi! 
+ La notizia del giorno: «E' per distacco il miglior arbitro di Svizzera, ha diretto l'ultima finale di Champions, è (o forse era) uno dei "sicuri" per il prossimo Mondiale in Sud Africa. Però Massimo Busacca, 40 anni, nell'ultimo weekend ha perso il controllo (seppur per un attimo), ha fatto l'ultrà e si è beccato, lui, tre turni di squalifica.
Busacca sabato arbitrava la gara di coppa di Svizzera Baden-Young Boys (finita poi 1-3). Lo stadio di Baden è piccolo, la gente si surriscalda per il vantaggio della squadra di casa: qualcuno tenta un'invasione di campo, Busacca chiede di mandare un messaggio con gli altoparlanti per calmare i tifosi. Da lì in poi, sarà il bersaglio dei cori, insultato ripetutamente. Cose che saranno già successe nella lunga carriera dell'Internazionale, che nell'ultimo Europeo ha anche arbitrato la semifinale Germania-Turchia. Stavolta però non mantiene la calma, ma risponde con un dito medio all'indirizzo dei tifosi. Lì per lì, se ne accorgono in pochi, ma il giorno dopo il giornale SonntagsBlick pubblica la foto del gestaccio.
Subito arrivano le scuse dell'arbitro: "Mi sono lasciato provocare da insulti verbali privi di fondamento da parte di spettatori. Ho perso la calma ed ho reagito con un gesto antisportivo. Avrei dovuto reagire con una prestazione impeccabile e non mettendomi al livello di certi spettatori". Alla federazione elvetica non basta: oggni la riunione della commissione disciplinare gli impone uno stop di tre giornate. Un brutto infortunio per Busacca, che comunque non arriva ai livelli di Sergei Shmolik, collega bielorusso ed ex-internazionale. Nel luglio 2008 si presento alla partita Vitebsk-Naftan palesemente ubriaco, salutando calorosamente il pubblico. Lo accompagnarono fuori sorreggendolo. Il video ha imperversato su internet...».
+ Il commento alla notizia del giorno: Io sto con Busacca!
+ Il video del giorno: Ottavo episodio di Drammi Medicali, guardalo quì.

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20/09/09  Ripresi da dentro 
domenica  Regia di F. Cannavaro 



+ Stamattina mi é capitato per caso di rivedere un giovane Fabio Cannavaro ai tempi del Parma in versione "paziente", e mi ha rifatto impressione come alla prima volta...
P.S.1: cosa oscurano a fare i volti degli altri presenti se Cannavaro li chiama per nome e cognome? :)
P.S.2: cari amanti del ciclismo, non azzardatevi neanche a fare paragoni col vostro sporco sport. Il calcio a certi livelli non é pulitissimo, ma almeno alla base di tutto si usano le proprie forze :p



+ La notizia del giorno: «Incredibile beffa dei Muse oggi pomeriggio ai danni di Simona Ventura. Il gruppo, ospite a "Quelli che il calcio", ha eseguito il brano "Uprising" per promuovere l’ultimo album, ma il trio inglese si è presentato a ruoli invertiti. Il cantante Bellamy alla batteria (eseguendo di proposito dei movimenti assurdi senza assolutamente andare a tempo visto che non è il suo mestiere), il batterista Howard nella parte del cantante e Wolstenholme (bassista) alla chitarra. Naturalmente sul piano sonoro andava tutto bene visto che trattavasi di playback totale. La Ventura (e quel che è peggio gli autori) non si accorge di nulla e alla fine dell’esibizione è convinta di parlare con il cantante dei Muse (mentre in realtà è il batterista che continua imperterrito a mascherare il suo vero ruolo). Un infortunio non male per una quasi "esperta" (?) di musica come la Ventura».
+ Il commento alla notizia del giorno: Non dico di conoscere tutta la loro discografia, ma almeno le facce degli ospiti che riceve in studio potrebbe anche "studiarsele" prima!

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19/09/09  E non se ne vanno! 
sabato  Tutte rogne 
+ La notizia del giorno: «Diego Maradona cercava nella clinica di Merano una pausa dai riflettori, oltre a una cura dimagrante, per mettersi alle spalle i recenti insuccessi con la nazionale argentina e le conseguenti critiche della stampa sudamericana. Ma il fisco italiano non è stato dello stesso avviso. All'ex campione del Napoli la Guardia di Finanza e gli ispettori di Equitalia hanno oggi contestato nuovamente l'evasione fiscale relativa al periodo vissuto in Italia e gli hanno pignorato immediatamente gli orecchini, del valore di 4.000 euro.
Nel febbraio del 2005 l'ex fuoriclasse del Napoli è stato condannato in via definitiva dalla Corte di Cassazione a pagare oltre 30 milioni di euro dovuti allo Stato per le tasse evase quando giocava nel Napoli; 2 anni fa Maradona si è visto confiscare i circa 3 milioni di euro compenso delle sue apparizioni (risalenti al 2005) alla trasmissione tv "Ballando sotto le stelle". Il 6 giugno del 2006 invece furono le Fiamme Gialle, in occasione della presenza dell'argentino a Giugliano, nell'hinterland napoletano, per una partita di beneficenza, a intimargli di presentarsi in caserma per la notifica del provvedimento di esecuzione mobiliare emesso nei suoi confronti dal Tribunale civile di Napoli. In quella circostanza gli furono pignorati due Rolex, per un valore di circa 10.000 euro».
+ Il commento alla notizia del giorno: Organizzare un viaggio in Argentina per regolare i conti una volta per tutte, noo?
+ I video del giorno:
- Settima puntata di Buttafuori, guardala quì.
- Ottava puntata di Buttafuori, guardala quì.

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18/09/09  Una Santa Barbara al San Paolo 
venerdì  Non ci sono più i custodi di una volta 
+ La notizia del giorno: «Duecento chili di materiale esplosivo nascosti nel garage dello stadio San Paolo di Napoli. L'ingente quantitativo, composto principalmente di fuochi pirotecnici è stato scovato dalla Polizia di Napoli. Nel corso delle perquisizioni le Forze dell'Ordine hanno arrestato il custode 59enne della struttura sportiva, Salvatore Volpe. I fuochi, secondo quanto hanno spiegato gli artificieri della polizia, avrebbero potuto provocare notevoli danni a causa dell'elevata potenza degli esplosivi, stoccati insieme ad altro materiale infiammabile come plastica e stoffe. Gli accertamenti condotti dalla Digos sono ora finalizzati ad accertare in che circostanza i fuochi sarebbero stati utilizzati e se sussistono legami con gruppi ultrà del tifo partenopeo».
+ Il commento alla notizia del giorno: Il custode di stadio che ho conosciuto io al massimo ci teneva le bottiglie d'acqua :)
+ La frase del giorno: «Ti confermo quanto già promesso in precedenza» (V.F.).

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17/09/09  La chiamano "privacy" 
giovedì  Se paghi ce l'hai 
+ La notizia del giorno: «Per salvaguardare la sfera privata dei clienti stranieri l'Associazione svizzera dei banchieri (ASB) propone una nuova imposta alla fonte. Chiamato "Rubik", il modello presentato ufficialmente oggi mira a preservare il segreto bancario, evitando lo scambio automatico di informazioni con altri paesi. Concretamente le banche preleverebbero un'imposta alla fonte su tutti i redditi generati dalla sostanza. Gli introiti verrebbero girati all'Amministrazione federale delle contribuzioni, che li riverserebbe a sua volta alle autorità fiscali del paese d'origine del cliente, senza dover rivelare il nome di quest'ultimo. Il campo d'applicazione sarebbe quindi più vasto di quello della direttiva sulla fiscalità del risparmio (che nel nel 2008 ha fruttato agli stati UE 554 milioni). Oltre che agli interessi la nuova trattenuta si applicherebbe infatti anche ai dividenti, ai redditi di investimenti collettivi e ai guadagni in capitale. Altra differenza di peso, l'imposta andrebbe a colpire non solo le persone fisiche, bensì anche quelle giuridiche. Secondo il direttore dell'ASB Urs Roth con il nuovo sistema ciascun stato straniero si vedrebbe assicurata l'imposizione di tutti i redditi, e non solo di una parte di essi, come avviene attualmente. Per essere applicabile la nuova normativa andrebbe però negoziata bilateralmente con ogni stato interessato: il sistema è troppo complesso, non potrebbe essere trattato a livello europeo, ha spiegato il presidente uscente dell'ASB Pierre Mirabaud. Per le banche i costi amministrativi sarebbero elevati - sebbene oggi ancora difficilmente quantificabili - perché gli istituti dovrebbero prelevare le imposte in base al sistema tributario del paese del loro cliente. Però questo sistema permetterebbe di garantire l'anonimato nelle relazioni d'affari» (fonte: "SwissInfo.ch").
+ Il commento alla notizia del giorno: Cosa non si fa per soldi...

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16/09/09  Evasioni d'amore 
mercoledì  Pa-ga-re! 
+ La notizia del giorno: «Denaro guadagnato onestamente sul set di centinaia di film a luci rosse, soldi sudati insieme alla moglie anche lei pornodiva. Denaro sul quale Rocco Siffredi, non voleva però pagare le tasse. Siffredi è finito così nel mirino della Guardia di Finanza. Il principe degli attori porno deve giustificare di aver occultato all'erario redditi per centinaia di migliaia di euro attraverso la fittizia istituzione di società in paradisi fiscali. Un comunicato delle Fiamme Gialle,che diffonde le prime indicazioni, senza fornire il nome dell'attore, parla in particolare di società in Ungheria. Per effetto delle indagini della Guardia di Finanza, secondo la nota delle Fiamme Gialle, "l'attore ormai non potrà più chiedere di far rientrare in Italia le somme evase con le agevolazioni dello scudo fiscale. Solo, infatti, chi è nelle condizioni previste dalla legge (non è stato cioè già scoperto dal Fisco) potrà rimpatriare o regolarizzare - entro il 15 aprile 2010 - i patrimoni e le disponibilità finanziarie detenute illecitamente all'estero. Dagli accertamenti effettuati sul conto dell'uomo e di sua moglie, anche lei ex pornodiva (Rszsa Tassi, già Miss Ungheria) è emerso tra l'altro che i due, residenti fino al 2005 in provincia di Chieti, avrebbero fissato la propria dimora a Roma, in una villa risultata intestata ad una società britannica, anch'essa oggetto di indagini". Gli accertamenti fiscali e bancari nei confronti di Siffredi, sono ancora in corso sia in Italia che all'estero. L'indagine, condotta dagli uomini del Comando provinciale delle Fiamme Gialle di Chieti, sotto la supervisione del colonnello Gioacchino Angeloni, nasce da una verifica a tappeto sui soggetti residenti nella Provincia di Chieti che negli ultimi anni hanno spostato la residenza all'estero. Le verifiche nei confronti di Siffredi, che attualmente risiede a Budapest, sono partite alla fine dello scorso anno. Gli uomini della Guardia di Finanza sospettano che la residenza di Siffredi in Ungheria sia fittizia e che il centro delle sue attività economiche sia in realtà ancora in Italia. A dimostrarlo ci sarebbero, tra l'altro, l'acquisto di auto e moto di grossa cilindrata nel nostro Paese, l'attività di produttore cinematografico svolta in Italia, la villa di Roma intestata a una società di capitali di diritto britannico. Gli accertamenti bancari finora effettuati in Italia e all'estero (Ungheria, Francia e Gran Bretagna) avrebbero fatto emergere negli ultimi cinque anni redditi per circa 300.000 euro che non sarebbero stati dichiarati al fisco. Gli accertamenti in corso nei confronti di Siffredi sono, per ora, solo fiscali. Qualora i redditi non dichiarati negli ultimi cinque anni dovessero superare la soglia dei 75.000 euro l'anno fissata dal decreto legislativo numero 74 del 2000, scatterebbe anche l'indagine penale. Gli accertamenti nei confronti dell'attore rientrano nell'accelerazione della lotta all'evasione fiscale internazionale impressa dalla Guardia di Finanza in vista dell'entrata in vigore dello scudo fiscale».
+ Il commento alla notizia del giorno: L'ambasciatore della nostra provincia di Chieti nel mondo non dovrebbe pagare le tasse a vita :D

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15/09/09  Non aprite quella e-mail 
martedì  Allarme spam 
+ La notizia del giorno: «Allarme rosso lanciato dai Security Labs di Websense: nel corso degli ultimi 12 mesi il numero dei siti web "maligni" è aumentato del 671%, mentre è del 233% il salto in avanti registrato da gennaio a giugno 2009. I dati in questione, contenuti nel periodico rapporto che la società di San Diego elabora 2 volte l'anno per fotografare lo stato della sicurezza di internet, dicono in poche parole che il rischio di venire contagiati da virus o di essere inconsapevolmente reindirizzati verso indirizzi web fraudolenti finendo vittime di elaborati sistemi di "phishing" è sempre più diffuso. Il problema è ancora più serio di quanto non possa sembrare all'apparenza, per lo meno agli occhi di un normale utente internet, perché nel primo semestre di quest'anno ben il 77% dei siti afflitti da vulnerabilità sono url e property ben conosciute e perfettamente legittime. Siti la cui affidabilità è stata quindi seriamente compromessa da attacchi in serie (nel report sono citati i vari trojan Gumblar, Beladen e Nine Ball) scagliati dagli hacker. Altra brutta notizia che sortisce dal report di Websense riguarda i siti di social network. I luoghi di ritrovo preferiti del popolo del web 2.0 sono un obiettivo preferenziale di spammer e cybercriminali e stando ai dati raccolti in laboratorio il 95% dei commenti prodotti dagli utenti all'interno di blog, sessioni di chat e spazi personali (si pensi alla bacheca di Facebook) è contenuti di spam o addirittura maligno. E le misure di sicurezza a tutela degli utenti dei vari YouTube e compagnia? Inefficaci, dice la ricerca, in una misura variabile fra il 65% e il 75% dei casi: il che significa che entrare in rete per scaricare video, postare commenti o scambiarsi contenuti attraverso i social network e i siti di blog più frequentati può essere pericoloso tre volte su quattro. Il web, per completare il quadro, sta diventando sempre più "sporco" (questa l'espressione, assai incisiva; utilizzata dai ricercatori di Websense) e lo conferma il fatto che il 69% delle pagine su internet che contengono contenuti sgradevoli (porno in primis) ospitano almeno un link che porta a siti maligni. Una percentuale che sale al 78% considerando come base di riferimento le nuove pagine web scoperte nei primi sei mesi del 2009. Attenzione massima quindi a dove si naviga nel cyberspazio, tenendo presente che oltre la metà degli attacchi sferrati da gennaio a giugno dai criminali informatici con l'intento di sottrarre dati riservati ai malcapitati utenti sono stati effettuati direttamente sul web. Quanto alle e-mail spazzatura, il ritornello "non aprite quel messaggio" è quanto mai d'attualità: secondo i Websense Security Labs, l'85.6% dei messaggi di posta elettronica "indesiderati" circolati nei primi 6 mesi conteneva link a siti maligni e/o di spamming, e nel solo mese di giugno le mail infette da virus sono cresciute del 600% rispetto a maggio».
+ Il commento alla notizia del giorno: Sì, importante, però... C'é di peggio eh.

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14/09/09  Ma 'sti grandissimi c***i! 
lunedì  Detto proprio col cuore 
+ La notizia del giorno: «La fuga d'amore che non c'è. "Non ho lasciato Controcampo per motivi di cuore come dicono a Mediaset". Lo afferma la soubrètte cilena Maria José Lopez, ex moglie dell'ex interista Jimenez, in un’intervista rilasciata ad un settimanale italiano. La sudamericana avvalora la tesi della prima ora che sia stata allontanata per decisione della stessa Mediaset, che ha chiamato al suo posto l'ex velina Melissa Satta. "L’allontanamento dal programma è una questione che ancora devo capire, ma smentisco che c’entrino questioni sentimentali ora tornerò a vivere in Cile. Possiedo una catena di ristoranti e riesco a mantenermi senza lavorare nella tv italiana", ha sottolineato. Secondo le voci dei giorni scorsi la showgirl sarebbe stata allontanata dalla trasmissione per troppa esuberanza: al suo esordio la Lopez aveva involontariamente mostrato il seno attraverso un abito molto sexy. Lopez ha poi spiegato: "C’era un po’ di premeditazione ma mi sembra di non aver ucciso nessuno. Nemmeno in Cile sono così morbosi"».
+ Il commento alla notizia del giorno: Non so voi, io già lo facevo prima e continuerò a dormire tranquillo e beato.
+ Il video del giorno: Settimo episodio di Drammi Medicali, guardalo quì.

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12/09/09  Radioemissioni sì, radioemissioni no 
sabato  Lo conosci Ungaretti? 
+ La notizia del giorno: «Sino a qualche anno fa, il problema del cosiddetto "elettrosmog" causato dai telefoni cellulari e dai dispositivi wireless in genere, occupava intere paginate di giornali. Il dibattito tra apocalittici e integrati era accesissimo, mentre in tempi più recenti gli animi si sono placati, molti hanno scelto la strada della razionalizzazione e dell' "aspettiamo che le ricerche medico-scientifiche ci diano qualche certezza in più". Il fatto è che anche queste arrivano a conclusioni diverse, a seconda delle varie metodologie seguite. Certo è che sinora un collegamento diretto tra emissioni e malattie conseguenti (tumori al cervello, innanzitutto) è ben lungi dall'essere dimostrato. Nel frattempo, molti studiosi e ricercatori consigliano prudenza (non si sa mai...) e l'adozione di accorgimenti che non costano niente: usare di più l'sms e l'auricolare, quando possibile comunicare attraverso una linea di rete fissa, spegnere il cellulare tutte le volte che non è necessario sia in funzione (per esempio, nelle aree con copertura scarsa o nulla), e via elencando. Le raccomandazioni vengono anche da Ewg (Environmental Working Group), una associazione non profit americana che da tempo si occupa del problema, arrivando alla conclusione che, sì, il problema dell'elettrosmog esiste ed è piuttosto grave. Ewg si è spinta anche a stilare periodicamente una lista di cellulari "buoni e cattivi", quelli cioè che producono meno o più emissioni. L'ultimo studio ha riguardato una nutrita lista di 1.268 modelli di cellulari, da cui risulterebbe che Kyocera Jax s1300, Motorola Moto VU204 e T-Mobile myTouch 3G sono i telefonini più "elettrosmogganti", con 1,55 Watt per chilogrammo. Segue il Blackberry Curve al quarto posto con 1,54 Watt/Kg, mentre l'iPhone naviga a metà classifica con 1,19 W/kg. Tra i più virtuosi, il Samsung Impression, con 0,35 W/kg, e il Motorola RAZR V8, con 0,36W/Kg, altri modelli della Samsung e della Motorola, oltre al T-Mobile Sidekick (0,50W/Kg) e al nuovo Blackberry Storm 9530 (0,57W/Kg). La classifica riflette una posizione, quella della cautela a tutti i costi, del "vediamo come va a finire", opposta ad altre opinioni circostanziate e documentate. Come quella dell'associazione internazionale per il wireless Ctia, che ricorda come i dispositivi wireless abbiano sempre ottenuto il parere positivo da parte dell'Organizzazione mondiale della Sanità e dell'American Cancer Society».
+ Il commento alla notizia del giorno: Beh, visto che é possibile scegliere, io a questo punto mi oriento verso quelli a bassa radioemissione.
+ La frase del giorno: «Perché non provate il pugilato?» (G.M.). Se fosse stato lucido l'avrei picchiato :)
+ I video del giorno:
- Quinta puntata di Buttafuori, guardala quì.
- Sesta puntata di Buttafuori, guardala quì.

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11/09/09  Un euro o non un euro? 
venerdì  Mano al vocabolario 
+ La notizia del giorno: «"Applicando l'insegnamento della mia zia Marina le dico di essere stato e di essere di gran lunga il migliore presidente del Consiglio che l'Italia abbia potuto avere nei suoi 150 anni di storia". Ha risposto così il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, nel corso di una conferenza stampa dalla Maddalena, al giornalista di El Pais che gli chiedeva se avesse pensato alle dimissioni. Poi ha sottolineato di essere il "recordman" sul fronte dei giorni trascorsi a palazzo Chigi come premier, avendo superato anche Alcide De Gasperi, fermo a 2.497 giorni. "Più di Silvio Berlusconi come premier ha fatto solo Benito Mussolini": è il segretario del Pd Dario Franceschini a tracciare questo paragone ribattendo alle parole del presidente del Consiglio.
Poi attacca rispondendo al giornalista spagnolo che gli chiedeva del "giro di prostituzione e veline" di cui parlerebbe tutta Europa: "Assolute menzogne e assolute calunnie. Mai VERSATO 1 euro per una prestazione sessuale. Mai. La gioia e la soddisfazione più bella sono la conquista. Se tu paghi una donna, che soddisfazione può esserci?". Il Cavaliere ha anche spiegato che ad alcune sue cene Tarantini portava belle donne, che "mi venivano presentate come amiche". Poi ha aggiunto, con evidente riferimento alla D'Addario, ma senza nominarla, che "in un caso, una di queste persone ha attentato a me, e risponderà davanti ai giudici italiani. Basti dire che il massimo delle pene edittali previste per i 4 reati che questa persona ha commesso arriva a 18 anni di detenzione. Io ancora non ho deciso se dare il via a queste cause"» (...).
+ Il commento alla notizia del giorno: Ufficialmente ha detto che non ha mai pagato 1 euro... quindi di sicuro spunterà fuori qualche malpensante che lo accuserà di aver pagato di più.

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10/09/09  Qualcuno ipotizza date 
giovedì  L'ha presa un pò larga 
+ La notizia del giorno: «I primi rimborsi per i creditori Lehman potrebbero iniziare tra settembre 2010 e settembre 2011, ma per andare a compimento tutta la procedura potrebbero essere necessari anche tre anni. Sono queste le scadenze temporali che Bryan Marsal, amministratore di Lehman Brothers Holdings (Lbhi) il gruppo Usa finito in Chapter11, ha prospettato per il default più grande della storia. Le amministrazioni controllate delle società del gruppo Lehman sono oltre una decina in tutto il mondo, a seconda dei diversi Paesi o continenti in cui operavano le filiali della banca d'affari. Inevitabilmente la tabella di marcia la detta il curatore della casa madre americana e questo per il fatto che Lbhi ha garantito buona parte delle obbligazioni, ma anche i contratti derivati, emessi o stipulati da società finite sotto amministrazioni diverse. La maggior parte dei bond venduti ai risparmiatori italiani sono stati emessi dalla società olandese Lehman Br. Treasury Co. e, nella gran parte dei casi, questi titoli hanno una garanzia da parte della casa madre Usa: questo significa che il creditore ha la possibilità di rivalersi sia sulla società emittente sia su quella garante per cercare di ottenere la percentuale massima di rimborso del proprio credito. La situazione è in evoluzione e Marsal ha proposto e ottenuto da parte di quasi tutti i curatori Lehman nel mondo, a eccezione di Gran Bretagna e Giappone, la firma di un protocollo internazionale che consenta di arrivare a una contabilizzazione condivisa e consensuale delle partite creditorie e debitorie tra le società del gruppo. Questo aspetto è fondamentale per chiarire il perimetro degli asset che ogni società del gruppo ha a disposizione per ripagare i creditori. Lbhi ha fissato per il 2 novembre la data entro la quale gli amministratori e curatori delle altre società Lehman devono registrare quelli che a loro avviso sono crediti e garanzie vantati verso la capogruppo. Tra il 22 settembre e il 2 novembre sono inoltre state stabilite le scadenze entro le quali i titolari di contratti derivati e gli obbligazionisti Lehman devono registrare i loro crediti presso Lbhi. Questa procedura servirà all'amministratore Usa per definire con certezza l'entità del proprio passivo e dei debiti da pagare. L'aspetto che interessa i risparmiatori italiani è una sorta di disputa in corso tra Lbhi e la società olandese Lehman Treasury su chi e come dovrà cominciare a ripagare i creditori: l'amministratore olandese intende prima chiedere e ottenere i propri crediti (per circa 32 miliardi di dollari) da Lbhi prima di iniziare i rimborsi, anche perché era una società veicolo e non è dotata di un proprio patrimonio. Lbhi vorrebbe invece che l'Olanda cominciasse a liquidare e rimborsare quello che può per poi rivalersi, in un secondo momento, sulla società Usa. Su questi passaggi tutt'altro che secondari gli amministratori dovranno mettersi d'accordo nei prossimi mesi. L'amministratore di Lbhi, in ogni caso, ha calcolato che i primi asset disponibili per i rimborsi ammontano a circa 38 miliardi di dollari. Il piano prevede che una parte delle attività illiquide possano essere quotate e che i creditori possano essere rimborsati sia cash che in azioni della nuova società».
+ Il commento alla notizia del giorno: Avesse detto "Paghiamo in questa settimana, o al massimo in quella dopo"... Ha fatto una previsione di data con 1 anno di intervallo utile! :)

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09/09/09  Scommettiamo che vince lo Stato? 
mercoledì  Come sempre... 
+ La notizia del giorno: «Il monopolio di Stato sulle scommesse on line non viola il diritto comunitario. Così, la Corte di giustizia europea nel dissipare la controversia insorta tra un operatore internet e le leggi portoghesi sul gioco via internet (Causa C-42/07), ha stabilito che i governi nazionali possono mantenere il monopolio statale non solo per il gioco sul canale fisico, ma anche per l'offerta di gioco tramite internet o altri mezzi di comunicazione. In sostanza, dicono i giudici europei, non si configura nessuna restrizione alla libera prestazione di servizi visto che in assenza di un'armonizzazione comunitaria in materia di giochi d'azzardo, gli Stati membri sono liberi di fissare gli obiettivi della loro politica in tale settore ed, eventualmente, di definire con precisione il livello di protezione voluto. Il tutto, ovviamente, soddisfando alcune condizioni ben precise e senza andare oltre quanto "necessario ai fini del loro conseguimento". Così come è accaduto nella regolamentazione del mercato italiano del gioco on line, le disposizioni portoghesi finalizzate al contrasto del gioco illegale e della criminalità possono costituire un motivo imperativo di interesse generale idoneo a giustificare restrizioni nei confronti di operatori autorizzati a offrire servizi nel settore del gioco d'azzardo. Inoltre i giochi on line offrono rischi maggiori per il consumatore finale e richiedono misure specifiche. Almeno secondo quanto scrivono i giudici, secondo cui "in considerazione dell'assenza di un contatto diretto tra il consumatore e l'operatore, i giochi d'azzardo accessibili via internet implicano rischi di natura differente e maggiore importanza rispetto ai mercati tradizionali dei giochi medesimi per quanto attiene ad eventuali frodi commesse dagli operatori nei confronti dei consumatori". E non sembrano poi andarci troppo sul sottile dalla Corte di giustizia quando concludono affermando che non è del tutto esclusa la possibilità che un operatore, "che sponsorizzi talune competizioni sportive per le quali accetti scommesse nonché talune squadre partecipanti alle competizioni medesime, si venga a trovare in una situazione che gli consenta di influire direttamente o indirettamente sul risultato delle medesime, aumentando così i propri profitti". Il via libera alla legislazione portoghese di fatto sigilla con il bollino blu anche le scelte dei monopoli di Stato sul contrasto alle scommesse on line gestite da operatori con sede oltre frontiera».
+ Il commento alla notizia del giorno: Francamente non mi interessa granché, però mi sembra una notizia importante per quanto riguarda un ambito in continua espansione.

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08/09/09  Cambio sim? Ora va meglio 
martedì  Tanto io non cambio 
+ La notizia del giorno: «Dallo scorso agosto passare da un operatore all'altro in number portability non comporta più l'addio alla ricarica "avanzata" (o la necessità di trasferirla su altra sim del vecchio gestore): l'utente, che come il lettore vuole "migrare", porterà con sé anche il credito residuo. Lo prevede la delibera 353/08 dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (del luglio 2008) che dava 10 mesi di tempo ai gestori per il raggiungimento di un accordo. Dopo diffide, ricorsi e tavoli di discussione, la questione è risolta. Il consumatore "infedele" dovrà comunque pagare all'operatore che lascia (il donating) una commissione (da 1 a 1,6 euro) che gli verrà sottratta dall'importo trasferito. L'associazione Altroconsumo sottolinea che dal passaggio tuttavia restano esclusi i bonus e le ricariche omaggio accumulati con il vecchio gestore, una distinzione che potrebbe riuscire non facile e dar luogo a controversie. Sui tempi necessari alla migrazione tra cellulari l'Agcom aveva stabilito (delibera 78/08/Cir) un massimo di 3 giorni, ma una sentenza del Tar Lazio di giugno ha annullato la decisione e questo potrebbe dilatare i tempi (tanto più che i gestori sono soliti fare nuove allettanti proposte al cliente che ha espresso la volontà di cambiare). Consultati sulla novità di agosto, i 4 operatori mobili tradizionali e tre di quelli virtuali hanno confermato il rispetto delle regole Agcom: a fronte della richiesta di un loro cliente che passa a un concorrente, una volta andata a buon fine la procedura di portabilità del numero, entro 2 giorni il donating trasferisce il credito all'altro gestore. Quest'ultimo, il giorno successivo (o nella prima bolletta utile se si tratta di un abbonamento) provvederà ad accreditare l'importo sulla nuova sim: l'iter dovrebbe concludersi quindi entro 3 giorni dall'avvenuto trasferimento del numero. Dei 7 gestori interpellati, inoltre, quattro hanno dichiarato di prevedere una commissione di 1 euro. Vodafone e Tim, invece, scalano dal credito residuo del cliente 1,5 euro, mentre Tre arriva a 1,6 euro. Su questo fronte, anche alcuni operatori che applicano quanto previsto dall'Agcom (1 euro) hanno sottolineato che il costo effettivo da loro sopportato per l'operazione è superiore. Quanto alla tempistica, è tutta da verificare dato che anche per la stessa procedura di portabilità del numero i disagi e i ritardi, ad anni di distanza dall'introduzione di tale possibilità, non mancano».
+ Il commento alla notizia del giorno: Diciamo che é un buon passo in avanti...

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07/09/09  Il successo da alla testa 
lunedì  E pure i soldi... 
+ La notizia del giorno: «Capitano del Ghana, ultima partita giocata con un club il 1 dicembre del 2007, quasi due anni fa. Si potrebbe pensare che certe storie possano arrivare solo dall'Africa, ma il caso di Stephen Appiah è più complesso che colorito e di lieto fine non sembra esserci traccia.
Il ragazzo sbarcato a Udine a 16 anni (ne compirà 29 la vigilia di Natale) e rimasto in Italia dal 1997 al 2005 passando anche per Parma, Brescia e la Torino bianconera, sembra essere dotato di un grande, doppio, talento: alle capacità calcistiche si assommano quelle, meno invidiabili, del sapersi regolarmente mettere nei guai, soprattutto economicamente.
Appiah è legato all'Italia e non è raro incontrarlo a Brescia, ma nel nostro Paese il capitano del Ghana deve tenere un profilo decisamente basso: da anni è inseguito da almeno tre creditori riconosciuti e già nel 2007 dopo una gara di Champions a San Siro tra Inter e Fenerbahce dovette esibirsi in una serie di dribbling acrobatici per evitare la polizia che lo aspettava all'uscita degli spogliatoi.
Il suo ex procuratore Santiago Morazzo ha vinto una causa per emolumenti non pagati da 580 mila euro. Altri procedimenti penali decisamente onerosi sono stati avviati contro Appiah da un altro suo ex procuratore, l'avvocato Dario Canovi, e dall'avvocato Mattia Grassani. Euro più euro meno il calciatore ha debiti che arrivano al milione. Che non può pagare, visto che è senza squadra dal 2008, quando fece causa al Fenerbahce accusando il club turco di avergli fatto rischiare la vita con una terapia medica sballata. La squadra di Istanbul ribaltò il processo ottenendo ragione presso la Fifa, che ha sancito che Appiah deve pagare al Fenerbahce quasi 3 milioni di euro. "Che pagherà la mia prossima squadra", ha detto serenamente l'interessato in un'intervista al Giorno di qualche mese fa. Il problema è che la squadra non si trova, forse anche per questa 'bolletta' insoluta.
Tra una causa e un'altra Stephen, detto "Tornado", è riuscito a curarsi riprendendosi dai vari infortuni che lo avevano bloccato verso la fine del 2007 e ha lavorato politicamente per tornare in nazionale. Amatissimo in Ghana, dove il suo sinistro, le sue capacità di cervello del centrocampo e il suo grande carisma continuano ad essere apprezzati e rispettati (fu portato alla Coppa d'Africa del 2008 pur essendo infortunato, in qualità di 'ispiratore'), Appiah si ritrova nella situazione, unica nel calcio, di capitano senza squadra.
Nell'ultimo anno solare "Tornado" è sceso in campo giusto 6 volte, e sempre con la maglia delle Stelle Nere ghanesi. Tre amichevoli e 3 gare di qualificazione a Sudafrica 2010: 3 vittorie sulla strada per il mondiale, due pari e una vittoria nelle amichevoli. Sempre titolare e sempre capitano, 3 volte sostituito. Col Fenerbahce, suo ultimo club di appartenenza, ha giocato fino al 1 dicembre del 2007, una vittoria per 1-0 col Denizlispor.
Poi Appiah si sente malissimo, le sue vene s'ingrossano, viene ricoverato d'urgenza e si scopre che ha una trombosi causata, sembra, dalla mancata terapia anticoagulante che dovrebbe accompagnare un intervento come quello che aveva subito lui al ginocchio mesi prima. Il ghanese ha l'aria del miracolato, era già stato malato gravemente anni prima quando aveva contratto una grave forma di epatite. Col Fenerbahce finisce male in tribunale e cominciano i pellegrinaggi alla ricerca di un nuovo club: in Italia, ma anche al Tottenham e al Rubin Kazan, col quale si allena in Spagna sotto falso nome per timore dei creditori. Che continuano a inseguirlo.
Lui intanto gioca con la nazionale, nonostante in Ghana non tutti siano contenti di avere un capitano a corto di forma e di partite. Il dibattito è aperto: dopo la festa per la qualificazione al secondo mondiale consecutivo, ad Accra ricomincerà la discussione» (fonte: Gazzetta dello Sport).
+ Il commento alla notizia del giorno: Non tutti sono in grado di gestire fama e ricchezza...
+ Il video del giorno: Sesto episodio di Drammi Medicali, guardalo quì.

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05/09/09  Per un idiota grande ci vogliono offese grandi 
sabato  Scemo tanto quanto la sua stazza 
+ Benché mi diano fastidio tutte le cose dette/fatte da una persona in particolare, nonostante la mia cronica difficoltà ad avere la risposta pronta in alcuni momenti dove ce ne sarebbe bisogno, sono soddisfatto per quanto detto ad un grosso idiota in più di una occasione, sempre nei momenti giusti.
+ La notizia del giorno: «Le autorità degli Stati Uniti hanno chiuso altre cinque banche portando il totale degli istituti falliti dall'inizio dell'anno a 89. Le ultime cinque vittime della crisi sono: Vantus Bank di Sioux City in Iowa, InBank di Oak Forest in Illinois, Platinum Community Bank di Rolling Meadows in Illinois, First Bank di Kansas City in Missouri e First State Bank di Flagstaff in Arizona. Secondo quanto reso noto dalla Fdic, la maggiore di queste banche è Vantus Bank con asset per 458 milioni e depositi per 368. Complessivamente, i nuovi cinque fallimenti costeranno al fondo di assicurazione della Fdic circa 401,3 milioni di dollari. Nel 2008, l'anno della débâcle di Bear Stearns e Lehman Brothers, le autorità federali hanno assunto il controllo e forzato alla liquidazione 25 banche e, nel 2007, il totale era stato di 3. Alla fine del secondo trimestre erano ben 416 le banche che comparivano nella lista nera della Fdic che indica gli istituti a maggior rischio di fallimento nell'arco dei prossimi mesi».
+ Il commento alla notizia del giorno: La previsione lasciata in un commento di qualche giorno fa non si é realizzata... Chi ci riprova?
+ La frase del giorno: «Ma secondo te, io non conosco le funzioni della mia fotocamera?!?» (M0., rivolto ad un grosso idiota).
+ I video del giorno:
- Terza puntata di Buttafuori, guardala quì.
- Quarta puntata di Buttafuori, guardala quì.

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03/09/09  Arriva il 3D! Arriva il 3D! Arriva il 3D! 
giovedì  Un urlo per ogni D 
+ La notizia del giorno: «Televisori capaci di riprodurre immagini a 3 dimensioni: questa in sostanza la nuova frontiera tecnologica che Sony, il gigante di Tokyo, porta in vetrina a Berlino per dare una scossa al mercato, rilanciare le vendite con prodotti ad elevato margine e combattere l'onda lunga della crisi dei consumi. A parlarne in prima persona è stato il numero uno della casa giapponese, Sir Howard Stringer, che oltre al previsto lancio della Tv Lcd Bravia 3D (non c'è una data certa ma si parla genericamente del 2010) ha anticipato come anche i computer Vaio, la PlayStation 3, le camere digitali e i lettori di dischi Blu-ray saranno compatibili con la tecnologia tridimensionale. Il palcoscenico dell'Ifa è quindi servito a Sony per voltare pagina dopo un primo semestre molto intenso anche sotto il profilo della riorganizzazione interna. I proclami in chiave 3D vanno visti come una sorta di nuova e futura sommessa per invogliare i consumatori a comprare dispositivi che devono continuamente innovarsi: così è stato con l'alta definizione pochi anni fa, sarà così – questa la convinzione del Ceo - per gli schermi che riprodurranno filmati in 3 dimensioni. Il cinema dentro le pareti domestiche è del resto un cavallo di battaglia che l'industria della consumer electronics ha fatto suo da tempo e l'avvento di massa dei prodotti e dei contenuti 3D promette un salto in avanti notevole, almeno sulla carta, per gli amanti dell'intrattenimento digitale. La nuova idea di casa digitale di Sony avrà infatti al centro un televisore capace di riprodurre immagini tridimensionali in alta definizione a 1080p (perché dotato di un sistema che elabora i frame ad altissima velocità e di uno speciale display) che necessiterà di sorgenti video compatibili, lettori di dischi Blu-ray 3D in primis, per regalare agli utenti la visione stereoscopica di videogame, film e altro ancora. Quanto costerà una Tv 3D? Di prezzi Sony non ha parlato ma secondo gli analisti parliamo di parecchie migliaia di dollari (un modello di Hyundai attualmente in commercio in Giappone costa l'equivalente di circa 4.000 euro). Sony, che proprio in questi giorni ha annunciato di vendere la sua ultima fabbrica in Nord America (quella di Tijuana in Messico) alla taiwanese Hon Hai Precision Industry, ha quindi rotto gli indugi e si candida al ruolo di illustre apripista di un segmento, quello dei televisori tridimensionali per l'appunto, finora rimasto nel limbo delle avanguardie tecnologiche. La rivoluzione 3D verterà su tecnologia, canali distributivi e ovviamente contenuti, e a tal proposito è stato lo stesso Presidente di Sony a confermare il lancio prossimo venturo (nel 2010) del primo canale tridimensionale satellitare in Inghilterra ad opera di British Sky Broadcasting. Stringer ha poi conlcuso: "Oggi il 3D è sulla strada per diventare appetibile per il mass market e il crescente numero di schermi digitali tridimensionali presenti nella sale cinematografiche, circa 7.000 in tutto il mondo entro il 2009, lo dimostra. È un treno che è partito e Sony vuole guidarlo dentro le case". Ipotesi sicuramente plausibile se non che la definizione di un unico standard per il 3D sia ancora da concretizzarsi e lasci di conseguenza scoperto il rischio di un'ennesima guerra di formati tecnologici – come quelle fra VHS contro Betamax o Blu-ray contro Hd-Dvd – che possa ridimensionare o per lo meno rallentare lo sviluppo di un mercato dall'elevato potenziale di domanda. La strada intrapresa dalla casa giapponese è intanto quella della cosiddetta tecnologia "attiva", che prevede cioè l'utilizzo di occhialini elettronici (dal costo di circa 40 dollari sul mercato) che aprono e chiudono molto velocemente la sincronizzazione con l'immagine visualizzata sul televisore per riprodurre nell'occhio umano l'effetto tridimensionale. Un sistema diverso quindi da quello utilizzato dagli schermi cinematografici 3D, che richiedono infatti normali occhialini polarizzati che costano pochi centesimi di euro. Ma quanto cambia, per il telespettatore, mettersi di fronte a una Tv 3D? Per chi si potrà permettere di metterne una in salotto – premesso che con lo stesso apparecchio si potranno vedere ad occhio nudo i normali programmi in bassa o alta definizione – guardare un evento sportivo, un documentario, un film d'animazione o un videogioco riprodotto in formato tridimensionale sarà oggettivamente una nuova esperienza visiva. Avvolgente e quanto mai realistica».
+ Il commento alla notizia del giorno: Freeeeghete! :)

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02/09/09  iPhone, Ophone... Uphone? 
mercoledì  Troppa fantasia 
+ La notizia del giorno: «Apple è pronta a sbarcare in Cina con il suo iPhone, grazie all'accordo stretto ufficialmente con China Unicom, e punta a vendere tra i 5 e i 7 milioni di melafonini già nel 2010? La risposta della concorrenza non si è fatta certo attendere e proprio China Mobile, primo operatore di telefonia mobile del grande Paese asiatico con oltre 450 milioni di utenti e rivale storico di China Unicom, ha rotto gli indugi annunciando i primi smartphone dotati della piattaforma Ophone. Ophone è un'interfaccia open source fatta in casa che fa il verso a quella touch del super cellulare di Apple e che nasce con il vantaggio della piena compatibilità con il sistema operativo (e relative applicazioni mobili) Android di Google. Che sia una sorta di clone dell'originale, per altro legittimo se non ci sono violazioni di brevetto di mezzo, è abbastanza evidente e se mai mancava un illustre anti iPhone "made in China" il vuoto è stato colmato. E siamo solo all'inizio. Per lanciare la sfida ad Apple, China Mobile ha infatti lavorato in grande stile su più fronti e non solo dal lato produttori, ingaggiando Htc, Dell e sopratttutto Lenovo. Ha reso già disponibile agli sviluppatori la versione 1.0 del proprio Software Developer Network, una sorta di hub virtuale in cui dovranno convergere sviluppatori e partner della comunità Ophone, e lancerà presto anche un vero e proprio store di applicazioni in cui saranno ospitati i programmi –instant messaging compreso - per la piattaforma proprietaria "basic" di China Mobile, OMS (Open Mobile System), guarda caso basata su Android. Il primo Ophone che supporterà le nuove reti 3G a standard TD-SCDMA (Time Division Synchronous Code Division Multiple Access, fortemente voluto dal governo cinese) è il modello Mobile O1 di Lenovo, atteso in commercio nelle prossime settimane. Questo cellulare presenta un'impressionante somiglianza e non solo estetica con il melafonino di Apple e detto che difficilmente lo vedremo mai in Europa, ha effettivamente molto del più celebre smartphone della società di Cupertino a cominiciare dalle modalità di visualizzazione delle applicazioni sullo schermo touchscreen da 3,5 pollici. Un altro imminente nuovo arrivo, sempre e solo sul mercato cinese, è quello targato Dell, che ha sviluppato per China Mobile la famiglia di googlefonini, a interfaccia Ophone, Mini 3i. Si tratta in questo caso di apparecchi quadri banda compatibili con le reti Edge (non operano quindi su reti 3G) e privi di connettività Wi-Fi, pensati appositamente per un'utenza senza grandi pretese funzionali nonostante la presenza di uno schermo sensibile al tocco in stile iPhone da 3,5 pollici, del ricevitore Gps, della camera digitale da 3.0 megapixel e del modulo di connettività Bluetooth».
+ Il commento alla notizia del giorno: Secondo me la Apple in Cina ha tutto da perdere. Già prima esistevano i cloni dell'iPhone, ora con l'Ophone arriva un'altra mazzata. Discorso a parte merita il nome: con tutte le combinazioni di numeri e lettere che possono essere fatte, proprio Ophone si doveva chiamare? :)

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01/09/09  Non ci vedi più come prima? 
martedì  Ci vid' mò? 
+ La notizia del giorno: «600.000 paia di occhiali dal valore circa 6 milioni di euro erano stoccati nei soliti capannoni, nelle solite scatole di cartone con il marchio made in China. Dentro, però, gli articoli erano taroccati o privi della necessaria certificazione. Ben 81.000 paia erano contraffatte e nella classifica delle false griffe l'ha spuntata il marchio Armani con oltre 62.000 pezzi copiati, seguito da Chanel, Dolce & Gabbana, Burberry's, Gucci, Dior. Due cinesi sono stati denunciati a piede libero per reati che vanno dalla contraffazione all'esercizio abusivo di professione, fino all'aggravante varata appena a Ferragosto dell'associazione a delinquere ai fini del reato di contraffazione . Roberto Fazio, il tenente colonnello che guida il Gruppo, è preoccupato per un elemento non secondario, ma sempre più presente nelle indagini: "Ci siamo accorti che oltre 440.000 occhiali erano da sole, ma ben 7.000 per bambini. E di quelli privi di marcatura quasi 60.000, ben 842 paia, erano occhiali da vista superiori a 4 diottrie". Insomma, oggetti non solo contraffatti ma anche e soprattutto potenzialmente dannosi per la salute».
+ Il commento alla notizia del giorno: Spiegatemi come si fa ad acquistare un paio di occhiali da vista dai venditori ambulanti oppure nei negozi con titolari di origine "nota"... Chi é causa del suo mal pianga sé stesso, e poi non vada a lamentarsi se si é rovinato la vista!

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