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 PENSIERI DI OTTOBRE 2009 

M0r94n Benvenuti nell'Archivio Blog di M0r94n.

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Avvertenza: per la corretta interpretazione di alcuni "Pensieri di M0r94n" è indispensabile utilizzare il criterio "non tutto è come appare a prima lettura".


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31/10/09  Chi non ha soldi, e chi ne ha troppi 
sabato  Hanno più soldi di alcune banche americane! 
+ La prima notizia del giorno: «Nuovi fallimenti bancari negli Stati Uniti. Venerdì le autorità Usa hanno deciso, infatti, la chiusura di 9 nuovi istituti di credito situati negli Stati dell'Arizona, della California, dell'Illinois e del Texas portando così a 115 il totale delle banche fallite dall'inizio dell'anno e a 20 quello del mese di ottobre. Lo rende noto la Fdic, la Federal Deposit Insurance Corporation» (fonte: Adnkronos).
+ Il commento alla prima notizia del giorno: Ehi, amici lettori del sito, sbaglio o avevamo indetto una gara per indovinare il nome della successiva banca americana che "salta"? :D
+ La seconda notizia del giorno: «Roman Abramovich non bada a spese. E non solo per il suo Chelsea. Ieri il proprietario russo dei 'blues' ha pagato un conto di 52.000 dollari, l'equivalente di 35.300 euro, in un ristorante italiano di New York» (fonte: Adnkronos).
+ Il commento alla seconda notizia del giorno: Ma non faceva prima a venire in Italia, affitarsi un locale intero e mangiare tutto quello che voleva? Secondo me avrebbe speso anche meno...
+ I video del giorno:
- Diciannovesima puntata di Buttafuori, guardala quì.
- Ventesima puntata di Buttafuori, guardala quì.

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30/10/09  Non voler fallire é un pregio, non un difetto! 
venerdì  E li chiamano "esperti"! 
+ La notizia del giorno: «In Italia il pessimismo sulla situazione economica è più accentuato che negli altri paesi. Questa è la spiegazione che danno gli esperti della Bocconi per spiegare il forte calo della propensione all'imprenditorialità nel nostro Paese. Nel 2008 infatti, secondo il Global entrepreneurship monitor (Gem), il rapporto di ricerca internazionale che misura l'imprenditorialità in 43 paesi del mondo, la percezione di avere abilità e conoscenze sufficienti ad avviare un'impresa è scesa del 21% e l'intenzione di avviare attività in proprio entro tre anni è crollata del 29%. "Nessun altro paese d'Europa ha registrato una caduta delle stesse proporzioni" affermano Guido Corbetta, Alexandra Dawson e Giovanni Valentini dell'Enter Bocconi, il Centro di ricerca imprenditorialità e imprenditori che ha curato la rilevazione in Italia (in collaborazione con Ernst & Young e Atradius). Poi spiegano: "Ciò suggerisce che nel nostro Paese la percezione della situazione economica è più pessimistica che altrove". Quali sono le ragioni che scoraggiano l'avvio di un'impresa? Gli esperti consultati dalla ricerca indicano soprattutto la difficoltà di ottenere finanziamenti, ma anche la scarsità di politiche e programmi pubblici di supporto all'imprenditorialità. La percentuale di italiani adulti coinvolti nella gestione di una nuova impresa (con meno di 42 mesi di vita) è del 4,6%, contro una media del 6,4% tra le 18 economie avanzate (su 43 totali) comprese nella rilevazione. Solo Belgio, Danimarca e Germania fanno peggio dell'Italia. Tra i paesi di dimensioni comparabili la Spagna si attesta al 7%, il Regno Unito al 5,9% e la Francia al 5,6%. È dal 2003 che l'Italia ottiene un risultato inferiore alla media nel parametro che misura la creazione di nuove imprese. Anche dopo il forte calo del 2008, la percentuale di adulti italiani che ritiene di essere qualificato per avviare un'impresa (35%) non si discosta molto da quella degli altri paesi avanzati (39%), ma si traduce in una bassa percentuale di individui che intendono avviare un'impresa nei prossimi tre anni (7%). "Si tratta di un fenomeno comune all'Europa, ma non agli altri paesi avanzati", sostengono ancora i tre studiosi dell'Enter Bocconi, "ed è dovuto alla paura di fallire, ad indicare che nel Vecchio Continente esiste ancora una percezione piuttosto negativa nei riguardi di chi è costretto a chiudere un'attività". In realtà, la frequenza di chiusura di attività imprenditoriali è correlata alla frequenza di apertura e, in Italia, risulta molto bassa: nel 2008 tali episodi hanno riguardato l'1,8% della popolazione adulta. Nel 41% dei casi si abbandona l'attività perché essa non dà sufficiente profitto; le altre motivazioni sono personali (27,5%), problemi di finanziamento (10,5%), pensionamento (8,1%), possibilità alternative di impiego (5,8%), opportunità di vendita (4,7%), o una cessazione pianificata (2,5%). In compenso, chi si lancia nell'avventura imprenditoriale lo fa, per lo più, per sfruttare un'opportunità anziché per necessità. Ogni sei imprese avviate per perseguire un'opportunità di mercato, solo una parte perché l'imprenditore non vede altre possibilità di ottenere un reddito. Il neo-imprenditore italiano tipico è un maschio (in rapporto di 2:1 rispetto alle femmine), residente nel Nord Italia (48,2%, contro il 17,5% del Centro e il 34,2% del Sud e isole), tra i 24 e i 35 anni (nel 43% dei casi) e laureato (l'incidenza di neoimprenditori tra i laureati è due volte e mezza quella di chi non ha completato le scuole superiori e il doppio di quella di chi ha un diploma di scuola secondaria)».
+ Il commento alla notizia del giorno: Qualche espertone che studia i dati sull'imprenditorialità italiana non tiene conto del fatto che il fallimento di una impresa spesso comporta dei mancati ricavi da parte dei suoi creditori/fornitori, che a loro volta possono innescare difficoltà finanziarie ad altre aziende che hanno a che fare con chi é stato danneggiato dal fallimento di una impresa debitrice. Motivo per il quale, secondo me, é meglio concentrarsi sui problemi e sulle difficoltà che esistono per intraprendere una attività imprenditoriale (burocrazia e finanziamenti ad esempio) anziché colpevolizzare chi ha il buon gusto e la coscienza di non voler fallire.

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29/10/09  Allenatore o agente? 
giovedì  Forse agente... 
+ La notizia del giorno: «Dopo Israele, l'Argentina, ma a patto di trovare un lavoro anche per la sua quarta moglie. Lothar Matthäus continua il suo tour di panchine esotiche. Stavolta, pesca una nobile del Sudamerica, il Racing Avellaneda. Nobile decaduta, che viaggia nei bassifondi dell'Apertura e che ha appena licenziato l'ex salvatore Caruso Lombardi: sarebbe un'altra tappa nel giro del mondo del tecnico e una prima assoluta per un tecnico tedesco nel campionato argentino. Nonostante l'annuncio ufficiale urbi et orbi della dirigenza del Racing, il condizionale resta d'obbligo, perché Matthäus non ha ancora firmato. L'ex numero 10 dell'Inter non è nuovo a clamorosi dietrofront, e quindi l'affare è chiuso, ma rischia comunque di saltare. Non sono problemi tattici, di ambientamento, o di acquisti (il presidente ne ha annunciati 4-5 per il prossimo mercato). I motivi sono sentimentali: Lothar non vuole trasferisi in Argentina da solo, ma con la moglie 22enne, la bellissima ucraina Kristina Liliana Chudinova. Di ventisei anni più giovane, è una modella (ma studia anche Giornalismo): è pronta a trasferirsi dall'altra parte del mondo, ma solo se potrà continuare la sua carriera. Ad occhio, non dovrebbero esserci problemi, visto che la coppia rischia di superare Simeone e compagna come nuovi "Beckham argentini". Però i due, sposatisi a Las Vegas il dicembre scorso dopo essersi conosciuti all'Oktoberfest, ci vanno coi piedi di piombo. Sabato dovrebbe esserci il debutto in panchina: già deciso lo staff, con il vice Barbas con cui Lothar parlerà in italiano, e l'assistente Juan Jung, che sela cava molto bene col tedesco. Non sarebbe la prima avventura sudamericana di Matthäus, che nel 2006 si sedette sulla panchina dell'Atletico Paranaense. A Curitiba lo adottarono subito, grazie anche alle cinque vittorie e due pareggi della sua gestione. Poi però partì all'improvviso per la Germania (problemi coi figli e la ex moglie), annunciando solo 16 giorni dopo che non sarebbe tornato e lasciando (secondo i media brasiliani) un conto da 6.000 euro da pagare in un albergo. Anche a Belgrado, altra tappa del suo girovagare, furono abbandonati: lasciò di colpo il Partizan (2003) per allenare l'Ungheria. L'ultima esperienza dell'allenatore cosmopolita (anche Rapid e Salisburgo in Austria) è stato il Maccabi Netaya, in Israele: un mezzo fallimento. Dall'Argentina fanno sapere che Lothar ha già visto l'ultima partita del Racing, trovando la squadra "piena di talento e grinta, ma poco ordinata" e di aver chiesto dei dvd. Presto parlerà in campo, a patto di trovare una passerella o uno studio tv per Kristina Liliana».
+ Il commento alla notizia del giorno: Praticamente é diventato l'agente della nuova compagna, fare l'allenatore é un contorno.

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28/10/09  A chi troppo poco, e a chi troppo 
mercoledì  Una sana via di mezzo? 
+ La prima notizia del giorno: «Al termine della sua lunga requisitoria, il pm di Milano Frank Di Maio, ha chiesto ai giudici di condannare Fabrizio Corona a 7 anni e 2 mesi di carcere. L'agente dei fotografi dei vip e' accusato di estorsione e tentata estorsione. Corona "e' un uomo accecato dal denaro, altro che giornalista. Nella sua attività" - ha dichiarato nella sua requisitoria il Pm - "vi e' stata una deriva iquietante nella gestione del materiale fotografico. Lui e' una persona intelligente, e' carismatico ma e' ossessionato dal denaro". Per il magistrato Corona non merita neanche le attenuanti generiche» (fonte: Adnkronos).
+ Il commento alla prima notizia del giorno: Frechete! Io ne avrei chiesti una decina... mese più, mese meno.
+ La seconda notizia del giorno: «Se il baseball è il passatempo preferito dagli americani, le World Series sono in grado di scatenare una vera e propria follia collettiva fra gli appassionati. I tifosi fanno di tutto per accaparrarsi i preziosi biglietti per la finalissima del campionato di baseball. A volte però eccedono. E' il caso della signora Susan Finkelstein, intraprendente newyorkese sostenitrice dei Philadelphia Phillies. Non riuscendo a trovare un biglietto per sé e per il marito per vedere le sfide delle World Series tra il team della città dell'amore fraterno e i New York Yankees, la procace tifosa 43enne ha pubblicato un'inserzione su un sito di annunci. Un appello, il suo, piuttosto esplicito: "Fan per la vita e la morte dei Phillies, superba bionda dal seno prosperoso a caccia di due posti per le World Series. Prezzo negoziabile, sono del genere creativo! Ci si potrebbe rendere un servizio reciproco". L'annuncio non è sfuggito alla polizia locale di Bensalem, in Pennsylvania, che ha inviato un agente per accertare se quel "servizio reciproco" costituisse un reato assimilabile alla prostituzione. L'indagine non è durata molto: il poliziotto, fingendo di essere in possesso dei biglietti, si è recato all'appuntamento concordato con la tifosa che, in cambio dei posti per la sospirata partita, ha proposto all'agente "diversi atti sessuali". Puntuali sono scattate le manette con l'accusa di prostituzione. La notizia ha fatto il giro del mondo, ma la piccola disavventura ha portato i suoi frutti. Un famoso DJ ha infatti deciso di offrire alla signora Finkelstein e al marito due biglietti per la terza sfida tra Phillies e Yankees, in programma sabato a Philadelphia. E senza chiedere nulla in cambio».
+ Il commento alla seconda notizia del giorno: Guardarla in tv? No eh? :)

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27/10/09  Nemici-amici? 
martedì  Business 2.0 
+ La notizia del giorno: «Acerrime rivali. Addirittura, secondo alcuni studiosi del fenomeno Web 2.0, strumenti di divisione sociale degli internauti: chi ha un profilo su Facebook è una persona con determinate caratteristiche ed abitudini, chi vive virtualmente su MySpace ne ha altre. E molto diverse. Cosa ne penseranno i diretti interessati se le due compagnie stringessero una partnership per dare a tutti gli utenti della Rete la possibilità di condividere la musica e i video di My Space sulle proprie pagine di Facebook? La notizia è stata diffusa ieri dal quotidiano inglese "Telegraph" e al centro della trattativa ci sarebbe la volontà di Facebook di avere – queste le parole attribuite a Sheryl Sandberg, Chief operating officer della società californiana – "i contenuti di My Space sul nostro social network, come abbiamo già fatto con molti altri siti". L'idea, avallata secondo la fonte anche dai vertici di MySpace, con il Ceo Owen Van Natta (ex executive di Facebook) in testa, sarebbe quella di mettere a fattor comune il core business dei due portali, e cioè quello di sviluppare reti di amicizie e di condividere musica, video, immagini e quant'altro in formato digitale. Naturalmente on line. Come, tecnicamente parlando? Attraverso un apposito connettore e più precisamente Connect, la piattaforma grazie alla quale gli utenti entrano con la propria user ID nella Web community più popolare al mondo. Facebook ha già adottato questo modello di partnership con vari altri importanti attori del Web e pare che i siti oggi abilitati a utilizzare il sistema di Log-in siano oltre 15.000. In sostanza nulla di nuovo sotto il sole, se non per i volumi (di traffico dati e in fatto di numerosità degli utenti coinvolti) in gioco. E per il trascurabile fatto che il social network di proprietà di News Corp. (MySpace) e quello che opera anche grazie ai finanziamenti elargiti da Microsoft (Facebook) erano fino a ieri i nemici dichiarati per eccellenza dell'era 2.0».
+ Il commento alla notizia del giorno: I soldi... i soldi... Amicizie e partnership sempre e solo per soldi...

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26/10/09  Gliel'aveva detto... 
lunedì  Troppo tardi 
+ La prima notizia del giorno: «Berlusconi lo aveva avvertito. Il governatore "sospeso" Piero Marrazzo venne avvisato del ricatto. Ossia che quattro carabinieri della sezione Trionfale di Roma avevano confezionato un video compromettente. Girato ai primi di luglio in via Gradoli. Ad avvisare Marrazzo - confermano a "Repubblica" - fu lo stesso primo ministro. Ad un settimanale del suo gruppo editoriale, "Chi", i ricattatori avevano infatti offerto l'intero pacchetto. E a quel punto, il direttore del periodico informò il presidente del Consiglio. Berlusconi si dichiarò contrario alla pubblicazione dell'intera vicenda. E nell'avvertire Marrazzo diede garanzie sul comportamento dei media di sua proprietà. In particolare di quelli riferibili alla Mondadori. Una versione che lo stesso Cavaliere ha confermato ai suoi fedelissimi precisando di non essere intervenuto nella vicenda e di aver anche indicato agli "ambasciatori" del Governatore chi aveva proposto l'acquisto del video. Nella sostanza aveva suggerito di contattare i detentori del filmato per provare a ritirarlo dal mercato. Anche se, chi è stato coinvolto nell'inchiesta, non esclude che le garanzie fossero state basate proprio sulla avvenuta acquisizione e sulla messa in sicurezza del filmato. La circostanza, comunque, smentisce un'altra delle dichiarazioni del governatore che aveva sostenuto di non aver saputo nulla di quanto lo stesse per travolgere fino al 21 ottobre scorso. Intanto il procuratore capo di Roma apre un ventaglio di accertamenti. Soldi, droga e auto blu. Si dovrà stabilire se c'è stato un uso improprio della vettura di servizio. Gli inquirenti vogliono verificare se si tratta di un montaggio o se davvero - come sembrerebbe dal filmato - Marrazzo andava a casa del trans, in cima alla Cassia, con l'auto di servizio. Soltanto dopo la verifica il procuratore Ferrara deciderà se aprire un'inchiesta. Si faranno inoltre accertamenti patrimoniali e bancari. Chi portò la coca? Una serie di verifiche parte oggi anche sul fronte dell'indagine contro i quattro carabinieri arrestati con l'accusa di aver ricattato il governatore per il video hard. Confermando la custodia cautelare, il gip Sante Spinaci, risponde che la droga è stata portata dai carabinieri. Eppure la Procura disporrà un approfondimento d'indagine. In base ad una intercettazione telefonica in cui i carabinieri arrestati dicono a chiare lettere: "con quel video faremo i soldi". Il gip nell'ordinanza ha raccolto integralmente i motivi del pm accusando dunque i militari "di aver fatto il video con un cellulare per incastrare il presidente, di avere introdotto nell'appartamento del transessuale Natalì la cocaina con un piano premeditato finalizzato al ricatto". E, dunque, di avere estorto a Marrazzo "tre assegni del valore complessivo di 20.000 euro". E ancora di aver rapinato il governatore "di duemila euro in contanti e di averne sottratti tremila al transessuale". Si chiama motivazione per relationem, connessa al provvedimento secco di custodia contro Luciano Simeone e Carlo Tagliente, che avrebbero fatto l'irruzione nella casa di via Gradoli e girato il video compromettente. Contro il maresciallo Nicola Testini, contro Antonio Tamburrino, accusato di averlo ricettato, il giudice ha sostanzialmente incollato il decreto con il quale il pubblico ministero ha chiesto gli arresti» (fonte: Repubblica.it).
+ Il commento alla prima notizia del giorno: Tanto già lo sapeva... Non poteva fare proprio nulla.
+ La seconda notizia del giorno: «(...) Oggi Piero Marrazzo, che sabato si era autosospeso dalla presidenza della Regione, ha presentato le dimissioni da commissario straordinario della Sanità regionale. Una volta accettate le dimissioni, il ministero dovrà nominare il nuovo commissario che, presumibilmente, sarà l'attuale subcommissario Mario Morlacco (...)» (fonte: Repubblica.it).
+ Il commento alla seconda notizia del giorno: Com'era la storia che non si sarebbe dimesso?!?
+ Il video del giorno: Terzo episodio di La villa di lato, guardalo quì.

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25/10/09  Lo diceva lui/lei... 
domenica  Ascolta gli amici 
+ La notizia del giorno: «"Glielo dicevo, io: Piero, stai attento a con chi esci. Lasciala perdere, la Brendona, quella è drogata ti fa finire nei guai". Natalì, 30 anni, professionista del sesso a cottimo, brasiliana transessuale con studio-abitazione in via Gradoli, nella periferia ordinata lungo la Cassia, ha gli occhi lucidi ma giura che "è solo il collirio". Ci sono volute due ore per sciogliere il muro dei "non so nemmeno chi sia", e per farle raccontare la sua versione dei fatti. "Piero lo conosco da sette anni" - dice - "e non mi ha mai fatto niente di male, quindi non gliene voglio fare nemmeno io. L'ho sentito anche oggi, mi ha chiamata tre volte. Mi ha detto: 'Stai tranquilla, Natalì, che non c'è nessun video. Ti voglio bene, non parlarne con nessuno'". Dalla comunità trans che la notte si vende al Flaminio e all'Acqua Acetosa, a Prati e alla Moschea, esce un ritratto sconvolgente - e tutto da provare - se riferito al presidente della Regione Lazio. "Marrazzo lo conosciamo tutte benissimo da anni", afferma Luana, anche lei transessuale brasiliana della Cassia: "Quando lo vedono passare" - dice - "i trans si tirano su le tette per essere scelte: lui paga molto, molto bene. Ci sono 'ragazze' come Natalì che ci hanno fatto una fortuna, decine di migliaia di euro. Natalì è la sua preferita, ma stava spesso anche con Brenda, una tipa grande e grossa che chiamiamo la Brendona e che da un pezzo andava in giro a dire che cercava di vendere un video compromettente ma non trovava nessuno che lo comprasse. Una vera stronza: questa è estorsione, mi sa che con questo caos è scappata". Da quando è scoppiata la bufera, le transessuali che abitano nella zona di via Gradoli hanno ricevuto visite a raffica dai carabinieri del Ros: "Sono andati dalla Palomina sulla Cassia, da Tiffany e Maira in via Gradoli, da Camilla ai Due Ponti, da Brenda e da un sacco di altre. A tutte" - dice Natalì - "hanno preso i computer e i telefonini per cercare immagini. Ma non troveranno nulla. Lo so che accusano tutti me, ma io giuro che non c'entro proprio niente con le foto e i video. Io sono sicura che non usciranno mai perché non ci sono, ma se spunterà fuori un video vi invito a confrontarlo con me e con casa mia". Un appartamentino ordinato, pulito, arredato con gusto in stile etnico: salotto con cucinino, bagno e camera con il letto in ferro battuto e il quadro di un cherubino dietro la testiera. "Di Piero non voglio parlare" - insiste Natalì ogni volta che si accorge di aver raccontato più di quello che avrebbe voluto - "ma una cosa su quei quattro carabinieri la voglio proprio dire. Li conoscevamo tutti, sono vera gentaccia. C'è una questione di droga, dietro tutto questo casino. Quando un cliente ci chiede un festino con la cocaina, c'è uno spacciatore, uno che ora è morto e si chiamava Rino (è citato anche nell'ordinanza di custodia cautelare, ndr), che ce la porta a domicilio a patto che ne acquisti almeno dieci grammi. Quei carabinieri lo lasciavano lavorare a patto che lui li avvertisse sempre della consegna e della situazione: quando la giudicavano interessante facevano irruzione e ci rapinavano, si prendevano droga e soldi ricattando i clienti". Sono le "mele marce" di cui parla il comandante provinciale dei carabinieri, il generale Tommasone. Ne parla anche la Luana (che in realtà si chiama con un altro nome) di Rino che portava la droga e dei clienti rapinati e ricattati per questo dai quattro carabinieri. Una situazione in cui, afferma Luana, avrebbe riguardato anche il governatore del Lazio. Anche di questo, dice Luana, "della cocaina", tutti sapevano tutto nel mondo romano della prostituzione transessuale. "Lui, Marrazzo, andava quasi sempre con Natalì" - insiste Luana - "che aveva conosciuta alla Moschea, dove batteva fino a qualche anno fa. Ma stava spesso anche con Tabata, che è morta sei mesi fa. E anche con Paloma e Brenda: non sapete che liti, quando lui sceglieva una anziché l'altra". "I carabinieri non mi hanno ancora trovata, e mi sono già rivolta a un avvocato" - dice Natalì: ma i Ros busseranno alla sua porta mezzora più tardi - "e domattina me ne vado, parto e sto via un mese. Se mi avete filmato, dico che eravate solo una coppia in cerca di sesso estremo. Addio"» (fonte: Repubblica.it).
+ Il commento alla notizia del giorno: Sempre peggio, sempre più giù...

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24/10/09  A Marrazzo non far sapere... 
sabato  Il resto mettetecelo voi... 
+ La notizia del giorno: «Cosa è accaduto a Piero Marrazzo in un appartamento della Cassia abitato da una transessuale? Cosa documentano le immagini del video di due minuti girato in quella circostanza? Quale rispondenza hanno le dichiarazioni pubbliche del Governatore ("Una bufala. Un falso") con quanto sin qui accertato dalla Procura della Repubblica, il Ros e il Nucleo provinciale dei carabinieri di Roma? Marrazzo ha pagato davvero chi lo ricattava? E perché, per tre mesi, ha taciuto il ricatto? La scena si apre in un giorno feriale della prima settimana del luglio scorso. E' tarda mattina. I carabinieri Luciano Simeone, 30 anni, e Carlo Tagliente, 29, del Nucleo di polizia giudiziaria della stazione carabinieri Trionfale, fanno irruzione in un appartamento che le indagini collocano in via Gradoli, indirizzo carico di ben altre suggestioni della nostra storia repubblicana. E' una casa che sanno essere l'alcova di una transessuale brasiliana che si fa chiamare "Natalì" dove - dicono - è stata segnalata "una grossa partita di cocaina". Non è dato sapere, al momento, chi gli indichi proprio quell'indirizzo ("Un confidente", sostengono genericamente giovedì pomeriggio nelle loro dichiarazioni spontanee al momento dell'arresto). Né è dato sapere (i due carabinieri lo negano) se siano al corrente che in casa c'è un ospite dal nome importante, Piero Marrazzo. Rintracciata da "Repubblica", "Natalì" conferma di conoscere il Governatore, ma nega la circostanza di quell'incontro ("in luglio ero in Brasile", dice). Sostiene che il "vero luogo" dell'irruzione non sia molto lontano da casa. E che, quella mattina di luglio, Marrazzo fosse in compagnia di una tale "Brenda". Il dettaglio non è evidentemente secondario per valutare i ricordi e l'attendibilità dei protagonisti di questa storia. Ma non cambia la sostanza delle cose. Perché è un fatto (per altro confermato da Marrazzo nell'interrogatorio che rende come parte lesa alla Procura della Repubblica mercoledì 21 ottobre), che al momento della loro rumorosa irruzione (sia via Gradoli o un condominio non lontano), i carabinieri si trovano di fronte un transessuale ("Natalì" o "Brenda", o come si faccia chiamare, lo accerteranno presto le indagini) che si copre frettolosamente il busto con uno scialle e il governatore del Lazio con indosso la sola camicia. Nella stanza da letto del piccolo appartamento - a stare ancora alle dichiarazioni spontanee dei due carabinieri arrestati - su un tavolino accanto al letto, c'è il portafoglio di Marrazzo, la sua tessera plastificata per gli ingressi alla Regione e una striscia di cocaina. I due carabinieri sostengono di aver identificato i due uomini e di aver quindi lasciato la casa dopo aver verificato che la cocaina sul tavolo non supera la "modica quantità". Negano di aver girato un video che ritrae la scena. I carabinieri Simeone e Tagliente, con tutta evidenza, mentono e non a caso dell'irruzione di quel giorno non lasciano alcuna traccia documentale nei registri di servizio. Ma fino a che punto mentono? Il video, girato con un telefonino, e della durata di circa due minuti, esiste. Ritrae Marrazzo e il suo compagno esattamente nelle condizioni di tempo e di luogo dell'irruzione. Le immagini indugiano sulle nudità. Sui dettagli della striscia di cocaina, il portafoglio, il tesserino plastificato. Si distingue la voce di Marrazzo articolare parole di disperazione ("È una rovina". "Mi rovinate"). Solo loro possono averlo girato. E che siano loro, lo confermerà il tentativo, a partire dal settembre scorso, con cui il loro commilitone, Antonio Tamburrino, prova a trattarne la vendita (tra gli 80 e i 100 mila euro) con un'agenzia fotografica di Roma, una di Bologna, e Massimiliano Scarfone, il fotografo dello scatto a Sircana, portavoce di Prodi, su un marciapiede di Roma frequentato da transessuali. Il professionista che, in qualità di mediatore, prenderà contatto con "testate giornalistiche nazionali" (mercoledì scorso, i carabinieri hanno chiesto una acquisizione di atti alla redazione di Milano del "Giornale") per sondare l'interesse alla "merce". Se si può dunque dare per scontato - come del resto fanno gli inquirenti - che il video venga girato dai due carabinieri al momento della loro irruzione, altro discorso è stabilire se si tratti di una messa in scena. Ascoltato in Procura mercoledì scorso come parte lesa, Marrazzo conferma la sua presenza nell'appartamento sulla Cassia. Spiega di aver consegnato tremila euro in contanti al suo compagno di quel giorno e di essere stato derubato dai carabinieri di altri duemila che erano nel portafoglio. Aggiunge che i militari si sarebbero fatti consegnare "con modi intimidatori" i suoi documenti di identità (tesserino della Regione compreso) e che, solo a quel punto, e nonostante le dimensioni ridotte della stanza da letto (non più di 10 metri quadri) avrebbe realizzato che sul tavolino della stanza da letto c'erano "delle strisce di cocaina". Marrazzo non ricorda neppure che i carabinieri abbiano girato un video. È convinto che abbiano introdotto la cocaina nell'appartamento (circostanza che la Procura al momento accoglie, stigmatizzando nel decreto di fermo sia che la "presenza della cocaina è un'intenzionale messa in scena, effetto reso ancor più evidente dalla collocazione accanto allo stupefacente del tesserino di Marrazzo"). Aggiunge che le minacce dei carabinieri lo convincono a staccare e consegnare immediatamente ai due militari tre assegni in bianco per un importo di circa 20 mila euro. E che quegli assegni - come avrà modo di verificare tempo dopo - non verranno incassati, tanto da convincerlo a denunciarne lo smarrimento. Marrazzo non è altrettanto preciso su quel che accade tra luglio e le settimane scorse. Parla di nuovi contatti con la banda in divisa. Ma non è in grado di precisare né dove, né quando, né come i militari tentino di estorcergli nuovo denaro minacciando la diffusione del video. Né è in grado di spiegare perché, né quel giorno di luglio, né i giorni che seguirono, scelse di tacere il ricatto alla magistratura, all'Arma dei carabinieri, alla polizia» (fonte: Repubblica.it).
+ Il commento alla notizia del giorno: Che botta... Che figuraccia... Sono senza parole.
+ I video del giorno:
- Diciassettesima puntata di Buttafuori, guardala quì.
- Diciottesima puntata di Buttafuori, guardala quì.

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23/10/09  Non uno, non più due, ora sono arrivati a tre 
venerdì  Ma rappresentare i cittadini, noo? 



+ G.Z. é una persona veramente in gamba: intelligente, furba, colta, ma soprattutto buona e disponibile ad aiutare gli altri. Silenzioso, quasi taciturno, parla soltanto quando é a suo agio, e quando parla dice solo cose sensate e fa morire dalle risate. Un pò per la sua ironia intelligente, ed un altro pò perché con l'aspetto serio e severo che ha non ti aspetti una persona così "dinamica" :)
+ La notizia del giorno: «Quattro carabinieri arrestati, una sorta di associazione a delinquere nascosta tra le stellette, un video compromettente, un ricatto ai danni del presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo. Ed ancora smentite e polemiche. E' una storia dai confini ancora oscuri quella che coinvolge il Governatore. Una vicenda che parte da un video che lo ritrarrebbe in un contesto tanto scomodo da poter essere usato per un ricatto. Girato da quattro carabinieri, ora arrestati e che saranno interrogati domani. Questi i reati: rapina, violazione della privacy, violazione di domicilio ed estorsione. Sarebbero stati proprio loro a filmare Marrazzo in "atteggiamenti compromettenti", per poi ricattarlo. E sempre loro avrebbero ricevuto dal Governatore tre assegni per un totale di 20/30 mila euro mai incassati. Marrazzo sarebbe stato sorpreso durante un "rapporto mercenario", pare con una transessuale, avvenuto a luglio scorso. I quattro sottufficiali dell'Arma, Luciano Simeone (30 anni), Carlo Tagliente (29), Antonio Tamburrino (28), Nicola Testini (37), o, almeno due di loro, avrebbero fatto irruzione nella casa sorprendendo Marrazzo con la trans. A questo punto non è del tutto chiaro da dove sia saltato fuori il filmato (ma si parla anche di due video: uno girato con un telefonino e l'altro più professionale): potrebbero essere stati gli stessi militari o un'altra transessuale. Durante l'irruzione i carabinieri avrebbero rubato dei soldi che il governatore aveva con sé. A riferire il particolare, a quanto si apprende da fonti giudiziarie, sarebbe stato lo stesso Marrazzo, sentito nei giorni scorsi dagli inquirenti. E, per fermare il ricatto che, ormai era partito, il politico sarebbe stato anche costretto a staccare dal suo carnet gli assegni di cui sopra anche se, a quanto pare, la richiesta dei ricattatori era di 80mila euro. I 4 arrestati, però, sempre secondo indiscrezioni investigative, avrebbero sostenuto che il denaro sarebbe stato "offerto" dal presidente della regione Lazio e non estorto con ricatto. Da luglio ad oggi, si è appreso, nessuna denuncia in merito alla vicenda è stata fatta da Marrazzo. Verifiche si stanno svolgendo anche sul modesto quantitativo di sostanza stupefacente che sarebbe stato trovato durante il blitz dei carabinieri. A questo propristo, nel filmato si vedrebbe il tesserino di Marrazzo vicino alla polvee bianca, ma gli inquirenti sembrano ritenere che si tratti di una messa in scena per incastrare il presidente del Lazio. In Procura, inoltre, si precisa come "in questa vicenda non esistano mandanti nè complotti di alcun tipo. Il caso va inquadrato in un ambito di criminalità comune che ha visto protagonisti quattro carabinieri che volevano fare i soldi colpendo il privato di altri soggetti". Il gruppo avrebbe poi cercato di vendere il video a riviste e televisioni del Nord coinvolgendo anche il fotografo Massimiliano Scarfone coinvolto nella vicenda Sircana, quando il portavoce di Prodi, allora premier, fu immortalato mentre parlava con un trans in strada. Un gruppo pericoloso, quello dei quattro carabinieri, che, secondo quanto scritto dai magistrati non avrebbe risparmiato neanche l'ex moglie e la figlia di Marrazzo: le loro auto furono oggetto di atti di vandalismo il giorno in cui ci furono le perquisizioni a carico degli indagati. Perquisizioni che precedettero i fermi. Gli investigatori sono arrivati ai quattro tramite alcune intercettazioni che riguardavano un'altra inchiesta di competenza della Dda. Nel corso delle quali è saltata fuori la storia del ricatto a Marrazzo. I militari, inizialmente, avrebbero tentato di vendere il filmato a diverse agenzie in tutta Italia. Un tentativo che avrebbe permesso di smascherare il piano contro il presidente della Regione. Marrazzo, però, nega tutto. E fermamente: "Mi vogliono colpire alla vigilia delle elezioni. Sono amareggiato e sconcertato per il tentativo di infangare l'uomo per colpire il Presidente. Quel filmato, se davvero esiste, è un falso. E' stato sventato un tentativo di estorsione basato su una bufala. Non ho mai pagato, nego di aver mai versato soldi. Bisogna vedere se l'assegno che dimostrerebbe il pagamento l'ho firmato io. Occorrerà attendere l'esito delle perizie calligrafiche". Poi ribadisce: "Non ero a conoscenza di questa vicenda, quanto sta accadendo non risponde a verità. Quanto è successo, è un atto di una gravità inaudita, e dimostra che nel nostro paese la lotta politica ha raggiunto livelli di barbarie intollerabili. Ma io non mi dimetto e vado avanti". Poi, visibilmente emozionato, ha aggiunto: "Ho una famiglia alla quale tengo più di ogni altra cosa e che voglio preservare con tutte le mie forze. Sul piano politico ho risposto, sul piano umano mi faccio delle domande. Da questo momento" - ha proseguito - "di questo argomento parleranno esclusivamente i miei legali". "I quattro carabinieri arrestati sono quattro mele marce che abbiamo immediatamente scoperto e isolato dalla istituzione alla quale non sono degni di appartenere" spiega il comandante provinciale dei Carabinieri di Roma, il generale Vittorio Tomasone - "Si tratta di un fatto circoscritto. L'indagine è partita da noi e ora dobbiamo chiarire le responsabilità di ciascuno degli indagati"» (fonte: Repubblica.it).
+ Il commento alla notizia del giorno: Errato, secondo me ne parlerà SICURAMENTE tutta Italia, isole comprese :p
+ La frasi del giorno:
- «Più o meno avevo la tua età. Finivo di lavorare, salivo su un treno, partivo ed andavo in vacanza. Nessun cellulare, nessun telefono in giro. Quando decidevamo di tornare, allora tornavamo. E chi ci parlava coi genitori durante il viaggio! Uscivo di casa e dicevo: "Ci vediamo quando torno"» (G.Z.).
- «Uscite fori solo quanno c'é il sole, come i pedalò» (Diego Bianchi).

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22/10/09  Fratelli diversi 
giovedì  Evviva l'aMMMore 
+ La notizia del giorno: «E' stata una stretta di mano storica: le due aziende tedesche Puma e Adidas hanno concluso una contesa iniziata sessant'anni fa quando i due fratelli fondatori, Adi e Rudi Dassler, decisero di imboccare ciascuno la sua strada.
PERCORSI SEPARATI - Sono diventati negli anni tra i principali marchi nel settore dell'abbigliamento sportivo. In pochi sanno però che la storia (e probabilmente il successo) delle due aziende (oggi agguerrite concorrenti) è frutto della scissione tra i fratelli Rudolf e Adolf "Adi" Dassler, che generò rispettivamente i giganti Puma ed Adidas. Tutto ha inizio negli anni '20: i due tedeschi costruiscono scarpe in cuoio, cucendole a mano nella lavanderia della loro madre. In seguito fondano una fabbrica di calzature vicino Norimberga, la Gebrüder Dassler Sportschuhfabrik, dove producono le prime scarpe da calcio con i tacchetti e le prime scarpe da atletica chiodate, portandole alle Olimpiadi nel 1928. Il successo mondiale arriva nel 1936 quando il campione Jesse Owens vince quattro medaglie d'oro alle olimpiadi di Berlino calzando proprio le loro scarpe. L'armonia tra i due imprenditori svanisce tuttavia durante la seconda Guerra mondiale: forti tensioni, date anche dalle differenti opinioni politiche, li dividono. Si separano e fondano ciascuno la propria attività rimanendo però sempre nella stessa città.
"GIORNATA DELLA PACE" - Lunedì 21 settembre gli impiegati di entrambe le società si sono stretti la mano pubblicamente per la prima volta. Lo hanno fatto in occasione della partita di calcio organizzata proprio nella cittadina bavarese di Herzogenaurach dove hanno la sede principale le due aziende produttrici di articoli sportivi - tra le più grandi al mondo. Anche il piccolo comune, che oggi conta quasi 23.000 abitanti, si "spaccò a metà" nel 1948, anno in cui i Dassler decisero di separarsi, con residenti decisi a rimanere fedeli all'uno o all'altro. La data, poi, non è stata scelta a caso: il 21 settembre si celebra infatti nel mondo la "Giornata internazionale della pace".
In una nota congiunta le due aziende hanno spiegato che lo scopo della loro iniziativa è stato quello di "radicare la consapevolezza dell'importanza di una convivenza pacifica". Oltre a partecipare all'incontro di calcio i dipendenti delle due società hanno visto insieme la pellicola "The Day After Peace", il documentario del regista inglese Jeremy Gilley, nato proprio dall’idea di avere una giornata mondiale della pace il 21 settembre di ogni anno, come poi deciso dall’Onu nel 2001. E' la prima manifestazione comune dalla rottura negli anni '40.
LA RICONCILIAZIONE - A favorire la riconciliazione il fatto che dal 2007 la maggioranza di Puma è nelle mani di Ppr, colosso del lusso francese gestito da François-Henri Pinault, che vanta svariati marchi di prestigio da Gucci a Yves Saint Laurent. Il famoso marchio delle tre bande, invece, è di proprietà di un numero più ampio di azionisti. Ad oggi Adidas detiene il secondo posto nel mercato globale per quanto riguarda il ramo di articoli sportivi, Puma è terza. La manifestazione fa parte dell'iniziativa "Peace One Day", promossa dallo stesso Gilley - un giorno della pace, di tregua e di non violenza, un invito a tutte le nazioni e i popoli a onorare la sospensione delle ostilità il 21 settembre di ogni anno».
+ Il commento alla notizia del giorno: Peace and love...

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21/10/09  Pugili da prendere a pugni 
mercoledì  Ma veramente tanti! 
+ La notizia del giorno: «Da pugile vero a finto poliziotto che derubava i turisti. E' la triste parabola del rumeno Daniel Dumitrescu, 41 anni, argento olimpico ai Giochi di Seul nel 1988, battuto in finale dal compianto Giovanni Parisi. L'ex pugile è stato arrestato a Roma dai Carabinieri per furto aggravato ai danni di visitatori stranieri che affollano l'area del Vaticano. L'olimpico agiva con la complicità di un connazionale di 23 anni, colto in flagranza subito dopo aver derubato il portafogli a un turista tedesco di 46 anni. I due erano stati segnalati dai turisti per numerosi altri episodi. La tecnica era oramai consolidata: il romeno più giovane fermava le vittime fingendo di chiedere un’informazione, poi giungeva l’ex pugile che mostrava una tessera con la sua foto e la scritta "police" intimando ai presenti di estrarre i portafogli che poi portava con sè dandosela a gambe. Entrambi i romeni sono saranno processati per direttissima» (fonte: Gazzetta dello Sport).
+ Il commento alla notizia del giorno: Io sono per le punizioni corporali, oltre che per il carcere duro... E poi pensavo: esiste un pugile che non ha sperperato tutte le sue ricchezze dopo aver appeso i guantoni al chiodo? Fanno quasi tutti una brutta fine...
+ Il video del giorno: Lotito-show tra la gente, guardalo quì.

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20/10/09  Date un contratto a progetto alla Mercegaglia! 
martedì  Si parla senza sapere 
+ La notizia del giorno: «"Riteniamo che la cultura del posto fisso è un ritorno al passato non possibile, che peraltro in questo Paese ha creato problemi". Così il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, ha commentato le dichiarazioni di ieri del ministro dell'Economia, Giulio Tremonti. "Nessuno è ovviamente a favore della precarietà e dell'insicurezza" - ha detto il leader degli industriali - "in un momento come questo in particolare, noi siamo per la stabilità delle imprese e dei posti di lavoro, che per altro non si fa per legge, mentre riteniamo che la cultura del posto fisso é un ritorno al passato non possibile". La logica del posto fisso, ha sottolineato, "in questo paese ha creato problemi, un aumento della disoccupazione e del sommerso, per esempio nel Mezzogiorno, e ha creato nella pubblica amministrazione questa logica dell'assenteismo e dei fannulloni, tanto deprecati. Quindi il problema non è tanto questo, quanto, da una parte, fare le riforme per rendere le imprese più competitive e, dall'altro, fare una flessibilità regolata e tutelata, come quella fatta con Treu e Biagi e che ha creato 3.000.000 di posti di lavoro". A stretto giro di posta il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, con una dichiarazione interviene a difesa della posizione espressa dal ministro dell'Economia, confermando una "completa sintonia" con Tremonti. "Per noi" - afferma Berlusconi - "come dimostrano i provvedimenti presi in questi mesi a tutela dell'occupazione, è del tutto evidente che il posto fisso è un valore e non un disvalore. Così come sono un valore le cosiddette partite Iva. Il governo" - aggiunge il presidente del Consiglio - "è a fianco dei milioni di italiani che lavorano come collaboratori dipendenti così come è a fianco di milioni di italiani che intraprendono, rischiano e producono ricchezza per sè e per i loro collaboratori, nell'interesse dell'Italia". Nella sua dichiarazione Berlusconi sostiene che "libertà, sviluppo economico e solidarietà" sono i principi a cui si ispira l'azione di governo, nel solco dell' economia sociale di mercato. In questo approccio, continua il presidente del Consiglio, la tutela della famiglia è "un prezioso elemento di stabilità sociale ed economica, in piena sintonia con la Carta dei valori del Popolo della Libertà", ispirata a quella del Partito popolare europeo» (fonte: Sole 24 Ore).
+ Il commento alla notizia del giorno: Date alla Mercegaglia un posto di lavoro a tempo determinato, un contratto a progetto oppure uno stage, e fatela stare senza punti di riferimento lavorativo fissi per qualche anno. Poi voglio vedere se non cambia idea. Bella la vita nel fare queste dichiarazioni con il "posto di lavoro" che ha! E comunque i fannulloni sono nati dalla mancata applicazione delle leggi sul controllo del lavoro svolto dai lavoratori dipendenti, non dai contratti a tempo indeterminato!

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19/10/09  Qualcuno non ha capito 
lunedì  Poverino, non capisce... 



+ La notizia del giorno: «"No, non parlo. Non rilascio nessuna intervista". Si limita a dire questo il giudice del tribunale civile di Milano, Raimondo Mesiano, che nei giorni scorsi ha condannato Fininvest al maxi risarcimento da 750 milioni alla Cir, per il Lodo Mondadori e che e' stato oggetto di un video trasmesso da Canale 5 al centro, ora, di polemiche» (fonte: Adnkronos).
+ Il commento alla notizia del giorno: Braaavo.
+ Le frasi del giorno:
- «Parteciperò alla prossima assemblea degli azionisti della Juve: voglio capire perché non si sono difesi da Calciopoli» (Luciano Moggi - fonte: Gazzetta dello Sport).
- «Qualcuno forse non ha capito la situazione in cui ci siamo trovati. Abbiamo dovuto leggere in 5 giorni un dossier di 7.500 pagine, con una serie di atti contro due dirigenti che rappresentavano la società. Invito tutti a leggere queste pagine, soprattutto le persone che santificano Moggi e Giraudo. Vi faccio presente che questi atti parlavano di cose irrispettose per quanto riguarda le regole del calcio e soprattutto parlavano di 4 episodi di illecito sportivo riguardanti 4 gare. Quindi la situazione era a dir poco drammatica e, siccome il comportamento dei dirigenti ricade inevitabilmente sulla società, non c'era molto da fare. Noi avevamo addirittura due dirigenti colpevoli e quindi che cosa dovevamo fare secondo voi? O difendevamo i dirigenti oppure prendevamo le distanze da loro per cercare di far sopravvivere la Juve. Noi volevamo una giustizia equa, però, ve lo ripeto i dati di fatto nei nostri confronti erano drammatici. Erano da serie C. Ci siamo permessi di chiedere una B senza penalizzazione perchè con i dati di fatto che avevamo sarebbe andata bene» (Cesare Zaccone, avvocato difensore della Juventus, all’assemblea degli azionisti Juve del 26 ottobre 2006 – fonte: Gazzetta dello Sport).
+ Il video del giorno: Secondo episodio di La villa di lato, guardalo quì.

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18/10/09  Se ne vanno in paradiso, ma senza morire 
domenica  Maledetti evasori, vi troveranno! 
+ La notizia del giorno: «Sono 29.158 gli italiani in "paradiso", quelli che hanno scelto di portare la propria residenza in un Paese a fiscalità privilegiata. È quanto risulta dalla lista stilata dall'Agenzia delle Entrate (in base agli ultimi dati dell'Aire, anagrafe degli italiani all'estero) che, contemporaneamente al varo dello Scudo fiscale, ha intensificato la propria attività di lotta all'evasione contro le false residenze all'estero. Un italiano su quattro, tra coloro che hanno scelto di risiedere in un paradiso fiscale, è originario dell'Emilia Romagna. La regione conta il maggior numero di "emigranti" verso Paesi a fiscalità privilegiata, grazie alla vicinanza di San Marino, dove 6.263 emiliani hanno dichiarato di risiedere, e distacca con un certo margine la Lombardia e il Lazio, rispettivamente con 4.243 e 2.934 cittadini residenti in paradisi esteri. La «classifica» vede poi la Liguria e il Piemonte sopra la soglia dei 2.000 residenti all'estero. Una massiccia presenza in paradisi fiscali è anche quella dei marchigiani: ben 1.518, la maggior parte a San Marino, che piazza la regione al sesto posto, un soffio dopo il Veneto (1.659) e la Campania. San Marino è il paradiso fiscale preferito dagli italiani. Sono oltre 8.490 i residenti nella repubblica, seguita dal Principato di Monaco (4.648). Ma non manca chi sceglie residenze lontane, come i due italiani "cittadini" dell'atollo di Niue del Pacifico, o i 29 che hanno portato il proprio indirizzo nelle isole Cayman, nel mar delle Antille, vicino a Cuba».
+ Il commento alla notizia del giorno: Io tifo per le Fiamme Gialle, a prescindere! Se tutti pagassero le tasse, ne pagheremmo tutti di meno.
+ Il dialogo del giorno:
Fa.: «Mi sono vista "Medium" stasera».
M0.: «Di cosa parla? E' per caso la storia di un dito che si sente sempre solo, nonostante la vicinanza di altri quattro amici affianco?».

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17/10/09  Anche l'ipnosi! 
sabato  Tanto ormai... 
+ La prima notizia del giorno: «Gli Stati Uniti hanno affrontato con l'Italia la questione dei presunti pagamenti di denaro ai Talebani in Afghanistan da parte italiana per garantire la sicurezza delle truppe, circostanza sempre smentita da Roma. Lo scrive oggi il quotidiano britannico "Times" sul suo sito, citando un alto funzionario statunitense: "La questione (dei pagamenti) è stata sollevata con gli italiani". La fonte, prosegue il quotidiano, non ha confermato nè smentito che il passo presso il governo Berlusconi sia stato fatto in forma di protesta diplomatica. Funzionari della Nato hanno detto al giornale che tale rimostranza è stata fatta dagli Stati Uniti a Roma lo scorso anno. L'esperto che ha guidato la revisione della politica in Afghanistan per conto del presidente Obama, Bruce Riedel (che ora non fa più parte dell'amministrazione), ha detto al quotidiano di aver sentito di accuse di pagamenti da parte degli italiani durante un viaggio a Parigi l'ultima settimana di settembre. Riedel afferma che un uomo d'affari con stretti legami con il governo francese gli ha detto che gli italiani pagavano i talebani, ma "avevano dimenticato di dircelo". Secondo il Times, i militari francesi che erano subentrati agli italiani nel distretto afghano di Sarobi non sarebbero stati informati dei presunti pagamenti. Questo li avrebbe indotti a sottovalutare i rischi, finchè nell'agosto del 2008 dieci soldati francesi sono morti in un attentato».
+ La seconda notizia del giorno: «Avrebbe molestato sette donne e ragazze, fra cui tre minorenni figlie di alcune delle vittime, facendole cadere, secondo quanto raccontato dalle vittime, in una sorta di 'trance' che impediva loro di reagire. Con l'accusa di violenza sessuale la polizia di Torino ha fermato un italiano di 47 anni, socio di una scuola guida, che e' finito in manette insieme al fratello, accusato di resistenza dal momento che si e' scagliato con l'auto contro gli agenti per aiutare il fratello e impedirne l'arresto» (fonte: Adnkronos).
+ Il commento alla seconda notizia del giorno: Ormai le pensano davvero tutte...
+ I video del giorno:
- Quindicesima puntata di Buttafuori, guardala quì.
- Sedicesima puntata di Buttafuori, guardala quì.

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16/10/09  Per un calzino Mesiano perse la (s)ca(r)ppa 
venerdì  Lo so, il titolo di oggi é penoso... 





+ La notizia del giorno: «Scoppia il caso Mesiano-Mattino 5. Una bufera si è, infatti, abbattuta sul servizio realizzato da Mattino 5, trasmissione del mattino di Mediaset, sul giudice Raimondo Mesiano , estensore della sentenza sul lodo Mondadori, che ha condannato Fininvest a risarcire con 750 milioni di euro la Cir di De Benedetti. L'Associazione nazionale magistrati e la Federazione nazionale stampa italiana, oltre a numerosi esponenti dell'opposizione, non hanno gradito quello che è stato definito «un pedinamento» del magistrato da parte della troupe di Canale 5 in un servizio che bollava come "stranezze" il fatto che il giudice abbia fumato alcune sigarette mentre attendeva l'apertura del suo barbiere o l'aver indossato dei calzini azzurri con delle scarpe bianche. (...). Una nota del Garante della Privacy ha reso noto che l'Autorità garante per la privacy sta valutando la segnalazione dell'Anm, anche al fine di aprire una possibile istruttoria. "Per me le parole sono molto importanti e oggi l'unica vittima di pestaggio mediatico sono io". Dal canto suo Claudio Brachino, direttore di Videonews e conduttore di Mattino 5 ha respinto le accuse di linciaggio mediatico nei confronti del giudice Raimondo. Brachino ha detto: "Intanto Canale 5 non ha pedinato nessuno, ma è semplicemente la rubrica di opinione di una testata che si è occupata del caso del giorno, esercitando il diritto di cronaca". Brachino ha poi aggiunto che "le immagini non sono frutto di alcun pedinamento ma sono riprese su un marciapiede mentre lui va dal barbiere. Ho chiesto a una nostra cronista di farci un pezzo senza epiteti né giudizi politici. E infatti il pezzo non ha valutazioni politiche né di altro tipo. C'era solo la parola 'stravagante', di cui si può parlare ma non mi sembra un insulto. Poi possiamo discutere anche se il calzino è di buono o cattivo gusto. Ma non mi sembra una cosa per cui ricevere accuse di aggressione mediatica"».
+ Il commento alla notizia del giorno: Sono curioso di vedere il servizio in questione.

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15/10/09  Ritorno al passato 
giovedì  Quanti ricordi 





+ Queste sono due canzoni che ho canticchiato per settimane e settimane, tanti anni fà. Come ogni bella canzone di cui si é abusato, le avevo buttate nel dimenticatoio del mio cervello. Ma oggi, grazie ai potenti mezzi del web, un link dopo l'altro, sono arrivato su questi 2 video e da quando li ho visti la mente ha cominciato a tornare indietro nel tempo: scuola media, Mai dire Gol con Peo Pericoli, audiocassetta nera acquistata da mio padre in qualche negozietto sfigato, un cd noleggiato in un negozio con un proprietario furbo come una volpe (nel senso comico del termine), ecc. ecc.
+ La notizia del giorno: «Doppi turni e tanti disagi per centinaia di bambini e ragazzi di Crotone. Da qualche settimana due scuole infatti sono state chiuse per motivi di sicurezza. Dalla recente indagine denominata Black Mountains è emerso infatti che dal 1999 i residui tossici (in gergo tecnico "cubilot") dello stabilimento industriale Pertusola non venivano smaltiti con le dovute procedure, ma venivano utilizzati nella costruzione di opere edili anche pubbliche, come parcheggi, case, centri per anziani e, appunto, due scuole: la primaria San Francesco e l'Istituto tecnico Commerciale Lucifero. Per anni gli studenti hanno inalato sostanze tossiche pericolose, come accertato dall'indagine di Sebastiano Andò, preside della facoltà di farmacia dell'università calabra e perito nell'inchiesta Black Mountains. 290 gli studenti esaminati e nel loro sangue è stata riscontrata la presenza di cadmio, nichel, arsenico in quantità anche 70 volte superiori rispetto a chi quelle scuole non le ha frequentate. "Nessuna emergenza tossicologica acuta", tiene a precisare Andò, secondo il quale comunque le conseguenze di queste sostanze sulla salute possono anche essere serie, tanto che gli studenti dovranno sottoporsi nel futuro a controlli periodici. "Nessuno poteva immaginare cosa respiravano bambini e ragazzi stando seduti su quei banchi" - dice la dirigente della primaria San Francesco Eugenia Garritani, secondo cui comunque non è possibile stabilire un'immediata correlazione fra la presenza di sostanze tossiche nella base del piazzale della scuola e la presenza di metalli pesanti nel sangue. Sarà, ma i genitori dei ragazzi non sono per niente tranquilli e parlano di malattie e tumori sospetti».
+ Il commento alla notizia del giorno: I responsabili della costruzione di quegli edifici dovrebbero essere rinchiusi a vita lì dentro! E' ora che chi lucra sulla salute pubblica paghi pesantemente dazio!!!

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14/10/09  Una canzone vincente 
mercoledì  Altro che rock! 



+ Quanto é difficile far finta di nulla davanti al cliente dopo essersi chiusi un dito dentro il cassetto appena spinto con particolare forza...
+ Le parole del giorno: - "Green Globe Banking Award 2008"
- "Compagnia Banche Armate"

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13/10/09  Sarkozy lo voleva metter proprio lì 
martedì  Il figlio! Che maliziosi... 
+ La prima notizia del giorno: «Dopo le polemiche e la raccolta di firme contro l'incarico che vorrebbe assegnare al figlio, quello di presidente di Epad, la societa' che gestisce La Defense, Nicolas Sarkozy scende in campo a difesa del 23enne Jean. "Tutto quello che espone una persona agli attacchi, senza che ce ne sia fondamento e in modo eccessivo, non é mai positivo" - ha affermato il presidente francese, accusato dai critici di nepotismo, parlando con i giornalisti a Parigi - "non é mai giusto per qualcuno essere dato in pasto ai lupi, senza ragione e in modo eccessivo"» (fonte: Adnkronos).
+ Il commento alla prima notizia del giorno: Tutto il mondo é paese, signori miei.
+ La seconda notizia del giorno: «Il dollaro va giu' e rivede i minimi contro l'euro dai tempi della bancarotta di Lehman, a settembre 2008, spingendo l'oro a nuovi record. Il biglietto verde ha accelerato il ribasso dopo aver rotto la soglia 1,4850, scivolando fino a un minimo di seduta di 1,4879. La valuta Usa ha poi recuperato attorno a 1,4820. La discesa spinge le quotazioni dell'oro, che ha aggiornato i massimi storici, e il prezzo del petrolio tornato sopra i 74 dollari».
+ La frase del giorno: «Ehhh, che vù cantà! Ci hann' tajat' le palle quà!» (G.Z.).

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12/10/09  La pioggia che bagna 
lunedì  E che avevi capito? 



+ La notizia del giorno: «Il gup di Messina Maria Angela Nastasi ha inflitto la condanna a 4 anni e 8 mesi a Salvatore Cutugno, ex infermiere del carcere di Gazzi che era accusato di aver fatto arrivare un telefono cellulare con il quale i boss di Giostra e Santa Lucia sopra Contesse, rinchiusi in carcere, impartivano ordini all'esterno per le estorsioni e tentavano di pianificare anche un omicidio. Tutto sarebbe avvenuto verso la fine del 2005 e nei primi mesi del 2006. Il pubblico ministero della Dda Antonino Nastasi aveva chiesto la condanna a 5 anni di reclusione. Cutugno che e' stato difeso dall'avvocato Antonello Scordo, e' stato giudicato con le forme del rito abbreviato» (fonte: Agi).
+ Le frasi del giorno:
- «Vabbé l'ultimo concetto non mi é chiaro... ma vabbé» (Fa.).
- «Voi pensate a creare benessere, per la libertà e la democrazia 'ghe pensi mì» (Silvio Berlusconi, all'assemblea degli industriali di Monza e Brianza).
+ Il dialogo telefonico del giorno:
G.Z.: «Buongiorno! Che tempo fa lì, piove?».
Interlocutrice femminile sconosciuta: «(risposta a me ignota, ma sicuramente affermativa)».
G.Z.: «Ah, ti sei bagnata?».
Interlocutrice femminile sconosciuta: «(presumibilmente si mette a ride)».
G.Z.: «Che cazz' ti ridi! Stà a piove, non ti pù bagnà?!?».
Interlocutrice femminile sconosciuta: «(probabilmente farfuglia qualcosa imbarazzata)».
G.Z.: «Eh, non lo so! Che hai pensato? Mica c'é tanto da interpretare... piove! (ormai palesemente ironico)».
+ Il video del giorno: Primo episodio di La villa di lato, guardalo quì.

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11/10/09  Bastardi senza gloria 
domenica  Altro che "brutto"! 





+ Oggi abbiamo deciso di andare a vedere questo film, tenendo conto del giudizio negativo di qualcuno (dotato di gusti anomali) che l'aveva già visto. Il risultato finale é stato unanime: soddisfatti, il costo del biglietto del cinema per noi questa sera é stato ben ripagato.
+ La trama di film del giorno: «Nella Francia occupata dai nazisti, Shosanna Dreyfus (Mélanie Laurent) assiste all’uccisione di tutta la sua famiglia per mano del colonnello nazista Hans Landa (Christoph Waltz). Shosanna risce a sfuggire miracolosamente alla morte e si rifugia a Parigi, dove assume una nuova identità e diviene proprietaria di una sala cinematografica. Altrove in Europa, il tenente Aldo Raine (Brad Pitt) mette assieme una squadra speciale di soldati ebrei : noti come "The Basterds", i soldati vengono incaricati dai loro superiori di agire come cani sciolti sul territorio uccidendo ogni soldato tedesco che incontrano e prendendogli lo scalpo. La squadra di Raine di troverà a collaborare con l’attrice tedesca Bridget Von Hammersmark (Diane Kruger), una spia degli Alleati, in una missione che mira ad eliminare i leader del Terzo Reich. La loro missione li porterà nei pressi del cinema parigino dove Shosanna sta tramando un piano di vendetta privata… Inglorious Bastards, progetto covato da anni da Quentin Tarantino, è ispirato da uno dei cult-movie per eccellenza del regista americano, Quel maledetto treno blindato di Enzo G. Castellari» (fonte: Cooming Soon).
+ Il sito ufficiale del film del giorno: in versione italiana visitalo quì.

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10/10/09  Tempo per avere tempo 
sabato  Via le tossine 
+ Sì, una giornata di disintossicazione ci ha fatto proprio bene.
+ La frase del giorno: «Lo stalliere del re deve conoscere tutti i ladri di cavalli».
+ I video del giorno:
- Tredicesima puntata di Buttafuori, guardala quì.
- Quattordicesima puntata di Buttafuori, guardala quì.

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09/10/09  Alla Canalis piace il pesce 
venerdì  Qualcuno aveva ancora dubbi? 
+ La notizia del giorno: «Lui esce di buon’ora per recarsi al lavoro e lei da perfetta donna di casa lo segue poco dopo per andare a fare la spesa nei negozi cittadini. Dice che la cena la preparerà lei con le sue mani, per cercare di convincerlo al grande passo. Qualcuno le ha chiamate prove tecniche di matrimonio quelle in corso a Sulmona (in provincia di L'Aquila) tra George Clooney e Elisabetta Canalis. Nei giorni scorsi l’hanno vista più volte riempire il carrello in un supermercato cittadino. Ieri ha deciso di cambiare menù, tant’è che si è recata di prima mattina nell’Antica pescheria di piazza Garibaldi per acquistare del pesce fresco. Accompagnata dall’inseparabile guardia del corpo è entrata nel negozio aspettando pazientemente il suo turno. L’hanno subito riconosciuta, e lei con garbo e con cortesia ha risposto che Sulmona è un posto che le piace, alla signora che le chiedeva se si trovava bene in Valle Peligna. "Un pò di pesce per preparare il sugo e una spigola per 4 persone. E se mi dice come prepararla, mi fa ancora più felice". E la commessa con grande disponibilità si è messa prima a pulire la grossa spigola di quasi 2 chilogrammi, quindi le ha spiegato come cucinarla, per farle fare bella figura con il suo bel Clooney. "Al forno in guazzetto con le patate o alla brace. L’importante è stare attenti alla cottura. Il pesce è freschissimo e vedrà che tutti i suoi ospiti resteranno soddisfatti". Soddisfatta anche lei per il consiglio ricevuto e pronta per metterlo in pratica. Dopo aver pagato ha consegnato la busta con il pesce alla guardia del corpo, salutando le signore presenti che, magari per un solo momento, hanno mostrato un poco di invidia verso la bella Canalis, capace di stregare l’uomo che certamente migliaia di donne vorrebbero al proprio fianco».
+ Il commento alla notizia del giorno: Amare il pesce non significa necessariamente saperlo cuocere...

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08/10/09  Spese da giustificare meglio 
giovedì  Fatemi vedere lo scontrino 



+ La notizia del giorno: «Il vice ministro della salute, Ferruccio Fazio, e il sottosegretario alla comunicazione, Paolo Bonaiuti, hanno presentato la campagna informativa di 2,5 milioni di euro per ridurre la diffusione della nuova influenza. Il testimonial scelto è topo Gigio. Sarà il pupazzo (22 cm di altezza e 50 anni sulle spalle) a dover spiegare agli italiani le cinque regole per difendersi dal virus: lavarsi spesso le mani anche con il sapone; coprirsi bocca e naso se si starnutisce o si tossisce, possibilmente con un fazzoletto di carta che poi va buttato; se non si hanno le mani pulite meglio non toccarsi naso e bocca; ricordarsi di aprire le finestre per cambiare l'aria; se si hanno febbre, difficoltà respiratorie, raffreddore o tosse meglio restare a casa e chiamare il proprio medico. Lo spot sarà trasmesso da tv pubbliche e commerciali, sulla radio e sarà disponibile anche sui quotidiani e periodici. Previsto fra 3 settimane un secondo clip sulla campagna di vaccinazione. Durante la conferenza stampa il ministro ha assicurato poi che invierà a partire da lunedì i vaccini alle regioni ed ha ribadito l'invito a non affollare i pronto soccorso ma a preferire i medici di famiglia. Alcune regioni potrebbero dunque cominciare a vaccinare entro una quindicina di giorni, anche prima della fine di ottobre, le categorie più a rischio».
+ Il commento alla notizia del giorno: 2.500.000,00 di euro per Topo Gigio o per acquistare gli spazi pubblicitari?!?

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07/10/09  Attenti al gradino 
mercoledì  Un altro "ferito" 
+ La notizia del giorno: «L'Autorità garante della concorrenza e del mercato ha deliberato due sanzioni amministrative per complessivi 125.000 euro nei confronti di CheBanca, la banca retail del gruppo Mediobanca lanciata nel 2008, per pratiche commerciali scorrette. Il provvedimento dell'Authority riguarda lo spot televisivo e le pagine web utilizzati per la commercializzazione dei servizi bancari "Conto Tascabile" e "Conto Deposito". L'iter era stato avviato sulla base di segnalazioni pervenute da consumatori nell'ottobre 2008 e a inizio 2009. Per quanto riguarda il "Conto tascabile" l'autorità ha sanzionato la banca perché non è stata messa in adeguata evidenza, ad esempio, che non di vera carta di credito si tratta, quanto piuttosto di carta prepagata. Tant'è che, pur avvalendosi del circuito Mastercard, i pagamenti vengono addebitati immediatamente, a differenza di quanto accade con una vera carta di credito. Neppure in occasisone dell'introduzione della nuova versione del servizio (il "Conto tascabile a colori") la banca avrebbe consentito alla clientela potenziale di valutare correttamente l'offerta attraverso la dicitura "carta prepagata ricaricabile", dal momento che si continuava ad omettere - spiega l'autorità nel suo bollettino n.37, qualsiasi indicazione circa le modalità e la tempistica degli addebiliti. Stessa modalità sulle informative via web. "Solo nella memoria conclusiva" - presentata all'autorità, continua l'Antitrust - "viene specificato per la prima volta come all'utilizzo della carta in funzione di carta di pagamento non sia associata alcuna funzione di credito". Quanto al "Conto deposito", l'Agcm fa notare che "lo spot in esame riporta in maniera non sufficientemente chiara e percepibile l'informazione relativa al collegamento tra il tasso di interesse pubblicizzato e il necessario vincolo annuale delle somme depositate, andando così ad integrare gli estremi di una pratica commerciale ingannevole che, ai sensi dell'articolo 22 del Codice del Consumo, omette informazioni rilevanti di cui il consumatore medio ha bisogno per prendere una decisione consapevole di natura commerciale"».
+ Il commento alla notizia del giorno: Uhm... Ing Direct, Unicredit, Bnl, Monte dei Paschi, CheBanca... QUASI tutte le principali banche sono inciampate in qualche sanzioncina, ma non tutte :p

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06/10/09  Convinzioni e/o propaganda 
martedì  Morta una partita se ne fa un'altra 
+ La prima notizia del giorno: «I giudici della V Sezione penale del Tribunale di Palermo hanno condannato a 13 anni di carcere Gaetano Lipari, accusato di essere l'infermiere del capo mafia Bernardo Provenzano durante la sua latitanza. Oggi, al termine della requisitoria, i pm Antonino Di Matteo e Marzia Sabella, avevano chiesto la condanna a 15 anni di carcere. La sentenza e' stata emessa dopo quasi 4 ore di camera di consiglio» (fonte: Adnkronos).
+ Il commento alla prima notizia del giorno: A cosa é dovuto lo sconto di 2 anni?
+ La seconda notizia del giorno: «Le nostre convinzioni sono più importanti di un semplice incontro di calcio. Con questo spirito i giocatori del Creteil Belel, vicino Parigi, musulmani praticanti, hanno rifiutato di scendere in campo contro il Paris Foot Gay, una squadra di orientamento dichiaratamente omosessuale. La partita doveva svolgersi domenica scorsa, ma sabato nella casella di posta elettronica del Paris Foot Gay è arrivata una mail da parte del Creteil Belel che, in poche righe, chiedeva l'annullamento dell'incontro che avrebbe dovuto tenersi il giorno dopo. Nella mail era indicato chiaramente il motivo del rifiuto dei calciatori del Creteil: i giocatori non avevano intenzione di incontrare sul campo gli avversari omosessuali. "Siamo spiacenti" - scrivevano i calciatori, come riportato da diversi giornali francesi - "ma tenuto conto del nome della vostra squadra e conformemente ai principi della nostra, composta da musulmani praticanti, non possiamo giocare contro di voi. Le nostre convinzioni sono di gran lunga più importanti di un semplice incontro di calcio. Scusateci" - concludevano - "di avervi avvertito così in ritardo". Ovviamente la vicenda ha scatenato accese discussioni Oltralpe, coinvolgendo la Commission Football Loisirs (Cfl), la lega di calcio che aveva organizzato l'incontro. A denunciare la discriminazione presso la Cfl è stato innanzi tutto proprio il Paris Foot Gay; in un secondo tempo è intervenuta anche l'associazione Sos Racisme, secondo la quale "questa omofobia aperta e senza complessi non deve restare senza seguito". E così la squadra di Parigi, che - nonostante il nome - sottolinea di essere un club aperto anche agli eterosessuali, non esclude di fare causa e ha richiesto alla Cfl di applicare "adeguate sanzioni", proprio perchè in Francia l'omofobia è passibile di sanzioni penali, come il razzismo. A questo punto, dopo la presa di posizione del presidente della Cfl, Jacques Stouvenel ("il calcio non ha nè colore nè religione"), il Creteil Bebel potrebbe essere escluso dalla lega. La posizione della società, dirigenti e giocatori, non è cambiata di un millimetro dopo la polemica: in quanto musulmani abbiamo tutto il diritto di non voler giocare contro il Paris Foot Gay, fanno sapere dal Creteil Babel. "Non condividiamo la loro causa" dicono i giocatori musulmani, che sembra un modo gentile per dire: non giochiamo con i peccatori. (un'antichissima scelta di molti e importanti gruppi religiosi di natura tradizionalista e, diremmo in Occidente, integralista, non solo musulmani). Una storia, questa francese, che richiama ancora una volta l'oggettiva difficoltà di integrazione a sfondo cultural-religioso, ma anche un'eccessiva spinta identitaria da entrambe le parti» (fonte: Il Sole 24 Ore).
+ Il commento alla seconda notizia del giorno: Qual é il problema? Partita persa a tavolino con annessa multa per la squadra musulmana e si va avanti col campionato. Il calcio é soltanto un gioco, ma troppe persone cominciano a dargli un pò troppa importanza atribuendogli fini politici.

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05/10/09  Stessa notizia, cifre diverse... mah! 
lunedì  Ecco perché non credo ai giornali 
+ Pareggiare al Fantacalcio per 0,5 punti mi ha fatto già innervosire una volta... ma perdere per 0,5 mi fa tremendamente inca**are! La sensazione di beffa provata ieri sera si é realizzata, 'ccia sant'...
+ La prima notizia del giorno: «La divisione britannica della banca Lehman Brothers, fallita lo scorso 15 settembre, è pronta liquidare 8,9 miliardi di dollari ai creditori con un accordo stragiudiziale. Lo ha annunciato il curatore fallimentare Pricewaterhousecoopers in un'email. La decisione arriva dopo che quest'estate un tribunale di Londra aveva bloccato un precedente accordo sostenendo che la proposta avrebbe di fatto costretto i creditori ad aderire senza aver la possibilità di contrattare. Lo schema presentato in precedenza prevedeva infatti di dividere oltre mille creditori dell'istituto in tre diversi gruppi in modo da gestire le richieste di rimborso per gruppo piuttosto che individualmente. A questo accordo si era in particolare opposta la London Investment Banking Association (che incluede tra gli altri colossi del calibro di Citigroup e Goldman Sachs). La Lehman Brothers International Europe si era appellata alla decisione del giudice. Se i risarcimenti dovessero seguire la trafila giudiziaria prevista - questo il ragionamento - i creditori finirebbero per avere i primi soldi solo dopo una decina di anni. La nuova proposta di accordo stragiudiziale "seguirà un percorso parallelo" rispetto al processo di appello sulla prima bozza, bocciata dal tribunale. "Questa soluzione contrattuale" - scrive in una nota Pricewaterhousecoopers - "consentirà ai creditori (per lo più hedge funds) di sottoscrivere un accordo che potrebbe non richiedere l'approvazione del tribunale". Steven Pearson, amministratore per l'Europa di Lehman Brothers International, ha dichiarato in un'intervista che punta ad ottenere l'ok del 90% dei creditori alla nuova proposta» (fonte: Il Sole 24 Ore).
+ La seconda notizia del giorno: «Il liquidatore delle attivita' europee di Lehman Brothers punta a un accordo extragiudiziale con i creditori dell'ex banca d'affari. Cosi' da recuperare 9 miliardi di dollari, dopo che un giudice londinese ha bocciato un precedente piano di rimborso proposto dalla stessa societa'. Questa proposta, spiega il liquidatore PricewaterhouseCoopers, non 'annullerebbe l'appello lanciato contro la decisione del tribunale londinese' ma rappresenterebbe un'arma in piu' per recuperare i soldi» (fonte: Ansa).
+ La terza notizia del giorno: «PricewaterhouseCoopers, la societa' incaricata dell'amministrazione straordinaria delle divisioni europee di Lehman Brothers, ha annunciato un piano che consentira' di scongelare 6,15 miliardi di dollari di asset della banca Usa fallita un anno fa. Potranno cosi' essere rimborsati i creditori europei dell'istituto la cui bancarotta fece esplodere la crisi dei mutui subprime. Gli amministratori hanno inoltre annunciato di aver fatto appello contro una sentenza di un tribunale britannico che bocciava il loro progetto di comprendere anche gli hedge fund tra i creditori da rimborsare. L'udienza e' prevista per il 26 ottobre, ma PricewaterhouseCoopers sta lavorando a delle misure alternative che consentano di far partire i rimborsi anche in attesa del verdetto della corte d'appello» (fonte: Agi).
+ Il video del giorno: Decimo episodio di Drammi Medicali, guardalo quì.

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04/10/09  Risvolti psicologici di presidenti e sportivi 
domenica  Inter anni '90 = villaggio turistico 
+ Faccio calcoli su calcoli per avere una idea sul risultato di Fantacalcio di questa domenica... Fino al gol di Cavani riesco ad idealizzare anche un pareggio, ma il successivo gol incassato da Buffon mi da una sensazione di probabile beffa...
+ Le frasi del giorno/settimana:
- «Il Milan? E' un disastro. Il Milan fa soffrire lei e fa soffrire me» (Silvio Berlusconi prima, all’inviato della Gazzetta dello Sport all’Aquila, scambiandolo per un tifoso).
- «Ah lei è della Gazzetta? Beh, quando dicevo "disastro" dicevo così per dire» (Silvio Berlusconi, dopo aver individuato l'inviato della Gazzetta dello Sport).
- «Andrea Della Valle ha impegni di lavoro e non verrà, però mi ha raccomandato di fare un appello: di usare e non buttare via le bandierine, perché vanno tenute per la prossima gara in cui lui sicuramente ci sarà» (Cesare Prandelli. Fonte: Gazzetta dello Sport).
- «Noi tornavamo alle 5-6 di mattina, Con l’allenamento alle 10 di mattina, quindi ci alzavamo alle 8. Dormivamo due ore, andavamo al campo: io dovevo correre, allenarmi; lui stava sul lettino, leggeva il giornale, cappuccino e brioche, si addormentava, e poi andava a casa» (Christian Vieri, parlando di Ronaldo all'Inter. Fonte: Chiambretti Night).
- «Veniva a casa mia a mezzanotte, suonava il clacson, e stava lì finchè non uscivo. Quindi ero obbligato ad uscire e fargli compagnia» (Christian Vieri, ricordando sempre Ronaldo all'Inter. Fonte: Chiambretti Night).

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03/10/09  La chiamavano "frenata" 
sabato  Ovvero: occhi ben aperti 



+ La notizia del giorno: «Altro che frenata. Il tasso di disoccupazione negli Stati Uniti è salito in settembre al 9,8% dal 9,7% di agosto, il livello più alto da giugno 1983. Nel mese le aziende hanno ridotto i ranghi di 263.000 unità, ben oltre le attese degli analisti che erano per una perdita di circa 200.000 impieghi e più dei 201.000 posti persi in agosto. Alla luce dei nuovi dati di settembre, dall'inizio della recessione nel dicembre 2007 ad oggi sono andati in fumo negli Stati Uniti 7,2 milioni di impieghi. È la triste conferma che la strada dell'uscita dalla recessione sarà costellata di ostacoli, primo tra tutti proprio la difficoltà di fare trovare un lavoro a chi l'ha perduto, con conseguenze gravi sulla ripresa della domanda di beni e servizi. Secondo i dati del dipartimento del Lavoro, in settembre sono andati persi 51.000 impieghi nel comparto manifatturiero, 64.000 nelle costruzioni e 147.000 nei servizi. In quest'ambito il commercio al dettaglio ha eliminato 39.000 posizioni e altre 9.000 sono state perse nei servizi legati alla sanità. Male per una volta anche il settore pubblico che ha ridotto il numero dei suoi dipendenti di 53.000 posti. Nel mese inoltre i salari orari sono cresciuti di un solo centesimo a 18,67 dollari mentre la settimana media di lavoro è scesa di 0,1 ore a 33 ore. Sebbene rispetto a inizio anno, quando la perdita di impieghi era vicina alle 700.000 unità al mese, il rapporto di settembre confermi i miglioramenti in atto nel mondo del lavoro, preoccupa il fatto che il trend sia tornato alla crescita rispetto ad agosto. Uno sforamento della disoccupazione oltre quota 10% già entro la fine di quest'anno è peraltro messo in preventivo da mesi dalla banca centrale americana perché l'occupazione tende sempre a beneficiare con qualche mese di ritardo della ripresa dell'economia. La disoccupazione è destinata secondo i governatori della Fed a rimanere vicina alla soglia del 10% anche per tutto il 2010 perché il tasso di crescita previsto per il prossimo anno non dovrebbe essere tale da consentire una creazione a ritmi accelerati di nuovi posti di lavoro».
+ Il commento alla notizia del giorno: Sì sì... frenata... :/
+ I video del giorno:
- Undicesima puntata di Buttafuori, guardala quì.
- Dodicesima puntata di Buttafuori, guardala quì.

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02/10/09  Dicono che non é mai questione di soldi 
venerdì  Ovvero: tutti ottimi acquisti 
+ La prima notizia del giorno: «Doppia multa al pendolare che, pure in possesso del titolo di viaggio, dimentica di timbrarlo e, richiesto del documento di identita' dal capotreno o da un controllore qualunque, si rifiuta di fornire le generalita'. Lo certifica la Cassazione che, ricordando come il controllore di un treno sia a tutti gli effetti un 'pubblico ufficiale', ha convalidato una ammenda di 60 euro nei confronti di una pendolare genovese, Rosa Maria N.» (fonte: Adnkronos).
+ Il commento alla prima notizia del giorno: 'Sti abbonàti, brutta gente :D
+ La seconda notizia del giorno: «Il nuovo Adriano, quello tornato a guadagnarsi i cori e le standing ovation del Maracanà a suon di gol tanto da rientrare nel giro della Seleçao, è meno ricco ma più felice. Questo è quanto ha confessato l’ex attaccante nerazzurro alla rivista brasiliana R7, con cui ha ricordato il periodo nero vissuto in Italia tra alcol e scorribande notturne per locali e discoteche. "Dopo la morte di mio padre sono caduto in una depressione che riuscivo a curare solo con l’alcol. Ero felice solo quando bevevo, e non smettevo mai. Uscivo tutte le sere e bevevo qualsiasi cosa mi capitasse davanti: vino, whisky, birra…molta birra", ha raccontato. Ma oggi, il ritorno in Brasile e la vicinanza della madre e degli amici di un tempo hanno aiutato Adriano a risollevarsi, e poco importa se lo stipendio si è alleggerito sensibilmente. "La gente pensa che sia stato un folle a rinunciare al contratto milionario che avevo, ma la verità è che non esistono soldi in grado di compensare l’affetto familiare. Ho rinunciato a tanti milioni, ma ho comprato la felicità", ha dichiarato. "Mi presentavo ogni giorno ubriaco. Mi mandavano a dormire in infermeria". Che la perdita del padre sia stata la principale causa scatenante della depressione, tanto da spingerlo in una vera e propria spirale d’alcolismo, è una cosa di cui Adriano non ha mai fatto mistero. Ma l’intervista di ieri ha svelato come tutto ciò si ripercuoteva all’interno dello spogliatoio nerazzurro, dall’atteggiamento accondiscendente della dirigenza fino alla rottura con Mancini. "Mi presentavo ogni giorno ubriaco. Non dormivo per paura di fare tardi, ma alla fine arrivavo comunque in condizioni impresentabili e allora mi mandavano a dormire in infermeria, mentre ai giornalisti dicevano che avevo avuto qualche problema muscolare", ha rivelato Adriano, raccontando anche come Mancini non fosse tollerante quanto la dirigenza. "Non smettevo mai di bere e la situazione divenne insostenibile, finché iniziai a entrare in conflitto con Mancini e dovetti lasciare l’Inter". Il prestito al San Paolo sembrava aver risolto tutto, ma il successivo rientro in Italia fece ripiombare Adriano nei vecchi vizi. "Pensavo di aver superato i miei problemi, ma presto tornai quello di prima, solo e senza nessuno su cui fare affidamento, e così ricominciai a bere". Il cambio sulla panchina interista con l’addio di Mancini e l’arrivo di Mourinho aveva convinto Adriano a tentare il rilancio personale in Italia. "Tornai per Mourinho, ma non fu sufficiente. Ricominciai di nuovo con le feste, le donne e l’alcol". La nuova ricaduta tolse ad Adriano anche l’appoggio della dirigenza, Moratti in primis, nonostante il disperato tentativo di recupero da parte di Mourinho. "La società non era più disposta ad accettare la situazione e ha rinunciato a insistere nel mio recupero. Mi dispiace per Mourinho, che addirittura litigò con alcuni dirigenti nel tentativo di convincerli a trattenermi". Felice e sereno a distanza di sei mesi dalla traumatica rottura con la società nerazzurra, Adriano sembra dunque ringraziare Moratti per non aver ceduto alle pressioni di Mourinho. Come dire: cacciato e felice».
+ Il commento alla seconda notizia del giorno: Complimenti all'Inter per il fantastico acquisto fatto in passato.

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01/10/09  Sacrificarsi per il proprio amato lavoro 
giovedì  Ovvero: dare tutto per il proprio cantiere 



+ La notizia del giorno: «"Confermo tutto": lo ha detto Patrizia D'Addario intervenendo in diretta ad Annozero in collegamento da Bari. La domanda che le era stata rivolta dall'inviato del programma diretto da Michele Santoro era se confermava di essere stata 2 volte a Palazzo Grazioli, ospite del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e di essersi fermata per tutta la notte in una occasione. Lei ha confermato di essere stata a Palazzo Grazioli per due volte, invitata da Giampaolo Tarantini. "", ha risposto la signora barese e in quelle due serate nella residenza romana del premier Silvio Berlusconi "non ero l'unica escort. Ero felice del fatto di essere rimasta lì col presidente e che lui si era interessato alla mia persona, ha detto che avrebbe mandato due persone a Bari sul mio cantiere. Era solo un aiuto che voleva darmi per rendere più veloce la pratica e mi rendeva felice". E ancora: "Il presidente era molto affettuoso e molto gentile, non voglio entrare in merito alle cose della notte, si è interessato alla mia persona e la mia felicità era legata al fatto che lui era molto attento al mio progetto. Il giorno dopo mi ha chiamato ed ero felice", ha aggiunto D'Addario vestita di nero su divani rossi nel collegamento da Bari con il programma di Michele Santoro. "Perché ho registrato le conversazioni? Io non ho tradito nulla, nessuno è arrivato sul mio cantiere. Sono stata convocata dal giudice a dire tutta la verità. Io ho sempre registrato perché così mi sentivo più sicura, non perché volevo ricattare qualcuno, non ho mai pensato ad una cosa del genere", ha aggiunto. "Io sono stata chiamata dalla magistratura dopo aver subito un furto che ha rovesciato tutto, non so chi è stato" ha aggiunto poi. "Vuol dire che è stato Berlusconi", chiede Maurizio Belpietro. "Non so chi è stato lo scoprirà la magistratura", risponde D'Addario. "Mi sembrava un harem. C'erano solo il presidente e Giampaolo Tarantini, eravamo più di venti ragazze e c'erano solo loro. Si ballava, si cantava" e, continua la signora: "Non ero l'unica escort, anche nella prima serata".
"Certo, la D'Addario non ha fatto niente, lo ha solo sputtanato in mondo visione" commenta il il direttore di Libero Maurizio Belpietro. "E' andata dai magistrati e poi anche al Corriere della Sera: è evidente che dal premier c'era andata con un obiettivo ben preciso", ha aggiunto Belpietro. E lei: "Il premier lo sapeva che ero una escort. Lo ha detto anche alla Montereale che sapeva che ero una escort. Se lo hanno detto anche le altre ragazze che sapevano che io dovevo rimanere li? Ho passato tutta la notte col presidente, lo sapevano tutti che ero una escort. Lo sapeva. Io mi sono presentata al presidente come Alessia. Non mi vergogno di quello che ho fatto, di quello che ho detto. In Italia c'è la strumentalizzazione della donna. Ma a me importa solo del mio cantiere, liberate il mio cantiere". E' un fiume in piena la D'Addario: "Tarantini è venuto a prendere il mio curriculum, ero candidata alle europee. Quando mi ha richiamato il suo segretario mi ha detto che Tarantini era andato con il Presidente a Milano, che era successo un gran casino con la moglie, per le veline, che non si potevano candidare, che dovevamo soprassedere. E poi è arrivata la candidatura per il comune di Bari con Tato Greco, che mi ha chiamato, dicendo che gli faceva piacere candidarmi. Non mi interessava più di tanto, hanno insistito e mi interessava per velocizzare il mio progetto. Adesso mi auguro una risposta una volta per tutte" (...)» (fonte: Il Sole 24 Ore).
+ Il commento alla notizia del giorno: Certo, tutto fatto soltanto per il proprio cantiere, mica per altro... Come no...

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