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 PENSIERI DI APRILE 2010 

M0r94n Benvenuti nell'Archivio Blog di M0r94n.

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Avvertenza: per la corretta interpretazione di alcuni "Pensieri di M0r94n" è indispensabile utilizzare il criterio "non tutto è come appare a prima lettura".


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30/04/10  Alcuni tifosi, alcuni ultras, alcuni criminali 
venerdì  No, i bulloni no! 



+ La notizia del giorno: «"Così sicuramente non si va avanti, così Mario non resta un altro anno all'Inter, lo posso garantire". Di passaggio in Lega calcio per incontrare alcuni dei dirigenti impegnati in un'assemblea informale dei club di serie A, Mino Raiola ha parlato così del suo assistito, Mario Balotelli, protagonista di un periodo difficile all'Inter e reduce dalla semifinale di Champions League vissuta in panchina. Il procuratore ha poi rincarato la dose in serata: "Mario non è stato protetto". (...)
Raiola contro Corona - Infine il procuratore ha annunciato che l'avvocato di Balotelli agirà contro un'intervista rilasciata da Fabrizio Corona sul rapporto fra lui e l'attaccante. "Corona risponderà davanti al giudice, l'avvocato ha già fatto quello che doveva fare: vedo che Corona si attacca a tutto per avere un po' di pubblicità, è veramente un uomo pietoso" - ha detto Raiola -. "Dispiace per Mario che viene utilizzato, ma sarà una lezione importante per lui così impara a scegliere la prossima volta chi frequentare". (...)
Auto sabotata — "Perchè Mourinho non ha detto che portava Balotelli a Barcellona perchè aveva bisogno di lui?", si domanda ironico Raiola, raccontando che "qualche giorno fa Mario ha trovato i quattro bulloni di una ruota dell'auto svitati: se uno non è attento rischia di ammazzarsi in autostrada". Non sarebbe facile nemmeno il rapporto con alcuni compagni di squadra, e "in allenamento a volte ha anche paura, chi può tutelarlo?", si chiede l'agente, sottolineando che dopo la maglia gettata a terra "sono arrivate le scuse di Mario, ma non ho sentito quelle dei compagni che lo hanno aggredito negli spogliatoi, nè la società ha preso posizione su questo. Oggi forse hanno capito che Mario è umano, ha le sue debolezze e fa i suoi errori. È servito il crollo psicologico di un 19enne". (...)» (fonte: Gazzetta.it).
+ Il commento alla notizia del giorno: Eh no, la storia dei bulloni no... davvero da criminale! Per Corona invece... aspetto con ansia belle novità dai legali di Balotelli eheh!

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29/04/10  Difetti di famiglia 
giovedì  Sono diversi, si vede 



+ La notizia del giorno: «A distanza di alcune settimane emergono alcuni retroscena sul rapporto tra Fabrizio Corona e Mario Balotelli. Due personaggi amati e odiati allo stesso tempo. Spesso sopra le righe e in copertina. A svelare com'è nato il rapporto tra i due è proprio Corona in un'intervista a "Panorama". "Circa tre mesi fa" - confessa Corona - "vengo contattato inspiegabilmente da un giovane calciatore estroso e un po' matto, al punto da scrivermi via sms che lui è come me, contro tutto e contro tutti, e che gli piaccio perchè mando a quel paese chiunque, comunque, senza pensare alle conseguenze".
Voleva Cecilia — "Dopo messaggi di stima" - prosegue Corona -, "mi fa capire che vuole conoscere Cecilia, sorella di Belen, uscire con noi, entrare in famiglia. Io allungo la sua attesa perchè sono troppo occupato a risolvere i miei guai. Così lui trova il numero di Cecilia e la chiama insistentemente cercando un incontro fino al messaggio 'cosa fai, ti vergogni di me?' Allegando la foto del suo faccione". La confessione di Corona su Panorama termina sul perchè oggi non sia più in rapporti col campione: "Alla fine lo incontro in un bar per un pranzo e dopo cinque minuti capisco che siamo diversi. Così torno il cinico di sempre, gli propongo servizi fotografici e lo aiuto a diventare una star da copertina. Fino alla maglia lanciata in campo"» (Gazzetta.it).
+ Il commento alla notizia del giorno: Guarda, posso credere a (quasi) tutto, ma che l'idea del lancio della maglia di Balotelli sia stata preventivata o addirittura sia arrivata da Corona proprio no!
P.S.: per favore, spiegate a Corona il concetto di "famiglia"?

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28/04/10  Mercoledì: paella alla Pique 
mercoledì  Complimenti all'Inter 



+ La notizia del giorno: «Massimo Moratti aveva definito una "bell'aria", quella respirata a Barcellona prima della supersfida di Champions League. Non sappiamo se l'abbia detto per la sua consueta cavalleria o per la storica amicizia con il club blaugrana rappresentato dal presidente Laporta, quello che aveva definito il Mourinho della vigilia "uno psicologo da quattro soldi", per aver parlato di "sogno nerazzurro" e "ossessione blaugrana" nei confronti della coppa dalle grandi orecchie. Certo è che questa semifinale stellare non è stata caratterizzata esattamente dal fair play che forse ci si attendeva. Tensione molto alta e toni duri, soprattutto da parte catalana, a partire dalla enfasi sulla "remuntada", il ritornello su cui il Barca ha puntato per caricare i suoi eroi per la grande impresa. Un investimento psicologico e nervoso consistente, corredato da bellicosi video che incitavano i tifosi ad andare allo stadio per sostenere i loro beniamini e da frasi come quella del difensore blaugrana Piquè, secondo cui i giocatori dell'Inter "avrebbero dovuto rimpiangere di essere calciatori". Come promesso dal club, novantamila tifosi blaugrana hanno abbracciato gli uomini di Pep Guardiola all'entrata in campo, mentre fischi assordanti hanno subito preso di mira l'Inter nella presentazione dei giocatori e altrettanti potenti "ole" hanno accompagnato i nomi degli undici del Barcellona. Dove, però, la tifoseria si è più sbizzarrita è stata nell'accoglienza dei giocatori prima di entrare allo stadio. In circa duecento sono infatti andati a cercare la squadra di Guardiola all'hotel Florida - sulla colline di Barcellona - per accompagnare l'autobus dei calciatori fino in città. Una moltitudine ha seguito il pullman, con moto e auto, per Barcellona come quando la squadra è tornata l'anno scorso vittoriosa dalla finale di Champions di Roma. E l'arrivo al Camp Nou è stato infatti trionfale. Alcune migliaia di tifosi aspettavano alle porte già dalle sei il pullman scaldandosi con cori contro Mourinho e l'Inter, cantati anche in italiano. Un ambiente non propriamente ospitale, come ha sottolineato anche lo stesso Mourinho ai microfoni della Rai: "La loro forza è giocare a calcio. E si sono snaturati. Hanno messo poco fair play in campo e fuori dal campo". Special One non può non pensare anche al portiere blaugrana Victor Valdes, che lo ha letteralmente placcato mentre esultava a fine partita davanti ai cinquemila tifosi dell'Inter presenti al Camp Nou. Accanto a questo, Mourinho può lamentarsi anche del chiasso fatto dai tifosi del Barca sotto l'albergo che ospitava i nerazzurri: "Questa notte non siamo riusciti a dormire, alle quattro di notte c'erano i fuochi d'artificio nella hall dell'albergo e abbiamo dovuto chiamare la polizia". E poi il caso di Eto'o, riferito dallo stesso allenatore nerazzurro: cittadino spagnolo dal 2005, è stato visitato il giorno prima della partita delle autorità spagnole, che gli chiedevano conto di presunte tasse del passato. Un bel regalino, non c'è che dire, che si affianca all'inondazione d'acqua che ha investito i giocatori dell'Inter al termine della partita. Un istante dopo il fischio finale dell'arbitro De Bleeckere i 52 idranti del Camp Nou sono partiti a tutta forza a riversare acqua in campo, refrigerando, ma ostacolando anche in un qualche modo i festeggiamenti dei giocatori dell'Inter. Vero che i giocatori del Barcellona avevano dovuto prestarsi a un controllo antidoping a poche ore dalla partita, ma, nel complesso, i nerazzurri hanno subito una provocazione dietro l'altra. "Una squadra che ha vinto tanto e non sa perdere", ha chiosato Mourinho, riferendosi al Barca. Chissà se anche l'oscuramento della partita a Madrid - un misterioso sabotaggio, sul quale ora indaga la polizia spagnola - può rientrare in questa fattispecie. Fatto sta che poco dopo l'inizio della partita, riferisce El Pais online, un segnale potente di interferenza ha disturbato la trasmissione della partita fino a pochi istanti prima del fischio finale dell'arbitro. La stampa spagnola parla di "migliaia" di utenti penalizzati, senza dare una stima precisa. Ma in molti ritengono che ai tifosi madridisti sia stato impedito di "gufare" contro gli acerrimi rivali blaugrana» (fonte: Gazzetta.it).
+ Il commento alla notizia del giorno: A fine gara ero un pò indifferente per il risultato: tifavo un pò di più il Barcellona per simpatia, ma in fondo l'Inter é pur sempre una squadra italiana (molto alla larga, ma lo é). Una volta ascoltata l'intervista del dopo-partita di Mourinho, però, ho capito che il Barça DOVEVA uscire: i dispetti alle squadre avversarie me li aspetto dalle squadre (e dai tifosi) di provincia, non da chi frequenta abitualmente i piani alti del calcio europeo e mondiale. Gli idranti aperti a fine gara sono stati il top della bassezza, VERGOGNA!

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27/04/10  Mister "30 conti correnti" 
martedì  Non uno, non due, non tre... 
+ La notizia del giorno: «La Guardia di Finanza di Roma ha scoperto una maxi evasione fiscale messa a segno da un notaio della capitale: una truffa di ben 300 milioni di euro, operata fra il 2001 e il 2008. Le Fiamme Gialle hanno passato a setaccio fondi di investimento, anche esteri e numerosi conti correnti bancari riconducibili al notaio: alcuni intestati alla moglie. Nella disponibilità di quest'ultima, anche case a Roma, San Felice Circeo, Siena, Milano e in Sardegna. Il notaio non avrebbe dichiarato al fisco 250 milioni di euro e avrebbe evaso Iva per altri 51 milioni di euro. I militari - spiega una nota - hanno accertato, anche attraverso la ricostruzione dei flussi finanziari e che hanno preso in considerazione il periodo dal 2001 al 2008, "gravi e ripetute violazioni alla normativa fiscale, la mancata istituzione di scritture contabili e l'omessa presentazione delle prescritte dichiarazioni". I Finanzieri hanno ricostruito in maniera minuziosa "il percorso" di tutti i proventi riscossi dal professionista, che venivano fatti transitare su fondi di investimento, anche esteri, e su circa trenta conti correnti bancari. Nel corso dell'indagine, sono stati, altresì, ricostruiti i proventi illeciti derivanti da una truffa milionaria perpetrata in danno di un primario istituto di credito nazionale, per la quale il professionista era già stato sottoposto agli arresti domiciliari, nel 2008, sempre dal Nucleo Polizia Tributaria di Roma» (fonte: TgCom).
+ Il commento alla notizia del giorno: A parte la "difficoltà" ed i "pensieri" derivanti da un patrimonio così vasto e da una quantità di soldi accantonati così grande, ma vogliamo parlare dei TRENTA conti correnti? La segnalazione antiriciclaggio scatta a 5.000 euro... quante segnalazioni ha generato quest'uomo con tutti i soldi che ha spostato?
+ La frase del giorno: «Se lo incontri, digli: "Quando ti penso, mi pizzica la patata"» (M.C.).

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24/04/10  Pazzo della roba 
sabato  Altro che amore... 
+ Il testo del giorno: «Lui, lui è pazzo di lei
e per questo che non sa più darsi pace
Lui, lui è gioco di lei
tanto buona ma più furba di una zingara
Lui, lui è pazzo di lei
pochi anni ma nel cuore tanto cinema

Lei è sale fa male ma porta
quella cosa in più quando c’è poco sapore
Amore e sale di una vita che ha senso
solo quando il godimento è buono e lento

Lui lui lui, lui è fatto di lei
quando finge che potrà un giorno farne a meno
Lui, lui è pieno di lei
Nei suoi occhi giallo grano e si perdono

Lei è sale fa male ma porta
quella cosa in più quando c’è poco sapore
Amore e sale di una vita che ha senso
solo quando il godimento è buono e lento

Lei è sale fa male ma porta
quella cosa in più quando c’è poco sapore
Amore e sale di una vita...
».
(Biagio Antonacci - "Pazzo di lei")
+ Il commento al testo del giorno: In questi giorni Fa. mi ha svelato che questa canzone é dedicata alla droga anziché ad una donna. Rileggendone il testo in effetti "scivola" meglio con questa chiave di interpretazione, e così anche Biagio Antonacci va ad aggiungersi al "mio" elenco di artisti che nel corso degli anni hanno fatto outing...

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23/04/10  Almeno l'azienda Milan va... 
venerdì  Ripianare, ripianare, ripianare! 



+ La notizia del giorno: «Gli affari vanno bene, anche se il rosso rimane. Ma dati alla mano, se confrontati con quelli dell'anno passato è quasi una pacchia. Il bilancio 2009 del gruppo Milan si è infatti chiuso con una perdita consolidata pari a 9,8 milioni di euro, in miglioramento dell'85% rispetto ai 66,8 milioni del 2008. Nel 2009, secondo il bilancio approvato dall'assemblea degli azionisti, il fatturato consolidato è ammontato a 327,6 milioni di euro in crescita del 38% rispetto ai 237,9 milioni di euro del 2008. Soddisfatto l'a.d. rossonero Adriano Galliani che ne ha approfittato per regalare qualche anticipazione sul prossimo mercato, ma solo in uscita. "Non vendiamo nessuna star. Certamente non vendiamo Pato, certamente non vendiamo Thiago Silva, certamente non vendiamo Ronaldinho, Huntelaar, Borriello". Galliani ha inoltre sottolineato che "il 2010 sarà più difficile del 2009 che è stato salvato dal signor Ricardo Kakà, la cui vendita al Real Madrid ha generato una plusvalenza di 66 milioni di euro". (...)» (fonte: Gazzetta.it).
+ Il commento alla notizia del giorno: Da "aziendalista" sono contento che almeno l' "azienda" Milan vada bene, visto che la "squadra" Milan balbetta un pò troppo... Se proprio si doveva risistemare il bilancio, almeno il grosso é stato fatto. Mi chiedo però come faccia a "galleggiare" sui debiti l'altra squadra di Milano senza apparenti operazioni di ripianamento... bah!

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22/04/10  Attacchi pesanti, difesa da organizzare 
giovedì  Difensori con avvocati difensori 



+ La notizia del giorno: «L'ex calciatore del Milan, Paolo Maldini è indagato a Milano con le accuse di corruzione e accesso abusivo al sistema informatico, insieme alla moglie, Adriana Fossa, nell'inchiesta della procura del capoluogo lombardo a carico di 43 persone in relazione a pratiche illecite per ottenere trattamenti fiscali più favorevoli. Accusa, quest'ultima, contestata a Luciano Bressi, il funzionario dell'agenzia delle entrate di Milano, arrestato nel giugno dell'anno scorso, che si era «riciclato» commercialista per i vip. L'ex capitano del Milan era stato intercettato dai militari del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza mentre chiedeva a Bressi se era possibile effettuare una verifica fiscale su Alessandro Paolo Baresi nell'ambito di un'operazione immobiliare in Toscana a cui voleva partecipare. Il pubblico ministero Paola Pirotta lo accusa in concorso con Bressi di essersi introdotto abusivamente nel sistema informatico dell'Anagrafe tributaria con finalità non istituzionali. L'intercettazione risale al 26 gennaio 2009 ed è riportata nell'ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di Bressi firmata dal gip Gloria Gambitta. Ecco una parte del dialogo intercettato: Maldini: "Visto che si tratta comunque di... sì di un impegno economico abbastanza...". Bressi: "Notevole...". Maldini: "Sì... eh... volevo fare una piccola... verificare su su su Alessandro eh... Come si può fare (...) Su di lui si può fare una verifica eh... fiscale su di lui... Nel senso se ha avuto problemi con la giustizia ad esempio eh... Oppure se ha avuto problemi con il fisco... Giustizia posso chiedere a qualcun altro, so gia a chi". Nell'ordinanza, Gambitta spiegava che la richiesta di Maldini si inseriva nel contesto della "costituzione di una nuova società operante nel settore edile-immobiliare" di cui voleva diventare socio insieme con la moglie. Ne parlava al telefono con un avvocato mentre era intercettato lo stesso Bressi, che poi successivamente discuteva con Maldini della verifica fiscale su un altro socio che evidentemente il calciatore non conosceva e di cui non si fidava. "Maldini intercettato chiede a Bressi di compiere un'indagine sulla posizione fiscale di Alessandro Paolo Baresi perchè risulta tra i soci della nuova società" - scriveva il gip - "Maldini afferma che intende svolgere altri accertamenti di giustizia per i quali dice che si sarebbe rivolto a un'altra persona". Maldini, attraverso il suo legale Danilo Buongiorno, ha comunicato di essere "tranquillo e sereno" per la vicenda che riguarda lui e la moglie. "Nel contestare le accuse che sono del tutto infondate" - ha spiegato l'avvocato Buongiorno - "è certo di potere dimostrare l'assoluta estraneità sua e di sua moglie, le cui posizioni dovevano essere quelle di parti lese e non certo di indagati". Buongiorno ha precisato che alcuni organi di stampa hanno diffuso la notizia "con più dati imprecisi, tra cui il riferimento ad un soggetto presunto parente dell'ex calciatore Franco Baresi, che tale non è"» (fonte: Il Sole 24 Ore).
+ Il commento alla notizia del giorno: Franco Baresi, solo Franco Baresi, sempre Franco Baresi! Lui é l'unica bandiera milanista che ricordo! Ahhh quanto mi sarebbe piaciuto contestare Maldini nella sua ultima partita di Serie A... ma non a San Siro, perché in effetti ha dato tanto al Milan e non meritava uno "schiaffo" in casa, bensì all'ultima ufficiale di campionato disputata fuori casa, se non ricordo male contro la Fiorentina.

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21/04/10  Mister 30.000.000 - leggasi trentamilioni 
mercoledì  Cosa si può fare con tutti quei soldi? 



+ La notizia del giorno: «Lo scettro del calciatore più ricco resta in mano a David Beckham. Secondo la rivista americana Forbes il centrocampista inglese con 30 milioni di euro all'anno, frutto principalmente delle sponsorizzazioni di Adidas, Giorgio Armani e Motorola, precede il portoghese Cristiano Ronaldo. L'asso del Real Madrid, sponsorizzato principalmente da Nike, Coca Cola e Armani, è secondo con 22 milioni di euro. Sul gradino più basso del podio un altro giocatore del Real, l'ex Milan Kakà. Il ventottenne brasiliano deve "accontentarsi" di 18.5 milioni di euro e precede il connazionale del Milan, Ronaldinho. A completare la top ten di Forbes i giocatori del Barcellona, Thierry Henry e Lionel Messi, poi i "senatori" del Chelsea, Lampard e Terry, quindi Ibrahimovic (Barcellona) e Gerrard (Liverpool).
Club — Anche per il 2010 è il Manchester United la squadra di club che "vale" di più al mondo secondo la rivista americana Forbes, che gli attribuisce un valore complessivo di 1 miliardo 835 milioni di dollari, davanti a Real Madrid (1.323 milioni di dollari), Arsenal (1.181 milioni), Barcellona (1 miliardo) e Bayern Monaco (990 milioni). Tra le italiane, sono quattro le squadre presenti nei primi 15 posti della classifica mondiale: Milan (7°), Juventus (8ª), Inter (10ª) e Roma (15ª). Il Milan, che in classifica è preceduto anche dal Liverpool (valore 822 milioni), secondo Forbes vale 800 milioni, contro i 656 della Juventus e i 413 dell'Inter (che è preceduta anche dal Chelsea con 646 milioni). La Roma è valutata 308 milioni. In classifica è preceduta da Shalke 04 (11°, 384 milioni), Tottenham (12°, 372 milioni), Lione (13°, 33 milioni) e Amburgo (14°, 329 milioni).
Criteri - Forbes, che per le sue stime incrocia diversi parametri economici che tengono conto dei diritti tv, degli introiti derivanti dal merchandising, dei contratti di trasferimento dei giocatori, rileva che nel mondo rispetto ai valori dello scorso anno vi è stata una "contrazione" media complessiva del valore calcio, anche se contenuta (-8,5%). Un esempio: il Manchester United, che lo scorso anno valeva 1.870 milioni, ha perso in valore il 2%, esattamente come il Real Madrid (da 1353 a 1323 milioni di dollari); ma club blasonati come Milan, Chelsea o Roma sono precipitati del 19%. Secondo le stime del settimanale, il valore calcio è sceso anche in funzione della crisi finanziaria che ha colpito i mercati. Prese singolarmente, le squadre italiane hanno avuto un andamento molto diverso tra loro. Il Milan e la Roma sono le squadre che hanno perso di più in termini di valore di mercato (-19%): il Milan è passato dai 990 milioni del 2009 agli 800 attuali, la Roma dai 381 ai 308 attuali. Al contrario l'Inter è tra le italiane quella che percentualmente è cresciuta di più (12%), passando da 370 a 413 milioni, mentre il valore della Juventus ha registrato una crescita del 9%, passando da 600 a 656 milioni di dollari» (fonte: Gazzetta.it).
+ Il commento alla notizia del giorno: Uhm, per come sono state costruite forse Forbes ha generato della classifiche veritiere, o quantomeno penso che siano molto vicine alla realtà. Comunque, caro Beckham... che ca**o ci fai con 30 milioni di euro all'anno?!?

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20/04/10  Non c'é mai pace per gli interisti 
martedì  Hanno problemi pure quando vincono 



+ La notizia del giorno: «Nella strepitosa serata dell'Inter c'è una nota stonata: al termine della sfida coi campioni del mondo del Barcellona, vinta 3-1 nell'andata delle semifinali di Champions League, Mario Balotelli è uscito dal campo gettando a terra la maglia e imprecando, visibilmente contrariato. A scatenare la rabbia di Mario è stato il comportamento di alcuni tifosi presenti sugli spalti di San Siro, che l'hanno fischiato dopo un errore nel finale di match. Balotelli era entrato nell'ultimo quarto d'ora al posto di Milito, colpito dai crampi. L'incomprensione con il pubblico nerazzurro è nata in occasione di un contropiede mal gestito da Mario: il ragazzo, sentendo il mugugnio provenire dalle tribune non ha gradito. E ha perso la testa, insultando i tifosi (il labiale è chiaro quanto irriferibile) durante e dopo la partita. Momenti di tensione anche un'ora dopo la fine della partita. L'attaccante è sceso nel garage per salire sulla sua automobile e lasciare San Siro, ma un gruppo di tifosi si è avvicinato insultandolo e cercando di aggredirlo. Uomini della sicurezza della società nerazzurra sono riusciti ad allontanare i facinorosi permettendo al giocatore di abbandonare lo stadio.
Il rimprovero di Zanetti — Capitan Zanetti ha così commentato l'episodio, ai microfoni di Sky: "Mario deve pensare a fare in campo quello che sa fare, non può permettersi comportamenti di questo genere. Deve essere intelligente e capire che i tifosi, in una partita del genere, possono essere nervosi". Secondo quanto trapela dalla stadio, qualche compagno di squadra avrebbe usato in spogliatoio parole meno tenere per rimproverare il giovane attaccante. Materazzi, in particolare, avrebbe apostrofato duramente Mario nel tunnel.
La censura di Paolillo — "Il gesto di Balotelli? Pessimo, assolutamente pessimo". Così l'amministratore delegato dell'Inter, Ernesto Paolillo, ha commentato il gesto di stizza che l'attaccante nerazzurro ha avuto durante la partita di Champions tra Inter e Barcellona. "È una cosa su cui bisognerà discutere" - ha aggiunto Paolillo -. "Prendere provvedimenti? Assolutamente sì", ha concluso l'ad.
Il commento di Mourinho — "Ho visto una cosa brutta". Questo il commento di José Mourinho al gesto di Balotelli. "Sono all'Inter dal luglio 2009" - spiega alla Rai il portoghese -. "Ricordo migliaia di 'pali' che mi sono arrivati da tanti luminari in Italia perché volevo cercare di educare un bravo talento. Oggi in una vetrina importante come una semifinale di Champions, con gli occhi del mondo addosso, è successa una cosa brutta".
Stankovic comprensivo — "Che ne penso del gesto di Balotelli? Quanto tempo ho per rispondere?". Dejan Stankovic usa l'arma dell'ironia per rispondere a chi gli chiede, dagli studi di Sky, un commento sul comportamento del compagno al termine di Inter-Barcellona. "Bisogna vedere cosa c'è nella testa di Balotelli, lui è come un bambino" - dice ancora Stankovic -. "Anche io sono padre di tre bambini, non possiamo prenderlo per il collo. Lui ha sofferto da ragazzino, ma anche io due-tre anni fa ho sofferto e avuto problemi con i tifosi. Ha reagito in modo sbagliato, però c'è ancora tempo e io sono fiducioso. È meglio essere diplomatico...".
Ibra su Mario e Materazzi — Sulla questione interviene anche l'ex nerazzurro Zlatan Ibrahimovic: "Materazzi ha attaccato Mario nel tunnel, non ho mai visto una cosa del genere in tutta la mia carriera. Avrebbe dovuto lasciarlo stare e tornare in campo a fare festa. Se avesse attaccato me così, in due secondi lo avrei messo giù". (...)» (fonte: Gazzetta.it).
+ Il commento alla notizia del giorno: E' pazzesco... 3 a 1 al Barcellona, eppure si é creata una situazione spiacevole pure in questo caso... Menomale che non sono interista eheh ;)

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19/04/10  Onore al Barça che non si lamenta 
lunedì  Non puoi lamentarti con un pullman così! 



+ La prima notizia del giorno: «Un bellissimo pullman blaugrana da 36 posti, alto quasi quattro metri e lungo 14. Al centro della fiancata lo stemma del Barcellona e sotto la scritta - mès que un club - a ricordare a tutti che il Barca non è solo una squadra di calcio, ma un'icona dello sport, un tassello fondamentale della storia spagnola e dell'identità catalana. I campioni del Barcellona sono arrivati poco dopo le due del pomeriggio all'albergo di Milano, in zona San Siro, in cui saranno alloggiati per la semifinale di Champions League contro l'Inter in programma domani sera, al termine di un viaggio lungo, cominciato esattamente 24 ore prima dalla Ciutat Esportiva blaugrana, con una sosta la notte scorsa in un albergo sulla Croisette di Cannes. Scortato da due moto della polizia municipale e da una volante della polizia, il pullman con a bordo i giocatori del Barca si è fermato davanti all'hotel Melià, mentre una folla di curiosi, giornalisti, fotografi e operatori attendevano l'arrivo di Messi, di Ibrahimovic, di Henry e di tutti gli altri campioni blaugrana. Grande la ressa davanti all'albergo mentre gli atleti scendevano dal pullman per infilarsi rapidamente nella hall dell'albergo, con le tv pronte a catturare anche la più piccola immagine ed espressione dei calciatori. Messi, la pulce, il campione che tutti attendono e che gli interisti temono, scende veloce e si fionda rapidamente in hotel, ma il suo volto la dice lunga sulla noia e la lunghezza di una viaggio durato un giorno e una notte a causa del blocco del traffico aereo dovuto alla nube islandese. Qualcuno lancia alcuni urlacci al passaggio dello "zingaro" Ibrahimovic, che a Milano non ha lasciato esattamente ricordi fantastici. Uno dietro l'altro passano tutti i campioni d'Europa, fino al vicepresidente Rafael Yuste i Abel, che si ferma a dialogare con i cronisti, dicendo che la partita tra Inter e Barcellona sarà una "semifinale fantastica tra due grandi squadre europee", che la tattica del Barcellona "sarà semplicemente quella di giocare un buon calcio come al solito e con la sua filosofia di gioco imporsi sull'avversario e cercare di vincere la partita"; infine che non si creda che il viaggio in pullman abbia fiaccato i giocatori: "È stato lungo ma la squadra è in forma". Non mostra preoccupazione, però, il presidente interista Massimo Moratti, secondo cui "nella squadra c'è la tensione giusta, siamo al completo, ci stiamo preparando bene e sarà una bella sfida". Mourinho è concentrato e assorto nella preparazione della partita, che potrebbe essere la più spettacolare di tutta la stagione europea. Per l'Inter un banco di prova decisivo: con la Roma davanti in campionato, i nerazzurri devono puntare il tutto per tutto sulla vittoria in Champions» (fonte: Il Sole 24 Ore).
+ La seconda notizia del giorno: «Il vulcano islandese Eyjafjallajokull e la sua nube che avvolge l'Europa impazzano. Per la cronaca, l'Enac ha disposto nuovamente e con urgenza la chiusura dello spazio aereo del Nord Italia dalle 9 di stamattina alle ore 8 di domani. A trarre potenziale vantaggio dalle ceneri è l'Inter, impegnata domani sera nell'andata della semifinale di Champions League contro il Barcellona di Leo Messi. La nube vulcanica che ha bloccato i cieli europei (e un concomitante sciopero ferroviario in Francia) ha infatti costretto i blaugrana a rinunciare ad un comodo volo per Milano e ad intraprendere una odissea in pullman di mille chilometri e 12 ore di strada per la sfida di Champions contro i nerazzurri. I catalani sono partiti ieri pomeriggio a bordo di due bus, hanno trascorso la notte a Cannes e stamattina sono ripartiti alle 10.00 per la seconda ed ultima tappa del viaggio, 350 chilometri ed arrivo a Milano. La squadra è arrivata in città: intenso il programma della serata, alle 18.15 è prevista a S. Siro la conferenza stampa della vigilia (con Guardiola e Dani Alves, alle 19 l'allenamento di rifinitura.
Certo non è il viaggio ideale, anche se i 20 convocati da Pep Guardiola avranno più di 24 ore per rifiatare prima della partita di domani e allenarsi sull'erba di San Siro. Ma Sergio Busquets, dopo il breve allenamento di ieri mattina, ha avvertito i compagni che il viaggio-odissea "non è assolutamente una scusa". "A questo punto della stagione né i viaggi, né le tante partite possono rappresentare un alibi: andiamo li per vincere, come facciamo sempre". Anzi, i mille chilometri in bus potrebbero perfino essere un vantaggio, ha detto il centrocampista, rafforzando il sentimento di grande famiglia fra i giocatori che vuole Guardiola. La squadra arriva a Milano forse affaticata dal viaggio ma quasi al completo. Certo mancherà Andres Iniesta, infortunato. Ma Guardiola ha recuperato Zlatan Ibrahimovic, che ha giocato negli ultimi 10 minuti nel derby di sabato contro l'Espanyol (0-0) e il francese Abidal. L'Inter invece aveva anticipato a venerdì il match di campionato contro la Juventus, e dunque ha avuto a disposizione 24 ore in più per recuperare. (...)» (fonte: Gazzetta.it).
+ Il commento alla notizia del giorno: Qual é il problema? Io ho percorso Chieti-Barcellona e Barcellona-Chieti con un comune pullman gran turismo, ora non vedo dove sia il problema per i giocatori catalani che hanno anche un pulman praticamente a 5 stelle... Se ci avessi viaggiato io avrei giocato la semifinale direttamente senza passare dall'hotel :p

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18/04/10  Le verità nascoste dai mass media italiani 
domenica  La chiamano "informazione" 
+ La notizia del giorno: «Gennaio da dimenticare per Luftansa e Swiss (Gruppo Lufthansa), tra le compagnie europee che hanno accumulato maggiori ritardi nei voli, con buona pace della proverbiale puntualità svizzera e tedesca. La fotografia emerge dai dati dell’AEA, l’Associazione delle Compagnie Aeree Europee che raggruppa i principali vettori del continente, relativi alle performance fatte registrare nel mese di gennaio. I dati sono evidenziati in un report confidenziale dell’AEA di cui ticinofinanza.ch è entrato in possesso e che fornisce uno spaccato inedito e di grande interesse per valutare la qualità del servizio prestato dalle compagnie aeree europee all’avvio del 2010. Secondo i dati riservati, sulle 22 compagnie monitorate, Swiss si posiziona solo 19ma, con un tasso di puntualità di poco superiore al 69% (voli partiti in orario). Ancora più deludente la prestazione della grande Lufthansa che si colloca addirittura al 21mo posto con appena il 67% dei voli puntuali e senza neanche la scusante (si fa per dire) degli scioperi che si sono verificati solo il mese successivo. Peggio riescono a fare solo i turchi di Turkish Airlines, fanalino di coda della lista. Di questi risultati deludenti, il gruppo Lufthansa può parzialmente consolarsi con la performance fatta registrare dalla controllata Austrian, classificatasi seconda (oltre l’82% di voli puntuali), dopo Alitalia che a gennaio è stata la compagnia europea più puntuale (un dato che sfata molti luoghi comuni) con oltre l’84% di voli partiti in orario, un dato superiore di 11 punti rispetto alla media di tutte le compagnie aderenti all’AEA. Questa la classifica delle 10 compagnie più puntuali, con il valore di puntualità in partenza riportato tra parentesi:
1. Alitalia (84,3%)
2. Austrian Airlines (82,4%)
3. SAS (82,4%)
4. Air Malta (79%)
5. JAT (78,8%)
6. Tarom (78,1%)
7. BMI (78%)
8. Adria Airways (77,9%)
9. Iceland Air (77,8%)
10. KLM (77,4%)
Tra le grandi, Air France e Iberia si classificano entrambe al 13mo posto con una puntualità del 74%. Non compare il dato relativo a British Airways» (fonte: TicinoFinanza.ch).
+ Il commento alla notizia del giorno: Eccola quì la notizia "manipolata" qualche giorno fa dai mezzi di comunicazione italiani per esaltare l'Alitalia ed ignorare le altre compagnie aeree che non si comportano poi così male.
+ La frase del giorno: «Se durante la partita chi chiedevamo il perché delle telecamere a bordo campo oggi sappiamo la motivazione. Pierluigi infatti corre, lotta, sgomita, tira e fa salire la squadra, incarnando pienamente il prototipo tipo per la serie tv “Dirty Jobs – Lavoro Sporchi” in onda su Discovery Channel. Presto diventeremo famosi grazie a lui!! TARTASSATO Voto 6,5» (D.P.).

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17/04/10  Fair play interista 
sabato  This is Inter style 



+ La frase del giorno: «E’ stato insultato con cori razzisti da tifosi del Cagliari, della Lazio, dell’Inter... colleziona ululati e versi delle scimmie ad ogni campo, ad ogni scivolata sugli avversari. Ma non è italiano, non piange, non insulta i tifosi, non è un perseguitato, non è un “crescerà”, non è un “ragazzino”. E’ un uomo. Non gliene frega niente: c’ha la sua vita, la sua famiglia, il suo mondo. Ha capito che nessuno lo aiuterà. Ha capito che a nessuno gliene frega un ca**o di lui. E se n’è fatta una ragione. Stili diversi. Come il nostro, che abbiamo condannato i cori contro Balotelli perché sbagliati» (Antonio Corsa).

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16/04/10  'A ggeeente, 'e rifooorme 
venerdì  Ciclo e riciclo, visto e rivisto 



+ La prima notizia del giorno: «Il Sole 24 Ore e il Corriere della Sera di mercoledì 14 aprile hanno riportato la notizia che Lehman Brothers utilizzava una società fuori bilancio, chiamata “Alter Ego”, in cui occultare attività rischiose. In questo modo, gli asset problematici dell’ex colosso finanziario statunitense non figuravano a bilancio. Oggi questa società si chiama “Hudson Castle” ed è il secondo creditore di Lehman Estate. La società è ancora operativa, anche se il controllo è stato ceduto ad altri investitori.
Il Sole 24 Ore di venerdì 16 aprile ha scritto che il documento dell’amministratore di Lehman Brothers Holding, Alvarez&Marsal, segnala che il tasso di recupero dei creditori dell’ex colosso bancario statunitense potrebbe variare tra un minimo del 14,7% e un massimo del 38,8%. Secondo le stime elaborate dal quotidiano finanziario, i risparmiatori italiani dovrebbero ottenere un rimborso medio pari al 19% del valore nominale dei crediti. Le differenze del rimborso sono relative alla controparte oggetto del rapporto creditizio. Il Sole 24 Ore ha segnalato che Alvarez & Marsal ha ammesso al rimborso un ammontare di crediti per 260 miliardi di dollari, rispetto agli 820 miliardi di richieste dello scorso autunno» (fonte: SoldiOnLine.it).
+ Il commento alla prima notizia del giorno: Male, mooolto male...
+ La seconda notizia del giorno: «(...) Professor Ranieri Razzante, in che modo si riciclano i soldi con carte di credito?
"Nell'ultimo anno in Italia la malavita organizzata ha fatturato 400 miliardi di euro. Di questi, 170 sono imputabili ad attività di riciclaggio. Seppur in proporzioni molto limitate rispetto all'utilizzo del contante, la criminalità organizzata utilizza anche degli strumenti magnetici di pagamento per ripulire il denaro proveniente da attività illecite. In che modo? Servendosi delle carte di credito o prepagate di persone insospettabili, nella maggior parte dei casi colletti bianchi, collusi in tali attività. Le faccio un esempio: un imprenditore ha una carta con un plafond mensile di 5mila euro. Quando lo esaurisce uno dei modi per poterlo riutilizzare è versare nel suo conto corrente dei contanti. Se è d'accordo con la mafia può versare nel suo conto (ma per conto della criminalità) del denaro sporco. In questo modo viene reimmesso nel circuito finanziario denaro illecito. Attraverso svariate operazioni di piccolo taglio" (...)» (fonte: Il Sole 24 Ore).
+ Il commento alla seconda notizia del giorno: Ahhh, ecco come fanno!

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15/04/10  ... E ciao anche a Raimondo 
giovedì  Uno dietro l'altro... 



+ La notizia del giorno: «Al San Raffaele di Milano è morto Raimondo Vianello. Con lui scompare una storica figura della tv italiana, con la moglie Sandra Mondaini è stato tra i protagonisti del piccolo schermo. Avrebbe compiuto 88 anni a maggio. Dai tempi della storica coppia con Ugo Tognazzi alla sit-com "Casa Vianello" è uno dei volti più amati del piccolo schermo e non solo. Sandra si è chiusa nel suo appartamento e ha dato disposizioni di non voler vedere nessuno. Grande appassionato di calcio, e sport in generale, ha condotto per anni "Pressing", la prima trasmissione sportiva di Mediaset a fare concorrenza alla "Domenica Sportiva". L'ultima apparizione, con Sandra Mondaini, è stata l'anno scorso nella fiction "Crociera Vianello", in quello che sarà il passo d'addio di una delle coppie dello spettacolo più amate di sempre. Vianello si è spento giovedì mattina alle sette meno dieci all'ospedale San Raffaele di Milano per l'aggravarsi delle sue condizioni fisiche. I funerali si svolgeranno sabato nella chiesa di Dio Padre a Milano 2 dove il noto artista viveva con la moglie, Sandra Mondaini.
- A Cologno la camera ardente - Allestita venerdì negli studi televisivi di Mediaset a Cologno Monzese la camera ardente per accogliere il feretro di Raimondo Vianello. La camera resterà aperta dalle 11 alle 20. "E' un'iniziativa che apprezziamo molto, Mediaset è la nostra seconda casa", ha dichiarato Sandra Mondaini. I funerali saranno celebrati, invece, sabato alle 11, nella parrocchia Dio Padre, la chiesa di Milano 2 a pochi metri dall'abitazione dei Vianello. Dopo le esequie, la salma verrà trasferita a Roma, per essere interrata nella tomba di famiglia al cimitero del Verano.
- "Sandra Mondaini ha assistito il marito, poi ha avuto uno shock" - Prima di rientrare a casa a Sandra Mondaini, che è stata vicina al marito fino all'ultimo all'ospedale San Raffaele, sono stati dati dei tranquillanti. "Era sotto shock quasi come se non volesse accettare quello che era successo - ha raccontato chi l'ha assistita - E' stata molto vicino ad un crollo ed è stato necessario darle dei calmanti". Quando il marito è morto, Sandra è stata riaccompagnata a casa, nella residenza Acquario a Milano 2. A occuparsi di tutte le incombenze è la nipote di Vianello, Virginia, con la massima discrezione, secondo lo stile della famiglia. Sandra si è chiusa nel suo appartamento e ha dato disposizioni di non voler vedere nessuno. Sandra da 5 anni è costretta a muoversi su una sedia a rotelle. In precedenza aveva dovuto affrontare un tumore. Ne aveva parlato lei stessa chiaramente quando aveva annunciato il suo addio alle scene nel dicembre del 2008, presentando a Cologno Monzese il film tv "Crociera Vianello". "Ho avuto e combattuto il cancro e da tre anni convivo con questa malattia, la vasculite, che provoca l'infiammazione dei muscoli e dolori fortissimi - aveva spiegato allora - Ormai al massimo potrei interpretare una vecchia zia in carrozzella" (...)» (fonte: TgCom.it).
+ Il commento alla notizia del giorno: Sono profondamente dispiaciuto. Ma la cosa che più mi spaventa é che se ne stanno andando via uno dietro l'altro alcuni dei personaggi televisivi italiani più noti. D'accordo che per la loro età era preventivabile, ma 3 morti "televisive" nel giro di 10 giorni é abbastanza inquietante.

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14/04/10  C'é chi dimentica, e chi no 
mercoledì  Ma non era un bravo ragazzo? 



+ La notizia del giorno: «Come scoppiò lo scandalo Calciopoli? Nel 2004 la procura di Napoli apre un’inchiesta dopo le dichiarazioni dei presidenti di Cagliari (Cellino), Livorno (Spinelli), Venezia (Dal Cin) raccolte nell’ambito dell’indagine sul calcio-scommesse del 2003 (caso Bettarini-Marasco). In precedenza la procura di Torino aveva aperto un fascicolo sul fronte doping, intercettando Luciano Moggi e altri soggetti, fra cui il designatore Pairetto. Quell’inchiesta fu archiviata ma il procuratore Maddalena inviò gli atti alla Federcalcio per quanto riguarda i risvolti sportivi. Nel maggio del 2006 trapelano delle intercettazioni relative alla prima informativa dei carabinieri ai due pm di Napoli, Filippo Beatrice e Giuseppe Narducci. Si indagò su 39 partite, dal 26 settembre 2004 al 29 maggio 2005 (...)» (fonte: Gazzetta.it).
+ Il commento alla notizia del giorno: La gente lo vede ballare, presentare e parlare di calcio in tv, al massimo pensa a lui come ex marito di Simona Ventura, ma chi ha una buona memoria ricorda anche che il signor Stefano Bettarini é stato invischiato nella vicenda calcioscommesse del 2003. E' bene far tornare alla mente queste cose anche a chi magari dimentica facilmente...

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13/04/10  Metti un fine settimana su una piattaforma 
martedì  Idea realizzabile? 



+ La notizia del giorno: «"Seconda stella a destra e poi dritto fino al mattino". L'indirizzo da favola per l'isola che non c'è non è poi così utopico. Senza per forza dover essere Peter Pan un'idea precisa ce la si può fare alla Triennale di Milano. Si chiama Temporary Islands il progetto avveniristico ideato e creato dell'architetto israeliano Ronen Joseph per la trasformazione delle piattaforme petrolifere fuori produzione in alberghi, questi sì, da molte stelle. Occorre solo aver un po' di pazienza per addentrarsi e farsi trasportare "alla deriva" (per ora solo in rendering) di questo "sottomarino a mezz'aria", che è anche una "nave ancorata al largo" e un po' una "terra emersa" con l'intento preciso di far da "elegante lido del relax". Il progetto promosso da eni per ora "si configura come un esercizio creativo e non implica una sua reale applicazione" ci tengono a precisare. Eppure l'idea di viaggiare tra abissi e cielo, andando su e giù fra i piani di queste zattere grattacielo appare molto concreto. Ronen Joseph si è sperimentato nello sviluppo di tematiche innovative legate al "recupero e al riutilizzo sostenibile di installazioni petrolifere come le piattaforme, in modo da fornire suggestioni al dibattito sul loro riutilizzo una volta dismesse". Temporary Islands, esposto alla Triennale fino al 19 aprile, si fa così concept ideale della piattaforma-hotel. Tra chi pensa di catapultare nello spazio i rifiuti e chi cerca su altri pianeti risposte alla carenza di spazi ecco si materializza un'idea. Linee guida imprescindibili sono l'attenzione al recupero e la sperimentazione architettonica nel solco di "sostenibilità, creatività e capacità di immaginare il futuro". Vero è che lo smaltimento o la riconversione di piattaforme giunte a fine produzione è da tempo materia di studio da parte del mondo della ricerca. La vita media delle piattaforme oscilla tra i 10 e i 30 anni, dopo i quali si pone la questione dello smaltimento di una considerevole quantità di materiali. Il ripristino o la riconversione di una piattaforma, sottoposta agli adeguati interventi di bonifica e riqualificazione, permetterebbe di immaginare nuovi usi per le strutture esistenti. Il progetto ipotizza anche, sotto le piattaforme, la creazione di un "giardino marino" per il recupero del suolo che fa da base e contraltare ai giardini terrazza sospesi fra panorami da urlo. "Le piattaforme in disuso sono di varia forma, dimensione, estensione, altezza e fattura. Ogni progetto deve quindi essere valutato e studiato singolarmente" ci spiega Ronen Joseph che già vi immagina spazi dedicati a un esclusivo resort o, perché no, un museo galleggiante a contatto diretto col mare e i suoi tesori» e magari la pista d'atterraggio dell'elicottero dedicata "a un concerto". Il tutto con vista, nenache a dirlo, per un soggiorno da favola» (fonte: Il Sole 24 Ore).
+ Il commento alla notizia del giorno: L'idea non é poi così malvagia. Tutto sta a sapere se i costi per la conversione di utilizzo della piattaforma siano convenienti oppure no (e, da profano, direi proprio di no).
+ La parola del giorno: «Voltmetro» (So.). "[vòlt-me-tro] s.m. fis.: Strumento usato per misurare la differenza di potenziale elettrico".

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12/04/10  La forza di ricominciare da zero 
lunedì  Spinti da tanta buona volontà 
+ La notizia del giorno: «Un pizzico di coraggio, grande voglia di imparare e passione a volontà. Un mix che funziona sempre. Che si tratti di tessuti o di pastafrolla. Siamo a Prato, nella desolazione dei laboratori tessili, che uno dopo l'altro si arrendono alla crisi e alla concorrenza cinese. Una piccola storia di pasticcieri apprendisti dimostra che trovare nuovi sbocchi è possibile, anche per chi, a 50 anni, ha passato tutta una vita tra filati e tessuti. Crisi sinonimo di opportunità, lo ripetono in tanti, ma applicarlo a se stessi, mettersi su un'altra strada non è impresa facile. Da queste premesse nasce un corso che vuole dare coraggio e speranza a chi ha perso il lavoro e magari ha trascorso un'eternità nello stesso settore, ma che adesso è pronto a cambiare, superando ogni barriera materiale e psicologica. Diciassette i partecipanti (14 espulsi dal tessile), noncuranti della cabala: tutti vincitori dei voucher finanziati dalla provincia e assegnati dal centro per l'impiego. Tra i tavoli infarinati del laboratorio del Forno Guasti c'è Stefano Lenzi, 50 anni, senza un impiego dal 2008 quando il suo lanificio ha alzato bandiera bianca. "Dopo trent'anni di lavoro" - racconta - "ho ancora voglia di imparare: sto scoprendo un talento per i dolci del tutto inaspettato". La sua vicina di "banco" è Maura G., quarantenne operaia tessile in mobilità, che sogna di aprire una ditta di catering tutta sua. E poi Ali Hossain, classe 1978, nato in Bangladesh, "esperto" di filati ma senza un impiego da oltre un anno. La passione per la pastafrolla è lievitata anche per un patito di numeri e algoritmi: Simone Gabbiani, 36 anni, è stato a lungo programmatore free-lance. Dopo l'ennesimo progetto ultimato e relativo contratto scaduto, "avevo bisogno di cambiare radicalmente e questo corso mi sta restituendo fiducia". Tutti confidano nello stage finale retribuito in una delle tante pasticcerie pratesi. Che a detta di Massimo Peruzzi, presidente del Consorzio locale, faticano a "trovare personale qualificato per un lavoro che non risparmia sacrifici: queste persone sono molto motivate, hanno voglia d'imparare e quindi è anche più semplice insegnare". Il centro per l'impiego di Prato nel giro di un anno ha raddoppiato i colloqui di orientamento, da 5 a 10.000, e "acceso" 800 voucher, che hanno permesso a 200 persone di ritrovare un posto, come assistenti sanitari, gastronomi e saldatori, al termine dei corsi di formazione che hanno cambiato volto a tante storie lavorative. Nel palazzo moderno alla periferia della città oggi c'è un seminario per i cassintegrati in deroga. Nell'aula, insieme all'orientatrice, una quindicina di persone. Uno dopo l'altro i lavoratori condensano in una manciata di minuti una vita di lavoro e sacrifici. C'è l'impiegata da oltre vent'anni in una cooperativa di trasporti, ormai a orario ridotto, "visto che gli ordini sono dimezzati". E poi Sandra P., 44 anni, addetta al controllo qualità dei tessuti di una grossa ditta in crisi. "Nella mia vita" - racconta amara - "c'è stata tanta stoffa, da quando avevo 17 anni. Troppa: ora che vedo la mia società affittare i capannoni ai cinesi mi rendo conto di aver buttato via un mare di sudore". Stefania C., 40 anni, arriva da un piccolo trapuntificio, con appena tre dipendenti: "Ormai siamo in troppi, perché non c'è più lavoro". La più giovane, Laura V., è l'unica rimasta in un'azienda che realizza campionari: "Prima eravamo in sette, da tre mesi anch'io sono a zero ore". E poi Marcella e Johnny, tutti e due della stessa ditta: lei fa garzatura, lui trasporti. Vorrebbero prendere altre strade: Marcella ha il diploma da parrucchiera e Johnny punta a mettersi in proprio, "per aprire una pista da cross, che qui a Prato manca". L'aula si rianima e c'è chi ha voglia di scherzare: "Se la apri ci fai lo sconto" ripetono gli operai in fondo all'aula» (fonte: Il Sole 24 Ore).
+ Il commento alla notizia del giorno: Da quel poco che so, chi ha la forza per "ripartire" spesso raccoglie più successo del passato. Spero solo che sia così per tutto coloro i quali vogliono/devono ricominciare da zero.

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11/04/10  Si é svegliata persino Yale 
domenica  Meglio tardi che mai 
+ La notizia del giorno: «Dopo 25 anni di dibattito anche Yale si è decisa: nel prestigioso campus della `lega dell’edera´ dove hanno studiato presidenti e capitani di industria, ma anche famosi atleti, attori e attrici come Jodie Foster e Claire Danes il sesso tra professori e studenti è stato messo al bando. Pigmalione, addio. Le nuove regole, annunciate sulla rivista degli ex alunni dell’università, prevedono il divieto dei rapporti sessuali tra i professori e tutti gli allievi, non solo quelli che seguono direttamente i loro corsi. "I tempi sono assolutamente maturi per una decisione come questa", ha spiegato il vice-rettore Charles Long che si è battuto per la adozione del nuovo codice di comportamento fin dal 1983. Nei suoi decenni a Yale, Long ha visto molte love story tra i brillanti allievi dell’ateneo e gli intellettuali del corpo docente: spesso amori a lieto fine, mentre in altri casi il rapporto si è rivelato sbilanciato e distruttivo, talora al limite delle molestie sessuali. "Abbiamo la responsabilità di proteggere i nostri studenti da situazioni che rischiano di nuocere a loro personalmente e agli obiettivi per cui vengono a studiare a Yale". Fino ad ora a Yale erano vietate queste relazioni solo se l’insegnante aveva "responsabilità pedagogiche o di supervisione dirette" sull’allievo. "Ma era ora di finirla. I genitori dei nostri allievi non li mandano a Yale perché vadano a letto con i professori", ha spiegato Long. Nel mettere il sesso al bando tra insegnanti e allievi sul campus Yale in realta si è dimostrata il fanalino di coda rispetto ad altre università che già da anni hanno adottato norme simili. Negli anni Novanta l’Università della Virginia, proprio per evitare equivoci, aveva approvato un codice di autoregolamentazione draconiano: agli intellettuali del suo corpo docente era stato proibito ogni idillio, e perfino i contatti sociali, con gli studenti, anche quelli che non frequentavano la proprie classi. Quanto a Harvard, l’arci-rivale di Yale, aveva fatto da apripista. Negli anni Ottanta l’allora rettore Henry Rosovsky denunciò come "sempre sbagliate" le relazioni amorose tra studenti e professori mettendo in crisi alcuni illustri luminari. L’economista John Kenneth Galbraith, sposato allora da oltre mezzo secolo con un’ ex studentessa, fu costretto a chiedere lumi di comportamento per sentirsi rispondere che non doveva preoccuparsi: "Dopo tutto" - gli scrisse Rosovski - "c’era un tempo, molti anni fa, in cui queste cose erano di moda"» (fonte: Il Secolo XIX).
+ Il commento alla notizia del giorno: Lavorare nelle università é proprio una fatica eh... :p
+ Le frasi del giorno:
- «Ci avrei messo le mani sul fuoco» (So.).
- «Ci avrei messo gli arrosticini sul fuoco» (M0.).

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10/04/10  Li chiamano "report confidenziali" 
sabato  Nuova invenzione pubblicitaria? 
+ La notizia del giorno: «Alitalia al primo posto per puntualità fra le compagnie europee a gennaio. È quanto emerge da un report confidenziale dell'Aea, l'associazione delle compagnie aeree europee, anticipato sul web da Ticino finanza che sottolinea le performance negative della tedesca Lufthansa e la svizzera Swiss (che fa parte del Gruppo Lufthansa). Le due compagnie, infatti, secondo il report hanno accumulato i maggiori ritardi nei voli, piazzandosi agli ultimi posti della classica. È andata bene, invece, l'altra controllata Austrian che conquista la piazza d'onore. "Uno spaccato inedito e di grande interesse per valutare la qualità del servizio prestato dalle compagnie aeree europee all'avvio del 2010", scrive Ticino finanza. Secondo i dati riservati, con un tasso di puntualità dell'84,3% nei voli in partenza, Alitalia è al primo posto fra le 22 compagnie monitorate e di 11 punti sopra la media di tutte le compagnie aderenti all'Aea. Swiss si è piazzata al 19mo posto, Lufthansa al 21mo. Tra le grandi, Air France e Iberia al 13/o posto» (fonte: Il Sole 24 Ore).
+ Il commento alla notizia del giorno: Con tutto quello che Alitalia é costata ai risparmiatori ed ai cittadini italiani negli ultimi anni (fallimenti, tasse, prestiti statali, ecc.)... e con quello che costa ora (biglietti aerei)... dovrebbe essere puntuale al 100% per i prossimi 3 secoli! E comunque c'é qualcosa che mi "suona" male in quella definizione "report confidenziale Aea"... Mah... Per non parlare del fatto che si parla solo delle società note: vuoi vedere che tra le altre società che si comportano bene ci sono molte compagnie low cost? Indagherò meglio.

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09/04/10  Cinque, sei e Seven 
venerdì  Le statistiche di Microsoft 
+ La notizia del giorno: «A sei mesi dal lancio di Windows 7, in casa Microsoft è tempo di fare un primo bilancio. Per confermare al mercato che l'erede di Vista, il sistema operativo più criticato della storia della società di Redmond, sta riscuotendo il successo sperato e preventivato. Gli ultimi numeri resi noti da Steve Ballmer parlano del resto da soli: 90 milioni di copie vendute ad oggi nel mondo. In Italia, stando ai dati raccolti da Gfk e relativi alle vendite consolidate dagli operatori del retail a tutto febbraio 2010, la torta dei personal computer con Windows "inside" finita nelle case degli italiani è così ripartita: Seven copre il 74,8% (a ottobre, nel mese di lancio aveva catturato circa il 10% delle vendite), Vista l'11,1% e Xp il restante 14,2%. Tre computer su quattro venduti a inizio anno avevano quindi a bordo il nuovo sistema operativo. Sui portatili, invece, l'attuale impatto di Windows 7 è leggermente inferiore (siamo al 60,3%) ma stando a Gfk è solo una questione di tempo. Microsoft, da parte propria, ha tutta l'intenzione di accelerare questa tendenza e in tal senso si spiega la promozione (valida fino al 13 maggio) attraverso la quale chi possiede un pc con regolare licenza Xp o Vista può passare a Windows 7 Home Premium con 99 euro (rispetto ai 129 euro di listino). Con 59 euro, invece, si potrà aggiornare alla versione Premium la Starter Edition - la meno performante della nuova famiglia - installata sui netbook, netbook che oggi pesano per il 29% nell'economia del mercato italiano dei computer contro il 58% circa dei notebook e il 12% dei desktop. (...)» (fonte: Il Sole 24 Ore).
+ Il commento alla notizia del giorno: Cari omìni della Microsoft, dopo avermi "mollato" Vista credete davvero che io vi dia soldi per passare a Seven? Poveri illusi :) Seven me lo dovreste regalare!!!

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08/04/10  Bye bye American Express 
giovedì  C'era una volta l'America(n) 
+ Tra una passata di rasoio da barba e l'altra, oggi pomeriggio ho pensato che forse mi é sempre piaciuto studiare l'inglese perché il mio ex prof della scuola media era in gamba. Cioé, in aula era un simpaticone ed aveva un metodo di insegnamento alternativo e concreto (secondo me), ma effettivamente se non studiavi l'inglese le sue lezioni erano un incubo perché la pagavi cara :)
+ La notizia del giorno: «La Banca d'Italia ha bloccato l'emissione di nuove carte di credito da parte di American Express Europe dopo aver riscontrato delle irregolarità sotto i profili dell'usura, del riciclaggio e della trasparenza. Lo si apprende da fonti finanziarie. La Banca d'Italia, in particolare, ha riscontrato la mancata verifica e registrazione della clientela da parte dell'intermediario finanziario, nonché l'utilizzo di nominativi di comodo. Sotto il profilo della trasparenza è stata rilevata la mancata comunicazione del limite di disponibilità del credito. Il provvedimento è operativo dal prossimo 12 aprile. Di recente la Banca d'Italia ha bloccato l'emissione di carte di credito anche da parte del Diners Club Italia, che in serata ha chiarito la propria posizione con una nota. Il provvedimento, preso dal Direttorio di via Nazionale guidato dal Governatore, Mario Draghi, è emerso soltanto mercoledì sera dalla pubblicazione del Bollettino di Vigilanza di via Nazionale. Il Diners Club, intermediario finanziario vigilato da via Nazionale, è stato acquisito nel 2008 dalla holding Findale Enterprise che fa capo a investitori sloveni. Le carte di credito diffuse in Italia sono circa 300.000. La Banca d'Italia, si legge nel testo del provvedimento, ha riscontrato la "gravità delle inosservanze" in materia di adeguata verifica della clientela, obblighi di registrazione e archivio unico informatico. Inadempienze il cui protrarsi "espone la società a rilevanti rischi operativi, legali e reputazionali"» (fonte: Il Sole 24 Ore).
+ Il commento alla notizia del giorno: Adesso mi spiego perché ne girano sempre meno, da qualche anno a questa parte...

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07/04/10  Cabina vecchia fa buon brodo 
mercoledì  C'erano una volta i gettoni telefonici 
+ La notizia del giorno: «Vecchie cabine telefoniche, addio. Surclassate dalla diffusione dei cellulari, le 130.000 postazioni che ancora oggi si trovano in ogni punto del paese verranno poco alla volta smontate. Resteranno in funzione soltanto quelle collocate nelle caserme, nelle scuole e negli ospedali. O quelle per cui ci sarà una precisa, ed esplicita, richiesta da parte dei semplici cittadini o dei Comuni. L'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha infatti deliberato una revisione dei criteri della loro distribuzione che prende atto del cambiamento delle abitudini degli italiani e dei mutamenti tecnologici avvenuti negli ultimi dieci anni. Una revisione pubblicata nella Gazzetta Ufficiale che, nella sostanza, permette a Telecom Italia di non garantire più una copertura totale del territorio con una rete che è stata essenziale nello sviluppo italiano, a partire dal boom economico a tutti gli anni Ottanta, ma che oggi ha perso molta della sua utilità. Una rete che, rispetto a dieci anni fa, si è già nettamente sfoltita: se oggi le postazioni sono 130.000, nel 2000 erano 300.000. Questo cambiamento è collegato prima di tutto alla transizione tecnologica sperimentata nelle telecomunicazioni, che ha nella sostanza modificato il profilo giuridico dell'ex monopolista. Oggi la quasi totalità della penisola è coperta dalle reti per il cellulare. Dunque, fatte salve alcune zone franche come per esempio le scuole e gli ospedali, da alcuni anni non ha più senso la mappatura strada per strada del territorio con una cabina dopo l'altra, ultimo cascame dell'obbligo di servizio pubblico universale. C'è, poi, un aspetto pratico: dal 2001 a oggi l'utilizzo delle cabine si è ridotto del 90 per cento, sia come numero di conversazioni sia come media di minuti di "chiacchierate telefoniche". Dunque, al di là delle nuove infrastrutture immateriali della telefonia mobile, la sorte delle cabine è stata sancita prima di tutto dagli italiani. L'anno scorso, per citare un dato significativo, nell'80% delle postazioni sono state effettuate meno di tre chiamate al giorno. Il costo annuo complessivo dell'intera rete, a carico di Telecom Italia, sarebbe stimabile in un centinaio di milioni di euro. Tutto a questo, a fronte di una diffusione particolarmente fitta: in Italia se ne trova una ogni 450 abitanti, contro una media europea di una ogni 1.100 abitanti. La delibera dell'Agcom riporta che ogni anno "possono essere rimosse al massimo 30.000 postazioni telefoniche pubbliche". Tuttavia, una precisa procedura permetterà ai cittadini, agli amministratori locali, ai commercianti e agli imprenditori contrari alla rimozione di manifestare il loro dissenso. Un cartello, infatti, sarà affisso 60 giorni prima della data dello smantellamento. Chiunque potrà bloccarlo scrivendo all'Agcom. In questa maniera, dunque, si eviterà che i piccoli paesi della campagna siciliana, dell'Appenino tosco-emiliano o della montagna trentina restino senza telefono in piazza, a fianco della farmacia o vicino alla chiesa» (fonte: Il Sole 24 Ore).
+ Il commento alla notizia del giorno: E va bene, una "sfoltita" di cabine telefoniche forse é anche necessaria... Ma ci vuole la segnalazione della gente per dire di non togliere il telefono nella piazzetta di paese? Spero che nelle rimozioni abbiano anche il buon senso di lasciare direttamente sul posto la cabina situata in un posto "vitale" del paesino di turno.

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06/04/10  Ubi e buoi dei paesi tuoi 
martedì  Brutta aria nella concorrenza 
+ La notizia del giorno: «Sono 895 gli esuberi nel gruppo Ubi Banca su circa 20.000 dipendenti; 99 le filiali chiuse e 101 quelle declassate a minisportelli. Ecco i punti salienti della comunicazione inviata ìl 26 marzo da Ubi Banca ai sindacati sulla "fase B" del piano industriale 2007/10 seguito alla fusione del 2007. I sindacati sono già sul piede di guerra. Anche perché nella presentazione del bilancio 2009, il 22 marzo, si vantavano cifre positive: utili netti per 270 milioni, dividendo di 0,3 euro per azione, rafforzamento patrimoniale (Tier 1 al 7,96%, il migliore nel sistema). Oltre a "un significativo calo dei costi del personale: -7,5% annuo, taglio di 210 dipendenti nel 2009", e comunque "1.424 dalla fondazione del gruppo". Secca, quindi, la risposta congiunta datata 31 marzo di Fabi, Fiba/Cisl, Fisac/Cgil, Uilca e Ugl: "Si persegue solo un pesante taglio dei costi del personale (70 milioni strutturali), non giustificati dai risultati". Si prospetta un ulteriore "salto di qualità", mettendo in discussione anche le norme contrattuali. È indicata la prospettiva di aprire il fondo esuberi, con l'obiettivo di anticipare il pensionamento di qualche centinaio di bancari per "ridurre ulteriormente il numero delle risorse e il relativo costo unitario". "Non si confermano" - aggiungono i sindacati - "i lavoratori precari. Dove sono finiti gli sbandierati splendidi benefici di questa fusione? Ai nostri top manager l'ardua risposta insieme a una spiegazione sull'operazione Burani (perdita di 47 milioni) e sul flop del Fondo Cayman (persi 25 milioni)". Secondo Emilio Contrasto, responsabile Falcri, "è una scelta di retroguardia che oltre a non tenere conto della forza lavoro necessaria al reale sviluppo delle aziende, mostra l'evidente intenzione di abbandonare o indebolire il presidio di molti territori, al Nord come al Sud". Le trattative scatteranno già l'8 aprile. Inutile dire che saranno calde» (fonte: Il Sole 24 Ore).
+ Il commento alla notizia del giorno: Uhm, tempi cupi in arrivo... E comunque, pericolo scampato.

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05/04/10  Ciao Santi Licheri 
lunedì  Beh, 92 anni... 
+ Bella location, bella situazione, bella gente... Pasquetta positiva!
+ La notizia del giorno: «E' morto a Roma all'età di 92 anni Santi Licheri, il giudice forse più famoso del piccolo schermo, storico protagonista del programma di Mediaset Forum, condotto da Rita Dalla Chiesa. La notizia è stata confermata dalla stessa conduttrice. Nato a Ghilarza, in provincia di Oristano, il 13 aprile 1918, Santi Licheri è approdato a Forum fin dalla prima edizione (1985), dopo una brillante carriera di procuratore della Repubblica, giudice e magistrato che lo ha portato fino al grado di presidente aggiunto onorario della Corte di Cassazione. Dal primo giorno ha affrontato le controversie tipiche della trasmissione con garbo ed equilibrio, restandone un punto di riferimento fino alla penultima stagione» (fonte: Repubblica.it).
+ Il commento alla notizia del giorno: Beh, mi dispiace, però aveva anche la sua bella età. Gliene davo di meno.

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04/04/10  Storie di piccoli risparmiatori 
domenica  Auguri a tutti 
+ Buona Pasqua a tutti. A grandi e piccini, a belli e brutti.
+ La notizia del giorno: «Anche se è affacciata sul Mar Baltico, nel nord della Svezia, la ricchezza di Skellefteå non viene dalla pesca del merluzzo né dal taglio delle betulle, ma dalle miniere d'oro. Il dna dei suoi 35mila abitanti è quello dei minatori e cercatori di fortuna, abituati ad avere a che fare con metalli preziosi. A Skellefteå ha vissuto per 60 anni Curt Degerman, un clochard che ne ha passati 40 a vivere per strada, rovistando nei cassonetti per mangiare quello che ristoranti e fast food gettavano via. Ma ciò che lo aveva reso famoso fra i suoi concittadini era la forsennata caccia alle lattine di alluminio, attività che gli aveva fatto meritare il soprannome di "Burk-Curt" ("Curt lattina") e che gli permetteva di vivere, visto che vendeva il metallo come materiale da riciclo. Nel 2008, quando Curt morì nel sonno per un attacco cardiaco, i suoi parenti furono chiamati a occuparsi delle sue piccole cose. In casa trovarono 300 euro di spiccioli, ma la sorpresa fu minima a confronto di quella che ebbero quando misero le mani fra le sue carte: non solo Curt aveva 4.800 euro sul suo conto, ma anche 822mila euro di azioni e titoli in una banca svizzera, nonché 124 lingotti d'oro in una cassetta di sicurezza. In totale, una ricchezza di 1,2 milioni di euro. A quel punto un cugino che lo andava a trovare di tanto in tanto ha finalmente capito perché Curt passasse tutti i suoi pomeriggi nella biblioteca pubblica di Skellefteå a leggere accuratamente il "Dagens Industri", principale quotidiano finanziario della Svezia: Curt studiava l'andamento dei mercati e le quotazioni dei metalli, dati che usava per decidere in quali fondi investire i soldi che guadagnava con la vendita delle sue lattine. All'amorevole cugino Curt aveva lasciato la sua fortuna, ma quando la famiglia ha scoperto il tesoretto, anche altri parenti ne hanno rivendicato una parte. La battaglia legale è andata avanti per due anni e si è conclusa solo la scorsa settimana, quando la corte di Skellefteå ha stabilito un'equa spartizione dei soldi fra la famiglia. I vecchi della città avranno commentato che i tempi sono scambiati, a Skellefteå, perché la ricerca dell'oro si fa anche in tribunale e si diventa ricchi trovando lattine invece che pepite» (fonte: Il Sole 24 Ore).
+ Il commento alla notizia del giorno: Ha condotto uno stile di vita che non condivido, ma che comunque rispetto vista la sua intelligenza.
+ Le frasi del giorno:
- «Alla gatt si dice fristallà, a lu can ji si dic pussalà, alla gallina sciò... alla pecor tèèè, alla mucca arret e a lu porc tisch!» (AdG).
- «Ehhh... Era na vote che tenev' lu fisic...» (So.).
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03/04/10  Se n'é andato Maurizio Mosca 
sabato  Poco giornalismo, molto spettacolo 
+ La notizia del giorno: «E' morto la notte scorsa all'ospedale San Matteo di Pavia, Maurizio Mosca, il noto giornalista sportivo, per 20 anni alla Gazzetta dello Sport. A dare la notizia è stata la famiglia. Da tempo malato, Mosca aveva lavorato fino all'ultimo in televisione, alla radio e sui giornali. L'ultimo articolo è apparso ieri mattina sul suo blog: una presa di posizione sul complicato rapporto tra Josè Mourinho e Mario Balotelli. A giugno avrebbe compiuto 70 anni. Conduttore, opinionista e grande personaggio televisivo, Maurizio Mosca era nato a Roma il 24 giugno 1940. Figlio di Giovanni Mosca, grande umorista e giornalista, e fratello dello scrittore Paolo, ha iniziato la sua carriera lavorando per il quotidiano La Notte di Milano per poi diventare caporedattore alla Gazzetta dello Sport. Le prime esperienze televisive risalgono al 1979: ha debuttato come conduttore di un programma sportivo di un'emittente locale milanese. Successivamente ha diretto il periodico Supergol. Poi il piccolo schermo. Il programma che lo ha consacrato come un personaggio tv è stato L'appello del martedì (1991), che Mosca ha condotto indossando una toga da giudice in uno studio le cui scenografie ricalcavano un'aula di tribunale. Poi sono arrivati Calciomania, Guida al campionato, Controcampo, Zitti e Mosca, La Mosca al naso e Il processo del lunedì con Aldo Biscardi. Nel 2002 ha condotto con Paolo Liguori la trasmissione Senza Rete, in onda su Rete4. Dal 2004/2005 è stato l'opinionista fisso di Guida al campionato e Controcampo, trasmissioni di Italia 1 in cui Mosca ha messo in gioco tutta la sua carica di ironia, esprimendosi come opinionista ed esperto di mercato, azzardando colpi clamorosi che chiamava simpaticamente "bombe", mitiche quanto il famoso "pendolino"» (fonte: Gazzetta.it).
+ Il commento alla notizia del giorno: Ciao Maurizio. Anche se negli ultimi anni ho un pò scritto male di te perché mi ero fatto l'idea che ti fossi "convertito" allo spettacolo mettendo da parte la professione di giornalismo, mi dispiace che te ne sei andato.

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02/04/10  Tremori neroazzurri 
venerdì  Scricchiola qualcosa 
+ La prima notizia del giorno: «L'ex giocatore dell'Inter Christian Vieri ha chiesto alla Procura federale della Figc la revoca dello scudetto 2005-2006 della società nerazzurra e l'interdizione dalle cariche societarie per il presidente Massimo Moratti e del vicepresidente Rinaldo Ghelfi. Questo sulla scorta degli atti dell'inchiesta penale milanese sui dossier illeciti in cui Vieri figura parte lesa per una presunta attività di spionaggio ai suoi danni. Per la vicenda è in corso anche una causa civile nella quale Vieri chiede un maxi-risarcimento a Inter e Telecom. È nell'ambito di questa causa che sono stati acquisiti gli atti dell'inchiesta penale per la quale è in corso a Milano l'udienza preliminare. La clamorosa richiesta di revoca dello scudetto presentata da Vieri, assistito dall'avvocato Danilo Buongiorno, è basata, a quanto si è saputo, sulla presunta violazione dell'art.18 del Codice di giustizia sportiva che prevede, in caso di "violazione dello Statuto, delle norme federali e di ogni altra disposizione loro applicabili" da parte delle società, anche "la non assegnazione o revoca del titolo di campione d'Italia". La richiesta di interdizione di Moratti e Ghelfi è stata presentata in base all'articolo 19 del Codice sportivo che stabilisce le sanzioni per gli stessi casi a carico dei dirigenti» (fonte: Gazzetta.it).
+ La seconda notizia del giorno: «L'ex giocatore dell'Inter Christian Vieri ha chiesto alla Procura federale della Figc la revoca dello scudetto 2005-2006 - assegnato al club nerazzurro dopo le penalizzazioni di Juventus e Milan - e l'interdizione dalle cariche societarie per il presidente Massimo Moratti e del vicepresidente Rinaldo Ghelfi. La sorprendente richiesta è stata avanzata sulla scorta degli atti dell'inchiesta penale milanese sui dossier illeciti in cui Vieri figura parte lesa per una presunta attività di spionaggio ai suoi danni. La Procura federale aveva archiviato il fascicolo sui pedinamenti a danno di alcuni tesserati dell'Inter (oltre a Vieri, Mutu, Ronaldo, Vladimir Jugovic, Mariano Fabiani) e dell'arbitro Massimo De Santis già nel giugno 2007. Per la medesima vicenda è in corso anche una causa civile nella quale Vieri chiede un maxi-risarcimento proprio all'Inter e a Telecom Italia. È nell'ambito di questa causa che sono stati acquisiti gli atti dell'inchiesta penale per la quale è in corso a Milano l'udienza preliminare. La richiesta di revoca dello scudetto presentata da Vieri, assistito dall'avvocato Danilo Buongiorno, è basata, a quanto si è saputo, sulla presunta violazione dell'articolo 18 del Codice di giustizia sportiva che prevede, in caso di «violazione dello Statuto, delle norme federali e di ogni altra disposizione loro applicabili» da parte delle società, anche «la non assegnazione o revoca del titolo di campione d'Italia». La richiesta di interdizione di Moratti e Ghelfi è stata presentata in base all'articolo 19 del Codice sportivo, che stabilisce le sanzioni per gli stessi casi a carico dei dirigenti» (fonte: Il Sole 24 Ore).
+ Il commento alla notizia del giorno: Ho come l'impressione che ai piani alti dell'Inter comincino a fischiare le orecchie...

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01/04/10  Si piange anche ad Eurodisney 
giovedì  Chissà cosa direbbe Topolino 





+ La notizia del giorno: «È il terzo suicidio in meno di due mesi nell’universo del divertimento Disney a Parigi. Venerdì scorso, Franck Claret, direttore di un ristorante del celebre parco, 37 anni, quattro figli, si è impiccato a casa sua prima di tornare al lavoro dopo un periodo di malattia. Lo sconforto della crisi grava come una cappa anche sul mondo di Topolino. E si punta il dito contro le condizioni difficili sul lavoro, lo stress, le pressioni che, per i sindacati del parco, i dipendenti di Disneyland Paris devono subire ogni giorno. Dopo il caso France Telecom, scossa da un’ondata di suicidi, 35, tra il 2008 e il 2009, ora l’attenzione si sposta sul parco di divertimenti che, ad una trentina di chilometri da Parigi, è il più famoso ed il più visitato d’Europa. Alcuni sindacati sostengono che anche quest’ultimo suicidio è da considerarsi legato a problemi di lavoro. Ma la direzione non ci sta, smentisce categoricamente e denuncia anzi in un comunicato «il tentativo di far diventare questo dramma il simbolo di qualcosa che non esiste». Tre suicidi ed un tentato suicidio si sono verificati a pochi giorni l’uno dall’altro. L’incubo è iniziato a febbraio, quando un impiegato si è tolto la vita per «ragioni personali», aveva fatto sapere l’azienda. Tre settimane dopo, il 21 febbraio, Rabii Hourourou, 30 anni, cuoco in un ristorante del parco, si è gettato sotto ad un treno. Il giovane aveva appena ripreso a lavorare dopo mesi di depressione e aveva sporto denuncia per «molestie morali al lavoro». Il giorno prima un operatore di Eurodisney, 22 anni, aveva tentato di uccidersi dopo aver appreso del suo licenziamento. L’ultimo dramma infine venerdì. Il giorno del suo suicidio, Franck Claret avrebbe dovuto riprendere il lavoro. Era «un impiegato integrato e apprezzato dai colleghi e dalla gerarchia», ha riferito la direzione. Ma alcuni suoi colleghi hanno raccontato invece che Franck avrebbe voluto lasciare quel posto, che occupava da più di 10 anni, perché obbligato ad «ottenere sempre più risultati con sempre meno mezzi». Ha scelto di impiccarsi. Da venerdì scorso due riunioni di crisi si sono già tenute alla direzione di Disneyland Paris che, a febbraio, aveva avviato i negoziati sullo stress al lavoro, come era stato voluto dal governo dopo i suicidi a France Telecom. Intanto i sindacati hanno chiesto alla direzione di aprire un’inchiesta interna per analizzare le condizioni di lavoro, in particolare nel settore della ristorazione dove lavoravano due dei dipendenti che si sono tolti la vita» (fonte: Il Secolo XIX).
+ Il commento alla notizia del giorno: Purtroppo ad Eurodisney lavorano esseri umani e non Topolino, Pippo, Pluto e Paperino.

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