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 PENSIERI DI MAGGIO 2012 

M0r94n Benvenuti nell'Archivio Blog di M0r94n.

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Avvertenza: per la corretta interpretazione di alcuni "Pensieri di M0r94n" è indispensabile utilizzare il criterio "non tutto è come appare a prima lettura".


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31/05/12  Idoli ed ex idoli 
giovedì  Esaltati e malintesi 





+ Padri delle spose esaltati, che ti offrono caffé e vassoi di dolci, oltre ad aver lasciati pagati aperitivi al bar in occasione del matrimonio della propria figliuole.
+ La notizia del giorno: «Giuseppe Sculli e Safet Altic, il pregiudicato bosniaco al centro dell'inchiesta sul calcioscommesse, avevano un modo sicuro per convincere Luca Toni a collaborare al loro tentativo di aggiustare le partite: il ricatto.
L'intercettazione — In una telefonata del 3 maggio 2011 l'allora attaccante della Lazio e Altic, secondo quanto riportato nelle carte dell'inchiesta "Last New Bet", parlano di affari da "monetizzare" facendo riferimento a Luca "Peperone" Toni, passato intanto dal Genoa alla Juventus. L'attaccante nato a Locri dice di "essere in possesso di foto compromettenti del collega che lo ritraggono in atteggiamenti intimi con ragazze, utilizzabili per forzare la volontà del giocatore nel caso non si fosse dimostrato accondiscendente in alcune richieste". Sculli e Altic parlano di come utilizzare quelle foto e citano espressamente la possibilità di inviarle a Marta Cecchetto, compagna di Toni.
Ecco il testo della conversazione tra Altic e Sculli su Toni:
- Safet Altic: "E che dice Peperone (Luca Toni, n.d.r.) ieri?".
- Giuseppe Sculli: "Peperone è qua ancora... Ti giuro qua stasera lo vedo è rimasto qui, il coglione è qui. Mamma che coglione. Ha detto Carabinierovic ho detto se ti piglia Carabinierovic... Si incazza ehh? Ho detto guarda che le foto le ha ancora lui Sergio. No? Ti prego...".
- SA: "No non gli dire che non le abbiamo...".
- GS: "No ma io ce le ho davvero le foto".
- SA: "Giuri?".
- GS: "Te le giuro che le ho fratello".
- SA: (ride) "Merda... Tienile comunque... Se non siamo più amici con questo peperone".
- GS: (ride)
- SA: "Gli recapitiamo alla signora Marta... come si chiama".
- GS: "Marta Cecchetto... Allora gli dico Se che domani pomeriggio passi tu da lei. Gli dico di aspettare dai...".
La mente — Il ruolo di Altic emerge chiaramente dalle carte dell'inchiesta. Il bosniaco aveva contatti quotidiani con Sculli, di cui era amico e da cui ha ricevuto senza problemi in prestito la sua Audi A6, e diversi anche con altri giocatori del Genoa, in particolare Omar Milanetto, Domenico Criscito e Kakha Kaladze, con cui i contatti telefonici erano molto frequenti. Altic risulta anche "ben inserito nella realtà calcistica del Genoa", con "legami significativi" con Gabriele e Guido Morso, pregiudicati siciliani "ben conosciuti dagli appartenenti del gruppo ultras del Genoa nonché da diversi calciatori di tale società". In altre intercettazioni Altic organizza attraverso un intermediario la consegna di 1.500 euro a Sculli, che il calciatore riceve al casello autostradale di Serravalle Scrivia (Al) il 23 aprile 2011. "Luca non sapeva" — "Luca è sereno e non è a conoscenza di alcun tentativo di estorsione in suo danno". Arriva in serata la reazione a quanto emerso. Non da Toni, ma dal suo legale, l'avvocato Gian Pietro Bianchi, legale dell'ex attaccante del Genoa, in merito alle indiscrezioni sulla telefonata fra Giuseppe Sculli e Safet Altic. Bianchi spiega: "Luca non ne sapeva nulla e non ha mai assunto alcun comportamento che possa comportare un tentativo estorsivo. E' rammaricato che queste notizie giungano in un momento in cui è entusiasta di diventare papà"» (fonte: Gazzetta.it).
+ Il commento alla notizia del giorno: No comment, che é meglio :(
+ La frase del giorno: «Cantin'atollo» (M0.).
+ Il dialogo del giorno:
M0.: «Non ho fame, ho mangiato pasticcini oggi pomeriggio».
An.: «Come mai? Chi ha festeggiato?».
M0.: «Si sposa la figlia di un cliente».
An.: «Che ha fatto? La Comunione?».
M0.: «...?!?».

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30/05/12  Malintesi 
mercoledì  E pasticcini 
+ Padri delle spose esaltati, che ti offrono caffé e vassoi di dolci, oltre ad aver lasciati pagati aperitivi al bar in occasione del matrimonio della propria figliuole.
+ Il dialogo del giorno:
M0.: «Non ho fame, ho mangiato pasticcini oggi pomeriggio».
An.: «Come mai? Chi ha festeggiato?».
M0.: «Si sposa la figlia di un cliente».
An.: «Che ha fatto? La Comunione?».
M0.: «...?!?».

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29/05/12  Idee da non sottovalutare 
martedì  Un pò contorto, ma non male 



+ Oggi é martedì... menomale, così passa prima 'sta settimana del ca**o... Tu cosa vuoi?!? Cos'hai da dire?!? Sì, ho detto ca**o, perché? Non si può dire?!? Ca**o, ca**o, ca**o... Se non vuoi sentire le parolacce allora vatti a leggere il blog di Selvaggia Lucarelli, capito??? :p
+ La notizia del giorno: «Per scongiurare la terza guerra mondiale, quella dei debiti, uno studio del Boston Consulting Group (Bcg) dello scorso autunno («Back to Mesopotamia. The looming threat of debt restructuring») è arrivato a prefigurare che alla fine l'unica soluzione possibile potrebbe essere una riduzione concertata dei debiti totali (degli Stati, delle famiglie e delle imprese non finanziarie) di tutti i Paesi.
Bisognerebbe, secondo lo studio, portare il debito aggregato di ciascuna economia sotto il 180% del Pil (assumendo un tetto convenzionale del 60% del Pil per ciascuna delle tre categorie di operatori non finanziari).
Ma come operare tale riduzione? Il Bcg suggerisce di realizzare in modo coordinato un prelievo secco sugli asset finanziari delle famiglie, asset che rappresentano la parte più cospicua e facilmente mobilitabile del patrimonio netto delle nazioni. L'idea è interessante non perché la condividiamo, anzi siamo contrari alle patrimoniali, ma perché è la prova indiretta, come affermiamo da tempo, che non è il rapporto debito/Pil che dovrebbe dimostrare la "sostenibilità facciale" di un debito nazionale, bensì l'esistenza di un patrimonio nazionale cospicuo.
Se si vuole agire sul rapporto debito/Pil in misura consistente il Pil serve a poco: infatti, esso basta a stento a produrre il gettito fiscale con cui pareggiare il bilancio statale annuale. Per ridurre (o, meglio, dimostrare di poter ridurre) significativamente il rapporto debito/Pil bisognerebbe attingere (o dimostrare di poter attingere) alla ricchezza, sempre che ve ne sia a sufficienza. Se gli Stati e coloro che li valutano uscissero dalla logica del debito/Pil, per abbracciare quella ben più stringente del debt/equity, si capirebbe meglio quali sono i debiti realmente sostenibili e quelli che non lo sono. Cambierebbero anche i rating. Ma questo forse ai grandi Paesi, Usa in primis, non farebbe comodo.
Ma non è tutto. Il Bcg sostiene anche che per ridurre a livelli accettabili il debito aggregato dovrebbero essere tassati solo i cittadini più benestanti. Lo studio non spiega però i carichi individuali che si produrrebbero in tale ipotesi. Possiamo tuttavia cercare di capirlo aggiornando al 2011 gli stessi dati del Bcg, che risalgono al 2009, utilizzando a tal fine le stime sui debiti pubblici e privati forniti dall'ultimo Rapporto sulla stabilità finanziaria della Banca d'Italia, ed incrociando tali dati con quelli sulla ricchezza delle famiglie del Wealth Databook 2011 del Credit Suisse. Da questo secondo rapporto risulta chiaramente che l'Italia è il secondo Paese occidentale dopo gli Usa (e il terzo al mondo dopo il Giappone) per numero totale di adulti con un patrimonio finanziario ed immobiliare superiore ai 100mila dollari (circa 30 milioni di adulti italiani sono in questa situazione, cioè il 61% degli adulti, contro solo il 36% degli adulti americani e il 41% di quelli tedeschi).
Per ridurre il debito aggregato sotto il 180% del Pil, il debito italiano dovrebbe essere ridotto di 1.067 miliardi di euro (cifra pari al 67% del nostro Pil), quello tedesco di 802 miliardi, quello francese di 1.352, quello spagnolo di 1.144, quello inglese di 1.888 e quello americano di ben 9.553 miliardi di euro (cioè l'88% circa del Pil americano).
Quali Paesi sopporterebbero meglio un simile salasso teorico? Dipende dal livello di partenza del debito aggregato (Germania, Italia e Francia presentano i livelli in assoluto più bassi in percentuale del Pil) e dalla migliore distribuzione tra i cittadini della ricchezza privata che andrebbe tassata (l'Italia possiede di gran lunga la migliore distribuzione, con l'indice di Gini più basso). Se teoricamente, per ridurre il debito aggregato sotto il 180% del Pil, ogni Paese tassasse la ricchezza finanziaria dei soli adulti con più di 100mila dollari di patrimonio, l'imposta individuale secca meno elevata spetterebbe alla Germania (29mila euro), seguita a breve distanza dall'Italia (34mila euro) e, più staccata, dalla Francia (58mila euro).
Tra i Paesi più grandi e più ricchi quelli che dovrebbero tassare maggiormente i propri cittadini benestanti sarebbero la Gran Bretagna (72mila euro per adulto) e gli Usa (addirittura 113mila euro), mentre le cifre per Grecia, Spagna, Portogallo e Irlanda non sono nemmeno immaginabili per Paesi così travagliati (variando dagli 86mila ad oltre 200mila euro per adulto ricco). In pratica, soltanto Germania, Italia e Francia riuscirebbero a ridurre il proprio debito aggregato sotto il 180% del Pil senza prosciugare i patrimoni dei rispettivi cittadini più benestanti. Questo esercizio teorico, basato su un mix tra debt/equity e grado della distribuzione della ricchezza, è un potente indicatore di sostenibilità del debito: non indica la possibile soluzione per evitare la guerra mondiale dei debiti (come pensa un po' ottimisticamente il Bcg), ma dimostra indirettamente come dovrebbero essere ricalcolati oggi i rating nazionali se si volesse tener conto davvero dei fondamentali finanziari delle varie economie e delle interrelazioni tra debito pubblico e privato. L'Italia, in particolare, meriterebbe un rating molto migliore e più vicino a quello della Germania.
Se poi la Germania facesse squadra con Francia e Italia, avendo i tre "Paesi core" dell'Eurozona i debiti aggregati più sostenibili in rapporto alla ricchezza privata e alla sua distribuzione, la musica cambierebbe anche per l'Eurozona stessa, che potrebbe, in virtù della consapevolezza di possedere uno stato patrimoniale più solido, non solo soccorrere più concretamente la Grecia e gli altri Paesi dell'Eurozona più in difficoltà ma anche comunicare agli occhi del mondo un'immagine dell'Europa molto più florida di Usa e Gran Bretagna. Ma fin tanto che i rating si attribuiranno principalmente in base al rapporto debito/Pil, alla forza strategico-militare, all'accettabilità del dollaro quale mezzo di pagamento a livello mondiale e alla possibilità (che l'Eurozona non ha) di fare a piacimento il quantitative easing, ciò resterà solo un sogno» (fonte: Il Sole 24 Ore).
+ Il commento alla notizia del giorno: Ho dovuto rileggere l'articolo un paio di volte, dopodiché ho avuto l'impressione che l'idea proposta non sia malvagia. Può anche essere che, rileggendolo, io possa cambiare idea. Ma siccome per il momento non lo rileggerò, va bene così.
+ La frase del giorno: «Mauri avanza palla al piede» (mi dispiace non conoscere l'identità dell'ideatore di questa frase).

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28/05/12  Evoluzioni di diversi tipi 
lunedì  Cercasi calcio pulito 


(Marina and the Diamonds - "Primadonna")

+ Ho scoperto per caso l'evoluzione di questa canzone, e l'ho riordinata dalla versione più "leggera" a quella più "pesante" (che preferisco).
+ Massimo Di Cataldo, talento della musica italiana, che fine hai fatto???




(fonte: Gazzetta.it)

+ Avete del Plasil? :(
+ La notizia del giorno: «Domenico Criscito non andrà agli Europei. L’annuncio è stato dato da Demetrio Albertini, vice presidente della federcalcio e capodelegazione della Nazionale per Euro2012, che ha iniziato a parlare poco dopo le 13 nell’aula magna di Coverciano. (...)
Lei crede nella versione di Criscito? Risposta di Demetrio Albertini: "Non deve essere convincente con me, la sua versione è credibile e mi ha convinto, abbiamo accennato anche alla storia della foto, ma lui non sa ancora i capi d’imputazione. Ha la serenità per dimostrare tutta la sua innocenza". (...)» (fonte: Corriere dello Sport).
+ Il commento alla notizia del giorno: Freeeeechete! Probabilmente si riferiva alla serenità di venire bene in foto...
+ La frase del giorno: «Ahhh, ma allora Garibaldi di nome non si chiamava Fuferito?!?» (dal "Best di Prevignano" di oggi).
+ La notizia plausibile del giorno: «Signori, Doni, Mauri, Milanetto... anche la Nazionale detenuti si sta pian piano formando per puntare agli europei!» (I.P.).

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27/05/12  Che confusione 
domenica  Caro il mio M.C. 
+ E così, caro M.C., tu stasera festeggi... Mi fa piacere... E dimmi un pò, come ti sei sentito qualche anno fa mentre esultavi come un pazzo al gol di Cherubini insieme ad altri 2.500 tifosi del Chieti in curva ospiti all'Adriatico? Cosa provavi quando a fine partita eri rimasto soddisfatto e senza voce? ;)
+ La notizia del giorno: «L'Italia non è la Grecia e neppure la Spagna. Le banche non sono, come ad Atene, al collasso dovendo ricapitalizzare le perdite per ben 28 miliardi subite dal taglio dei bond ellenici che possedevano in portafoglio. Non siamo neppure ai livelli di Madrid dove ormai i salvataggi pubblici (vedi Bankia) sono all'ordine del giorno. E non è un caso che in ambedue i Paesi il termometro della crisi bancaria sia nella fuga dei depositi: le banche elleniche hanno perso almeno un quarto dei conti correnti dall'inizio della crisi e da Madrid l'emorragia dei correntisti è costata almeno 65 miliardi nell'ultimo anno.
È il fuggi fuggi dei clienti dalle banche lo spauracchio che agita di questi tempi le autorità politiche di tutta Europa. E l'Italia da questo punto di vista fornisce più di una rassicurazione. Gli ultimi dati dell'Abi, l'associazione bancaria italiana, dicono che la massa dei depositi degli italiani presso gli sportelli degli istituti ammontava a fine aprile a 1.137 miliardi di euro. In aumento dell'1,5% rispetto all'aprile 2011. Non poca cosa vista la forte turbolenza che imperversa ormai da molto tempo sul credito in Italia e nei paesi dell'Europa meridionale.
Esodo estero per 92 miliardi - Ma quel dato misura solo il grado di affezione degli italiani verso il loro sistema bancario non quello di risparmiatori e investitori stranieri. Qui la sofferenza è invece evidente.
Sempre l'Abi racconta che per il nono mese consecutivo è proseguita invece la fuga degli stranieri. A marzo 2012 i depositi dall'estero sono stati pari a 366 miliardi, il 20% in meno di un anno prima e addirittura il 16% in meno sul mese di febbraio 2012. Un'accelerazione evidente che testimonia della diffidenza sempre più accentuata degli stranieri rispetto alla tenuta del sistema bancario italiano. In soldoni in un anno dal marzo 2011 al marzo 2012 il flusso netto di provvista dall'estero è stato negativo per 92 miliardi con la quota estera sul totale depositi scesa dal 17% al 13%.
Che vuol dire tutto ciò? Che l'Italia ha tenuto rispetto al panico diffusosi in Grecia e Spagna, ma solo grazie all'apporto degli italiani. Che hanno continuato a finanziare le banche di casa e a coprire di fatto quel buco di oltre 90 miliardi provocato dall'esodo straniero.
Una sorta di nuovo patriottismo finanziario. Che fa per ora argine alla crisi di fiducia generalizzata che incombe sul settore del credito» (fonte: Il Sole 24 Ore).
+ Il commento alla notizia del giorno: E' giusto che venga dato risalto anche a queste notizie positive, e non soltanto alle negative.

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25/05/12  Festa a sorpresa 
venerdì  Torta riuscita 



+ Un impegno calcistico mi ha impedito di partecipare a pieno ad una festa a sorpresa, che a detta dei presenti é riuscita benissimo (la sorpresa) ed a detta mia é riuscita altrettanto positivamente (la festa). Auguri Si.Ri.!
P.S.: la prossima volta, quella torta lilla me la finisco da solo!

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24/05/12  Mas que nada 
giovedì  Infatti 



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21/05/12  Chiarimenti 
lunedì  Semplice, no? 
+ La frase del giorno: «Sono un essere altamente asociale e tremendamente socievole. Per questo ascolto tutti ma parlo con pochi» (Tu.).

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20/05/12  Ancora tu, ma non dovevamo verderci più? 
domenica  Basta terremoti, basta! 



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19/05/12  Opinione pubblica 
sabato  Eh già... 


(Garbage - "Blood for Poppies")

+ La frase del giorno: «Un'opinione pubblica bene informata è la nostra corte suprema. Perché ad essa ci si può sempre appellare contro le pubbliche ingiustizie, la corruzione, l'indifferenza popolare o gli errori del governo; una stampa onesta è lo strumento efficace di un simile appello» (Joseph Pulitzer).

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18/05/12  Bugie americane che iniziano a scricchiolare 
venerdì  Le crepe crescono 
+ La notizia del giorno: «Jamie Dimon sapeva e aveva anzi approvato le rischiose strategie della sua banca, Jp Morgan. E quel rischio minaccia di rivelarsi sempre più vasto e ramificato: accanto alle fallite scommesse nei derivati sul credito la divisione sotto accusa, il Chief Investment Office (Cio), avrebbe accumulato un portafoglio di cento, forse 150 miliardi di dollari in titoli che potrebbero rivelarsi «tossici», dagli Abs, Asset backed securities, a prodotti strutturati, ovvero investimenti simili a quelli che nel 2008 scossero il sistema finanziario.
L'esposizione è stata portata alla luce dal Financial Times, che ha citato fonti di trading. La banca sarebbe stata in particolare il più grande compratore di titoli garantiti da mutui in Europa negli ultimi tre anni e aveva fatto man bassa di complesse securities legate al debito sui mercati internazionali. Il Cio, in tutto, secondo quanto emerso in precedenza, gestiva un gigantesco portafoglio da quasi mezzo miliardo.
Il ruolo di Dimon nelle controverse attività, più diretto di quanto finora parso, è stato dimostrato dal Wall Street Journal. Il chief executive, secondo fonti bancarie, aveva dato il proprio via libera ai principi generali delle scommesse poi messe in atto anzitutto dall'ufficio di Londra del Cio. Anche se in seguito è rimasto scioccato dalla scoperta delle perdite e dei rischi che aveva sottovalutato.
Il Journal cita un vertice interno del 30 aprile durante il quale a Dimon fu presentato il resoconto delle perdite, che potrebbero superare i cinque miliardi. La sua reazione fu di incredulità: chiese di vedere subito tutte le posizioni. In seguito, durante riunioni formali come davanti a un bicchiere di vodka, avrebbe confessato ad altri dirigenti il rimorso per gli errori commessi. «Non mi sono accorto di qualcosa di grosso», ha ammesso anche alla moglie. Parlando al Journal, Dimon ha detto di aver imparato una lezione: «Mai compiacersi dei successi passati».
Dimon aveva approvato le linee guida delle operazioni ma, con un insolito laissez faire, non ne aveva verificato esecuzione o dettagli, delegati a una divisione di cui si fidava ciecamente e che lo aveva ammaliato garantendo ingenti profitti negli anni scorsi. Il Chief investment office era guidato da Ina Drew e Dimon iniziamente avrebbe anche resistito alle pressioni per un suo allontanamento, poi avvenuto. Altre divisioni della banca erano al contrario sottoposte a controlli molto più rigorosi da parte dell'amministratore delegato.
JP Morgan dovrà presto rispondere dei sospetti di aver minimizzato o nascosto le perdite al mercato. Dimon ha fatto sapere ieri di aver accettato l'invito a testimoniare al Senato in giugno. Il dibattito sull'entità delle perdite e sui tempi della loro comunicazione alla Sec è stato per giorni oggetto di intenso dibattito nella banca. Dimon il 27 aprile ritardò l'invio alla Sec di documenti trimestrali spiegando che doveva comprendere meglio l'impatto delle scommesse andate male» (fonte: Il Sole 24 Ore).
+ Il commento alla notizia del giorno: Oh oh oh, che birbantelli! Ma come? Non erano solo gli europei i cattivoni dell'economia mondiale? :p

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16/05/12  Chiacchieroni 
mercoledì  E pallonari 
+ E' da un anno e mezzo che sento parlare in maniera tragica, depressa, infelice e traumatica di un certo tipo di lavorazione di pratiche. Da ignorante della materia, ho sempre immaginato che si trattasse di chissà quale tipo di tortura moderna, attraverso la quale il datore di lavoro spreme il malcapitato dipendente di turno. Poi, d'un tratto, mi capita di vederne ben due in un giorno solo, e capisco che la realtà é completamente diversa. Beh, allora ho capito: jtqaf!
+ La notizia del giorno: «Secondo un nuovo studio condotto da esperti britannici, la flatulenza dei dinosauri avrebbe contribuito al riscaldamento climatico 200 milioni di anni fa.
I risultati dell’analisi, pubblicati oggi sulla rivista scientifica Current biology, rivelano che i problemi intestinali dei dinosauri diedero un importante contributo all’effetto serra. L’autore dello studio è David Wilkinson, scienziato dell’università di Liverpool John Moores, secondo cui gli animali estinti produssero ben 570 milioni di tonnellate di metano, cioè l’equivalente del livello prodotto oggi complessivamente da allevamenti di bestiame, attività agricole e industriali.
Sarebbe quindi questo il motivo dell’estinzione dei dinosauri? Noi ne conosciamo di persone in grado di estinguere anche l’intero genere umano…:)» (fonte: LinkCuriosi.it).
+ Il commento alla notizia del giorno: Ahhh... ecco perché! :p
+ La frase del giorno: «No, non abbiamo ancora il risultato, quindi ci vediamo domani» (Ma.).

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15/05/12  Lettera aperta all'amico greco 
martedì  Ultima spiaggia ellenica 
+ Amico greco, inteso come abitante della Grecia, paese dal passato dorato, dal presente di stagno e dal futuro di plastica. Sì, dico a te amico greco, a te che lavori nel supermercato vicino casa ad Atene o che noleggi i gommoni in qualche isola. Tu non mi hai fatto niente di male, sei come me, come noi altri europei. Il tuo paese storicamente e geograficamente mi é sempre stato simpatico. Non ancora l'ho mai visitato, e non escludo che un giorno lo farò (ma non a breve, sai com'é...). I disegni sulle tue monete sono originali: certo, su quella da 1 euro avreste potuto mettere partenoni, belvederi, monti, mari, templi, elmi antichi... ed invece avete optato per un gufo, ma va bene lo stesso. Dicevo, io non ce l'ho con te e con i tuoi connazionali, magari lavori 10 ore al giorno e ti spacchi la schiena, o ne lavori solo 2 alla settimana, oppure ti godi la vita senza muovere un dito, proprio come noi altri europei. Ecco, in fondo siamo tutti un pò simili in Europa, per questo non mi sei affatto antipatico.
Però... devo dirtelo amico greco, un difetto ce l'hai. Non tu, ma il tuo paese: hai una classe politica raccapricciante. Ti spiego: noi in Italia ne abbiamo viste di tutti i colori al Governo negli ultimi 40 anni, e non abbiamo brillato in fatto di qualità. Ma voi... che ca**o avete votato nel vostro paese nello stesso periodo?!? Voglio dire, sì, va bene, noi in Italia non é che possiamo tanto permetterci di giudicare l'operato altrui considerando la situazione nella quale siamo finiti "grazie" alla incapacità di certi soggetti ai quali (purtroppo) é stato dato potere in passato, ma per fortuna c'é un Monti che sta cercando di riportarci sulla retta via (n.d.M.: amico italiano, prima di dire male a Monti, documentati sul suo programma di governo e sulle sue intenzioni manifestate per raggiungere necessariamente l'obiettivo da lui proclamato).
Perché "truccare" i bilanci dello stato greco per entrare in Europa? Perché permettere tutta quella evasione fiscale? Perché tollerare tutta quella corruzione? Insomma, perché volevate entrare per forza in Europa se non avevate i requisiti? Lo so, lo so, amico greco, il tuo pensiero é rivolto al muletto da utilizzare in magazzino o al pieno di carburante da fare al tuo furgone per poter effettuare le consegne in tempo, e di questioni europee non sei bene a conoscenza. Però, vedi amico greco, volevo dirtelo: io non ce l'ho con te e con la tua nazione, né io e né gli altri europei. Noi ce l'abbiamo coi vostri politici incapaci, che stanno creando il caos in Europa. Cercate di scegliere bene il nuovo governo, perché le attuali elezioni sono l'ultima spiaggia per il vostro futuro.
Saluti, ed in bocca al lupo.
+ La notizia del giorno: «La decisione del presidente della Repubblica Karolos Papoulias di indire nuove elezioni in Grecia dopo quelle dall'esito inconcludente del 6 maggio è il risultato di una settimana segnata da bracci di ferro diplomatici, dichiarazioni estemporanee, insofferenze politiche, ad Atene, ma anche nelle altre capitali della zona euro. Ieri, la moneta unica si è indebolita, le borse sono calate, i rendimenti obbligazionari dei paesi più deboli - Italia e Spagna in testa - hanno superato il 6 per cento.
"Mentre le elezioni della settimana scorsa hanno riguardato principalmente la politica di austerità di bilancio" - spiega Erik Nielsen, economista di UniCredit -, "le prossime saranno un referendum sull'euro". Il commento è anche un avvertimento all'establishment europeo. La classe politica greca non è riuscita a mettersi d'accordo sulla formazione di un nuovo governo, creando nella zona euro le condizioni per un nuovo sconquasso alla Lehman Brothers. Anche i partner europei hanno le loro colpe.
Negli ultimi giorni hanno maneggiato la carota e il bastone, fatto pressione sulla Grecia perché formasse al più presto un nuovo governo, oscillando tra dichiarazioni di principio sulla sovranità democratica del paese e minacce di abbandonare i greci al loro destino. Fare pressione è un'operazione delicata. Se non produce effetti rapidamente, chi utilizza questo strumento rischia di fare overshooting come si dice sui mercati valutari, più semplicemente di esagerare.
È successo nei giorni scorsi quando il ministro delle Finanze austriaco Maria Fekter, ha affermato provocatoriamente: "La Grecia non può uscire dalla zona euro ma può abbandonare l'Unione europea e quindi la moneta unica, i trattati lo prevedono". Agli occhi di un investitore a Singapore o a Hong Kong, ignaro delle sottigliezze della politica europea, alcune dichiarazioni dei giorni scorsi sono sembrate il benestare a uno smembramento dell'unione monetaria.
Il presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude Juncker è stato costretto a correggere il tiro, in un gioco delle parti che si è rivelato pericolosissimo: ha quindi definito "irrefrenabile" il desiderio della zona euro di mantenere la Grecia nell'Unione monetaria. Poiché la ristrutturazione del debito greco all'inizio dell'anno si è svolta senza troppi patemi d'animo, molti ritengono nello stesso modo che l'uscita della Grecia dall'Unione monetaria potrebbe essere tutto sommato gestibile.
A Bruxelles numerosi diplomatici non nascondono la loro preoccupazione. In tedesco si parla di Unzeitgemässigkeit, un concetto che indica l'inopportunità temporale degli eventi che finiscono in una data fase per scontrarsi l'uno con l'altro trasformandosi in una miscela incontrollabile. L'uscita della Grecia dalla zona euro potrebbe influenzare anche la Spagna, alle prese con una crisi bancaria, fino a provocare un effetto-domino che facilmente trascinerebbe con sé anche l'Italia.
Chi vuole essere ottimista, fa notare una contraddizione che potrebbe nascondere una via di uscita: il 6 maggio, il 68% dei greci ha votato per leader politici che esigono in un modo o nell'altro di rivedere il programma di aggiustamento firmato con l'Europa. Al tempo stesso il 78% degli elettori vuole che "il governo faccia tutto il possibile per rimanere nella zona euro". Dinanzi a queste cifre, c'è chi crede che i partiti più estremisti saranno costretti ad ammorbidire le loro posizioni.
Comunque rivedere semplicemente il mix di politica economica tra crescita e austerità rischia di non convincere né la società greca, né i mercati finanziari, in un contesto nel quale l'urgenza impone scelte più rapide e più drastiche, come per esempio una graduale mutualizzazione dei debiti. Il Parlamento europeo ha approvato lunedì in commissione una proposta in questo senso, attraverso un fondo di redenzione (redemption fund), con il voto favorevole dei socialdemocratici e dei liberali tedeschi. Una strada percorribile?» (fonte: Il Sole 24 Ore).

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13/05/12  Pagare! Pa-ga-re! 
domenica  E avanti un'altro 


+ La notizia del giorno: «Condanna e risarcimento ai giornalisti Mediaset "vittime" delle sue incursioni. Il tribunale monocratico di Roma ha inflitto a Gabriele Paolini, il "teledisturbatore", alias cavalo pazzo, sei mesi di reclusione oltre al pagamento, a titolo di risarcimento danni, di 30.000 euro complessivi di cui la metà da versare subito alle parti offese: i giornalisti Fabio Tamburini, Cristina Bianchino e Lorenzo Montersoli.
Gi episodi risalgono, in particolare, al 13 e il 15 dicembre 2008 e il 12 gennaio 2009, con Paolini che, alle spalle dei cronisti, mostrava "il segno delle corna" o gridava "frasi sconnesse", come recita il capo di imputazione.
"Non mi aspettavo questa condanna alla provvisionale immediatamente esecutiva", ha commentato, a fine udienza, Paolini che ha annunciato aver fondato anche un partito politico. "Si chiama Basta il coraggio, una massima che si ispira a Gabriele D'Annunzio. Ma non ho alcuna intenzione di candidarmi, è solo un modo per poter dire la mia". Leggendarie alcune sue incursioni video che ormai fanno parte della storia delle televisione italiana. Una su tutte quella con Paolo Frajese ai mondiali di Francia del 1998, con il compianto Frajese che lo prende a calci.» (fonte: Il Sole 24 Ore).
+ Il commento alla notizia del giorno: Troppo poco?

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12/05/12  Toh, gli americani si ricordano di loro stessi! 
sabato  Sta cambiando il vento? 
+ La notizia del giorno: «Uno «schiaffo» da due miliardi di dollari a JP Morgan e al suo amministratore delegato James Dimon, finora celebrato come il nuovo re di Wall Street. E un boccone amaro anche per tutte le grandi banche americane, che hanno assicurato di aver migliorato enormemente la gestione del rischio e denuciano il pericolo di strette troppo severe nella regolamentazione. Le scioccanti perdite rivelate giovedì notte dalla più grande banca americana nel trading di derivati, che potrebbero salire a tre miliardi nel clima di volatilità dei mercati, hanno scosso la finanza e la politica: hanno riaperto il dibattito sugli eccessi speculativi e i pericoli che seminino nuove crisi. Il colossale passo falso di JP Morgan – una super-scommessa sbagliata sul miglioramento della salute di un gruppo di aziende – ha scatenato tensioni in Borsa: JP Morgan, ha ceduto quasi il 10% per poi assestarsi a un calo dell'9,3 per cento. E la prima bocciatura arriva da Fitch, che ha tagliato la valutazione su JP Morgan ad «A+» da «AA-». L'agenzia di rating ritiene i 2 miliardi di dollari di perdite «gestibili» ma evidenzia come la «magnitudine delle perdite» implichi una mancanza di liquidità e sollevi dubbi sull'appettito per il rischio e la supervisione della banca. E Moody's, che ha minacciato declassamenti di 17 banche globali per metà giugno, potrebbe calcare di più la mano sugli istituti americani. A Washington, intanto, si moltiplicano le richieste di accelerare le riforme del settore, a cominciare dalla Volcker Rule che colpisce il trading speculativo delle banche. «È difficile sostenere oggi che le banche non abbiano bisogno di nuove norme per evitare azioni irresponsabili», ha detto il deputato Barney Frank, autore della legge Dodd-Frank. Il Senatore Carl Levin ha aggiunto che «le banche chiamano hedging scommesse rischiose che non dovrebbero mai fare». Scompiglio è filtrato anche tra le authority: la Sec ha avviato un esame del caso e il suo presidente Mary Schapiro ha affermato che tutti gli organismi di controllo sono «concentrati» su JP Morgan. La Fed, secondo gli operatori, potrebbe fermare i piani di dividendi e buyback azionari da parte degli istituti nonostante abbiano passato gli stress test. JP Morgan, in realtà, può assorbire i costi immediati della debacle: solo nel primo trimestre ha intascato profiti per 5,4 miliardi. Dimon si è inoltre affrettato da giovedì sera, in una conference call, a offrire un mea culpa: ha negato che le riforme avrebbero impedito lo smacco e parlato piuttosto di «grossolani errori» nella strategia di hedging, di «cattiva esecuzione e supervisione». Il disastro d'immagine e gli interrogativi che solleva, però, sono più pesanti delle cifre. Anzitutto sulla trasparenza dei rischi e della loro gestione: alcune banche, ad esempio, potrebbero finire sotto osservazione per aver di recente aumentato l'esposizione a Paesi in difficoltà del Vecchio Continente. Non sono, inoltre, solo le autorità americane a voler fare luce: la Fsa britannica si sta muovendo dopo che al centro della vicenda è emerso l'ufficio di Londra del Chief Investment Office della banca, l'oscura divisione paradossalmente incaricata della protezione dal rischio e guidata dalla 55enne Ina Drew, molto vicina a Dimon. Un suo trader, il francese Bruno Michel Iksil che in passato aveva generato guadagni da cento milioni l'anno, ha orchestrato le scommesse ora mostratesi fallimentari. Ha ammassato una posizione da cento miliardi in derivati, in particolare su un indice legato ai corporate default, il CDX.NA.IG.9, che comprende 121 grandi società nordamericane. Vendendo credit default swap, protezione, sull'indice ha puntato su un miglioramento delle condizioni per le aziende. Quando è accaduto il contrario, nelle ultime sei settimane sono scattate le perdite. Iksil era stato già in aprile battezzato dai media americani la London Whale, la Balena di Londra, per le dimensioni delle sue operazioni in grado di influenzare il mercato. Non tutta la finanza ha però perso con lui: accettando la scommessa di JP Morgan, puntando cioè contro la premessa di Iksil, una dozzina di hedge fund ha guadagnato 30 milioni ciascuno» (fonte: Il Sole 24 Ore).
+ Il commento alla notizia del giorno: Stanno cercando di spostare l'attenzione sull'Europa, ma i problemi d'America continuano ad essere enormi... E se ora gli occhi degli investitori tornassero (giustamente) a guardar male l'America? :p

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09/05/12  L'altra campana 
mercoledì  Chi mente? 
+ La notizia del giorno: «"Prima di tutto devo chiedere scusa alla società, ai compagni e ai tifosi, a Delio Rossi non ho detto nulla di brutto". Lo ha raccontato Adem Ljajic in un'intervista a Violachannel, il sito ufficiale della Fiorentina. Il ventenne attaccante serbo è stato sospeso dalla società viola per la rissa con Delio Rossi scoppiata al 32' del primo tempo, dopo la sostituzione, duranta la gara con il Novara una settimana fa. Una vicenda costata il licenziamento al tecnico romagnolo. "Il mio gesto non è stato bello, ero arrabbiato perchè la squadra perdeva, ma poi è successa una cosa brutta. Io ho detto al mister 'Sei un grande, bravo così, non mi aspettavo quanto poi accaduto. Lui mi ha detto parole brutte, tutti hanno visto, è stata una situazione difficile".
- L'aggressione - Ljajic ha smentito di aver insultato Rossi e la sua famiglia: "Le mie frasi in serbo? Lui mi ha detto 'stronzo', 'ti voglio ammazzare', allora io ho replicato in serbo dopo le botte, ma senza dire nulla di brutto". Durante l'intervallo, nello spogliatoio, il clima è rimasto incandescente: "Il mister ha buttato via la lavagnetta ed è venuto subito da me, mi ha detto delle cose e io a lui". Il caso è finito sui media di tutto il mondo: "È stato difficile per me ma soprattutto per la mia famiglia che hanno visto quei video, quelle foto. Hanno visto tutti in Serbia, i miei nonni, babbo, mamma, i miei fratelli. Ora mi sono un po' calmato, i compagni mi sono stati vicino e questo è stato importante - ha detto il giocatore - mi dispiace essere stato sospeso dagli allenamenti, la società si è arrabbiata. Ma io non mai avuto problemi con gli allenatori, questo è il primo, ora però non vorrei più parlarne". Ljajic vuole guardare avanti e tornare a giocare possibilmente con la Fiorentina con cui ha un contratto fino al 2014: "Il mio futuro è a Firenze, qui ho comprato anche casa, dopo le vacanze vengo per il ritiro poi vedremo cosa succederà"» (fonte: Tuttosport).
+ Il commento alla notizia del giorno: Ascolta il consiglio, trasloca...

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06/05/12  Razzisti nel mondo 
sabato  Sono ovunque, sigh 
+ La notizia del giorno: «La comunità nera giamaicana ha preso malissimo la storia d’amore fra Usain Bolt e la bella stilista di moda Lubica Kucerova (altrimenti nota come Lubica Slovak), con cui il velocista sta da sei mesi e, a detta degli amici, “in maniera molto seria”, perché la ragazza è bianca. Un affronto per la gente del posto, che accusa il campione del mondo dei 100 e 200 metri “di soffrire del complesso della donna bianca che colpisce molti uomini neri di successo” e lo definisce addirittura “il nuovo Tiger Woods” (che, prima del divorzio, era sposato con la modella svedese Elin Nordegren). A scatenare la campagna “anti Lubica” (che è nata in Slovacchia ma si è trasferita in Giamaica dopo la laurea alla Ryerson University di Torono) è stata la foto pubblicata il mese scorso sul “Jamaican Observer” che ritraeva Bolt e la Slovak mentre si baciavano e che ha ricevuto una valanga di commenti negativi, mentre l’articolo di accompagnamento includeva una vignetta non esattamente “politically correct”, nella quale una donna di colore, con la scritta “local” sulla maglietta, appariva disperata nel vedere Bolt che correva fra le braccia “di quella slovacca stilista di moda”.
Vita ritirata e serate a casa — E fra chi predice “che lei lo mollerà, portandogli via tutti i suoi soldi” , chi si lamenta “perché ci hanno fregato un altro dei nostri uomini” e chi si chiede “come abbia fatto Bolt a scegliere una “snowbunny” con tutte le belle ragazze di colore che ci sono sull’isola”, c’è chi la butta sulla questione sociale (“queste superstar ci deluderanno sempre se puntiamo su di loro per la nostra identità raziale”) e chi preferisce sperare che Bolt per il momento si stia solo divertendo e che quando sarà pronto a sposarsi “lo farà con una bella giamaicana nera”. Ma per il momento lo sprinter e la fidanzata non sembrano lasciarsi intimorire da tanta, malcelata avversione e continuano la loro storia, nata a metà novembre dell’anno scorso, dopo che Lubica era stata presentata a Usain da un’amica comune (la cantante di reggae Tami Chynn, con cui ha una boutique di moda a Kingston) e lo aveva intervistato per l’edizione slovacca della Pravda. “L’amore non conosce razza" - ha spiegato al “Daily Mail” un amico della Slovak – "ma solo cuori che battono all’unisono. Lubica e Usain stanno molto bene insieme, sono entrambe persone di successo, concentrate una sulla moda e l’altro sullo sport, e la loro storia funziona perché non c’è stress o competizione fra di loro, ma solo piacevoli serate in casa e occasionali puntate a Montego Bay”.
Impermeabile — Le polemiche non sembrano però turbare il rendimento di Bolt in pista. Questa notte, all'esordio stagionale, Usain ha corso i suoi primi 100 metri ufficiali del 2012 in 9 secondi e 82 centesimi, miglior prestazione dell'anno. Il tre volte campione olimpionico è sceso in pista nella sua Kingston, in Giamaica, durante il meeting di atletica Jamaica Invitational. Bolt ha preceduto agevolmente i connazionali Michael Frater (10"00) e Lerone Clarke (10"03). La precedente migliore prestazione stagionale era stata realizzata il 14 aprile dal giamaicano Yohan Blake con il tempo di 9 secondi e 90 centesimi» (fonte: Gazzetta dello Sport).
+ Il commento alla notizia del giorno: E così ci sono razzisti anche in Giamaica, eh... :p

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05/05/12  Compravendite 
sabato  Ue ed Extra-Ue 



+ Dopo qualche mese di tentativi andati a vuoto, finalmente pensiero tolto ed impegno adempiuto. Spero che la controparte sia soddisfatta del piccolo acquisto fatto almeno tanto quanto lo sia io per la piccola vendita svolta di questi giorni.
+ La notizia del giorno: «Ufficialmente non risulta alcun ingresso legale di Renzo Bossi in Albania, quindi i suoi presunti 28 esami certificati sulla carta li ha svolti da clandestino.
Dopo schede telefoniche sim intestate a ignari cittadini pakistani, dopo i diamanti africani e gli investimenti in Tanzania, ora anche la laurea (falsa) in Albania da clandestino.
Triste destino per il figlio prediletto di Umberto Bossi e quella Lega Nord che ha costruito il suo successo politico gridando "al ladro, al ladro!! al lupo, al lupo" mentre sbarcavano gli immigrati, e contemporaneamente svuotava le casse dello stato italiano attraverso le frodi sui rimborsi elettorali.
Ma l'Albania è un paese civile, mica come l'Italia dove non si muove una foglia malgrado decenni di furberie, rapine e saccheggi della casta politica: da due giorni i cittadini e gli studenti albanesi sono scesi in piazza per denunciare lo scandalo delle lauree false del Trota e pretendono le dimissioni del ministro dell'istruzione, in qualità di ministro che non ha vigilato sulla compravendita di titoli di studio per il clandestino Renzo Bossi» (fonte: iSegretiDellaCasta.blogspot.it).
+ Il commento alla notizia del giorno: Temevo che in Italia non ne parlassero, ed invece ho scoperto per caso che sul Tg3 hanno trasmesso un apposito servizio, con tanto di interessanti dettagli aggiuntivi.

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04/05/12  A chi doppio, a chi triplo 
venerdì  O tanto, o niente 
+ Va bene, ho avuto ieri la prima parte di ciò che mi aspettava oggi. Certo, sono consapevole che sia pesante da sopportare, ma che in fondo lo dovevo pur fare prima o poi. Naturalmente, volevo togliermi questo peso prima o poi, e quindi va benissimo smaltirlo in questi giorni. Però... però... che enorme, terribile, inqualificabile, gigantesca, sfrenata, interminabile, grottesca, inevitabile rottura di cogl..ni!!!
+ La prima notizia del giorno: «La rissa, l'esonero, la squalifica. Ed oggi la conferenza stampa. Delio Rossi saluta Firenze nel peggiore dei modi. Una cosa mai vista, punita con tre mesi dal Giudice Sportivo e dal licenziamento da parte della famiglia Della Valle. L'ufficio stampa della società viola annuncia però subito che Rossi non risponderà alle domande dei giornalisti. Una "dichiarazione spontanea" insomma: "Per me è difficile essere qui in questo momento". Esordisce così il tecnico di Rimini: "Sono qui per dare un saluto alla città di Firenze, come quando sono arrivato ed ora che me ne sto andando. Andrò a braccio, non mi sono preparato niente. Dirò quello che penso ma molte cose le terrò per me come penso sia giusto".
- Le parole - "Ringrazio la famiglia Della Valle che mi ha dato l'opportunità di vivere questa bella avventura. Sono dispiaciuto e chiedo scusa per l'episodio: a tifosi e giocatori. Alla società ed anche a Ljajic. Un gesto deprecabile ma umanamente giustificabile". L'ex tecnico della Fiorentina continua: "Ho visto delle cose che mi hanno dato fastidio come i giudizi di alcuni perbenisti che non conoscono la storia di un uomo. La mia. Ho iniziato ad allenare i bambini del Foggia per portarli fuori dalle strade, ho allenato gli operai nel dopolavoro. Ho allenato in serie C e poi più in alto perché ho vinto i campionati. La mia storia dice che non mi sono mai permesso di dare giudizi su nessuno. Ho solo pensato a lavorare. Sono per la cultura dell'esempio e continuo a farlo".
- La difesa - Non soltanto scuse dunque. Delio Rossi si difende, in attesa della confessione totale. Quella nella quale, forse, dirà quali sono state le parole di Ljajic nei suoi confronti: "Il punto fermo è il rispetto della mia persona, del lavoro, della squadra e della mia famiglia. Se toccano questi sentimenti allora non va bene. Sì, sono state toccate queste situazioni". "Il gesto è stato brutto davvero. Non cambia averlo fatto in campo di fronte alle telecamere o nello spogliatoio. E' deprecabile ovunque: in campo o tra le quattro mura. Non ho mai detto di essere 'Padre Pio' ma andate a chiedere alle persone che ho allenato se ho mai alzato le mani su qualcuno". La squalifica di tre mesi, l'addio alla panchina viola: "Ho sbagliato, sto pagando e pagherò per questo. C'è un proverbio: 'Prima di dare un giudizio su una persona devi camminare due giorni con i suoi mocassini'. E' un detto indiano. Ecco perché mi scaglio con una certa ipocrisia che ha viziato il giudizio di questa vicenda. Dobbiamo smetterla con il perbenismo, non sono d'accordo. Mi pento del mio gesto, ho pagato e pagherò".
- Il saluto - Delio Rossi sembra aver finito ma dopo essersi alzato torna al tavolo della sala stampa e dice: "Perché non voglio domande? Perché la gente di Firenze sa che la barca è quasi in porto ma la palla ancora rotola. A fine campionato tornerò a parlare: ai tifosi della Fiorentina dico di stare vicino a squadra e società". C'è uno striscione dei tifosi fuori lo stadio che inneggia al tecnico di Rimini: "Non devo dire nulla, ho sempre lavorato per la squadra. E paradossalmente se mi trovo in questa situazione è proprio per questo motivo. Avrei potuto fregarmene ma non è stato così"» (fonte: Tuttosport).
+ Il commento alla prima notizia del giorno: Prima parte del match tra Rossi e Ljajic, vediamo cosa risponderà il secondo.
+ La seconda notizia del giorno: «"Gravi irregolarità e violazioni normative". Con queste motivazioni la Banca d'Italia ha deciso di commissariare Banca Tercas - Cassa di risparmio della provincia di Teramo - in base al Testo unico bancario. Lo rende noto un comunicato di via Nazionale. Il commissariamento è stato disposto dal ministero dell'Economia su proposta di via Nazionale che ha condotto una lunga ispezione iniziata nel settembre scorso. Gli accertamenti ispettivi, prosegue la nota di via Nazionale, sono stati disposti "anche a seguito del coinvolgimento di Tercas in un procedimento penale della Procura di Roma relativo al fallimento di un gruppo immobiliare".
La notizia al quartier generale della banca controllata dalla Fondazione Tercas è arrivata senza preavviso: "Lo abbiamo saputo oggi quando sono arrivati i commissari" spiega una fonte interpellata da Radiocor.
La Banca d'Italia ha nominato Riccardo Sora commissario straordinario mentre Antonio Blandini, Silvano Corbella e Alessandro Portolano sono i componenti del Comitato di sorveglianza. Riccardo Sora, aggiunge la nota di via Nazionale, é stato già commissario straordinario di Carim. Gli organi si sono insediati oggi e, si legge, «adotteranno tutte le misure necessarie a garantire la regolarizzazione dell'attività aziendale e la piena tutela dei depositanti e di tutti i clienti di Tercas».
La Banca d'Italia rassicura infine i correntisti della banca abruzzese: "La clientela può continuare a rivolgersi agli sportelli della banca, che prosegue regolarmente la propria attività"» (fonte: Il Sole 24 Ore).
+ Il commento alla seconda notizia del giorno: Comincio a spiegarmi il motivo per il quale ad una persona é stato offerto il triplo dello stipendio che prendeva l'anno prima in un'altra azienda...

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03/05/12  Buona la prima 
giovedì  Pensavo peggio 
+ Come inizio non c'é stato male: 7 ore e mezza di parole, chiacchiere, confronti, esempi, numeri e casistiche che mi serviranno per il lavoro, ma messi così tutte insieme oggi sono stati impegnativi. Menomale che gli argomenti in fondo mi interessano, altrimenti sarei potuto crollare tra un premio ed una clausola aggiuntiva... Insomma, buona la prima.
+ La notizia del giorno: «Lavorava come bidella in una scuola ma percepiva una pensione di invalidità come se fosse cieca. La donna è stata scoperta dalla Guardia di Finanza di Empoli che hanno dato esecuzione a due misure cautelari. I destinatari dei provvedimenti, arresti domiciliari, sono appunto una donna e un uomo, marito della bidella, indagati per truffa aggravata e falso materiale. La donna, in occasione delle varie visite mediche aveva fatto credere di essere affetta da cecità assoluta per usufruire della pensione di invalidità e degli assegni di accompagnamento e di 110 giorni di permessi retribuiti» (fonte: Il Sole 24 Ore).
+ Il commento alla notizia del giorno: Sto ipotizzando eventuali pene da infliggere alle persone che fanno questo tipo di cose alla collettività... Il problema é che ho visitato recentemente un Museo delle Torture, e quindi sono influenzato da quelle tecniche fresche di analisi... :p

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02/05/12  Prendi il cinque... 
mercoledì  ... in faccia 



+ La notizia del giorno: «"Abbiamo deciso di esonerare Delio Rossi perchè non ha rispettato dei valori che il nostro club porta con sè da tanti anni". Così Andrea Della Valle ha annunciato la decisione della Fiorentina di esonerare il tecnico Delio Rossi dopo la clamorosa rissa scoppiata con Ljaijc durante la partita contro il Novara. "E' stata una scelta dolorosa perchè Rossi è una persona perbene e mite. Ipotesi Guerini? Domattina daremo tutte le risposte, mi prendo una notte per pensare. Purtroppo è una decisione grave, l'ultima che avrei voluto prendere. Rossi ha compiuto un gesto non giustificabile ma mi dispiace per la persona, da sempre sobria e mite in ogni comportamento", ha proseguito Della Valle. "Ci siamo confrontati dopo la partita, lui ha chiesto scusa per il gesto ma la decisione era inevitabile. Ljaijc verrà multato perchè ha provocato il tecnico. Il suo gesto forse è figlio di uno stress accumulato in tutti questi mesi di tensione. Ripeto, non ci sono parole per spiegare un simile gesto, fatto da una brava persona e molto a modo. Mi spiace perchè questo gesto ha rovinato un progetto che sarebbe partito dalla prossima stagione. Ripeto, è stata una decisione dolorosa, molto dolorosa. Non c'è mai una giustificazione a certi gesti", ha concluso Della Valle.
La rissa - Clamoroso episodio a Firenze durante la sfida fra Fiorentina e Novara. Alla mezz'ora del primo tempo, con gli ospiti in vantaggio 2-0, l'allenatore viola Delio Rossi ha sostituito Ljajic facendo entrare al suo posto Olivera. Il serbo uscendo dal campo ha applaudito polemicamente il tecnico, che si è scagliato contro di lui mentre andava a sedersi in panchina. Ci sarebbe stato un reciproco scambio di insulti con lo stesso Ljajic che avrebbe fatto volare qualche parola grossa e avrebbe alzato il pollice in segno di 'ok' ironizzando sulla decisione del tecnico. Rossi ha reagito rabbiosamente colpendo il giovane attaccante, attimi convulsi con il team manager Roberto Ripa e il medico sociale Paolo Manetti intervenuti per separare i due, anche i giocatori De Silvestri e Romulo hanno cercato di calmierare la situazione. Da parte dell'arbitro Giannoccaro nessun provvedimento nei confronti di Ljajic, insultato dai tifosi della curva Fiesole col grido 'sei uno zingaro' ricordando le sue origini serbe, e neppure nei confronti di Rossi che al suo rientro in campo, dopo l'intervallo, è stato accolto con cori e applausi dai tifosi della Fiesole e della tribuna. Il tutto sotto lo sguardo di Andrea Della Valle, del presidente esecutivo Cognigni e dell'ad Mencucci» (fonte: Corriere dello Sport).
+ Il commento alla notizia del giorno: Delio Rossi nuovo idolo!

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