Avvertenza: per la corretta interpretazione di alcuni "Pensieri di M0r94n" è indispensabile utilizzare il criterio "non tutto è come appare a prima lettura".
+ Già l'umore al risveglio non é dei migliori, ma durante tutto il resto della giornata il mondo circostante non aiuta granché a farlo migliorare: colleghi ultraquarantenni che parlano per ore delle vicende familiari e delle opere "mostruosamente eroiche" del proprio figliuolo e clienti che parlano a raffica delle malattie dei propri cari. Sono circondato da persone che non hanno la mia età e che parlano sistematicamente di argomenti dei quali, volgarmente, non me ne frega niente. Certo, l'età media dei colleghi si é un pò abbassata nel corso degli ultimi mesi, ma mai come oggi ho sentito la nostalgia di quei 2-3 giorni di sostituzione fatta in un paesino nel quale lavoravano ben due miei coetanei, con i quali ho parlato di tutto ciò che interessa ai trentenni.
+ Potete dire...: alla collega che ormai sappiamo che suo figlio, descritto quotidianamente quasi come un supereroe, é un esserino fragile e gracilino che deve ancora crescere fisicamente, proprio come tanti altri simpatici bambini?
+ La frase del giorno: "Ha certe gambone muscolose... E' proprio forte!" (collega).
+ Apprendo che un mio ex collega, dopo 2 mesi di sofferenza e cattivi segnali premonitori, si é ufficialmente ammalato. Nonostante non abbia avuto un profondo legame di amicizia "umana" con lui, la notizia mi ha creato parecchio dispiacere. Una persona buona che (lavorativamente) non farebbe del male neanche ad una mosca, adesso é ko per colpa di un trasferimento non gradito e mal digerito. Non ho la confidenza necessaria per chiamarlo sul telefono privato ma mi auguro che si riprenda al più presto, e che chi di dovere capisca e faccia qualcosa per metterlo in condizione di poter tornare a vivere serenamente.
+ Ok, gli ultimi dettagli della mia nuova "creatura" sono stati sistemati: ho ufficialmente creato un nuovo sito. Anziché costruirlo soltanto con il puro linguaggio html, stavolta mi sono tuffato per la prima volta su una piattaforma/struttura Wordpress, attraverso la quale mi sono cimentato/scontrato con discorsi riguardanti database, gallerie, widget, pié di pagina e così via. A tutto ciò ho aggiunto una intensa rete di connessioni tra sito internet, Rss, Facebook e Twitter, talmente intensa che se qualcuno adesso mi chiedesse: "Mi spieghi come hai fatto?" mi verrebbe la febbre al solo pensiero di rispondere. Tutto questo elencone autocelebrativo per dirvi: sì, ca**o, ho fatto un sito degno dei migliori comunicatori del terzo millennio, e non é per me. Cioé l'ho fatto per altri, é questa la cosa che non mi spiego. Speriamo dunque che il lavorone piaccia (sempre se qualcuno manterrà la parola data), perché altrimenti così come l'ho creato lo distruggo.
+ Spesso penso ad eventuali accadimenti che potrebbero realizzarsi nel corso della mia vita, attuale e futura, ma questi ragionamenti li faccio principalmente mentre sono da solo alla guida. Oggi invece mi é capitato di farne mentre ero in piacevole compagnia, quando cioé mi trovavo accanto alla persona da proteggere, nel caso si avverassero questi eventi spiacevoli. Il tema del giorno é nato, come sempre, mentre ero al volante: uscendo dalla base attraverso una zona della Città completamente al buio, e penso che qualche centralina dell'energia elettrica sia in attesa di sistemazione. E se fosse colpa della crisi economica? Naaa, é solo una piccola zona, cosa mi passa per la mente... Dopo qualche chilometro ed in un'altra località stessa situazione: strada e dintorni al buio. Prima no, ma adesso può essere presa in considerazione la crisi economica? Naaa, non é che due centraline ko in una sera possano dare una interpretazione così negativa e drammatica... No, però... se fosse davvero così? TAC! Scatta dunque la domanda del giorno: premesso che l'Italia se la passa un po' maluccio, ma che gli italiani nonostante tutto vivono ancora decentemente (quasi tutti), qualora il nostro Paese precipitasse (economicamente e socialmente), dove si potrebbe andare? Dopo aver esteso la domanda anche a chi stasera ha avuto la pazienza di ascoltarmi, i Paesi candidati risulterebbero 4 (e non ve li dirò), pertanto stanotte posso andare a dormire quasi tranquillo, consapevole di avere quasi l'imbarazzo della scelta in casi di emergenza.
(Robin Thicke - "Blurred lines ft. T.I., Pharrell")
+ Quando ti accorgi che con una determinata canzone:
- inizi a ballare tu e quelli che sono intorno a te;
- qualcuno alza il volume della radio nonostante la presenza di sconosciuti;
- torna il sorriso nonostante i problemini lavorativi in corso;
vuol dire che quella cazone é la momentanea colonna sonora di quel periodo della tua vita.
+ La volontà di tenersi in forma, di solito, c'é sempre stata, ma spesso é all'ultimo step della organizzazione che si inceppa qualcosa: impegni improrogabili, maltempo, opzioni di svago mooolto più divertenti, varie ed eventuali. Stavolta é iniziato tutto con una scommessa, così, nata per caso, nella quale qualcunA non credeva che io andassi a correre. Proposta - stretta di mano - scommessa partita. Nell'arco di qualche ora praticamente il piano é stato steso ed oggi si é realizzato ciò che mi sono giocato: andare a correre. Da vincitore della sfida dunque ringrazio il collaboratore Lu.Ri. per la collaborazione nella organizzazione dell'evento e Lu.Ba. per l'ottimo lavoro svolto in veste di giuria per la certificazione della mia vittoria.
+ Quanto servirebbe al giorno d'oggi per vivere senza lavorare? Cioé, posto che se non si lavora non si riesce a sopravvivere, quanto sarebbe necessario affinché si potesse fare a meno di lavorare e vivere decentemente? Stasera mi sono fatto un po' di calcoli e sono giunto ad una cifra plausibile.
Ipotizziamo che uno stipendio medio di 1.500 euro mensile riesca a far vivere degnamente una persona media, quindi: 1.500 x 12 mesi = 18.000 euro annui, che tra tredicesima mensilità, qualche mini-bonus ed una seppur minima considerazione dell'inflazione arrotondiamo a 20.000 euro. Ipotizziamo che la vita lavorativa di una persona possa durare, ora come ora, circa 40 anni, e quindi: 20.000 euro x 40 anni = 800.000 euro. Ma dopo la vita lavorativa, si spera di potercisi godere un po' di vita post-lavorativa, MAGARI percependo una pensione... magari... pertanto ipotizziamo che dopo il periodo lavorativo si possa usufruire di almeno una ventina di anni di relax e pace: 20.000 euro x 20 anni post-lavoro = 400.000 euro. Questi ultimi (400.000 euro), sommati ai soldi necessari per vivere degnamente durante il periodo lavorativo (800.000 euro) fanno arrivare il proprio fabbisogno a circa 1.200.000 euro nell'arco dei prossimi 60 anni.
Ok, giunti alla conclusione dei calcoli a questo punto scatta la fase operativa: con i mezzi LECITI e LEGALI attualmente a disposizione in Italia, come sarebbe possibile poter accumulare nel breve termine 1.200.000 euro affinché si possa vivere decentemente nei prossimi sei decenni? Ecco, a questa domanda mi sono arenato, nel senso che nei 10 minuti in cui mi stavo impegnando a trovare la soluzione sono improvvisamente crollato a dormire... E quindi, come soluzione transitoria, ho capito che mi tocca lavorare e basta. Però se a qualcuno di voi ho dato uno spunto e magari vi va di trovare la soluzione, magari tenetemi aggiornato con le vostre idee, così possiamo valutare insieme l'utilità di un eventuale "piano sessantennale" di successo :p
+ La notizia del giorno: «"Allegri? A fine stagione comunicherà di andare alla Roma"».
+ Il commento alla notizia del giorno: Questa sì che é una notizia!
+ Non é successo niente di grave, normali dialoghi lavorativi quotidiani che si intrecciano l'un l'altro come sempre. Eppure tra le tante cose viste, lette, sentite e studiate oggi mi ha particolarmente urtato una reazione, una frase, come se chi l'ha detta si sentisse padrone del mondo. Per fortuna che il soggetto l'ho inquadrato già da un bel po', e pertanto il fastidio é stato anche parzialmente attutito. Però... da oggi si torna alla vecchia maniera, fatta di "rapporti lavorativi/diplomatici quotidiani" ridotti al minimo necessario, senza strafare, né una parola in più e né una in meno, risposte secche e testa bassa a studiare quelle poche cosette rimaste da imparare del mio ruolo lavorativo. Le piccole "cortesie" non le ho mai chieste, so già fare il mio mestiere da solo e quindi ricomincerò ad organizzarmi per essere indipendente. Perché col ca**o che in un ambiente di lavoro piccolo si deve per forza andare avanti tipo una piccola famiglia. La famiglia lavorativa la faccio con chi riveste il mio stesso ruolo, e capisce di cosa parlo quando faccio una domanda specifica anziché con chi non sa neanche tenere un Telepass in mano. Probabilmente lavorerò di più, ma poi a certe uscite potrò rispondere a modo mio per rimettere un pò di ordine.
+ Improvvisa nostalgia di fuoco, neve, albero di Natale e cioccolata calda. Cari fiori dei pioppi, non mi fate niente quest'anno, ma mi state antipatici come sempre.
+ Potete dire...: al mondo intero che IL BASKET MI FA CA**RE e che i tifosi delle squadre(tte) retrocesse non possono permettersi di parlare di calcio per almeno 4 mesi?!?
+ La frase del giorno: "Oh, ma cert' ca tu si ffregn'!!!" (F.T.).
+ Osservo, rifletto, cammino, accarezzo, accompagno, gioco, collaboro (un poco). La mia mente respira di più durante 2 ore immersa nella natura anziché in 9 ore affogata tra numeri e chiacchiere. Checcé ne dica qualcuna, io ci penso al futuro :p
+ La notizia del giorno: «Si pensava che le adesioni sarebbero state, nel caso più favorevole, un centinaio o forse due. Invece ora c'è un bel problema perché in venti giorni ne sono arrivate 80.000 da oltre 100 Paesi, un successo insperato. Non si tratta del collocamento delle azioni di una furbissima startup e neppure del casting del prossimo tormentone televisivo. Macché, si tratta di lasciare, per sempre sia ben chiaro, la Terra e andare a vivere su Marte. Solo quattro ci riusciranno e la partenza è già fissata nel 2023. E poi si dice che non c'è più lo spirito di avventura di una volta.
Chi organizza il tutto è la società privata olandese Mars One, che potrebbe avere come motto "O Marte o morte", dato che sembra, positivamente, gente ossessionata dal Pianeta Rosso.
Sul loro sito le domande, dal 22 aprile scorso, sono piovute come gocce d'acqua in un temporale, anche perché non c'è alcun requisito fisico o di età richiesto. Questo fa onestamente un po' insospettire, dato che notoriamente il viaggio su Marte è pericoloso per via dei raggi cosmici che possono fare molto male agli astronauti una volta che escono con la loro navicella spaziale da quell'efficientissimo e invisibile scudo spaziale, il campo magnetico terrestre, che copre per fortuna pure noi notte e giorno. Quindi basta avere 18 anni e spedire un video di un minuto in cui si spiega perché mai si vuole andare a vivere, e morire, su Marte. Alla fine il parco domande sarà probabilmente una manna per psicologi e sociologi. L'iscrizione costa poco, da 5 a 75 dollari a seconda del Paese di provenienza, eticamente quindi molto corretto, da 5 a 75 dollari, per l'Italia l'importo è 26 dollari. Non sono molti nel nostro Paese, una decina, i potenziali astronauti, ma forse aumenteranno, 18.000 gli aspiranti americani, ovviamente, e 10.000 i cinesi.
Mars One è una sorta di onlus che prevede una spesa di circa 6 miliardi di dollari, da ricavare nel modo più televisivo esistente: facendo di questa missione un reality a pagamento lungo 10 anni basato prima sul processo di selezione e poi sull'allenamento dei 4 prescelti, che sarà lungo ben 7 anni, onestamente un po' un incubo. I primi contatti con le aziende che dovranno costruire razzo vettore e navicella pare siano già partiti anche se qualche "dettaglio" su come respirare a per anni in un pianeta senza ossigeno o sopravvivere a una gravità che è un terzo della nostra pare non sia stato ancora affrontato.
Se invece siete interessati a dare solo un'occhiata al Pianeta Rosso nel 2018 potete rivolgervi a Dennis Tito il miliardario statunitense che già ha speso una cifra nel 2001, 20 milioni di dollari, per fare un viaggio con la russa Soyuz fino alla Stazione Spaziale Internazionale. Qui la nave spaziale porterà solo due "fortunati" fino a Marte, farà qualche giro attorno al Pianeta Rosso e tornerà indietro. Visto che il viaggio durerà mesi, un po' come il giro del mondo in barca a vela senza scalo, si cercano coppie affiatate, magari sposate da anni. Ovvia la pioggia di benevole battute in rete.
Buon ultimo, a questo punto, arriva il Presidente Obama con Nasa, con molta cautela e tanti dubbi l'agenzia spaziale americana pensa di andare prima su di un tranquillo e vicino asteroide con gli astronauti e poi, nel 2030, su Marte. Con molti forse.
Certamente l'ossessione per la conquista di Marte non è di oggi, a parte gli infiniti racconti e filmati sui marziani partiti negli anni 30 del secolo scorso, che vedono gli "omini verdi" ora invasori della Terra ora buoni fratelli che ci portano il progresso come nuovi Prometeo, il primo serio progetto per andare su Marte è del 1948 a firma Von Braun, il padre dello sbarco umano sulla Luna. Walt Disney ci fece un film di successo nel 1954, molti spezzoni si ritrovano anche su Youtube e sono piacevoli da vedere. Lo show business si era già accorto del Pianeta rosso insomma, parafrasando la famosa frase possiamo dire "niente di nuovo nel sistema Solare". E' di questi giorni l'uscita del libro di Buzz Aldrin, che camminò sulla Luna nel 1969, che parla proprio del perché dobbiamo andare su Marte. Anche se il perché è piuttosto semplice alla fin fine: è l'unico posto in cui, forse, possiamo arrivare.
Ah, dimenticavamo, per chi volesse iscriversi per il reality e successivo viaggio one way su Marte c'è ancora tempo, si chiude il 31 agosto» (fonte: Il Sole 24 Ore).
+ Carta, carta, carta... Non si tratta di morra cinese, bensì di centinaia di fogli di carta accantonati nei mesi, 10 centimetri di contratti in attesa di avere un po' di tempo a disposizione per poterli archiviare. Ogni tanto, tra un cestino pieno ed una risma nuova da scartare, mi rendo conto che la quantità di carta utilizzata a lavoro é impressionante, eppure nonostante dei piccoli accorgimenti per evitarne lo spreco (poveri alberelli, la nostra comodità é costata la loro vita) i fogli che faccio fuori quotidianamente sono proprio tanti. E menomale che molte operazioni vengono svolte telematicamente oppure on line, altrimenti saremmo sommersi da una enorme montagna di cellulosa.
+ La frase del giorno: "Ho le quattro zampe motrici" (M0.).
+ Serata riuscita esattamente come previsto: buona compagnia, molte risate, tante chiacchiere, tanti aneddoti sconosciuti portati alla luce dai protagonisti. Tutto positivo insomma... a parte le pecorelle al pascolo all'interno del mio stomaco durante tutta la notte..
+ La parola del giorno: "Quaquen" (M0.).
+ Le frasi del giorno:
"Ehhh?" - "Ma che é successo?!?" - "Quando?!?" - "Chi?!?" - "Dove?!?" - "Ma chi?!?" - "Ma dove?!?".
+ A quanto pare non sono il solo al quale la minaccia di "andare via" fa bollire il sangue (o fa "chiudere la vena", come dicono i colti) e fa rispondere per le rime all'autore del "ricatto". Non sarà il miglior modo diplomatico per affrontare i maleducati, ma dà una soddisfazione che non avete idea... Mi fa piacere constatare che siamo almeno due persone che la pensiamo allo stesso modo.
+ Scene patetiche a parte, chissà quanti problemi ha in casa il maleducato di oggi... Mi ha dato l'impressione di dover sopportare un mare di letame, quotidianamente 24 ore su 24, 7 giorni su 7.
+ La notizia del giorno: «La morte di Giulio Andreotti».
+ Una bella giornata in compagnia di persone che non si vedono da tantissimo tempo, in fondo, mi ha fatto bene. L'occasione é capitata al momento giusto, le persone presenti sono state tutte gradite, il clima ha contribuito grazie ai 20 gradi standard durante tutto il giorno, il cibo é stato tutto buono... ma soprattutto quel cavolo di spumante rosso dolce é stato il tocco di classe di una giornata perfetta :)
+ Si sa che le coppie separate esistono, ma se la questione non tocca la propria famiglia (per fortuna!) effettivamente non si é in grado di conoscere o immaginare le sensazioni che derivano nei nuclei familiari "colpiti" da tale situazione. Già vedere una coppia separata dall'esterno fa un po' effetto, poiché si notano da subito gesti e comportamenti anomali, movimenti impacciati o mezze frasi fredde che tra persone che si vogliono bene non si vedono praticamente mai. E se dall'esterno fa già "strano", l'immaginazione della vita quotidiana vissuta dai figli di quelle coppie mi porta a pensare a situazioni grigie e perennemente autunnali, con genitori impegnati a cercare di non far vedere la loro tristezza ai figli, ed i figli impegnati a far finta che la vita quotidiana sia normale nonostante tutto.
+ Passano gli anni, aumentano i segni dell'età... ma sempre massima stima per il mio cugino preferito!
+ Felicità, ti ho inseguito per tanto tempo ed ora ti ho riaffiancata.
+ A me, delle avventure ed avventurelle degli ultra-cinquantenni interessa praticamente zero. Eppure ogni tanto devo mantenere la faccia semi-seria dinanzi a qualche dettaglio "hot" buttato a caso nel discorso... Bleah.
+ La notizia del giorno: «Kodak risorge».
