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 PENSIERI DI LUGLIO 2015 

30/06/15  Parole d'ordine 
martedì  Usd & Petrolio 
+ Oggi un pensiero é rivolto a Mafalda di Savoia. Ho prestato attenzione ad una targa di marmo in sua memoria esposta sulla facciata di un palazzo della mia Città, e così ho fatto una ricerca su Wikipedia per saperne di più. Ho trovato una biografia intensa, come quella di molte persone appartenenti a quella epoca storica. Comunque non ho ancora ho capito il motivo per il quale é stata deportata in un campo di concentramento... Approfondirò l'argomento.
+ Capitano periodi nei quali non ho il minimo interesse di approfondire determinati argomenti sentiti in tv oppure captati a lavoro, ed altri nei quali la sera, prima di andare a dormire, mi viene in mente di cercare su Google informazioni e dettagli tecnici quasi sconosciuti anche agli addetti ai lavori. Stasera mi é venuta voglia di fare ricerche su Dollaro Americano e Petrolio: così, giusto per cercare di capire come passano il tempo i ricconi che giocano con i propri soldi nei mercati finanziari.

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29/06/15  Se fosse successo 7 giorni fa... 
lunedì  Un finimondo scampato 
+ Gli effetti benefici delle ferie appena terminate (sigh!) le ho notate, e ne sono rimasto favorevolmente colpito. Se la pratica complicata capitatami oggi avesse avuto luogo una settimana fa, probabilmente mi starei ancora contorcendo per il nervoso verso il mondo intero: imprevisti, colleghi che spariscono nel momento del bisogno, colleghi che sono già occupati con altri clienti e pertanto non possono venire in mio soccorso, collega (uno solo) che sta sempre in mezzo ai piedi dalla mattina alla sera e poi quando serve é con dei clienti per una pratica importante. Un pò di educazione, pazienza, un pizzico di esperienza e dell'ottima diplomazia sono stati gli ingredienti del superamento dell'ostacolo lavorativo di oggi... anche se... il merito é soprattutto delle ferie!
+ La frase del giorno: "Andrea Cappello" (M0.).

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16/05/15  L'Amicizia 
sabato  Evviva 
+ Vedo nello stesso locale nel quale siamo noi questa sera una comitiva di 6 amiche, tre delle quali conosciute un bel pò di anni fa. Mi soffermo a pensare al loro rapporto di amicizia che dura da almeno 15 anni se non di più, un rapporto visibilmente positivo e con basi solide, che va avanti nonostante il tempo che passa come se tutto fosse fermo a 15 anni fa. Penso anche che ci sono "compagnie" che neanche nascono, compagni di classe che non legano nonostante 5 anni di convivenza forzata nelle aule scolastiche, e poi ci sono "compagnie" come quella rivista stasera che probabilmente (salvo eventi imprevedibili) continuerà ad esistere ancora per diversi decenni... Viva l'amicizia.

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06/04/15  Ed anche Pasquetta é fatta! 
lunedì  Andiamo avanti 
+ Una Pasquetta un po' anomala a causa del maltempo, ma che é comunque riuscita bene grazie alla compagnia, al luogo visitato ed alla nostra voglia di stare in relax.
+ Da qualche giorno sto pensando alle persone "allontanate" dalla nostra vita quotidiana nel corso degli ultimi anni, e devo dire che é stata fatta davvero una "bella" pulizia. Per stare a contatto con loro purtroppo é necessaria tanta pazienza, tanta ma tanta forza di volontà che ormai, a causa dell'età che avanza, non ho più a disposizione come una volta. Perché sacrificare altro tempo e pazienza per persone che in passato hanno manifestato dei comportamenti poco "carini" in alcune occasioni? Non ho la presunzione di pensare di essere senza peccato e senza difetti, lungi da me farlo. Negli anni avrò fatto sicuramente chissà quante gaffes, chissà quante brutte figure e quante delusioni avrò provocato alle persone che mi hanno circondato. Ma i piccoli torti subìti, i dispettucci, le leggere gelosie, le puerili incomprensioni... no, non li dimentico, li ho tutti memorizzati e catalogati. Negli anni mi sono sforzato di capire tutto: stanchezza del momento, una parola sbagliata al posto sbagliato, giudizi espressi durante malumori personali, tutto ciò che poteva aver influito nei momenti "caldi" l'ho tenuto in considerazione. Ma poi basta, a tutto c'é un limite, e se sono io la causa di questo tipo di problemi faccio tranquillamente un passo indietro (come ho fatto) e continuo a vivere la mia vita. Perché va bene tutto, ma ognuno ha diritto di costruirsi la propria vita con le persone che gradisce avere accanto e non sopportando delle presenze forzate.
E allora buona rinascita, la nostra rinascita.
+ La frase del giorno: "Ha fatt' nu book a la gatt'!" (Si.Ri.).

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04/04/15  Il nostro bello 
sabato  Semplicità 
+ Oggi riflettevo sui miei attuali modi di fare, di ragionare, di agire che probabilmente sono cambiati negli ultimi anni. In passato mi facevo molti problemi, per qualunque cosa, bella o brutta, innocente o cattiva, per tutto. Esempio: vedevo qualcosa di sfizioso, magari un po' superfluo, ma che mi piaceva in una qualunque vetrina e non l'acquistavo mai subito, ci dovevo riflettere, ragionare, per ore e per giorni, e la maggior parte delle volte non l'acquistavo. Se non mi serviva o se non era utile il 95% delle volte non acquistavo nulla. Bene, ora ci ripenso e sorrido, perché mi rendo conto che sono guarito. L'altro giorno ho pensato che mi sarebbe piaciuto andare a mangiare in un locale piuttosto chic e lontano con Kl., così l'altro giorno le ho chiesto se le piaceva l'idea, ho telefonato al locale ed ho prenotato. Stasera ci siamo andati, ed abbiamo trascorso una gran bella serata alternativa rispetto alle nostre abitudini. Morale: sono consapevole che in passato il problema ero io, perché ho scoperto un po' tardi la regola fondamentale della vita "se vuoi una cosa, realizzala".
+ La parola del giorno: "Mezzo meitre" (M0.).

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27/03/15  Mezza riscossa 
venerdì  Ora l'altra metà 



+ Come previsto, in assenza di C.C. mi riescono le cose migliori. Oggi ho raggiunto mezzo obiettivo, conto/spero/lavoro per arrivare al successo completo, ma intanto mi godo il weekend in arrivo dopo una settimana di tensione.
+ La frase del giorno: "Lui é un ragazzo troppo bravo, é serio" (Fe.Pa.).

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22/03/15  Sono pronto 
domenica  Con decisione 


(DJane HouseKat feat. Rameez - "Girls in luv")

+ Una nuova strada da percorrere, consapevole di intraprenderla soltanto con chi é al nostro fianco. O con noi o contro di noi. Anche a costo di rimanere in un ipotetico "2 contro tutti": sono pronto.

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21/03/15  Evoluzione 
sabato  Finalmente 
+ Prima o poi doveva pur accadere, ce l'avevo in programma da diverso tempo, serviva soltanto il momento giusto. Ed il momento é arrivato: location giusta, clima ideale, ambienti unici, la neve fuori... e noi.
Che il nuovo orizzonte si inizi a colorare, con i migliori colori disponibili.
+ Le frasi del giorno:
- "Ho scelto te. Voglio te" (M0.).
- "Puoi rispondere velocemente per favore, visto che mi sta facendo male il ginocchio sopra questi mattoni antichi?" (M0.).

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13/02/15  Una riforma per il Festival 
venerdì  Basta con San Remo! 
+ Festival della Musica Italiana di quà... Festival della Musica Italiana di là... ma tutto sempre e soltanto a San Remo. Io sono e rimango un romantico campanilista dell'era contemporanea, pertanto la penso così: modernizziamo un pò questo Festival senza stravolgerlo. Musica italiana? Ok, ed allora fatelo "toccare" a tutta l'Italia rendendolo itinerante in tutto il territorio italiano. Come? Ogni anno in un capoluogo di regione diverso, e finché non si visitano tutti i capoluoghi italiani non si può tornare in uno già visitato. Cosa cambiare? Pochissimo, soltanto la "grafica" (cioé personalizzare palco), gli ospiti fuori gara e le clip turistiche promozionali da trasmettere durante l'evento, mentre tutto il resto rimane così com'é (pagato ed organizzato dalla Rai, criteri di voto, composizione giurie, staff tecnici, ecc. ecc.). Quando? Da subito! L'anno prossimo tutti ad Aosta, e l'anno dopo a L'Aquila, e poi Udine, Ancona, Campobasso, Milano, Palermo e Perugia... Così sì che sarebbe un vero Festival della Canzone Italiana. Ma soprattutto, un Festival veramente Italiano!

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08/02/15  Aspettando la neve 
domenica  Voglia di freddo 


(Elio e le Storie Tese - "La bella canzone di una volta")

+ In Città se ne parla da giorni, e dopo diversi posticipi da parte delle previsioni meteo finalmente stasera dovrebbe iniziare a nevicare. Le premesse ci sono tutte: cielo grigio e chiuso, luminosità ai minimi termini, freddo pungente, umidità pungente. E allora, caro meteo, te lo ribadisco serenamente: fai un po' come ca**o ti pare, se vuoi fai anche una settimana di neve e gelo perché a me piace :)

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04/02/15  Da niente a troppo 
mercoledì  Comunque bella 


[Elio e le Storie Tese - "El Pube (spanish)"]

+ Ieri riflettevo sul fatto di non aver ascoltato El Pube degli EelST per anni, oggi invece ho avuto la sua versione in spagnolo come sottofondo del mio caffé mattutino. Belle coincidenze.

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03/02/15  Canzoni inascoltate da un bel po' 
martedì  Forse da troppo 


(Elio e le Storie Tese - "El Pube")

+ Non sentire una canzone per anni ed anni, poi una sera spunta il ricordo e si condivide il riascolto con chi si ama. Mi piace questo aspetto moderno del nostro mondo contemporaneo: voglio ascoltare una canzone -> la cerco on line -> la trovo -> la ascolto.

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01/02/15  Fortissimamente volli 
domenica  Il giubbone dei desideri 
+ Quella estrema soddisfazione nel trovare il giubbone dei miei desideri, visto qualche mese fa nel negozio ed in vendita in stock soltanto nella taglia più piccola, desiderato per giorni e giorni senza riuscire a farmene una ragione, ed oggi ritorno nello stesso negozio e lo scovo in UNICO esemplare ed in UNICA taglia, la mia. Queste sì che sono soddisfazioni! :D

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03/12/14  Riflessioni sul tempo che passa 
mercoledì  E come passa 


(The Outhere Brothers - "Pass the toilet paper")

+ La reunion del Deejay Time oggi é stata un regalo veramente gradito. Ad ogni canzone trasmessa si riapriva qualche ricordo dell'epoca di riferimento: gita scolastica di terza media, pomeriggi e compleanni della scuola superiore, cassette C60 e C90 utilizzate per farmi le colonne sonore durante le estati (ed io ero l'unico che riusciva a farle semi-"mixate", non so se mi spiego!), ecc. ecc. La sensazione provata comunque é sempre la stessa: pur essendo sempre belle, quelle canzoni oggi sono completamente "retrò" e "fuori epoca". Sono trascorsi 10, 15, 20 anni e sono cambiate così tante cose: prima le cassette C60 e C90 erano (quasi) l'unico mezzo per registrare canzoni dalla radio, ora invece ci sono streaming, podcast, software, memorie usb, telefonini... Prima per conoscere una canzone non ti bastava ascoltare una volta sola il pezzo e dovevi avere la pazienza di trovarla più volte in radio, perché se incappavi in uno speaker particolarmente odioso con pronuncia inglese ostentata il nome dell'autore ed il titolo non li capivi per almeno 3 o 4 passaggi radiofonici, mentre oggi c'é Shazam che te lo dice in 10 secondi netti (connessione permettendo). Quante cose sono cambiate per gli amanti della musica, e chissà quante ancora ne cambieranno nei prossimi anni... Comunque sono felice, anzi orgoglioso di aver "vissuto" quegli anni, perché così come mi disse una vecchia conoscente di chat: "Sono stati gli anni musicali migliori" (El.). Da quando me lo scrisse ho sempre pensato che ha ragione :°)
+ La notizia del giorno: «E magari alla fine uno capisce pure perché Marco Castoldi non poteva che diventare Morgan.
L'istrionico, contraddittorio, vulcanico, irriverente giudice di «X Factor», «uno di cui si parla e si scrive», «uno che la gente conosce anche se non mi conoscono», ha deciso di strappare la penna dalle mani degli altri e scrivere di se stesso, sicuro di spiegare con le parole più appropriate i suoi 41 anni di vita, trascorsi perlopiù come su un ottovolante. Probabilmente a partire dall'adolescenza in poi, dopo essere stato azzannato dal dolore quando suo padre si suicidò: «A 46 anni si è tolto la vita. Anche perché la sua vanità non era appagata. Incapace di sopravvivere dovendo mantenere sé, i suoi familiari in ristrettezza economica».
Ma andiamo per ordine e iniziamo a sfogliare le 228 pagine di Marco Castoldi - Il libro di Morgan, l'autobiografia del musicista che esce venerdì per Einaudi. Basterebbe leggere il sottotitolo per capire che si tratta di un libro scritto dal leader dei Bluvertigo: Io, l'amore, la musica, gli stronzi e Dio. Il fatto è che a lui piace attirare l'attenzione. Un desiderio che ha avuto fin da bambino: quando aveva 5 anni era a messa con i suoi genitori. Ad un certo punto scappò via dalla chiesa e «sul piazzale» si mise «a cantare un pezzo di Elvis Presley, ballando. Si è subito radunato attorno a me un po' di pubblico.
Qualcuno dei presenti mi aveva comprato dei ghiaccioli, per ricompensarmi dell'esibizione. E in quel momento io avevo capito: 1) che ero in grado di attirare l'attenzione; 2) che potevo essere pagato per quello che facevo».
È così che è nato Morgan, il musicista innamorato di Bach che è cresciuto con la voglia di fare spettacolo e di dare spettacolo. E le occasioni non gli sono certo mancate. Soprattutto da quando è diventato giudice di «X Factor», ruolo che ha sempre interpretato cercando di assomigliare ad uno scugnizzo dispettoso.
Tuttavia, anche se sarà «pure pazzo, isterico, ingestibile, ritardatario cronico, egoista», Morgan non riesce a dire bugie. E perciò ammette: «Nonostante la mia strafottenza nei confronti di chi è più forte di me. Nonostante tutto, la televisione è riuscita a normalizzarmi». Adesso il re è nudo: «Ogni anno dico sempre che sarà l'ultimo e invece, puntualmente, ci sono dei nuovi motivi, sempre diversi, per cui sono costretto a farlo. Ormai sono nel meccanismo, che non è solo economico, è tutto un sistema di interessi convergenti che orbitano intorno alla mia persona, e io non sono abbastanza forte da svincolarmene. E sono completamente schiavo».
In pochi sanno cosa fa Morgan una volta spente le telecamere di «X Factor», ma ora Marco è pronto a svelarlo: «Faccio la puntata, poi mi chiudo in casa per tre giorni e spengo il telefono. Al quarto giorno c'è sempre qualcuno che mi chiede dov'ero scomparso. "Mi sono vergognato", rispondo.
Ed è la verità. Grazie alla televisione la vergogna è diventata una delle mie attività principali. Perché alla fine, non c'è troppo da girarci intorno: la televisione ha reso un pagliaccio anche me». Confessioni di un artista prestato alla tv, che all'inizio però pensava in buona fede di «portare la musica alla platea di un pubblico generalista». Poi ha dovuto arrendersi: «"X Factor" è glam. Anche lì, come dappertutto, ha vinto l'immagine». Quindi, tirando le somme: «In televisione sono tutti burattini, tutti marionette. Tutti vuoti. Perché sono macchine da soldi».
Eppure Morgan avrebbe potuto salutare definitivamente il piccolo schermo, che frequenta ma non apprezza, magari approfittando di una disgrazia che lo travolse nel 2010: a quel tempo «X Factor» veniva trasmesso dalla Rai e Castoldi era lì da tre edizioni. Doveva pure andare a Sanremo, ma poi svanì tutto per un'intervista (che provò in tutti i modi a smentire) in cui sosteneva di assumere droga come antidepressivo. «Di fatto quello, il 2010, sarebbe stato l'anno dell'amicizia tra me e Celentano. Forse l'unica cosa bella dell'anno peggiore della mia vita». Un anno in castigo, e quando «X Factor» passò a Sky Morgan tornò in tv. Sfuriate, dito medio alzato, guasconate: possibile che nelle giornate di Morgan non ci sia spazio per un po' di tenerezza? Chissà, di sicuro però ce n'è per il rimpianto: «Ho la tristezza di desiderare una famiglia da fuori. Di rivedere qualcosa di perduto...». E per la malinconia: per un periodo, con Asia e Anna, «abbiamo vissuto a Milano: io, la mia donna e la mia bambina, l'unica famiglia che io sia mai stato in grado di avere in vita mia. Una famiglia semplice, come dovrebbero essere tutte le famiglie».
Ma al bando i sentimentalismi, Morgan è Morgan, uno «concreto, pratico, forse cervellotico». Sarà per questo che oltre che alle due figlie, alla sua ex moglie Asia Argento, a Bach, a Maria De Filippi, ha dedicato il libro a se stesso e anche a Gesù di Nazareth. Qualcuno direbbe: questione di feeling» (fonte: InArteMorgan).
+ Il commento alla notizia del giorno: Per fortuna ha 8 anni più di me... Un vantaggio per me, purtroppo per lui.

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25/11/14  Interstellar 
martedì  Il tempo 



+ Interstellar é un filmone. Non basta dire "é bello". Non é sufficiente dire "é ben fatto". Non corrisponde a verità dire "é bellissimo". E' un filmone, in tutti i sensi: 3 ore di durata ma neanche uno sbadiglio, sempre interessante, mai banale, con qualche tocco di ironia che gradisco molto, e con una trama contorta al punto giusto. Complimenti!
+ Tra le "dimensioni" citate nel film, ce n'é una che mi ha fatto partire tutta una sequenza di pensieri concatenati: il tempo. E' silenzioso, scorre costante e non si ferma mai, lascia segni del suo passaggio su tutto e tutti, ma soprattutto non torna indietro. Dopo aver finito di guardare il film sono rimasto frastornato: come ho "investito" i miei 33 anni? Potevo fare di più? Quanti errori ho commesso? Quante cicatrici mi porto dietro? Avrei potuto essere migliore? Come sarei potuto essere se avessi scelto altre strade nei bivi incontrati durante questi anni? Questa sera sono veramente spaventato, credevo di avere imparato già tante cose grazie all'esperienza accumulata fino ad oggi, ed invece mi rendo conto che mi mancano ancora diversi decenni da vivere (se Dio vuole), e devo migliorarmi ancora tanto per me stesso e per chi mi é accanto. Ho quasi paura, ma voglio farcela.

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15/11/14  Ce l'ho fatta! 
domenica  Tanta pazienza 


[Moltosugo - "Activate (The Sung One)"]

+ Dopo 15 anni sono riuscito a capire/trovare il titolo di questa maledetta/amata canzone che ho registrato su qualche cassettina C60 o C90 e che ho cercato per mari e per monti senza mai arrivare a nulla.
P.S.: sì, tranquilli, avevo utilizzato anche Shazam e durante i 3 minuti di canzone mi uscivano sempre 5 titoli diversi senza mai pescare quello giusto...

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13/11/14  Giornate da ricordare 
giovedì  Tutto positivo 
+ Oltre al piacevole evento del giorno, oggi é stata una gran bella giornata sotto tutti i punti di vista: obiettivo lavorativo del giorno raggiunto (per fortuna), una gran quantità di complimenti ricevuti da una cliente (menomale), regalo gradito (fondamentale), festa riuscita (che bello), soddisfazione della festeggiata (la cosa più importante). I compleanni arrivano una volta all'anno, ma per tutto il resto spero che riaccada più frequentemente.
+ Il trend del "meno siamo, meglio stiamo" sta dando dei bei risultati: tutti più sereni, nervi rilassati e non sollecitati, eventi sempre positivi dall'inizio alla fine. Quasi quasi... :p
+ La frase del giorno: "Mamma mia quanto sei bravo! Oh, bello e bravo! Beata la fortunata che ti si sposa: preciso, educato e bravo! Fammiti dare un bacio... Ti posso dare un bacio? Tanto posso essere tua mamma..." (la cliente di oggi).

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07/11/14  Quella voglia di massimizzare i risultati... 
venerdì  a.k.a. pigrizia 



+ Attenzione, la risposta di Zuckerberg potrebbe diventare la mia "scusa" preferita...
+ La notizia del giorno: «During a public Q&A at the Facebook headquarters, the tech company's founder, Mark Zuckerberg, answered the one question we've all been wondering: Why does he wear the same thing everyday? Surprisingly, Zuckerberg's answer had nothing to do with style (although the gray tee does look like a #normcore staple). Instead, Zuckerberg cites a number of psychological advantages to never changing his look. "I really want to clear my life so that I have to make as few decisions as possible, other than how to best serve this community" Zuckerberg explains in the video above. He also says that even making little decisions like what to eat or wear can expend energy he'd rather use on making tough choices for his giant social media platform. Zuckerberg is not the first man to don a uniform, though, and other tech giants have taken to rarely varying their outfits. Steve Jobs, for one, used to wear his trademark turtleneck to create an identity for his brand. Even outside of the tech world, company heads have used repetitive clothing as a business strategy. For example, fashion designers like Thom Browne and Karl Lagerfeld also wear uniforms. Even Kim Kardashian recently said she doesn't buy clothes for Kanye because "he wears the same thing over and over". So, if the shoe fits, wear it. Over and over and over again» (fonte: Complex.com).

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05/11/14  Nuovo traguardo raggiunto 
mercoledì  Avanti un altro 



+ Benché sia stato il migliore esame di abilitazione degli ultimi anni, benché io non abbia faticato molto per il raggiungimento del traguardo di oggi... é sempre una piccola grande soddisfazione.
+ La frase del giorno: "Complimenti!".

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