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 PENSIERI DI MARZO 2010 

M0r94n Benvenuti nell'Archivio Blog di M0r94n.

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Avvertenza: per la corretta interpretazione di alcuni "Pensieri di M0r94n" è indispensabile utilizzare il criterio "non tutto è come appare a prima lettura".


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31/03/10  Fondi pensioni sì, fondi pensioni no 
mercoledì  A me non convincono 
+ La notizia del giorno: «Giovedì sarà il primo giorno da "ex" per molti lavoratori dipendenti e autonomi. Il 1° aprile, infatti, si apre la finestra di pensionamento sia per chi ha raggiunto i requisiti per la vecchiaia, sia per chi ha maturato un'anzianità contributiva di 40 anni. A conti fatti, per un lavoratore dipendente di 65 anni che si trova in quest'ultima condizione, l'importo lordo della pensione potrà arrivare fino all'80% dell'ultimo stipendio, quota che – al netto di contributi e di imposte progressive che incidono meno – supererà anche il 90% . Che cosa accadrà, invece, a un giovane neoassunto di 25-30 anni che, per ipotesi, proprio giovedì prossimo inizierà la sua carriera lavorativa? Che cosa lo aspetta nel 2050, quando – dopo 40 anni di attività – sarà nella medesima condizione in cui si trova chi oggi accede al pensionamento? La buona notizia è che questo giovane potrà dormire sonni (relativamente) tranquilli. Almeno stando alle ultime stime del ministero dell'Economia sulle tendenze di medio-lungo periodo della previdenza – aggiornate agli andamenti demografici e macroeconomici del 2009 – che dicono che il sistema gode di una salute accettabile, nonostante la crisi. Certo, molto dipenderà dalla crescita economica, ma ipotizzando incrementi nell'ordine dell'1-1,5% l'anno, la spesa dovrebbe muoversi su livelli sostenibili (tra il 14 e il 15%). Tutto bene, quindi? Non esattamente. Perché, in agguato, c'è anche la cattiva notizia: quando questo giovane avrà compiuto 65 anni e andrà in pensione con 40 anni di contributi, il tasso di sostituzione della previdenza obbligatoria – ossia il rapporto tra l'ultima retribuzione e la prima rata della sua pensione – sarà di poco superiore al 60%, che diventerà circa il 70% netto. In pratica, da qui al 2050, sempre secondo i calcoli aggiornati della Ragioneria dello Stato, le pensioni tenderanno a ridursi fino a punte del 30% rispetto ai livelli attuali. Con una doppia considerazione: da un lato che queste semplici simulazioni riguardano un lavoratore "teorico" che mantiene stabilmente l'occupazione a tempo indeterminato per 40 anni e non considerano eventuali periodi non coperti da contributi o coperti solo parzialmente. Dall'altro, che – in ogni caso – si dovrà prima o poi affrontare il problema della "tenuta" nel tempo del potere d'acquisto delle pensioni, oggi spesso garantito da tassi di sostituzione molto elevati, impensabili per il futuro. Situazione critica anche per i lavoratori autonomi. In questo caso (l'ipotesi è sempre quella di un'anzianità contributiva di 35 o 40 anni e un'età di 63-65 anni) il tasso di sostituzione netto scenderà via via dall'attuale 90% al 45-50% del 2050. Questi risultati sono il mix di diversi fattori. Per prima cosa, c'è il metodo di calcolo della pensione interamente contributivo, ma anche – anzi soprattutto – l'applicazione dei nuovi coefficienti che vengono utilizzati per trasformare in rendita il capitale via via accumulato durante la vita lavorativa. Le previsioni, naturalmente, dipendono da molte variabili, tra cui pesa l'andamento della carriera: secondo la Ragioneria, ad esempio, dinamiche retributive "veloci" subiscono una flessione più marcata del tasso di sostituzione (quindi, più lo stipendio cresce, più si amplia il gap con la pensione). Decisiva sarà, poi, l'età al pensionamento. Si prenda il lavoratore dipendente che raggiunge i 35 anni di contribuzione a 65 anni di età piuttosto che a 60: la riduzione dell'importo medio della pensione, rispetto al 2010, avrà un taglio del 20% nel primo caso, e di oltre il 30 nel secondo. Proprio per questi motivi diventano cruciali le successive elaborazioni del ministero dell'Economia. E cioè quelle che mostrano come solo la combinazione tra previdenza obbligatoria e previdenza integrativa potrà ridurre l'enorme divario tra ultima retribuzione e prima rata di pensione. Se il giovane neo assunto del nostro esempio scegliesse di versare il proprio Tfr al fondo pensione, nel 2050, al momento del pensionamento, sulla base delle ipotesi della Ragioneria, avrebbe un assegno complessivo (pensione obbligatoria + integrativa) vicino all'80-85% dell'ultimo stipendio. L'ennesima conferma di come quello dei fondi sia il vero snodo della previdenza che verrà» (fonte: Il Sole 24 Ore).
+ Il commento alla notizia del giorno: Non sono convinto della teoria esposta dall'articolo di oggi. Alla base del mio scetticismo c'é una banale domanda: perché dovrei dare i miei soldi ad un fondo pensioni, che li investe per me nel corso di anni ed anni, per poi SPERARE di riavere indietro in età pensionabile un importo maggiore della pensione stessa grazie al buon andamento degli investimenti fatti DA LORO? Chi sono LORO per dover avere una parte del frutto del mio lavoro? Se fossero somme che rimangono sempre disponibili nel corso degli anni magari sarebbe anche una cosa "simpatica"... E invece no. Io dovrei "blindare" quelle somme per circa 40 anni mettendole in mano ad altre persone... Eh no signori, mi dispiace, coi tempi che corrono non mi fido più di nessuno.

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30/03/10  Un altro punto a favore dei risparmiatori 
martedì  Che strada lunga e tortuosa... 
+ La notizia del giorno: «Non importa che il rating dei titoli, al momento della sottoscrizione, fosse ancora elevato. Nè che le obbligazioni fossero comprese tra quelle a basso rischio nell'elenco di Patti Chiari. Secondo il Tribunale di Udine, l'investimento consigliato dalla banca al cliente era inadeguato, troppo rischioso per il profilo del risparmiatore. La sentenza ha condannato Unicredit a risarcire a un risparmiatore friulano l'intera somma investita nell'ottobre 2007 in obbligazioni emesse dalla banca d'affari Lehman brothers, interessi compresi. Ed ha accolto la tesi degli avvocati del risparmiatore: la banca ha violato gli obblighi di informare il cliente e di astenersi da operazioni inadeguate per tipologia, oggetto, frequenza e dimensione. Solo un'autorizzazione scritta del cliente potrebbe consentire operazioni del genere, ma questa, ovviamente, nel caso specifico non c'è stata. L'eccessiva rischiosità dell'investimento, nonostante Lehman godesse al momento di un rating A o A+, e i titoli fossero nell'elenco “Basso rischio-rendimento" del consorzio Patti Chiari, secondo il Tribunale di Udine emerge dal confronto con i Cct nei quali il cliente aveva investito fino a quel momento. Inoltre le obbligazioni erano emesse da una banca d’affari, e all'epoca erano già emerse la bolla dei mutui "subprime" e la crisi del credito. L'investimento, infine, era inadeguato per dimensione, perché l'importo era troppo elevato rispetto al totale investito. Una sentenza importante per tutti i risparmiatori incappati nel crack Lehman, senza essere consapevoli del livello di rischio dell'investimento. Anche se non è detta l'ultima parola: è assai probabile infatti che la banca presenterà domanda di appello» (fonte: La Mia Finanza).
+ Il commento alla notizia del giorno: C'é qualche aspetto che non mi convince ancora, comunque é una ottima notizia per chi vuole ottenere i rimborsi.

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29/03/10  Arbitri dal pugno di ferro 
lunedì  Gente strana in Argentina... 
+ La notizia del giorno: «Arbitri dal “pugno di ferro”. Ma questa volta l’espressione non ha un senso figurato. L’insolito episodio di violenza si è verificato a Villa Devoto (provincia nord della capitale argentina), nell’intervallo dell’incontro tra Lamadrid e Lujan. Da una parte il primo arbitro Antonio Amato e il guardalinee Daniel Rebuscini, dall’altra l’assistente Gastón Fernández Landa, che al termine della rissa ha avuto la peggio ed è stato portato in ospedale per una profonda ferita all’altezza dell’occhio sinistro rimarginata con tre punti di sutura. A radice del diverbio, secondo quanto raccontato da giocatori e addetti ai lavori che hanno assistito all’accaduto, motivi legati a questioni economiche e sindacali. La partita (2-1 per i padroni di casa il risultato finale) è comunque ripresa nel secondo tempo con un guardalinee in meno. Prima insulti e sfottò, poi calci, pugni e sedie che volano sotto lo sguardo incredulo di giocatori e addetti al campo. Secondo la ricostruzione dei fatti riportata da testimoni oculari, il guardalinee Fernández Landa (contrariato per la designazione ad una partita di quarta divisione) avrebbe iniziato a insultare i due colleghi sin dall’uscita dal campo al termine del primo tempo. Una volta giunti negli spogliatoi, dalle parole si è passati ai fatti, e Rebuscini avrebbe risposto al lancio di una sedia con una serie di calci e pugni che hanno causato a Fernández Landa un profondo taglio all’altezza dell’occhio sinistro. A nulla sono servite le cure del medico del Lamadrid, e il guardalinee è stato immediatamente portato in ospedale per suturare la ferita. La partita è comunque ripresa come se nulla fosse, sotto la direzione di un solo assistente di linea. “Quanto accaduto è molto grave, non c’è alcuna giustificazione e verranno presi i dovuti provvedimenti”, ha assicurato al quotidiano Olé il responsabile della Società Arbitri della Repubblica Argentina (Sadra), Guillermo Marconi. La terna arbitrale si è nuovamente ricomposta solo al fischio finale, quando la polizia ha condotto in commissariato i tre protagonisti della rissa per accertamenti» (fonte: Gazzetta.it).
+ Il commento alla notizia del giorno: Non dovrebbe succere... però... sono umani pure loro! :D
+ La frase del giorno: «Tu sì n'asin'» (So.).

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28/03/10  Nuova grafica per il sito 
domenica  Stagione nuova, aria nuova 
+ Dopo un paio di stagioni trascorse con la grafica "a base di scacchi", ho pensato che forse é giunta l'ora di dare un tocco di "bella stagione" al sito, anche se il bel tempo che sta arrivando molto lentamente. Vi piace la nuova grafica?
+ La notizia del giorno: «A maggio a Pechino sarà primavera ma il profumo che arriverà nel distetto di Chanping, benestante centro a 35 km dal centro di Pechino, non sarà quello dei ciliegi in fiore. A Chanping, infatti, c'è una delle discariche più grandi della città, quella di Auwei, che affligge gli abitanti della zona con i suoi effluvi metifitici. Per risolvere il problema, quindi, il governo della città ha deciso di usare un metodo che già funziona per l'igiene personale: spruzzare deodorante. Saranno dei cannoni speciali, frutto di tecnologia tedesca- italiana, a diffondere nell'aria litri di fragranza al minuto, capace di arrivare a una distanza di 50 metri e migliorare la vivibiltà del quartiere. La notizia è curiosa, la soluzione ovviamente temporanea, ma il problema è annoso e sempre più grave. I rifiuti stanno invadendo la città, come ha dimsotrato il fotografo freelance Wang Jiulinag, che servendosi di Google earth e un sistema gps, ha indviduato 2300 fra discariche legali e illegali nellan cerchia della capitale cinese. La stessa discarica di Asuwei riceve una quantità di rifiuti pari a 3800 tonnellate al giorno, quando la sua capaciità si ferma a circa la metà, a 1800 tonnellate. Cifre apocalittiche, ma in linea con una quantità di rifiuti che cresce dell'8% all'anno, quasi lo stesso ritmo del pil. Solo Pechino ne produce 17mila al giorno, con i suoi 176 milioni di abitanti. Il governo centrale sta provando a costruire inceneritori nelle aree delle discariche (fra il 2006 e il 2010 erano stati approvati ben 82 siti) ma sia gli abitanti delle zone individuate, in nome della filosofia not in my backyard, sia gruppi di ecologisti dicono che gli inceneritori sono una soluzione ormai datata e di cui si è provata la tossicità. Proprio ad Asuwei nel 2007 il governo avviava l'attvitià dell'inceneritore da 20milioni di kilowat ora all'anno, che però è stato bloccato due anni dopo a a causaa delle proteste degli abitanti. Quaindi, ecco perché a Pechino non rimane che sparare deodorante sui cumuli di immondizia» (fonte: Il Sole 24 Ore).
+ Il commento alla notizia del giorno: Da una parte questa notizia mi fa ridere, ma dall'altra fa pensare parecchio... La Cina SEMBRA un caos totale, tenendo conto delle leggi che esistono quì in Europa. Se mai un giorno si estendessero tutte le regole vigenti quì da noi, c'é la speranza che si possa rimettere tutto "a norma" lì? Io penso di no... :|

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27/03/10  Vigilanza posticipata 
sabato  Strano modo di operare 
+ La notizia del giorno: «Commissioni poco chiare, scarse informazioni al cliente, modulistica e accesso ai servizi, soprattutto online, da perfezionare. I miglioramenti nei rapporti banca-cliente sono "ancora deboli" e le norme sulla trasparenza "fanno fatica a decollare". A parlare è il vice direttore generale di Bankitalia, Anna Maria Tarantola, nel corso di un convegno, a Palazzo Altieri, organizzato dall'Abi, dedicato alla qualità dei servizi e alle relazioni tra istituti di credito e clientela. Una platea di persone sempre più "digitali" (3 su 10, +172% rispetto al 2008) e attente, rileva una ricerca Abi, alle opportunità offerte dall'home banking: il 76%, soprattutto giovani e laureati, utilizza almeno una volta un canale "a distanza" (internet, call center e Atm) per effettuare operazioni. Una crescita del 17% negli ultimi 5 anni, supportata anche dal sempre buon afflusso agli sportelli bancomat, ormai utilizzati dal 78% dei clienti. (...). L'apertura di nuovi servizi (e "i cospicui investimenti effettuati", come ha ricordato il direttore generale dell'Abi, Giovanni Sabatini) assieme al mutato quadro normativo, sembrano non aver cambiato, in meglio, i rapporti banca-cliente. Almeno, stando ai numeri forniti da Palazzo Koch. Nel 2009, ha evidenziato Anna Maria Tarantola, sono stati presentati a Bankitalia oltre 7.500 esposti. Molti riguardano le condizioni economiche dei conti correnti: in particolare l'applicazione di commissioni su affidamenti e sconfinamenti, aumentate del 47% rispetto al 2008. Negli ultimi 3 anni, poi, sono stati condotti oltre 2.600 accertamenti presso sportelli e direzioni generali, per vagliare, ha sottolineato Tarantola, anche il rispetto delle nuove regole su portabilità, estinzione anticipata e cancellazione ipoteche, che hanno evidenziato "significativi casi di non piena osservanza della disciplina, che hanno determinato l'irrogazione di sanzioni pecuniarie, l'invio di lettere di richiamo, la sospensione dell'effettuazione di talune operazioni, la richiesta di restituzione di somme impropriamente percepite". Da ottobre, poi, ha proseguito Tarantola è operativo l'Arbitro bancario finanziario (Abf) e a tutto il 22 marzo scorso sono pervenuti circa 950 ricorsi - l'88% contro banche - con un significativo trend di crescita, in media pari al 25% al mese. "Reclami" - ha detto - "che interessano, per la metà dei casi, i primi 10 intermediari e riguardano mutui, conti correnti, inclusi i prodotti e i servizi a questi connessi, come le carte di pagamento, credito al consumo e questioni di trasparenza". Al momento, ha sottolineato, sono state assunte circa 220 decisioni (accogliendo e respingendo le doglianze sostanzialmente in pari misura) e in 69 casi si è giunti, addirittura, a una composizione della lite prima della pronuncia. Il vice direttore di Bankitalia ha suggerito alle banche possibili correttivi da attuare "al più presto" per migliorare il rapporto con la clientela, che deve essere vista - ha ricordato - "non come costo, ma come vantaggio competitivo". Il sollecito è trasversale, da una migliore gestione dei reclami, all'elaborazione di "piani strategici aziendali", che ripensino, in un'ottica di trasparenza e correttezza, informazioni e servizi da rendere alla clientela. Da valutare "attentamente" sono poi gli incentivi presenti nei sistemi di remunerazione: "è opportuno che questi" - ha detto - "siano congegnati per includere non solo indicatori di performance quantitativa, ma anche indici qualitativi che riescano a catturare il livello di soddisfazione del cliente"» (fonte: Il Sole 24 Ore).
+ Il commento alla notizia del giorno: Strano modo di giudicare, questo della Banca d'Italia... Non sarebbe meglio vigilare MENTRE le cose non vanno, anziché DOPO dicendo "le cose non vanno fatte così"?

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26/03/10  Apparizioni e sparizioni 
venerdì  Sempre di più 
+ La notizia del giorno: «Sono 25.229 le persone scomparse ancora da ricercare in Italia al 28 febbraio scorso. Ben 809 i cadaveri non identificati. I dati sono stati diffusi oggi nel corso di una conferenza stampa al Viminale alla quale hanno partecipato il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, il sottosegretario Alfredo Mantovano, il capo della Polizia, Antonio Manganelli e il commissario straordinario del Governo alle persone scomparse, Michele Penta. Entrando nel dettaglio si tratta di 10.411 minorenni, 13.036 maggiorenni e 1.782 ultrasessantacinquenni. La maggior parte dei minori scomparsi (il 53% del totale, quasi tutti stranieri) si è allontanato dall'istituto o dalla comunità in cui era ospite, il 25% si è allontanato volontariamente dalla famiglia, per il 10% si tratta di un caso di sottrazione da coniuge, l'1% è possibile vittima di reato, mentre per l'11% la causa della scomparsa non è stata determinata. "Impressiona il fenomeno" - ha commentato il commissario Penta - "che é sempre in aumento e mai in diminuzione". Il ministro Maroni ha sottolineato "l'impegno costante nella ricerca di scomparsi, favorito dall'alto livello di coordinamento esistente tra le forze di polizia". Complessivamente dal 1° gennaio 1974 sono scomparse 91.087 persone e ne sono state ritrovate 65.858: tra il 2008 e il 2009, è cresciuto il numero delle scomparse (+9,21%) ma anche, in percentuale maggiore, quello dei ritrovamenti (+12,11 per cento). Le regioni con il più alto numero di scomparsi sono il Lazio (6.479), la Lombardia (3.490), la Campania (3.198) e la Sicilia (2.382). Anche i cadaveri senza nome sono più numerosi in Lazio (205), Lombardia (141) e Sicilia (117). Rispetto al 2008, nel 2009 i ritrovamenti sono aumentati del 12%, gli scomparsi del 2 per cento. Penta ha anche voluto ricordare che i dati sono leggermente sovrastimati. Visto che si va a 36 anni a ritroso nel tempo "ci sono molte posizioni che non sono più di persone scomparse, ma conclamate situazioni di scomparse rientrate a casa senza revoca della denuncia, oppure di persone che si sono allontanate volontariamente e che si sono costruiti un altro tipo di vita all'estero o in Italia e che é facile andare ad individuare, quindi non più una scomparsa vera e propria". È Erica Claps l'ultima persona depennata dall'elenco, a 16 anni e mezzo dalla sua scomparsa. Il suo cadavere è stato ritrovato nei giorni scorsi nel sottotetto della chiesa Santissima Trinità di Potenza, a pochi passi da dove era stata vista l'ultima volta. Ora il suo è un caso di omicidio irrisolto. Tante le voci dei familiari degli scomparsi che vorrebbero una risposta all'angoscia che li attanaglia da anni. Come Marisa Golinucci Degli Angeli, mamma di Cristina Golinucci, la ragazza scomparsa nel 1992 vicino al convento dei Padri cappuccini di Cesena. "Il cadavere di Elisa" - dice Marisa Golinucci - "è stato ritrovato in una chiesa, mia figlia invece è scomparsa davanti a un convento. Sono convinta che proprio lì, dai cappuccini, ci sia la tomba di Cristina. Vorrei tanto che fossero fatti nuovi controlli con tecnologie sofisticate, per le indagini si è perso troppo tempo suffragando l'idea della fuga volontaria". Per favorire il ritrovamento degli scomparsi sono due le novità, una circolare e una banca dati, il Risc, il sistema informativo degli scomparsi. La circolare del Dipartimento di pubblica sicurezza invita a far partire subito le indagini perchè spesso si spreca il tempo prezioso immediatamente successivo alla scomparsa, rischiando di perdere definitivamente le tracce di chi si cerca. Triste pensare, per esempio, che nel caso Claps per mettersi subito sulle orme dell'assassino sarebbe bastato l'intervento di cani poliziotto in grado di trovare rapidamente il cadavere della giovane nella chiesa. Il Risc, invece, è un grande archivio elettronico che cataloga e gestisce tutte le informazioni sulle persone scomparse (connotati, denti, vestiti indossati, segni particolari) e sui cadaveri non identificati, con la possibilità di incrociare i dati. Intanto da anni giace una proposta di legge in Parlamento messa a punto già nella scorsa legislatura e ora in discussione nella commissione Affari costituzionali del Senato, che potrebbe essere approvata direttamente in via legislativa, per poi passare velocemente anche a Montecitorio» (fonte: Il Sole 24 Ore).
+ Il commento alla notizia del giorno: Cadaveri a parte, secondo me la stragrande maggioranza si ricrea un'altra vita altrove... Non possono sparire nel nulla tutte queste persone.
+ La frase del giorno: «N'ha succcess' niend' mammà» (So.).

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25/03/10  Retromarcia sanitaria in Usa 
giovedì  Vita dura per Obama 
+ La notizia del giorno: «Una pessima notizia per Barack Obama, ma anche un segnale del clima di scontro tra le diverse posizioni. La legge sulla riforma della Sanità, appena approvata negli Stati Uniti, dovrà essere sottoposta ad una nuova votazione per irregolarità di procedura. "Dopo ore di tentativi per trovare un modo di evitarlo, i Repubblicani hanno scovato due clausole relativamente secondarie che sono violazioni della procedura del Senato, il che significa che dobbiamo rimandare il provvedimento alla Camera", ha detto all'agenzia France Press, Jim Manley, portavoce del leader dei Democratici al Senato, Harry Reid. Inutile quindi la firma di Obama a un ordine esecutivo per fare in modo che il denaro pubblico non venga utilizzato per finanziare gli aborti nel nuovo sistema sanitario americano. il decreto presidenziale era una condizione richiesta da un gruppo di democratici anti aborto, capitanati da Bart Stupak, che fino a domenica scorsa minacciavano di non votare per la legge di riforma sanitaria. Stupak e altri volevano un cambiamento alla Camera del linguaggio del testo approvato dal Senato alla fine dell`anno scorso, considerato troppo permissivo in tema di aborto. La legge che dovrebbe garantire il diritto all'assicurazione medica a 32 milioni di americani in più e proibirà molte pratiche abusive delle compagnie di assicurazione è stata approvata domenica ed è stata firmata da Obama martedì. I gruppi antiabortisti hanno criticato comunque questa strategia, e dicono che 'ordine esecutivo ha come unico impatto quello di riaffermare alcune restrizioni sul finanziamento al'aborto volontario già in vigore. Stupak, che avendo votato per la legge si è attirato le ire di questi gruppi, è convinto del contrario. Ma i parlamentari democratici in favore dell'aborto non si sono opposti all'ordine esecutivo, dicendo che in sostanza non farà molta differenza» (fonte: Il Sole 24 Ore).
+ Il commento alla notizia del giorno: Stranamente mi é sembrato che non si sia dato tanto risalto a questa notizia in Italia. Colpa mia che forse non ho guardato molto la tv oggi oppure é stato davvero così?

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24/03/10  Leggono e si sentono male, anziché lavorare per noi 
mercoledì  Meno deputati e più professionisti! 
+ La notizia del giorno: «Tutti i fornitori e i consulenti della Camera dei deputati per il 2010. Numeri finora sconosciuti quelli divulgati nella conferenza stampa a Montecitorio organizzata dai Radicali su "I conti segreti della Camera". Qualche esempio? Solo per locazioni di immobili si spendono oltre 50 milioni di euro l'anno. Il capitolo informatica, poi, costa al palazzo oltre 10,7 milioni fra manutenzione, servizi di interconnessione a internet, assistenza postazioni di lavoro informatiche, servizi di videoproiezione, abbonamento a banche dati tecniche, automazione della rassegna stampa e via dicendo. Ai quali si aggiungono, fra le altre spese, i soldi legati alla gara in corso per composizione, stampa, consegna, conservazione, raccolta, elaborazione in formato elettronico, trasmissione e inserimento dati su siti web di atti e documenti. Per un conto ulteriore di 9,65 milioni di euro. E, ancora, fra noleggio e autonoleggio di auto si spendono oltre 557mila euro. Per i corsi d'inglese a deputati e personale 590mila euro. Ci sono 15mila euro per fornitura di targhe, cartelli e simili. A sollevare il velo sui numeri meno noti della Camera la radicale eletta deputato nelle file del Pd, Rita Bernardini, che ha presentato i dati con Mario Staderini, Antonella Casu, Marco Pannella e Diego Galli. In totale i contratti previsti da Montecitorio per il 2010 ammontano a 137,34 milioni di euro, le collaborazioni a 444.248,79, le consulenze a 595.983, 40. Le liste sono online sul sito boninopannella.it/trasparenza. Pannella ha elogiato il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ricordando che Rita Bernardini, che dal 2 febbraio aveva anche iniziato uno sciopero della fame per ottenere i documenti richiesti, "ha trovato un presidente, il primo della storia, a essere sensibile a questo tema" su cui i Radicali si battono da anni. E ha ricordato il rifiuto di Nilde Iotti alla stessa richiesta. Ma ha anche attaccato pesantemente il palazzo. Per Pannella quelle pubblicate sono "carte che parleranno da sole, altro che intercettazioni". Sul fronte delle locazioni, hanno detto Bernardini e Staderini, alla Camera domina la società Milano 90 srl del gruppo Scarpellini, con i 4 palazzi Marini presi in affitto dalla società, con locazioni per 46,5 milioni l'anno. Ai quali si aggiungono gli introiti per la gestione delle mense affidate alla stessa società. Tante le curiosità contenute nei documenti. Nel capitolo quattro ruote, il noleggio a lungo termine di auto costa 357mila euro, l'autonoleggio con conducente 200mila euro. Le riparazioni meccaniche di carrozzeria, elettriche, elettroniche, pneumatici compresi, 20mila euro, mentre il carburante costa 110mila euro. Restando in tema si pagano oltre 1,34 milioni per parcheggio di auto e moto, lavaggio veicoli di servizio e attività connesse. Si pagano oltre 2,4 milioni di assicurazioni. I corsi di lingue straniere per i deputati costano 300mila euro l'anno, 290mila per il personale. Previsti servizi fotografici per poco meno di 308mila euro nel 2010, di cui già ordinati più di 88mila euro. Per facchinaggio e traslochi sono previsti 1,53 milioni di euro. Ci sono 810mila euro per fornitura di cancelleria, carta fotocopie, calcolatrici, taglierine e lavagne magnetiche, 163mila per prodotti destinati a piccole pulizie e materiali di consumo in carta e cartone, 400mila per il toner, 400mila per agende e agendine, 140mila per buste e calendari. Le divise del palazzo, rimodellamento compreso, costano 249mila euro, le camicie 75mila euro. Sul fronte dei nuovi arredi sono previste spese per 350mila euro divisi fra 17 fornitori. Si arriva a quota 635 mila per il rinnovo e la manutenzione di arredi e tappezzerie in stile (risultato di una gara, spiega l'elenco dei contratti). Previsti 50mila euro per il restauro di arredi d'epoca e di antiquariato, 23.600 euro per la manutenzione del parco orologi. L'assistenza tecnica su cassaforti e armadi blindati costa 20mila euro. Topi di biblioteca, poi, i deputati: previsto oltre un milione di euro per l'acquisto del patrimonio bibliografico. Fitto il capitolo di spesa sul fronte della salute: 960mila euro per servizi medici e infermieristici, 435mila per assistenza medica d'urgenza, 31mila euro per i servizi di ambulanza» (fonte: Il Sole 24 Ore).
+ Il commento alla notizia del giorno: Ma se i politici già si assentano per impegni e motivi più impensabili, dove lo trovano il tempo per leggere i libri della biblioteca della Camera? Ma soprattutto, i 435.000 euro di spese di assistenza medica di urgenza, in cosa consistono?!? Pare che siano tutti di sana e robusta costituzione quando percepiscono lo stipendio!

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23/03/10  Una luce all'orizzonte? 
martedì  No, é il solito faro... 
+ La notizia del giorno: «Il Sole 24 Ore di domenica ha scritto che Lamco, la società che gestirà gli asset illiquidi di Lehman Brothers, si prepara a gestire alcune asset di Jp Morgan. Quest’ultima trasferirà in gestione attività per 10 miliardi di dollari, al momento affidati in garanzia. Il quotidiano finanziario ha ricordato che Jp Morgan vanta crediti per 29 miliardi di dollari nei confronti di Lehman Brothers. Alvarez&Marsal ha dichiarato che a fine febbraio l’ex colosso bancario poteva contare risorse liquide per 14 miliardi di dollari a disposizione del rimborso dei creditori. A metà aprile, invece, Alvarez&Marsal comunicherà le modalità e il tasso di rimborso dei creditori» (fonte: SoldiOnLine.it).
+ Il commento alla notizia del giorno: Ad ogni notizia si allungano i termini del procedimento in corso in America. Vediamo se é vero che la svolta arriverà ad aprile.
+ La parola del giorno: «Garage».
- Garage: Sostantivo maschile, "autorimessa" (fonte: Dizionario-Italiano.it).
- Garage: Sostantivo maschile francese, "[propr. «azione di mettere al riparo» un battello, un veicolo, un treno, ecc. (der. di garer «mettere al riparo», voce di origine germ.)]. – Autorimessa (è parola di largo uso anche in Italia)" (fonte: Treccani.it).
- Autorimessa: Sostantivo femminile, "edificio per il ricovero e per il servizio di manutenzione degli autoveicoli" (fonte: Dizionario-Italiano.it).
- Autorimessa: Sostantivo femminile, "[comp. di auto-2 e rimessa]. – Locale o anche edificio destinato a ospitare uno o più autoveicoli; in partic., a. pubblica, quella destinata ad accogliere, per un periodo di tempo più o meno lungo, veicoli di qualsiasi provenienza, generalmente fornita dei servizî relativi; garage" (fonte: Treccani.it).

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22/03/10  Finanza creativa scolastica 
lunedì  Imparate a gestire i soldi 
+ La notizia del giorno: «"Ciak si gira" e cinque per mille. All'istituto comprensivo Rinnovata Pizzigoni di Milano ai riflettori puntati ormai hanno fatto l'abitudine. "Il nostro edificio costruito ai primi del Novecento, con il muro in mattoni rossi e il giardino" - racconta la preside Giovanna Mezzatesta - "è già stato utilizzato come scenario per spot pubblicitari, scatti per riviste, soap opera e film. Per noi è un modo per avere risorse aggiuntive: con le riprese fotografiche, ad esempio, riusciamo a guadagnare tra i mille e i 1.500 euro". Dallo scorso anno, poi, la dirigente ha giocato la carta del cinque per mille. "Una scuola statale" - spiega - "è un'associazione senza fini di lucro, così abbiamo presentato la richiesta all'agenzia delle Entrate e siamo stati accontentati". Qualcuno l'ha battezzata "finanza creativa", ovvero l'arte di arrangiarsi di fronte a una situazione contabile che è sempre più difficile. Mentre aumentano i fondi regionali per il diritto allo studio a favore delle famiglie (si veda nalla pagina a fianco) le scuole statali lamentano una progressiva riduzione dei fondi pubblici e vantano nei confronti dello Stato crediti stimati tra 1 e 1,5 miliardi di euro. Per far fronte a questa emergenza, presidi e genitori si rimboccano le maniche per restare a galla, destreggiandosi tra le varie voci di bilancio. Aperitivi musicali, raccolta e rivendita tappi, bancarelle, noleggio aule, ma anche spettacoli teatrali. Tutti all'insegna del fund raising per garantire un potenziamento dell'attività formativa e in alcuni casi anche per acquistare il materiale didattico. Un fenomeno che riguarda le scuole del Nord, ma anche quelle del sud, dalle elementari alle superiori. "Siamo sempre alla ricerca di finanziamenti", racconta Anna Gennari, che dirige il Polo scolastico 3 di Fano nella Marche. Una presenza sul territorio con due istituti professionali, Volta e Olivetti, un tecnico nautico e l'istituto d'Arte Apolloni che dal prossimo anno scolastico diventerà liceo artistico in seguito alla riforma delle superiori. In tutto 915 alunni e oltre 150 insegnanti. "I nostri crediti nei confronti dello stato ammontano a 260-270mila euro e il budget che il ministero ha messo a nostra disposizione è irrisorio per poter coprire sia le supplenze brevi che le spese il funzionamento. In più gli istituti tecnici necessitano di attrezzature adeguate per poter garantire l'offerta formativa" dice la dirigente, che ha deciso così di fare di necessità virtù in nome della razionalizzazione: le aule di informatica sono state quest'anno interamente rinnovate con la formula del leasing e affittate al pomeriggio per corsi di formazione. Un'altra entrata è rappresentata dal contributo versato del rivenditore di merendine che apre il suo banchetto quando suona la campanella dell'intervallo. "Siamo così riusciti" - spiega - "a raccogliere fondi che utilizziamo per tirare avanti nella quotidianità, pagando fotocopie, spese di segreteria e di cancelleria". Al di là delle nuove risorse, in alcuni casi cambia anche l'utilizzo di quelle già disponibili. Succede ad esempio con il contributo volontario che i genitori versano ogni anno con un bollettino postale - in media da 40 a 70 euro a seconda del grado di istruzione - e destinato finora a finanziare iniziative per arricchire l'offerta formativa. Oggi, invece, sempre più spesso viene utilizzato per le spese di funzionamento. E a volte diventa l'unica ancora di salvezza. È il caso dell'istituto comprensivo Cinque giornate di Milano. "A fine novembre la preside Maria Aurelia Messina ci ha chiesto in consiglio di istituto una sorta di prestito fino a un massimo di 3mila euro da prelevare dal contributo delle famiglie per sopperire alle esigenze di cassa per le spese di funzionamento amministrativo, che verrà restituito in tempi migliori" - sottolinea il presidente del consiglio di istituto Pino Foggia -. "La stessa dirigente ha ricordato che queste spese non dovrebbero essere a carico delle famiglie, ma da ormai due anni il ministero non versa i fondi necessari per pagare le spese correnti: carta, pennarelli, detersivi, fotocopie. Mi aspettavo una sollevazione dei genitori, invece tutti hanno compreso che stavamo raschiando il fondo". C'è invece chi a ingegnarsi proprio non ci pensa. È il caso di Franco Febbraro, preside della scuola elementare Principe di Piemonte di Roma: "La scuola è pubblica e non sono d'accordo a finanziarla per sopperire alle mancate risorse dello stato. Non diamo bollettini per il contributo volontario delle famiglie, non chiediamo la carta igienica. I nostri problemi sono più gravi, vantiamo crediti intorno a 400mila euro e non abbiamo più fondo cassa, ma il consiglio di istituto ha deciso di non fare ricorso alla finanza creativa"» (fonte: Il Sole 24 Ore).
+ Il commento alla notizia del giorno: I crediti "congelati" vantati nei confronti dello Stato sono un pò scandalosi, però penso che con la "finanza creativa" le scuole imparino a non sprecare più soldi pubblici e ad amministrare meglio le proprie finanze, perché altrimenti se le cose non vanno i genitori degli alunni "chiudono i rubinetti".

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21/03/10  Cittadini "sceriffi" 
domenica  Magari anche in Italia! 
+ La notizia del giorno: «Da due anni il telefono di Stephen Whitlock suona senza sosta. Da quando il fisco americano ha iniziato a offrire laute ricompense a chi denuncia i mega-evasori, le soffiate arrivano al ritmo di cento al mese, dieci volte più che negli anni precedenti. "L'iniziativa sta avendo un successo superiore a ogni aspettativa", dice il responsabile del reparto informatori del fisco americano. Nei suoi 27 anni di carriera, dedicata a combattere frode ed evasione, Whitlock ne ha viste di tutti i colori: soffiate fatte da mariti traditi per ripicca, da impiegati maltrattati e umiliati dai capiufficio per vendetta, da regolari cittadini presi in giro da amici gradassi a volte per invidia, a volte per puro desiderio di giustizia. Lo scorso anno persino Stephen Whitlock è rimasto sorpreso dalla forza di persuasione del denaro: grazie a taglie pari al 15-30% delle tasse evase (a patto che la somma recuperata superi i 2 milioni di dollari e il reddito dell'evasore sia più alto di 200mila dollari in caso di persone fisiche) quello dell'informatore è diventato uno sport nazionale.
"Nei primi tre mesi dell'anno fiscale 2008 (ottobre-dicembre 2007, ndr), prima dell'entrata in vigore della nuova legge, le soffiate ci hanno permesso di identificare 46 mega-evasori" - dice Whitlock -. "Nei successivi nove mesi ne abbiamo presi 1.200"». Quei 1.246 mega-evasori, ha calcolato successivamente il fisco, avevano omesso di dichiarare un totale di 65 miliardi di dollari di reddito; l'anno precedente gli evasori denunciati per avere evaso oltre 2 milioni di dollari erano stati solo 83 e il reddito non dichiarato 8 miliardi di dollari. L'Internal Revenue Service, l'efficientissimo fisco americano, ha buone ragioni per sospettare che almeno 228 di questi 1.246 mega-evasori devono al governo più di 10 milioni di dollari, e 64 oltre 100 milioni. Nel qual caso le denunce anonime contro questi 228 mega-evasori potrebbero fruttare complessivamente da 1,3 a 2,6 miliardi di dollari ai 150 informatori del 2008, una media di 8-17 milioni a testa. "La nuova legge sulle ricompense funziona" - dice Whitlock - "perché non ammette più chi si limita a nutrire sospetti su qualcuno. Solo chi presenta una documentazione dettagliata ha diritto alla ricompensa, e la ricompensa è tale da dare l'incentivo di raccogliere prove inconfutabili contro gli evasori". Gli informatori fanno il lavoro del fisco, anzi meglio del fisco perché sanno dove cercare la frode. La nuova direttiva, la sezione 7623b del Tax Relief and Health Care Act, era stata approvata nel dicembre 2006 dal parlamento americano per combattere la grande evasione da parte di facoltosi individui e aziende. Prima della 7623b, le ricompense per gli informatori erano a discrezione del fisco, ma raramente le soffiate dei delatori portavano alla cattura di pesci grossi. Nel 2004 e 2005, per esempio, 428 informatori hanno intascato complessivamente 12 milioni di dollari, il 7% dei 168 milioni recuperati dall'Irs grazie a loro. Il professore di legge alla Liberty University Joel Hesch, autore della guida per informatori Reward: Collecting Millions for Reporting Tax Evasion, ha calcolato che l'incasso medio tra il 2001 e il 2005 è stato di 22-45mila dollari.
Ora che la ricompensa del 15-30% è sancita per legge, la valanga di denunce contro i grandi evasori non accenna a rallentare. Nell'anno fiscale 2009 il numero di soffiate è salito del 50%, da 1.246 a 1.900, anche se è ancora troppo presto per sapere a quanto ammonta il reddito complessivo non dichiarato e l'ammontare totale delle tasse evase. Negli Stati Uniti chiunque può denunciare un evasore, basta riempire un formulario disponibile sul sito dell'Irs. La documentazione richiesta perché uno degli analisti del fisco inizi a valutare il caso è così dettagliata da sollevare la domanda più ovvia: chi può avere accesso a documenti che attestino la situazione patrimoniale di un individuo o di una società, che illustrino gli espedienti impiegati per l'evasione, e che calcolino con una certa precisione l'imponibile effettivo e l'ammontare delle tasse evase? "La legge americana tutela il rapporto fiduciario tra un cliente e il suo avvocato o commercialista, quindi qualsiasi documento ottenuto da un professionista non è ammissibile come prova" - spiega il professore di legge e fisco dell'University of California di Los Angeles Eric Zolt -. "Nel caso di persone fisiche, l'informatore tipico è un ex-coniuge; nel caso di persone giuridiche un ex-socio o un ex-dipendente o un consulente esterno". La denuncia di un datore di lavoro, in particolare, comporta grossi rischi per un delatore anche se la sua identità rimane segreta. Spesso non è difficile risalire al nome della talpa, e anche se per legge l'informatore non può essere licenziato per rappresaglia, il suo destino in azienda (e probabilmente nel mondo del lavoro) è segnato. Ma l'America pensa a tutto: un'associazione nazionale, il National Whistleblower Center, da vent'anni protegge i diritti degli informatori, fornisce assistenza legale e anche supporto psicologico. Gli informatori hanno trovato un infaticabile sostenitore, Charles Grassley, il senatore repubblicano che ha sponsorizzato la 7623b e che oggi critica pubblicamente l'Irs per la lentezza con cui sta analizzando i casi e rimandando il pagamento delle ricompense. "Questi sono spesso cittadini di elevata statura morale, armi efficaci a disposizione del fisco per combattere la frode" - ha detto Grassley -. "I ritardi dell'Irs rischiano di scoraggiare altri potenziali informatori". A oggi l'Irs non ha ancora pagato un centesimo agli informatori che hanno aderito all'iniziativa del 2006.
Le società americane non sono dispiaciute invece dei ritardi del fisco, anzi sperano che il nuovo programma antievasione fallisca. "La legge non protegge adeguatamente le aziende americane dalle vendette di dipendenti malcontenti", dice l'avvocato David Blair dello studio Miller & Chevalier. Il miraggio della ricompensa è sufficiente per indurre molti a sporgere una denuncia anche quando un'azienda commette un errore, e non una frode. L'informatore incassa anche se la società in questione riconosce l'errore e paga le tasse arretrate di propria iniziativa. Nemmeno il mondo legale è convinto della desiderabilità di un sistema di spionaggio in stile vagamente sovietico. "Credo che il fisco farebbe meglio a combattere la frode con altri mezzi, per esempio con più ispezioni, anziché appoggiarsi a una rete di informatori" - dice Zolt della Ucla -. "Questo sistema alla popolazione non piace"» (fonte: Il Sole 24 Ore).
+ Il commento alla notizia del giorno: Io sono a favore delle segnalazioni. Secondo me sarebbe giusto dare ai cittadini italiani la possibilità di segnalare alle autorità competenti chi evade le tasse.
+ La frase del giorno: «Signora nonna, non é il momenDo» (M0.).

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20/03/10  Professione: chiacchiere 
sabato  Mancanza di concretezza 
+ Penso a cosa possa passare per la mente di una persona che di solito definisco "ciacià", ovvero quella categoria che dice di voler fare/organizzare/preparare un milione di cose e che poi per i motivi più disparati manca di concretezza e non fa NULLA. Quel tipo di persona che dice le cose esattamente come le passano per la testa, senza filtrarle per mettere un minimo di freno alle eventuali sciocchezze che eventualmente possono uscire parlando. Come si fa a vivere di sogni e speranze se poi all'atto pratico non si realizza MAI NULLA di concreto?
+ La notizia del giorno: «Le banche e la finanza agitano sempre più le acque della politica e di "main street" negli Stati Uniti. Proprio ieri due notizie hanno rinfocolato le polemiche Oltreoceano.
La prima arriva dal Wall street journal che, pescando nel mondo della Lehman Brothers pre-fallimento, ha preso all'amo un'altro esempio di cattiva, se non fraudolenta, gestione della banca. Un'altra possibile prova della volontà del top management di nascondere informazioni e falsare il valore degli asset tossici immobiliari, come ha già mostrato il report voluto dalla corte fallimentare e reso noto pochi giorni fa.
Il foglio americano ha pubblicato una lettera di un vice presidente del gruppo, tal Matthew Lee, che nel maggio 2008, cioè ben prima del tristemente famoso week end di settembre, metteva in guardia sulla possibilità che il "senior management" avesse violato il codice interno aziendale. In che modo? Semplice: ingannando gli investitori e gli organi di controllo di mercato sul reale valore degli asset. In pratica Lee faceva da eco alle perplessità degli analisti che si domandavano se Lehman non stesse illegalmente posticipando svaluazioni, in modo da non fare apparire le perdite così ampie. Un presa di posizione che Lee ha pagato caro: infatti, lui spedì la lettera al direttore finanziario Erin Callan e al Chief risk officer Chris O'Meara; pochi giorni dopo fu espulso dall'azienda.
Se da un lato, giorno dopo giorno, si alza il coperchio sulla brutta realtà della banca di cui Richard Fuld si sentiva orgoglioso, dall'altro lato il mondo bancario fa quadrato contro una decisione della corte d'appello di New York.
I giudici di Manhatan, seoondo quanto riportato da Bloomberg, hanno sentenziato, confermando una decisione del tribunale di primo grado, che la Federal reserve americana deve rendere pubblici i documenti che identificano gli istituti finanziari sostenuti dalle operazioni di salvataggio. Cioè, dai bailout messi in campo dal governo di Washington. Una scelta che ha scatenato un putiferio. «Si tratta di un terribile errore - dice Chris Kotowski, analista di Openheimer & Co -. Ogni volta che la Fed deve dare dei fondi a un istituto, dovrebbe sì essere informata la commissione ad hoc del Congresso, ma non il pubblico in generale». Perché? «Sarebbe solo un modo per stigmatizzare la banca - risponde Kotowsky -, per sottoporla ad una critica inutile e generalizzata» che, peraltro, la indurrebbe a non chiedere altri sostegni in futuro. La decisione unanime della Corte d'appello cita, tuttavia l'Us Freedom of Information Act che richiede "la disclosure" del materiale considerato. «La norma - si legge nella sentenza - non permette l'esclusione del Board (della Fed, ndr) da tale obbligo. Se si pensa che tale esenzione è necessaria per l'interesse nazionale, allora dovrebbe essere richiesto un intervento da parte del Congresso». La Fed, dal canto suo, non ha preso bene la decisione e si è riservata l'eventuale ricorso verso la sentenza.
Che poi il tema delle banche sia sempre una spina nel fianco dell'economia americana non lo dicono soltanto le difficoltà che la riforma, ormai annacquata, voluta da Barack Obama sta incontrando al Congresso. Non è solo quello. Ci sono anche i dati dei continui fallimenti di banche, soprattutto locali. Dall'inizio dell'anno sono saliti a 37. Venerdì scorso altre quattro banche (in Georgia, Alabama e Minnesota) sono state chiuse . Una passaggio che costerà circa 599 milioni di dollari» (fonte: Il Sole 24 Ore).
+ Il commento alla notizia del giorno: Freeechete!

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19/03/10  A saperlo un pò prima... 
venerdì  ... per Avatar portavo i miei! 
+ Il mio bottino personale di stasera é stato: otto reti, due pali, una traversa e tre assist. E nonostante tutto ciò abbiamo perso. Bah, non so cosa pensare :)
+ La notizia del giorno: «L'avvertimento del ministero della Salute sotto forma di circolare inviata ai gestori di cinema, Asl e Nas che sconsiglia l'uso degli occhiali 3D al cinema ai bambini con meno di sei anni preoccupa i genitori. Soprattutto dopo l'episodio della bimba di tre anni ricoverata a Milano per una forte infiammazione all'occhio che, in un primo momento, si pensava collegata alla visione di "Alice in the Wonderland". Abbiamo chiesto a Luca Bernardo, direttore del dipartimento materno infantile dell'Ospedale Fatebenefratelli di Milano, quali sono i pericoli legati alla nuova moda degli effetti speciali che a breve, grazie alle tv 3D, approderà anche sul divano di casa. "Premesso che all'oggi non esiste nessuna ricerca scientifica seria, né in Italia né negli Stati Uniti, la mia esperienza clinica mi suggerisce di escludere ogni correlazione tra patologie oculari e uso degli occhiali 3D al cinema. Sono convinto comunque che uno studio a doppio cieco della durata di almeno un paio di anni sarebbe comunque necessario. Quello che è certo che gli occhialini in sé sono portatori di infezioni e che non basta un salvietta usa e getta per disinfettarli. Ho notato questa pratica in alcuni cinema a Milano ma non serve a nulla. L'unico modo per proteggersi è usare gli occhiali usa e getta oppure portare da casa i propri. Se un soggetto ha una congiuntivite o una patologia dermatologica da contatto può facilmente trasmetterla attarverso la montatura di plastica, adulto o bambino che sia. L'eventuale insorgere di nausea o mal di testa, segnalati dalla circolare, sono residuali in un soggetto sano. L'avvertenza cambia se si hanno gravi disturbi visivi cronici. Un altro consiglio, che vorrei dare ai genitori è di evitare di togliere gli occhiali ai bambini miopi o astigmatici per mettere quelli 3D, ma di sovrapporli, altrimenti si rischia di precludere al piccolo la messa a fuoco ottimale e di affaticare inutilmente l'attività oculare"» (fonte: Il Sole 24 Ore).
+ Il commento alla notizia del giorno: Io sono per la soluzione di portarsi da casa quelli personali, evitando così il contatto con oggetti usati da altra gente.

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18/03/10  Sicuri che non lo sia? 
giovedì  Sembra tutt'altro... 
+ La notizia del giorno: «Dare del gay a qualcuno, con l'intenzione di denigrarlo, è reato. La Corte di Cassazione con la sentenza n. 10248 bolla come ingiuria il contenuto di una lettera, con cui un 71enne offendeva il destinatario ricordando il suo "essere gay". Una preferenza sessuale, si faceva notare nella missiva, che era chiaramente emersa durante una vacanza in montagna trascorsa dall'interlocutore con un marinaio. Nello scritto si faceva riferimento anche a un allontanamento subito dal destinatario da un club sportivo frequentato da ragazzini. Ma non basta. Uscendo dalla sfera delle preferenze sessuali l'imputato accusava l'uomo anche di aver sottratto dei documenti dai pubblici uffici e di aver favorito in un concorso la nipote dell'imputato stesso. Tanto era bastato per far scattare una condanna per ingiurie nei primi due gradi di giudizio. Scelta confermata dalla Suprema corte che ha sottolineato come l'uso del termine gay – che in genere non ha una connotazione offensiva – l'aveva acquistata nel caso specifico per il suo collegamento con due precisi episodi, da cui si evinceva il chiaro intento denigratorio e l'intenzione di adombrare un'accusa di pedofilia. Paradossalmente ha giocato contro l'imputato anche il suo dichiarare di essere "laico e apertissimo" e di "non giudicare i costumi sessuali di nessuno": una "excusatio non petita" che il Pm aveva invece interpretato come la chiara dimostrazione della "riprovazione dell'imputato per le tendenze sessuali del contraddittore"» (fonte: Il Sole 24 Ore).
+ Il commento alla notizia del giorno: Raccontata così non mi sembra che sia stato detto tanto per denigrare... Bisognerebbe conoscere meglio gli atti per capire meglio l'accaduto.
+ La frase del giorno: «Ho festeggiato come mai ho fatto. Negli spogliatoi è stato bellissimo. L'Inter è la mia squadra. Quello che ho vissuto nel passato è rimasto nel cuore, ma sono uno dell'Inter. Questa vittoria è la conferma che questa la é mia casa perché qui vinco sempre giocando con o contro il Chelsea» (José Mourinho).

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17/03/10  Tutti bravi coi soldi degli altri 
mercoledì  Istigazione a perdere 
+ La notizia del giorno: «Scommessa alternativa per il mercoledi non-calcio. Sbarco sul volley, che disputa in infrasettimanale il penultimo turno della regolar season. Le scommesse sulla pallavolo sono storicamente ad altissimo tasso di successo, ma contemporaneamente avare di quote generose. La giornata di stasera è però un’eccezione: sia perché a fine stagione le motivazioni possono ribaltare i valori tecnici; e sia perché il calendario potrebbe offrire una sfilza di vittorie esterne. Quattro vittorie esterne, sulle sei della nostra scheda. La prima, a sorpresa, potrebbe venire dal big-match Trento-Treviso, capolista contro terza. Una partita però disinnescata del pathos, perchè le posizioni sono praticamente definite (passano ai play-off le prime 8). A due partite dalla fine, Trento ha bisogno di 1 punto per essere aritmeticamente prima (lo si ottiene anche solo perdendo 2-3). Treviso può provare ad acchiappare Cuneo ma deve anche difendersi da Verona: potrebbe uscire una vittoria concessa da Trento al quinto set, ma è comunque importante la quota di 2,80 Snai per la vittoria semplice di Treviso. Compito più semplice e quota più bassa per Macerata a Verona: Verona è già sicura dell’ottavo posto, ultimo utile per accedere ai play-off, e aritmeticamente non può agganciare la settima piazza. Mentre Macerata nelle ultime due giornate è padrona di decidere il proprio destino, compreso tra il quarto e il settimo posto: 2 secco Macerata a 1,50 Eurobet. Tra le contendenti di Macerata c’è l’esplosiva Monza: serie aperta di otto vittorie consecutive, perché non dovrebbero diventare nove in casa di Vibo Valentia, già salva e fuori da ogni discorso? Meglio invece scommettere sui set in Latina-Cuneo: laziali già salvi, piemontesi che devono semplicemente conservare il vantaggio per essere sicuri di passare da seconda in classifica. Vittoria scontata e poco quotata di Cuneo, si può scegliere l’1-3 risultato finale – a 3,50 Better - contando che Cuneo indubbiamente potrebbe concedersi qualche distrazione. Chi dovrebbe far sentire il rispetto del palazzetto sono Modena e Taranto. Soprattutto Modena, per blasone e differenza tecnica contro Forlì. Modena è quarta e coinvolta nella volata per la posizione in griglia nei play-off; Forlì pero è terz’ultima (retrocedono le ultime due), chiamata a proteggersi dalla vittoria praticamente sicura di Loreto, penultima, di fronte a Pineto già retrocessa. Ma le motivazioni non possono supplire a un nettissimo divario tecnico: Modena dovrebbe largheggiare 3-0, a 2,40 Snai. Completa l’1 di Taranto su Perugia, partita tra squadre già in vacanza tranquille, dove può prevalere l’orgoglio tarantino per un degno saluto alla tifoseria: 1 Taranto a 1,72 Snai/Eurobet. E il totalizzatore è insolitamente altissimo per le scommesse sul volley.
- Itas Diatec Trento-Sisley Treviso 2 - 2,80
- Lanza Verona-Lube Macerata 2 - 1,50
- Callipo Vibo Valentia-Gabeca Paradiso Monza 2 - 1,67
- Andreoli Latina-Bre Banca Cuneo 1-3 - 3,50
- Trenkwalder Modena-Yoga Forlì 1 - 2,40
- Prisma Taranto-Rpa Perugia 1 - 1,72
10 € - vincita 1013.38 € (fonte: Gazzetta dello Sport)».
+ Il commento alla notizia del giorno: Ho fatto bene a non seguire il consiglio di giocata, perché i risultati sono stati i seguenti:
- Trentino - Treviso 1
- Verona - Macerata 2
- Vibo Valentia - Monza 2
- Latina - Cuneo 2-3 2
- Taranto - Perugia 1
- Modena - Forlì 1
- Loreto - Pineto 1
Con i 10 euro risparmiati oggi ci vado a mangiare a pranzo :p

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16/03/10  Bisognava pensarci prima 
martedì  Secondo me é difficilissimo 
+ La notizia del giorno: «Clima di tensione in UniCredit, alla vigilia del consiglio di amministrazione che oggi dovrà esaminare – oltre al bilancio del 2009 – il progetto «banca unica». E proprio sull'attuazione del piano di riorganizzazione del gruppo, secondo le indiscrezioni partite ieri pomeriggio dal sito Dagospia, si starebbero concentrando negli ultimi giorni le critiche di alcuni grandi azionisti (sembra soprattutto i soci tedeschi ex-Hvb, ma anche i privati che sono rappresentati in consiglio da Maramotti e Pesenti) che avrebbero chiesto all'amministratore delegato Alessandro Profumo di rivedere il piano, rinviandone l'approvazione. Nei giorni scorsi, secondo indiscrezioni si sarebbero svolte riunioni nella casa milanese di Maramotti. Più cautela da parte delle Fondazioni, che finora si sono espresse sempre ufficialmente a favore dell'avanzamento del piano. Così come nessun rilievo sarebbe emerso la settimana scorsa in sede di comitato strategico. Ma su che punti si concentrano le critiche degli azionisti? Lo snodo centrale, stando alle indiscrezioni, riguarderebbe l'attribuzione delle deleghe operative-gestionali del gruppo con il nuovo modello di banca unica. La crescita dimensionale avvenuta in Italia e soprattutto nel Centro-Est Europa – è la riflessione di alcuni soci – ha creato un gruppo articolato e complesso che richiede punti di riferimento certi a livello di management. L'attuale modello organizzativo, basato sull'amministratore delegato Alessandro Profumo e tre deputy ceo (Roberto Nicastro, Sergio Ermotti, Paolo Fiorentino), non soddisfa del tutto i grandi azionisti. Soprattutto con la nuova articolazione del bancone che richiede, soprattutto in Italia, un referente unico. Fin qui, stando alle ricostruzioni, le critiche di alcuni soci. Che proprio per questo, se davvero decideranno di andare fino in fondo, oggi potrebbero chiedere al consiglio presieduto da Dieter Rampl di rinviare l'approvazione del progetto. Non è la prima volta nella storia recente del gruppo UniCredit che i grandi azionisti chiedono di rivedere le deleghe all'interno della banca. Anni fa, e in più occasioni, fu soprattutto il presidente della Fondazione CariVerona Paolo Biasi a chiedere che, sotto l'a.d. Profumo, fosse nominato un direttore generale. Posizione che, per qualche settimana, sembrava destinato a ricoprire Pietro Modiano (poi uscito dal gruppo, per andare alla guida del Sanpaolo-Imi). Ma Profumo ha sempre rifiutato di nominare un «numero due», articolando successivamente l'assetto di vertice con tre deputy ceo, ognuno responsabile di una specifica area di business a livello di gruppo. Oggi il tema non sembra tanto quello della nomina di un numero due, quanto la diversa articolazione delle deleghe in Italia dopo il progetto «banca unica». Un progetto che serve a dare una svolta a una banca che, complici le numerose aggregazioni, ha creato una struttura con un vertice troppo distante dalla base. Il nuovo assetto prevede che in Italia, UniCredit venga gestita da tre capi rete già individuati in Gabriele Piccini (famiglie e Pmi), Piergiorgio Peluso (corporate) e Dario Prunotto (private). A questi tre responsabili di business, si aggiungeranno sette «presidenti territoriali» che coordineranno le varie aree geografiche in cui è stata segmentata l'Italia. Ed è questa articolazione organizzativa che i soci sembrano voler mettere in discussione. Ma fino a che punto si spingeranno le critiche degli azionisti verso Profumo, proprio mentre UniCredit si appresta ad avere un ruolo di rilievo anche nelle nomine al vertice di Mediobanca-Generali? Ufficialmente tutti ribadiscono che il suo ruolo non è in discussione. Ma al contempo emerge la volontà, forse più forte che in passato, che le richieste dei soci in materia di deleghe vengano prese in considerazione. A rafforzare il peso delle richieste dei grandi azionisti, c'è indubbiamente il sostegno dato a UniCredit nell'ultimo anno con la sottoscrizione di due aumenti di capitale per sette miliardi di euro. E alcune lacune organizzative evidenziatesi negli ultimi mesi che comproverebbero, a detta di alcuni soci, l'esigenza di una diversa attribuzione delle deleghe: dal "giallo" sull'erogazione di alcuni crediti da parte di UniCredit Banca d'Impresa, che ha portato anche al licenziamento di alcuni dirigenti, a una recente lettera di censura di Bankitalia sull'operato di una società di private banking del gruppo» (fonte: Il Sole 24 Ore).
+ Il commento alla notizia del giorno: Troppo difficile fare una banca unica ora, avrebbero dovuto pensarci prima.
+ Il dialogo del giorno:
So.: «Nonna, mi dai una ciotola col tappo ermetico?».
Nonna: «... Chi vù???».

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15/03/10  I nuovi "poveri"? No, loro mai 
lunedì  Magari guadagnassero meno! 
+ La prima notizia del giorno: «Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è sempre il Paperone del Parlamento italiano. Che si "arricchisce" rispetto all'anno precedente. In base alla dichiarazione dei redditi, consultabile oggi alla Camera, il premier guadagna infatti circa 8,5 milioni in più. Nella dichiarazione Irpef del 2009 (relativa al periodo di imposta 2008) il reddito è di 23 milioni 57mila e 981 euro di reddito imponibile, mentre nel 2008 il Cavaliere aveva un reddito di 14 milioni e 532mila euro. Il deputato più ricco, dopo Berlusconi, é lo stilista Santo Versace con più di 5 milioni di euro: dichiara un reddito di 5.190.177, più immobili e ruoli in varie società. È Umberto Veronesi, Pd ed ex ministro della Salute, il più ricco fra i senatori: nella dichiarazione dei redditi riferita al 2008, ha dichiarato 1.678.554 euro. Fra i coordinatori del Pdl spicca Denis Verdini, con un imponibile di 1.282.034 Euro. Renato Schifani si conferma più ricco di Gianfranco Fini. Secondo le dichiarazioni consultabili da oggi, infatti, il presidente del Senato Schifani ha un reddito di 190.643 euro, mentre quello della Camera Fini di 142.243 euro. Entrambi, tuttavia, hanno redditi in crescita rispetto alla dichiarazione precedente. Renato Schifani dichiarava infatti un imponibile di 159.809, mentre Fini si fermava a 105.633. Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti nel 2008 ha registrato una forte riduzione dei propri redditi rispetto all'anno precedente. Nella dichiarazione 2009 relativa ai redditi del 2008 dichiara infatti soltanto 39.672 euro rispetto ai 4,5 milioni dell'anno prima. Il ministro dell'Economia risulta avere un reddito complessivo di 176.897 euro ma con oneri deducibili per 137.225 euro e un credito di imposta di 70.376. Con tale imponibile, Tremonti risulta il ministro e il deputato con il secondo reddito più basso. L'abbandono dell'attività professionale ha ridotto gli incassi del ministro di oltre 4,3 milioni di euro in un solo anno. La «colpa» è della cassa previdenziale degli avvocati. Il ministro ha infatti dovuto pagare - spiegano al ministero dell'Economia - un conto salato alla Cassa Nazionale di Previdenza e assistenza Forense: dei circa 176mila euro e rotti guadagnati, 137.225 euro sono andati in contributo alla Cassa. Una cifra così corposa - spiegano dal Tesoro - perchè non si tratta di una cifra fissa ma viene calcolata sui redditi precedenti (appunto i 4,5 milioni dell'anno precedente). Ne residua un reddito imponibile netto di 39.672 euro. Ma l'imponibile complessivo è il contributo alla Cassa Forense più l'imponibile netto: appunto 176.897 euro. L'attività del ministro nello Studio Tremonti, Vitali Romagnoli Piccardi e Associati è terminata quando il ministro è tornato nel 2008 a via XX Settembre. Tremonti aveva ripreso attività nello studio, fondato da lui stesso negli anni '80, nel 2007. Ma poi la scelta di lasciare nuovamente in seguito all'incarico governativo. A parte Silvio Berlusconi, che denuncia al fisco circa 23 milioni di euro, il leader più ricco risulta Antonio Di Pietro con 193.211 euro. Anche se, rispetto all'anno precedente ne ha persi circa 25 mila. Nel 2008, infatti, ne denunciava 218.080. Al terzo posto, dopo Di Pietro, si posiziona Umberto Bossi con 156.405 euro. Lui invece ne guadagna circa 22 mila. Nella precedente dichiarazione dei redditi, infatti, ne risultavano 134.450. Poi è la volta del leader del Pd Pier Luigi Bersani con 150.450 contro i 163.551 dell'anno precedente. Quello che guadagnerebbe meno di tutti sembra che sia il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini anche lui in perdita rispetto al 2008. Questa volta ne denuncia 123.005 euro. In quella precedente 142.130. Gianni Letta primo tra i componenti non parlamentari del governo. Gianni Letta il più ricco tra i componenti non parlamentari del governo, in base alle dichiarazioni dei redditi presentate nel 2009, relativamente alle entrate percepite nel 2008, resi noti oggi dal Parlamento. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Letta ha dichiarato 1.315.186 euro di redditi imponibili. Guido Bertolaso, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla Protezione civile ha dichiarato 613.403 euro. Con un crollo rispetto all'anno precedente, quando aveva dichiarato poco più di un milione di euro. Anche il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, supera i 600mila euro: reddito 2008 dichiarato 634.968 euro. iampi superstar dei senatori a vita. Tra i senatori a vita il più ricco è Carlo Azeglio Ciampi che, nel 2009, ha dichiarato un reddito di 702.224. Seguono Giulio Andreotti con 522.408 euro, Sergio Pininfarina con 487.226, Oscar Luigi Scalfaro con 230.101 euro. La senatrice Rita Levi Montalcini è a quota 200.094 euro, mentre Emilio Colombo ha dichiarato 170.339 euro. Il più "povero" risulta essere Francesco Cossiga con 136.027 voti. Guadagni milionari per i principi del Foro. Gaetano Pecorella ha battuto Niccolò Ghedini nel reddito imponibile. L'avvocato storico del Cavaliere, nella certificazione Irpef per i redditi 2008, dichiara un milione 490mila e 83 euro di reddito mentre Ghedini può vantare solo un milione 345mila 235 euro di imponibile. Ghedini denuncia però anche il possesso di 18 fabbricati e una Lancia Thesis. Subito dopo Giulia Bongiorno, avvocatessa finiana, che ha denunciato un milione 288mila 440 euro. Tra i principi del foro che siedono in parlamento, redditi considerevoli per Maurizio Paniz, che denuncia 964mila 172 euro, Piero Longo con un reddito di 540mila 452euro. Segue Gianfranco Sammarco con 145mila 261 euro. Tra le curiosità dei redditi 2008, la denuncia dei redditi del senatore Nicola Di Girolamo, che ha indicato 187.039 euro, una cifra ben diversa da quel 1,7 milioni di euro dichiarato ai magistrati che lo hanno interrogato nell'inchiesta per le fatture false che ha coinvolto Telcom Italia Sparkle e Fastweb. L'importo, secondo quanto è emerso dagli interrogatori, sarebbe un compenso personale per le prestazioni al gruppo Mokbel. Manca il riferimento all'anno fiscale» (fonte: Il Sole 24 Ore).
+ Il commento alla notizia del giorno: Poverini, guadagnano meno dell'anno prima... Una miseria proprio... :|
+ La seconda notizia del giorno: «Lehman Brothers presenta alla corte per la bancarotta di New York un piano di riorganizzazione. Il progetto prevede la creazione di Lamco, societa' specializzata nella gestione di asset legati ai derivati, dei mutui, dei principali investimenti e del commercial real estate di Lehman. Lamco fornira' servizi management a Lehman, amministrando gli asset e fornendo opportunita' di lavoro ai dipendenti impegnati a liquidare parte degli asset della banca» (fonte: Ansa).

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14/03/10  Non ci speravo quasi più 
domenica  Meno uno! 



+ Già di per sé la vittoria del Milan mi dà soddisfazione, ma sapere che questi gol fatti negli ultimi minuti di gioco generano l'esultanza sfrenata di Tiziano Crudeli mi fa festeggiare due volte :)

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13/03/10  Friends 
sabato  Insomma 
+ L'acido lattico é diventato mio amico... non volendolo... purtroppo...

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12/03/10  Al servizio dei cittadini 
venerdì  Almeno si vedono girare 



+ Curiosa scenetta oggi pomeriggio davanti al PalaTricalle di Chieti: un auto parcheggiata nelle vicinanze dell'impianto sportivo é stata "mirata" da una macchina della Polizia, la quale l'ha prima "abbagliata" con i fari abbaglianti, e poi si é fermata proprio lì vicino. Quando si é arrestata ha acceso il lampeggiante per far capire chi fosse, e dopo qualche secondo é sceso dall'auto un poliziotto che lentamente si é avvicinato all'auto inerme. Mentre il poliziotto camminava lentamente, l'altro rimasto al volante gli urlava: "E' solo??? E' solo???", ed il camminatore intanto cercava di guardare dentro l'auto parcheggiata per capire quante persone c'erano. Il proprietario dell'auto parcheggiata intanto pare che si sia accorto di ciò che gli stava accadendo intorno ed abbia abbassato il finestrino, salutando educatamente il poliziotto che gli stava andando incontro. A quel punto il rappresentante delle Forze dell'Ordine ha visto che nell'auto c'erano almeno due persone e timidamente ha esclamato: "Tutto a posto! Tutto a posto!", agitando le mani per dire che non c'era nulla da temere. Poi é risalito sulla Volante e se n'é andato :) Non so perché sia stata data tutta quell'attenzione a quella povera macchinina, però mi fa piacere constatare che in tempi elettorali le fontane sempre spente tornino magicamente a funzionare le Volanti girino più intensamente per la Città. Dopo quattro anni di amministrazione comunale trasparente (nel senso che non si é proprio vista!) é bello illudersi che almeno per un mese le cose funzionino...

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11/03/10  Coincidenze 
giovedì  Strane eh? 



+ Tra una operazione (non chirurgica!) e l'altra ho guardato fuori dalla porta ed ho visto passare un paio di volte un filobus. Sì, quel mezzo di locomozione attaccato ai cavi elettrici al servizio dei cittadini che in passato ha sempre funzionato mentre negli ultimi anni é servito soltanto all'attuale amministrazione comunale per aggiungere un punto in più nel programma elettorale di quattro anni fa. Non é bastata la bella strigliata fatta dal programma "Le Iene" tempo addietro sui ritardi del ripristino del servizio, ci sono voluti altri mesi per rivedere i filobus sulla strada. Ora, a due settimane dalle elezioni, é arrivato il miracolo: "puff!", me lo ritrovo davanti anche mentre torno verso casa. Che coincidenza pazzesca, eh??? :|

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10/03/10  Una bella sedia elettrica? 
mercoledì  No, si spreca corrente 
+ La notizia del giorno: «Diciassette arresti per una truffa telematica da un milione di euro che ha prosciugato i conti correnti di ignari clienti. La vasta operazione di polizia giudiziaria del compartimento polizia postale e delle comunicazioni di Perugia è iniziata alle prime ore del mattino. Sono state eseguite 17 ordinanze di custodia cautelare in carcere. L'operazione è stata coordinata dal sostituto procuratore Giuliano Mignini. L'accusa mossa é di associazione a delinquere finalizzata al reato di phishing. Gli arresti sono stati eseguiti in Romania con mandato di arresto europeo oltre che nelle province di Milano, Padova e Novara. Le centinaia di persone truffate si sono viste prosciugare i propri conti correnti con un danno che dalle prime stime sfiora il milione di euro. Gli arrestati si sono impossessati di centinaia di password per l'accesso tramite Internet a conti correnti, che sono stati poi rapidamente prosciugati, utilizzando finte mail provenienti in apparenza dalle Poste e da istituti di credito. Nelle finte mail, migliaia quelle inviate, veniva indicato un link che metteva in collegamento con siti attraverso i quali venivano carpite le password» (fonte: Il Sole 24 Ore).
+ Il commento alla notizia del giorno: Certo, con delle punizioni esemplari i malviventi ci penserebbero 20 volte prima di compiere azioni contro legge. Però... la colpa é anche della gente che abbocca.

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09/03/10  Perché non la seconda fila? 
martedì  O non andarci per niente... 



+ La notizia del giorno: «Poteva chiedere consiglio a Jack Nicholson, Cameron Diaz o altri affezionati tifosi di basket. Invece Lapo Elkann, che è andato a vedersi la sfida tra Lakers e Toronto allo Staples Center, ne ha combinata una non male. "Ho visto la palla che arrivava e l'ho spinta. Non sono un esperto di basket...". Elkann si è guadagnato qualche secondo di visibilità con un inopportuno intervento nella sfida che ha visto poi LA battere di due punti la squadra nella quale militano gli italiani Andrea Bargnani e Marco Belinelli. Elkann, seduto in prima fila allo Staples Center, a 1'48" dalla fine della partita ha interferito in un'azione offensiva dei Raptors: ha toccato il pallone impedendo allo spagnolo Josè Calderon di recuperare la sfera. La reazione di Calderon, playmaker arrivato in Nba nel 2005 e capace di chiudere la scorsa stagione con 12.8 punti a partita e ben 8.9 assist, è stata a dir poco stizzita: avrebbe avuto la possibilità di evitare una rimessa in favore dei Lakers e, per questo, non ha nascosto il suo disappunto, frenando la rabbia soltanto per le pronte scuse di Lapo. Se si considera che Toronto sta lottando per un posto ai playoff e ha perso la partita allo Staples per un tiro di Bryant sulla sirena, quella palla non recuperata dai Raptors a meno di 2 minuti dalla fine assume un peso notevole... "Con due italiani in campo, da italiano speravo che i Raptors vincessero. Ho visto la palla che veniva verso di me e l'ho toccata", ha detto Lapo al network Espn. "Io so più di calcio che di pallacanestro", si è scusato Elkann, mostrando anche alla tv a stelle e strisce il tatuaggio che testimonia l'amore per la Juventus. Se Elkann è un esperto di soccer, ha ironizzato Espn, dovrebbe sapere che nel calcio non si possono usare le mani. "Non si può" - ha confermato lui -. "L'unico a cui è stato permesso è stato Maradona ai Mondiali"» (fonte: Gazzetta dello Sport).
+ Il commento alla notizia del giorno: Menomale che non ha il cognome italiano... così all'estero possono sbagliarsi meglio!

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08/03/10  Sogni ed ambizioni 
lunedì  Confermo! 
+ La notizia del giorno: «Il gruppo Intesa Sanpaolo si conferma per il terzo anno consecutivo come luogo di lavoro piu' ambito dai neolaureati italiani. A contendergli il primato, si legge in una nota, e' ancora una volta Eni, che si classifica seconda mentre il terzo posto e' conquistato da Apple. Nella top five della classifica si piazzano anche Nokia ed Enel, rispettivamente al quarto e al quinto posto. Sono questi i primi risultati dell'annuale ricerca Recent Graduate Survey (RGS) commissionata da Cesop Communication a IpoStat, istituto di ricerca indipendente» (fonte: Radiocor).
+ Il commento alla notizia del giorno: Confermo! Ghghghghghgh! :D

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07/03/10  Quelli che rivogliono i nostri soldi 
domenica  Pensàtene un'altra... 
+ La notizia del giorno: «Il governo federale svizzero ha promesso sostegno al canton Ticino, le cui banche hanno subito un'emorragia di capitali in seguito allo scudo fiscale deciso dal Governo italiano. Berna, in una lettera indirizzata al cantone, ribadisce l'intenzione di "elaborare con Roma un pacchetto di misure globali" e sottolinea che la "soluzione dovrebbe essere raggiunta attraverso il dialogo tra i due paesi". L'esecutivo elvetico - come riporta il sito online di Swissinfo - ricorda di aver "già reagito con una serie di provvedimenti agli attacchi delle autorità italiane nei confronti della piazza finanziaria ticinese", Berna si riferisce in particolare alla convocazione dell'ambasciatore italiano a seguito della perquisizione nelle succursali di istituti bancari svizzeri e anche alla sospensione dei negoziati di revisione della Convenzione di doppia imposizione tra i due paesi» (fonte: Il Sole 24 Ore).
+ Il commento alla notizia del giorno: Ma stanno scherzando?!? Rivendicano diritti sul denaro italiano tornato in Patria?!? Per favore (svizzeri), tornate in voi perché lo scherzo é bello quando dura poco. Sù bambini, ora basta eh...

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06/03/10  La senti l'aria? 
sabato  Full! 
+ La notizia del giorno: «Ocean’s Eleven a Berlino. Solo che non è il remake del fortunato film di Steven Soderbergh con George Cloney e Brad Pitt girato a Las Vegas. La trama è più o meno la stessa, ma qui è tutto vero. Sei uomini armati, di pistole ma pare anche di armi da taglio simili a sciabole, e coperti da passamontagna sono piombati al primo piano del Grand Hyatt a Postzdammerplatz, dove c’è il grande salone adibito per il poker e, prima dell’entrata, la cassa per le iscrizioni ai vari tornei. I banditi non hanno fatto irruzione nel salone ma hanno bloccato gli addetti alla cassa facendosi dare l’incasso. Nel frattempo però qualcuno è riuscito a scappare all’interno del salone creando il panico tra i giocatori e gli spettatori. Fuggi fuggi generale da una scala d’emergenza che portava alle cucine, tavoli e fiche rovesciati, mentre fuori c’era battaglia tra la security e la banda, che non ha sparato alcun colpo. Il tutto è durato circa un quarto d’ora. Pare che i rapinatori siano riusciti a rubare qualcosa come 800.000 euro. Il bottino dei side event, un torneo per sole donne e uno di hold’em da 500.000 d’iscrizione. I soldi del main event (più di 3 milioni di euro) erano già al sicuro perché l’evento era cominciato lunedì e adesso sta volgendo alla fine. Tanto panico, ma per fortuna il bilancio è di pochi feriti. I cassieri, contusi. Una gigantesca guardia della security, colpita al volto dopo che aveva bloccato e messo a terra uno dei rapinatori. I compagni erano già fuggiti ma si sono accorti che ne mancava uno, sono tornati indietro e hanno gettato di tutto addosso al body guard che ha mollato la presa. La moglie del direttore del torneo di Pokerstars, Tomas Kremser, che è la responsabile dell’incasso, è in stato di choc: uno dei banditi gli ha puntato la pistola alla tempia. Ma quelli che hanno avuto la peggio sono alcuni giocatori, che nella fuga sono stati travolti. Uno di questi è il campione del mondo di biliardo, Gustavo Zito, caduto ben quattro volte. Ora risposa nella sua stanza d’albergo e teme di essersi incrinato qualche costola. Il mondo del poker inizia a essere un buon bersaglio per i malviventi. Ormai si è capito che girano un sacco di soldi, in contanti, in queste manifestazioni internazionali, dovuti alle iscrizioni immediate ai tornei. Soltanto un mese fa un episodio più o meno simile è accaduto a Malta. Qui la polizia, arrivata una decina di minuti dopo il fatto, sta indagando e ha chiesto a fotografi e cameramen tutti i filmati che possano contribuire alle indagini. Un blogger italiano, Rudi Gaddo, ha visto uno dei banditi mascherati con "qualcosa che assomigliava a una scimitarra"; mentre esplondono le polemiche per la scarsa sicurezza, la polizia è perplessa anche perché Berlino resta comunque una tra le città con i più bassi tassi di delinquenza della Germania. Nel momento del blitz, si stava giocando come detto alcuni tornei, e tra di questi il main event dove erano rimasti 20 giocatori. Tra loro, due italiani: Alfonso Amendola e Luca Cainelli. Dice Amendola: "Dentro la sala, non abbiamo capito bene cosa stesse succedendo, ma abbiamo cominciato a vedere i tavoli rovesciarsi a uno a uno. Si è scatenato il panico. Io e altri abbiamo pensato a un terremoto e siamo fuggiti come tutti". Cainelli: "Qualcuno ha anche urlato: 'Una bomba, una bomba' e la gente è impazzita. Io ho cercato di rimanere calmo poi mi son messo dietro a un giocatore russo, un vero armadio, che mi ha fatto da scudo per l’uscita". Ironia della sorte, Cainelli stava facendo double up, cioè raddoppiando le sue fiche per arrivare a un milione. Aveva Asso donna ed è andato all in, un rivale ha accettato la posta con asso-dieci. Erano già scese 4 delle 5 carte comuni e non c’era l’ombra di un dieci. Aveva ormai il 96% di probabilità di vincere la mano quando si è scatenato il finimondo. Detto che i problemi potevano essere ben più seri, c’è da da risolvere la situazione del main event. In ballo ci sono premi dal milione di euro in giù. Mentre il side event da 1.000 euro di iscrizione è stato annullato, sono ripartiti i tornei già in corso, quello delle donne e il day 2 del pot Limit Omaha, c’era da risolvere il problema del tavolo di Cainelli, con chip mischiate e mano non finita. Si stanno ricostruendo i monte chip dei giocatori attraverso le immagini e le notizie dei blogger. E il rivale di Cainelli, il finlandese Thakokallio, con grande sportività ha accettato di non annullare l’ultima mano e di vedere l’ultima carta. E’ uscito un 5 e Cainelli ha raddoppiato. Lungo applauso meritato di tutta la sala al finlandese. The show must go on» (fonte: Gazzetta dello Sport).
+ Il commento alla notizia del giorno: Fréchete! E comunque... povero Cainelli!

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05/03/10  Simpatia corrosiva 
venerdì  Clienti smontati 
+ Oggi sono andato nella "tana del nemico", il luogo di cui spesso si parla coi colleghi a causa della discutibilità con la quale vengono trattati alcuni loro casi lavorativi. Prima di andare avevo due curiosità: il loro volume di lavoro ed il loro effettivo metodo di organizzazione interna. Dopo 9 ore posso affermare che per un buon 50% li ho rivaluti: il loro metodo di lavoro mi é sembrato buono, però per quanto riguarda l'altro 50%... si conferma la discutibilità delle operazioni effettuate da un loro componente. Menomale che ormai ho acquisito un buon bagaglio di esperienza, altrimenti alcune cosette oggi mi sarebbero sfuggite :|
+ La notizia del giorno: «"In Argentina se ti comporti come ha fatto Terry rischi di non sopravvivere, se lo fai nel mio vecchio quartiere di Buenos Aires, se ti va bene, ti rompono le gambe". Carlos Tevez, al termine dell'amichevole di ieri che la sua Argentina ha vinto in Germania, ha parlato dello scandalo che ha coinvolto Terry, Bridge e Vanessa Perroncel ex del terzino del Manchester City finita tra le braccia del centrale del Chelsea. "Non si può stare con la compagna di un altro giocatore" - ha dichiarato l'attaccante del City -, "a mio parere è sbagliato, per me Terry non ha alcun codice morale". Tevez e Terry sabato scorso, nel match che i citizens di Mancini hanno vinto sul campo dei blues di Ancelotti, hanno avuto una lite in campo, ma l'argentino assicura "che non c'entra nulla lo scandalo, abbiamo avuto un battibecco perché lui mi ha preso per la maglia e mi ha fatto infuriare". Tevez ha parlato anche di Ballack, ieri avversario nell'amichevole di Monaco di Baviera e sabato scorso a Londra in Chelsea-Manchester City. "Ho sempre avuto problemi con Ballack, ma sono cose legate al calcio e non questioni personali, io non piaccio a lui e lui non piace a me. Non capisco quello che mi dice in campo, ma di sicuro neanche lui capisce me"» (fonte: Gazzetta dello Sport).
+ Il commento alla notizia del giorno: Su un altro giornale questa dichiarazione é stata riportata in maniera diversa... Che schifo, non ci si può fidare più neanche delle dichiarazioni con le virgolette, cambiano pure quelle da giornale a giornale!
+ Il dialogo del giorno: (dopo un iniziale "scontro" risolto in poco tempo, ci si saluta con battute)
Cliente: «Ahhh, ma allora sì nù bandito... Ti ricordo... in galera... eravamo dentro assieme...».
M0.: «Si sbaglia. Io quel giorno ero in veste di visitatore... Però se ci penso bene mi ricordo di averla vista dall'altro lato delle sbarre...».

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04/03/10  Ricchi e poveri 
giovedì  Come sempre 
+ La notizia del giorno: «Ricchi e poveri. Ma niente "Sarà perché ti amo". Ricchi: i commissari tecnici delle Nazionali europee qualificate a Sudafrica 2010. Poveri: i colleghi africani, quelli con i contratti più leggeri. L’oro siede in panchina quando il c.t. parla italiano. Mister Fabio Capello e Marcello Lippi sono i più pagati del Mondiale. L’Europa è poi una miniera dove la media degli stipendi è la più alta: i 7 c.t. più ricchi guidano Nazionali europee. Questo lo studio di Futebal Finance sui costi degli allenatori delle nazionali per le rispettive federazioni. Fabio Capello ha un segreto: riesce a trasformare in oro tutto quello che tocca. Al Milan come alla Roma, al Real come in Inghilterra: contratti alti e ottimi risultati. Il friulano è il più pagato del Mondiale (8,8 milioni), ma ha anche un alto indice di popolarità: la stampa britannica e i tifosi lo adorano (su Facebook è stato battezzato “Legend”), i giocatori lo amano; Gerrard sul sito della Uefa lo ha definito “un vincente”. I più poveri sono il nigeriano Shaibu Nadia (stipendio: 125 mila euro) e il nordcoreano Kim Jong Hun (170 mila). Lippi è al secondo posto (3 milioni) e stringerà la mano ai colleghi Herbert (Nuova Zelandia, ingaggio da 800 mila euro), Martino (Paraguay, da 245 mila euro) e Weiss (Slovacchia, da 215 mila euro). In media i c.t. europei sono i più pagati (1,7 milioni). Verbeek (Australia: 1,2 milioni) è il più ricco in Asia e Oceania, Parreira (Sudafrica: 1,2 milioni) in Africa, Aguirre (Messico: 1,2) nelle Americhe. L’assente di lusso è Hiddink: in Russia gli danno 5 milioni, ma è stato eliminato dallo sloveno Kek, c.t. da 245 mila euro. Alti stipendi non significa più amati. Lippi non è al riparo dalle critiche: su Facebook oltre 700 gruppi parlano di lui, con tanti estimatori ma le spine sono i casi Balotelli e Cassano. Niente in confronto ai gruppi anti-Domenech (stipendio: 560 mila), più di 300 e oltre 100.000 iscritti. Il brasiliano Dunga (800 mila) è nel mirino per il suo look, Maradona (800 mila) è ancora un idolo ma come c.t. perde consensi. Sarà riabilitato solo da uno spettacolare Mondiale. Destino di ogni tecnico. "Che sarà"» (fonte: Gazzetta dello Sport).
+ Il dialogo del giorno:
So.: «Hai visto quante cose ti imparo?».
M0.: «Tante, tranne l'italiano!».

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03/03/10  Lavoro in maschera 
mercoledì  E' sempre Carnevale 
+ Ogni volta che viene a trovarci un cliente, in filiale inizia lo show. Di solito si "esibisce" nelle stanze dei "piani alti", ma oggi ha fatto lo spettacolo da noi ed é stato un successo come al solito :)
+ La frase del giorno: «Tre euro e cinquanta centesimi?!? Ma perché non vi mettete la maschera?!? Cioè, mo ve lo dico io come dovete fare. Voi appendete le maschere lì dietro, affianco alla porta di ingresso. Poi la mattina, quando arrivate, entrate e vi mettete la maschera. Che non é una maschera, é il passamontagna. Poi ognuno si mette al proprio posto di lavoro con il passamontagna addosso. A fine giornata chiudete tutto, riappendete la maschera affianco alla porta di ingresso, ed uscite. Ogni giorno poi ricominciate il giro... Ahahah! Sì capit?» (Re.B.).

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02/03/10  Dopo le notizie "strane", arriva pure la crisi 
martedì  Che terra strana la GB 
+ La notizia del giorno: «Cominciata da Atene, l’attuale crisi dei debiti di Stato minaccia Londra e anche se la Gran Bretagna ha fatto del suo meglio per restare al di sopra della mischia, ora però la sterlina soffre, vacilla insieme all’euro. Partito dalla Grecia, ventre molle dell’Eurozona, l’attacco valutario sta colpendo con l’altra pinza della tenaglia il colosso d’argilla dell’Europa del nord, la Gran Bretagna. Lunedì scorso la sterlina dopo essere scesa a 1,478 con il dollaro è risalita in chiusura a quota 1,497. A ventiquattro ore di distanza ha perso un altro mezzo punto, mentre l’euro scendeva a 1,3487 e conseguentemente si cambiava con la sterlina a 0,90. Il rapporto tra euro e sterlina è strettissimo e la tempesta valutaria che ha colpito l’euro si sta spostando anche verso la moneta britannica. Come scrive il Financial Times, mentre "i mercati continuano a scommettere contro l’euro, in seguito ai crescenti timori di una reazione fortemente negativa dei regolatori sulle loro posizioni di trading relative al debito della Grecia", anche un’economia forte come quella di Londra è a rischio. Londra, a differenza di Atene, non rischia l’insolvenza sul suo debito pubblico perché prima degli enormi deficit di bilancio di questi ultimi due anni e del 2010, il Regno Unito aveva un basso rapporto fra debito e Pil, a differenza della Grecia. Ora in Grecia esso si sta avvicinando al 120 per cento del Pil. Nel Regno Unito il debito prima della crisi era sul 55% del Pil, adesso è al 70% e si sta avviando all’80%. Il deficit di bilancio inglese è al 13% del Pil, un dato molto alto proprio come quello di Atene, di gran lunga superiore, a quel che si può sapere, anche alla tanto vituperata Italia. Fra Grecia e Gran Bretagna però c’è una differenza: la Grecia può fare appello alle banche tedesche e francesi, interessate a evitare un crollo di Atene perché detengono un’enorme quantità di titoli del debito greco; la Gran Bretagna invece non può beneficiare di aiuti esterni e la Banca centrale inglese si è già appesantita dopo aver aiutato gli istituti di credito locali. Il problema a questo punto si sposta dal piano solo finanziario a quello ben più complesso della politica. Senza una maggioranza forte e coesa infatti Londra non può affrontare questo burrascoso periodo economico. In vista delle prossime elezioni di maggio i conservatori, fino a qualche giorno fa in netto vantaggio, avevano proposto un vero e proprio piano di austerity stile Thatcher. Ora però i laburisti sono in rimonta dopo la “truffa legale” attuata da Lord Ashcroft, il principale finanziatore dei conservatori, il quale per non pagare l’Irpef inglese sui suoi guadagni esteri, parte consistente del suo reddito, ha dichiarato di non essere residente permanente in Gran Bretagna. Ora, mentre la Grecia ha approvato una cura da cavallo anti-deficit da 4,8 miliardi di euro, gli Stati Uniti vogliono fare luce sugli attacchi degli hedge funds americani contro l’euro, in cui c’era coinvolto anche il celebre George Soros, il finanziere che, il 13 settembre del 1992, vendendo allo scoperto dieci miliardi di dollari di sterline fece crollare la moneta britannica. Il Dipartimento di Giustizia Usa punta ha avviato, secondo quanto riporta il Wall Street Journal, un’indagine, con la quale punta ad accertare se i colossi di investimento speculativi hanno agito insieme per favorire il calo della moneta unica e se eventualmente questo costituisca collusione. In una lettera datata 26 febbraio, il Dipartimento chiede agli hedge fund (inclusi Sac Capital Advisors, Greenlight Capital, Soros Fund Management e Paulson & Co.) di conservare le email e i dati sugli scambi relativi all’euro. La data della lettera coincide con la pubblicazione da parte del Wall Street Journal di indiscrezioni relative a forti scommesse di primari hedge fund contro la moneta unica, in una "mossa che ricorda le azioni di trading condotte all’apice della crisi contro Lehman Brothers e altre società in difficoltà". "La decisione del Dipartimento di Giustizia" – aggiunge il Wall Street Journal – "mette in evidenza l’elevata attenzione sul mondo finanziario in seguito ai recenti trading legati alla crisi della Grecia. Alcuni critici ritengono che le banche e altre società finanziarie abbiano esacerbato le difficoltà finanziarie di alcuni paesi europei, aiutandoli a mascherare i loro debiti attraverso swap e altri derivati e ora ne traggano beneficio spingendo al ribasso gli stessi titoli che hanno aiutato a creare". E a quasi un mese di distanza sembrano profetiche le parole di Niall Ferguson sul Financial Times: "Riflettendoci bene, è giusto che la crisi fiscale dell’Occidente sia iniziata in Grecia, culla della nostra civiltà. Ben presto varcherà la Manica per sbarcare in Gran Bretagna e già ci si chiede quando toccherà l’ultimo bastione della potenza occidentale, sull’altra sponda dell’Atlantico: resta questa la domanda cruciale"» (fonte: Blitz Quotidiano).
+ Il commento alla notizia del giorno: Che rimanga da loro... mi é indifferente. Spero solo che non la diffondano pure agli altri Paesi. Come per dire: avete voluto mantenere la Sterlina, e mò ve la tenete!

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01/03/10  La Giustizia che lavora 
lunedì  Casi complessi per i giudici 
+ La notizia del giorno: «"Sei disonesta, ti faccio vedere i sorci verdi" si può dire senza commettere reato. La Corte di Cassazione, continua la "scrittura" del manuale di bon ton inserendo ed escludendo le frasi che si possono dire e quelle proibite. Con la sentenza n. 8006 gli ermellini hanno sdoganato l'espressione "sei disonesta ti faccio vedere i sorci verdi", censurata invece dal procuratore generale, che aveva fatto ricorso contro l'assoluzione del giudice di pace di Nuoro perché, a suo avviso, l'espressione usata conteneva sia un'ingiuria, sia una minaccia. Decisamente più di manica larga il collegio di piazza Cavour che considera l'epiteto "disonesta", pronunciato nel corso di una lite sorta per motivi di interesse, non lesivo dell'onore e del decoro ma il semplice risultato di una "plausibile animosità e di un legittimo sfogo mirato a contrastare le avverse ragioni". Bocciata anche la lettura minacciosa della frase riferita ai sorci verdi: un'espressione che deriva da un disegno con tre topolini riprodotto sulla fusoliera dei trimotori "Savoia-Marchetti" emblema ai tempi del fascismo delle coraggiose e fortunate imprese degli aviatori della 205° squadriglia aeronautica famosa per la trasvolata Roma-Rio de Janeiro. La frase era intesa, interpreta la Suprema Corte, a manifestare l'intento di usare tutti i mezzi possibili per affermare il proprio diritto a riavere indietro un appartamento oggetto del contendere» (fonte: Il Sole 24 Ore).
+ Il commento alla notizia del giorno: Ecco perché la Giustizia italiana va a rilento... I giudici sono "impegnati" a valutare anche questi "casi"... :|

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